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Non è paragonabile ciò che in natura avviene dalla notte dei tempi con ciò che si riproduce in acquario sia chimicamente che bilogicamente.
Konrad Lorenz spiega nel suo libro più famoso "l'anello di re Salomone" che allestendo tre acquari identici inserendo le stesse piante è facile avere tre risposte diverse da ognuna delle tre vasche. Figuriamoci paragonare le vasche ai biotopi (parola che tendo a evitare ) o ai laghi nostrani. Lo stesso Lorenz ha costruito una vasca in cui l' intervento umano era limitato ma lui stesso spiegava che ci voleva molta esperienza e che l'equilibrio era sempre border line. Purtroppo il racconto non dice per quanto riusciva a mantenere in equilibrio la vasca e quanto effettivamente lui intervenisse. In natura si rispetta una certa catena alimentare, in acquario si forma ma se si spezza l'equilibrio qualcuno ne soffre. Interveniamo noi a cibare i pesci.Togliamo le alghe e via dicendo Ma senza scomodare Lorenz è assodato che in una vasca dove non vengono eseguiti cambi regolari è sovente che immettendo un pesce proveniente da altri lochi questo si ammalasse o morisse. Probabilmente i pesci che erano già in vasca saranno assefuatti e quindi abituati a sopravvivere mentre quelli nuovi sensibili a certe molecole o composti che si vengono a formare e non vengono smaltiti. in un laghetto(grosso acquario all'aperto) l'equilibrio bio chimico probabilmente si mantiene più facilmente per lo stesso motivo per cui ai neofiti si spiega perchè è errato cominciare con vaschette da 30 litri piuttosto che con un trecento. Sono mie opinioni (tranne l'esperienze di Konrad Lorenz). |
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Non sono daccordo, un laghetto non è un'autovasca, ma semplicemente uno stagno.........mi volete dire che se metto un acquario in giardino ho realizzato l'autovasca? Direi proprio di no! |
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- Innanzitutto, quel giardino non dovrebbe essere in Italia ma in Nicaragua (nel caso di Mouuu, che ha i Guppy). Dalle tue foto vedo che hai gli Ancistrus, il tuo giardino dovrebbe stare in Brasile. - Poi non dovrebbe essere da 100 o 200 litri, ma da 5000. - Infine, non dovrebbe essere isolato da lastre di vetro, ma formare un tutt'uno col terreno circostante, con i suoi minerali, i suoi batteri, le sue alghe ecc. A quel punto non avrei difficoltà a chiamarlo "autovasca". Sarebbe artificiale solo perché abbiamo chiamato un Bulldozer per scavare la buca, ma sarebbe indistinguibile da un ecosistema naturale. Secondo la mia opinione, è l'unico modo per creare un'autovasca STABILE. Altrimenti, come dice Daniele, l'equilibrio ottenuto con le lampade, le pompe, La CO2 e i cannolicchi sarà sempre precario. Che ci piaccia o no, solo la Natura ottiene l'autovasca, noi ci possiamo riuscire solo copiandola. |
Avete visto questa?
Sicuramente non è un autovasca ma penso che si avvicini molto ad una vasca low-tech.. 500l di vasca, 3l di cambio al giorno con solo acqua di rubinetto (di cui 1,5l di reintegro per acqua evaporata). Cosa ne pensate? |
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Se evaporasse un litro e mezzo d'acqua al giorno, quel mobile di legno sarebbe marcio già da un pezzo. Cambiare 3 litri d'acqua al giorno significa cambiarne 45 in 15 giorni. Non ci vedo niente di diverso dal 10% del metodo canonico. In più, sovralimentazione dei pesci e potatura massiccia delle piante. La considero lontanissima dalla mia idea di "autovasca". E soprattutto, non fa nulla di eccezionale. Con quel rapporto Piante/Pesci, conosco gente che non usa nemmeno il filtro. Lui, invece, è riuscito ad ammazzare i Ceratophyllum, non si sa come. Dice di non voler usare la CO2, perché vuole restare sul Low-Tech, poi ci installa un sistema di cambio d'acqua automatico gestito da un computer. Anch'io uso terriccio da giardinaggio e acqua del rubinetto, e illumino addirittura con lampadine compatte da supermercato. Dovrei considerarmi Hi-Tech perché ho messo una bustina di lievito in una bottiglia di Coca? |
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credo che il laghetto di mouuu sia del tutto artificiale e cioè realizzato con vasche in plastica interrate..........è pee questo che ho detto che anche un acquario all'aperto si comporta allo stesso modo.................................tu invece fai riferimento ad un lago realizzato scavando nella terra e riempiendo d'acqua senza alcun isolamento e non credo sia il caso di mouuuu.............#24 |
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Avevo capito che fossi uno di quelli che... "Oddio!!! Una PLANARIA...!!!" ;-) L'autovasca non la raggiungerai, ma puoi provare ad avvicinarti. Una sola raccomandazione: fai un passo alla volta, con gradualità. Infine, un consiglio: inizierei popolando la vasca con organismi che in natura vivono insieme. Se ci provi, facci sapere come va avanti. |
Non sono un fissato ma stimo Lorenz perchè sono appassionato di etologia ( per esempio mi sono lettoqualche libro di Boitani sui lupi che adoro) ma nel libro sempre del mitico Konrad Lorenz titolato Salvate la speranza l'etologo spiega con l'acquario come funziona un ecosistema.
dice in pratica che gli elementi essenziali sono 3 batteri, piante e animali. Questi tre elementi mantengono in equilibrio un sistema. a circa metà libro dice esplicitamente quanto riporto adesso nella speranza di non andare ot e di non annoiarvi: Un acquario che funziona è un ambiente di vita che si conserva, in cuianimali,piante e batteri vivono in equilibrio. Ovviamente ciò non potrà accadere se non vengono osservate alcune regole ben precise, bisogna provvedere al ricambio dell'acqua per garantire l'autonomia del piccolo sistema acquatico. A suffragio di ciò che sostiene Mkell77 e da me quando ho detto che un laghetto lo paragonerei a un grosso acquario all'aperto ,in una pagina precedente descrive come il Reno è morto biologicamente..Chiaramente l'inquinamanto chimico è la causa più lampante ma un importante ruolo lo ha giocato rinchiudere il fiume per buoni tratti tra sponde di cemento e materiali impermeabili all'acqua facendo subentrare la catastrofe delle acque freatiche.Inoltre si viene a distruggere l'equilibrio di cui prima perchè su queste irte sponde non crescono piante. Quindi, stando a ciò che scrive uno scienziato di caratura quale è stato Lorenz,in un sistema artificiale devi per forza intervenire se vuoi mantenerlo in vita e si deduce che ciò che facciamo è solo una lontana imitazione di ciò che la natura esegue. Un laghetto in giardino non è, a parere personale , assolutamente paragonabile a uno stagno naturale proprio perchè le acque nel laghetto le delimiti in vasche plastiche o telate. Come muore un fiume quale il Reno se delimitato da materiali non naturali, a maggior ragione il sistema acquario è bisognoso di interventi artificiali. Inoltre lo stesso Lorenz notava come dopo le inondazioni del Danubio, nel Reno cambiasse la fauna perchè alcuni gobi tipici del Danubio prendevano il sopravvento sui più deboli cottus gobio... questo a mio avviso è un biotopo che cambia e diventa un altro biotopo? Quindi un biotopista convinto come si comporta? Nello stesso tratto di fiume un mese hai dei pesci, un mese dopo altri a discapito dei più deboli. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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