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discorso diverso invece per i botia pagliaccio, visto che sono indirizzati al 90% a morire in vasche sacrificate di neofiti col terrore delle lumache...oppure per la pratica di levare le uova ai ciclidi difficili (tipo ivanacara), perchè dopo impesti il mercato di pesci senza l'imprinting comunque, se una specie è riproducibile, resta il fatto che è sempre meglio prendere i riprodotti...basta pensare al betta simplex, che senso ha prendere dei selvatici che sono a rischio estinzione, quando sbattendosi un minimo reperisci dei pesci di riproduzione perchè esige acque praticamente uguali alle nostre? |
Chi ha detto che gli Altum non si riproducono in vasca ?
Ci vuole tanta pazienza ed esperienza, ma non è un pesce impossibile ! Amano sta perdendo un pochino di attaccamento alla natura in favore della spettacolarità. Dal tronde come biasimarlo, avessi io la sua cultura in merito e le sue possibilità economiche credo che farei lo stesso. |
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La spettacolarità di un acquario è il primo passo, ma poi si continua a camminare con l'esperienza! ;-) Secondo me ovviamente, capisco che ci sono differenti filosofie nella costruzione e gestione di un acquario! |
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Luca, sei proprio un filosofo e come tale cerchi sempre di dare un senso etico alle cose, per questo ti leggo sempre con piacere ; non dimentichiamoci che parliamo di uomini e quindi molto vulnerabili sotto tutti i profili (anche se si chiamano Amano). Io credo che fino a quando siamo " noi e il nostro acquario" lo curiamo, potiamo, concimiamo solo e soltanto per lo squisito gusto di goderne la visione e quindi il rapporto è molto ..intimo.con esso. poi, quando gli amici cominciano a venire a casa tua per vederlo, gli ospiti ci fanno per prima cosa una sosta, i parenti durante le feste curiosi ci spiano dentro, ecco che cominci ad accorgerti che l'acqua non è proprio trasparente, le piante non sono proprio bellissime e il fondo non brilla di pulizia... insomma i rapporti cambiano! Immagina nel caso in specie... con tutti i fotografi e i giornali sempre pronti a cogliere ogni innovazione di allestimento , sono e rimango, a mio parere ,punto di riferimento, sogno e scopiazzamanto di molti di noi, bellissime cartoline paesagistiche. |
Enza mi piace veramente molto il tuo intervento
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Però un paio di considerazioni, parlando sempre dal mio punto di vista (il che significa che in fin dei conti non ha ragione nessuno, sono solo opinioni!) :-) 1) Se un mio acquario diventasse l'interesse per molte persone, ad esempio parenti e amici, io cercherei di trasmettere loro una visione il più possibile naturale della passione, spiegandogli perchè l'acqua è scura, perchè il fondo è pieno di terra e foglie morte, ecc... All'occorrenza li porterei a vedere con i loro occhi (o sotto forma di documentari) come è fatto un vero fiume così da fargli capire la differenza tra un acquario artificiale o artificioso e uno un pochino più goegrafico o naturale! Poi qui si ricade nel gusto personale ovviamente! 2) la seconda cosa sulla quale mi viene da riflettere è che non si deve cambiare il nostro modo di gestire gli acquari a seconda dei nostri fans o sostenitori. Semplicemente perchè è impossibile! Amano ha tra i suoi fan persone che amano acquari precisi e spettacolari nella loro costruzione così geometrica e artificiale, mentre altre persone avranno come punto di riferimento e scopiazzamento di idee la dottoressa Diana Walstad, Konrad Lorenz o altri personaggi di "fazioni" (passatemi il termine) differenti! ;-) Se alla base vi è sempre il rispetto di determinati punti fermi il resto sono solamente gusti e scelte personali! Però quando si parla di riproduzione di ambiente naturale, riproduzione delle caratteristiche secondarie per le diverse specie è giusto fare distinzioni! :-) ------------------------------------------------------------------------ Si può leggere anche questo post di tempo fa per commenti e pareri proprio tra Amano e la Walstad! http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=22038 |
Nessuno ci obbliga a seguire le mode o ci impone dei canoni estetici, ci sono però dei tempi e degli spazi per ogni cosa.
Nessuno ci impone di dare spiegazioni sui modi e sui generi dei nostri acquari, del resto non siamo sul National Geographic e se lo facciamo è perchè vogliamo che gli altri ci apprezzino e perchè ci gratifica tantissimo il sentirci così vicini alla natura, insomma continuo a pensare molto fermamente, che un acquario ci somiglia tantissimo e riflette quello di cui abbiamo bisogno in quel preciso momento. Pur amando gli acquari naturali, per la loro incredibile biodiversità e ammirandoli per il "miracolo" che rappresentano, devo pur tuttavia ammettere che sono inverosimilmente affascinata da quei "luoghi estremamenti improbabili" da quegli scenari così ordinati e rarefatti e credo che rappresentino il vero significato "Zen" e che riescano a infondere a chi li guarda un breve istante di Ordine e Quiete e Pace, tutto quello che , purtroppo, nella vita di tutti i giorni ci manca! |
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Il senso di pace che a prima vista ti trasmettono quelle vasche è notevole, secondo me è aiutato anche dai pesci che la popolano e dai loro movimenti! |
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tornando al discorso Amano: perchè lui cura così tanto l'estetica e abbina i pesci per questioni estetiche di layout? Ho sempre ritenuto che lui più che acquariofilo in senso stretto sia un artista, che invece di dipingere crea giardini sommersi sona piante e pesci...e le sue creazioni le ho viste più come opere d'arte vere e proprie, che come acquari |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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