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Io mi sento di concordare in linea di principio con quanto scritto da cuginosgrizzo...in fondo il nostro "hobby" è una forma "egoistica" di amare gli animali (e questo vale anche per altri animali)... dettata il più delle volte da un concetto di appagamento estetico più che di studio della natura....certo è innegabile che si cerca di dare il meglio per i nostri animali e che, di norma, non si violano leggi (ci mancherebbe pure)....però come si è detto chiudere in 5 vetri (grandi che siano compatibilmente con gestioni casalinghe).....è sempre una "castrazione" della natura....poi è altrettanto vero quanto detto dal Picci che certi animalisti (spero non tutti)...predicano bene e razzolano male..... pontificando sul rispetto della natura in quanto tale e poi girando con fouriserie o similari o comunque godendo a pieno delle comodità della "vita moderna".....tralasciando i problemi di ecosostenibilità di tali comportamenti.
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Io sono convinto che nel mondo vige la liberta di pensiero ed e' giusto che sia cosi'.....ma la tua liberta' di pensiero non mi deve ledere personalmente sia nell'intimo delle mie scelte sia con ragionamenti paicologici!
Inviato da mio melafonino morsicato usando tapatalk |
Bravo Matteo! #25
...il punto è proprio quello... la tua libertà finisce dove comincia la mia. Per fare in modo che non ci prevarichiamo gli uni con gli altri esistono le leggi. La protesta è legittima, però se io tengo i miei pesci nel rispetto delle norme e delle loro esigenze... NON MI DEVI E NON MI PUOI ROMPERE I COGLIONI! :-)) |
Quote:
Inviato da mio melafonino morsicato usando tapatalk |
In linea di massima concordo con te e con i tuoi interventi precedenti, però le grandi battaglie, anche quelle in difesa degli animali, "chiedono mille per ottenere cento", in genere si fa così. Cinquant'anni fa, probabilmente in pieno rispetto delle norme allora vigenti, potevi sbattere un cane o un gatto in un fosso e non correvi nessun rischio, adesso giustamente rischi l'arresto. Quando ero bambino, andavo spesso allo zoo di Milano, e mi piaceva. Allora era perfettamente in regola, ma con le norme attuali sarebbe considerato un lager per animali e simili zoo, in paesi moderni, non sono più concepibili. Poi gli estremismi danno sempre fastidio, ma fin quando si tratta di opinioni io sono favorevole alla loro libera circolazione, anche di quelle che non mi piacciono.
Ciao Quote:
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Se l'ambiente naturale dove dovrebbero vivere questi organismi tra qualche decina di anni verrà completamente stravolto, mi dispiace per gli animalisti ma io penso di "tutelare" di più animali e piante, allevandoli e soprattutto portandoli alla riproduzione e non facendo delle chiacchiere come fanno loro.
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basti pensare che gli animalari hanno avuto il coraggio di rompere le palle agli appassionati di killifish durante una loro manifestazione: la filosofia di questa branca di acquariofilia è tutta votata al mantenimento in cattività di specie a rischio in natura, mantenendole in assoluta purezza (non mischiano nemmeno esemplari della stessa specie, se provenienti da due pozze diverse!), quando fanno collecting-trip prendono i pesci, li fanno deporre per raccogliere le uova e poi liberano i pesci dove li hanno presi.
e la protesta era nata perchè venivano tenuti secondo loro in vasche piccole....ma quando poi fecero vedere le condizioni in cui vivono in natura (a volte schiudono nelle pozze formate dalle impronte dei camion) hanno fatto in fretta a capire di aver protestato vanamente! |
Quote:
per me quanto hai scritto rappresenta esattamente l'equivoco generale al quale facevo riferimento. Vogliamo arrabbiarci con qualche espositore che non rispetta a pieno il benessere degli animali? io sono al tuo fianco. Vogliamo scoraggiare nei limiti del possibile il prelievo in natura? eccomi qua, pronto alla battaglia Vogliamo fare campagne educative per assicurare il benessere degli animali? beh io sono in prima fila da oltre 20 anni con la partecipazione diretta a livello direttivo di tante diverse associazioni. Vogliamo lavorare affinché le leggi relative alla convenzione Cites siano correttamente applicate? beh io ho da anni il mio registro e ho anche rappresentato il mio club presso gli uffici centrali del CITES. Qui però si dichiara "Siamo, inoltre, assolutamente contrarie a che si rendano “domestici” animali selvatici ed esotici, il cui benessere è condizionato dal rispetto delle loro caratteristiche etologiche e riproduttive che escluderebbero, a priori, la compatibilità con appartamenti cittadini e l’assidua vicinanza dell’uomo, effetto, nella sostanza di una forzatura e pena la soppressione di istinti naturali. " Qui si esclude a priori. Tutto il resto è di secondaria importanza. L'obiettivo non è la sensibilizzazione delle persone ne la lotta contro manifestazioni a chiaro carattere commerciale come quella di Piacenza ma il divieto assoluto di detenzione di animali esotici. Essere acquariofilo piuttosto che ornitofilo o erpetofilo e andare d'accordo con questi principi è un assoluto controsenso. Io combatto l'idea stessa di realizzare un mondo umano e un mondo "naturale" così nettamente separati e ancora prima combatto l'idea che siano questi signori a redigere elenchi di proscrizione in merito alle specie cosiddette esotiche. Il termine "esotiche" non è mica molto ben definito, tanto che anche il correttore ortografico del mio PC non lo riconosce e mi chiede di sostituirlo con "erotiche"... :-) Se domani io diventassi assessore al tuo comune potrei modificare il regolamento comunale. Sai io sono convinto che io gatti siano animali destinati per istinto alla vita solitaria. Credo fermamente che il loro allevamento in casa a contatto con fastidiosissimi marmocchi rumorosi li sottoponga a stress innaturali. Inoltre considero l'allevamento in selezione una barbaria. Per questi motivi domani uscirà una nuova regola che impedisce a te di tenere i tuoi gatti in casa.... Beh io mi trovo in una situazione simile e per questo sono in guerra aperta con gli animalisti e il fatto che ognuno abbia diritto a difendere i suoi principi non comporta di certo che tutti gli altri debbano subirne delle conseguenze senza combattere. Io non mi sono mai scagliato contro chi tiene un acanturide in 10 litri invece che in 500 perché so bene che anche i miei 700 litri saranno considerati pochi da qualcun altro. Quello che cerco di fare è promuovere una cultura che consenta a chiunque di conoscere le esigenze dell'animale in modo da regolarsi di conseguenza senza bisogno della mia aggressione sul forum. Non ho mai pensato che il mio impegno acquariofilo sia di qualche utilità diretta all'ecosistema, ne considero che i miei tentativi riproduttivi un giorno salveranno qualche specie a rischio estinzione. Ma il mio rapporto di amore e conoscenza degli animali che allevo fa si che anche quando scarico lo sciacquone del bagno penso a quale conseguenze abbia sui nostri ecosistemi e la stessa cosa, in questo modo, sono riuscita a trasmetterla ai miei figli e a tutti quelli con cui interloquisco. Se non avessi mai avuto un acquario di barriera non mi avrebbero di certo interessato tutte le problematiche connesse alla salvaguardia di questi ambienti, salvaguardia che è in secondo piano nell'idea ambientalista (almeno di un certo tipo) nella quale il punto è semplicemente impedirmi di detenere un animale esotico. PS aggiungo che quando si organizza una fiera quale quello di Piacenza si è costretti a infarcire la presentazione dell'evento di tante ipocrisie quali la salvaguardia dell'ambiente, la diffusione della cultura etc etc anche se l'evento è prettamente commerciale. Questo viene fatto perché molti regolamenti comunali sono stati scritti in modo tale da far considerare maltrattamento animale la semplice esposizione di animali e quindi illegale qualsiasi tipo di fiera. Chiedo scusa per essere stato così prolisso, ma è un argomento che incide direttamente sul mio sistema nervoso già molto provato :-) |
Io parto da una visione più pragmatica della questione.
Gli animali da compagnia esistono ed esisteranno sempre! Inutile dire e scrivere che non devono essere prelevati in natura, perché tanto si continuerà a farlo. E' invece utile se anche queste associazioni diano una mano a noi appassionati a divulgare una cultura corretta sugli animali da compagnia e potrebbero diventare molto preziosi sotto questo punto di vista, ma anche qui ho dei dubbi, perché penso che sappiano poco delle esigenze che deve avere un animale da compagnia, ma al contempo, come dice paolo bernardi, hanno soldi e potere che se ben sfruttato possono smuovere i piani alti ed aiutare a migliorare il settore del pet. Mi vengono degli esempi... tipo vietare di importare cani o gatti dall'est, vietare di tenere pesci rossi in bocce, vietare ai negozi di vendere pesci incompatibili tra loro, istituire un'ora a settimane nelle scuole elementari per conoscere meglio i vari animali da compagnia (sarebbe bellissimo) ecc. ecc. In conclusione, dire che "certi animali non devono proprio esistere nelle nostre case" è inutile ed è solo una propaganda per loro, ma non certo per il benessere degli animali che amiamo e ospitiamo. Magari un domani lo capiranno.... chissà... Ciao ;-) |
secondo me non è un problema di libertà di pensiero, ma è un tentativo di strumentalizzare la manifestazione al fine di darsi visibilità., Insomma abbiamo fatto e detto qualcosa, magari ******* che poi non hanno alcun riscontro, ma CI SIAMO ! e questo da visibilità di fronte alle migliaia di persone che hanno visitato la manifestazione.
Risorse male utilizzate, accuse a vanvera smontate, ma che hanno raggiunto il loro scopo : fotografia sul gionramle e sorrisone.... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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