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Paolo Piccinelli 12-11-2008 09:34

Quote:

Ma se tu, con la tua esperienza, riesci a gestire il tutto con tranquillità, va bene.... serve però attenzione costante e "occhio allenato".
Diciamo che il mio ph-controller ha l'occhio allenato!!! :-D
Di mio ci ho messo che ho calibrato la soluzione acidificante in modo da avere un ph "vicino" a quello impostato, cioè poco più alto, in questo modo la co2 fa solo da regolazione fine quando le piante ne consumano parecchia e si spegne la notte.

auto-edit

Paolo Piccinelli 13-11-2008 18:16

Punto della situazione:

Abbiamo definito a grandi linee:

- allestimento della vasca, in particolare del fondo
- metodi di acidificazione dell'acqua
- cenni di chimica dell'azoto con bassa carica batterica
- metodi di regolazione del ph a kh bassissimo
(il tutto ovviamente ancora da sviluppare e da approfondire alla luce dell'esperienza pratica di gestione)

Dovremmo rivolgere l'attenzione su:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
- microfauna del fondo (batteri, piccoli crostacei, larve et similia) e sua evoluzione
- essenze vegetali che si trovano a loro agio nelle condizioni OTRAC
- livello di popolazione e specie ospitabili a seconda del litraggio
- EVOLUZIONE

Ho dimenticato qualcosa? #24

emanuele323 14-11-2008 00:29

Quote:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
io ho semplicemante caricato in modo "classico", partendo dal fondo, cannolicchi, ghiaietta per insediamento biologico (efiehiem substrat), un cestello con la torba e infine uno strato di lana di perlon

elmagico82 14-11-2008 12:45

secondo me , la soluzione piu logica per il filtro è partedndo dall ingresso dell acqua all 'uscita, cannolicchi, spugna ,grana grossa,grana media , grana fine, cotone idrofilo che saltuariamente vienecambiato...
notate subito che ho volutamente invertito l'ordine dei materiali...lo uso da un anno è ho l acqua incredibilmente cristallina...l'idea m'è venuta leggendo l intervista dell ingegnere ke ha progettato l'edan 501...la sua affermazione era all'incirca"sulle rive del fiume i detriti piu grossi stanno a monte ,a valle ci arriva solo la sabbia" in questa maniera i batteri avranno l'acqua piu ossigenata...poi la mia è solo una proposta

Paolo Piccinelli 14-11-2008 12:54

Partiamo dalla tipologia di filtro: classico all'italiana a tre scomparti, esterno, percolatore, sump?

La sump in questo tipo di allestimento con poche piante presenta interessanti prospettive poichè si può intervenire aggiungendo, togliendo o sostituendo la torba o gli altri materiali per ambrare indipendentemente dalla parte meccanica a biologica... il risvolto negativo è come al solito la dispersione di co2, problema minore qualora si introduca una massa di torba tale da stabilizzare il ph.

Anche il filtro interno classico presenta il vanaggio di poter operare sulla torba separatamente... il fltro esterno invece no.

A vantaggio del filtro esterno c'è la possibilità di allestirlo come scrive elmagico82, che in pratica è la filosofia dei filtri eheim (i miei sono tutti allestiti così).

FalKo 14-11-2008 21:37

io ho un classico interno all'italiana , partendo dall' ingresso e' allestito cosi' : 3 spugne a grana media alte 3 cm distanziate di 1 cm circa l'una con l'altra , bioballe dupla (quelle piccole) , sotto la pompa ho un mix di cannolicchi lisci e cubetti di spugna a grana media e sacchetto di torba ; la portata della pompa e' regolata a 1 ,5 volte l'ora la capacita' della vasca

paolo x utilizzare la torba sull' esterno , senza dover stare ad aprire e chiudere il filtro , potresti fare una modifica tipo questa qua http://www.h2oacquariofilia.it/faida...glio.asp?ID=14

miccoli 14-11-2008 21:44

Avevo gia pensato ad una cartuccia simile #36#

Paolo Piccinelli 14-11-2008 23:14

FalKo, che eri un grande si sapeva... #25 #25 #25

Purtroppo nel mio caso lì c'è l'ETH... ma l'idea è sicuramente da tenere in considerazione. :-))

Una vecchia cartuccia per l'impianto ad osmosi sarebbe l'ideale #24

elmagico82 15-11-2008 01:51

nn vorrei levare nulla a mitico falko ma avevo detto qulche post addietro...io consigliavo i moduli dei filtri casalinghi quelli a bicchiere

Entropy 15-11-2008 13:29

Per la scelta del sistema più idoneo di filtrazione, occorre innanzitutto capire le finalità di allestimento e gestione che si vogliono ottenere al''interno del nostro sistema acquario. E per fare questo bisognerebbe ragionare al contrario e seguire a ritroso la (corretta) lista stilata da Paolo:
Quote:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
- microfauna del fondo (batteri, piccoli crostacei, larve et similia) e sua evoluzione
- essenze vegetali che si trovano a loro agio nelle condizioni OTRAC
- livello di popolazione e specie ospitabili a seconda del litraggio
Cioè, in base alla popolazione di fauna e flora, si assisterà alla creazione spontanea e consequenziale di una certa microfauna e decideremo quale filtrazione risulti più adatta a mantenere stabile il sistema.
Negli interventi precedenti infatti, abbiamo sottolineato come, in condizioni OTRAC, la flora batterica non sia esattamente in un ambiente ottimale per uno sviluppo ideale e prolifico, quindi se vogliamo un supporto misurabile di questa nei processi di nitrificazione (fermo restando che il lavoro maggiore spetterà alle piante) dobbiamo rivolgerci preferibilmente ad un filtro interno, in cui gli equilibri sono più vicini a quelli della vasca, c'è un minor flusso e una migliore ossigenazione del filtro (soprattutto se la vasca è aperta) e la resistenza e la resilienza (cioè la capacità di ritornare alla condizioni iniziali dopo un disturbo) ai cambiamenti sono più elevate. In più la manutenzione risulta più agevole e meno traumatica per la vasca (vedi torba).
D'altra parte l'uso di un filtro esterno ha l'innegabile vantaggio di occupare meno spazio in vasca (anzi, si acquistano litri utili) e apporta un contributo maggiore alla filtrazione meccanica e all'ossigenazione (della vasca, ndr) , quindi un ambiente (a monte) "meno inquinato" (a patto di una sorreta manutenzione) e più idoneo se si vuole avere una popolazione con un maggior impatto sulle quantità di elementi presenti in acqua (ecco qui la necessità di scegliere prima la popolazione e poi la tipologia di allestimento).



Quote:

leggendo l intervista dell ingegnere ke ha progettato l'edan 501...la sua affermazione era all'incirca"sulle rive del fiume i detriti piu grossi stanno a monte ,a valle ci arriva solo la sabbia" in questa maniera i batteri avranno l'acqua piu ossigenata...
In realtà, se mettiamo, subito dopo l'entrata dell'acqua nel filtro, i cannolicchi (senza filtrazione meccanica prima), si rischia di intasare velocemente il vano, di accumulare materia organica tra i cannolicchi e ridurre proprio l'ossigenazione della flora, cosicchè occorrerà operare più frequentemente per ripulire il tutto (pena l'arresto della portata e la morte della flora), andando però a rimaneggiare proprio i cannolicchi, cioè la parte del filtro che si dovrebbe toccare di meno.
La velocità del flusso e la sua ossigenazione dipendono sia dall'entrata che dall'uscita. Se si occlude una di queste, la portata comunque diminuisce. E per questo che, quando ho acquistato l'Eden 501, ho invertito i vani dopo qualche mese di utilizzo.
E' vero che la sabbia sta a monte e i sassi a valle (e parliamo comunque "solo" del letto del fiume), ma parliamo di un fiume, cioè di un circuito (praticamente) aperto (dove c'è scambio di materia ed energia), in cui poi il tutto va a finire in mare (dove nitrificazione e denitrificazione hanno ben altri ordini di grandezza). Il nostro acquario invece è un sistema chiuso (in cui non c'è scambio rilevabile di materia, ma solo di energia), quindi con altre priorità, come la velocità di circolazione più giusta o un corretto processo di nitrificazione.

Tornando a questioni più strettamente empiriche, nel mio 50lt è presente un filtro interno in cui c'è (dall'alto verso il basso) la seguente stratificazione: entrata acqua --> esile strato di spugna sintetica a grana fine -- > sacchetto di torba --> consistente strato di spugna a grana media --> cannolicchi --> piccolo spazio vuoto --> pompa --> uscita dal filtro.

elmagico82 15-11-2008 14:50

andrea guarda sinceramente io l ho sempre usato cosi, unica accortezza un leggero strato di lana di vetro prima dei cannolicchi...
xo secondo me da usare necessariamente x avere l'acqua cristallina è il cotone idrofilo...
leva pure le volvox...ricordi paolo?
quindi secondo me un filtro con grande capacità filtrante ma a bassa velocità ...

Entropy 15-11-2008 16:23

Quote:

Originariamente inviata da elmagico82
andrea guarda sinceramente io l ho sempre usato cosi, unica accortezza un leggero strato di lana di vetro prima dei cannolicchi...

....Così può andar sicuramente bene in termini di efficacia, ma è un'altra cosa rispetto all'idea originale. Cioè va a farsi benedire la teoria e la progettazione voluta dall'ingegnere, per cui i sedimenti fini vanno alla fine.....
In questo modo poi, la filtrazione meccanica è svolta quasi esclusivamente dalla lana di perlon, mentre la cartuccia tonda di spugna sintetica diviene principalmente un filtro biologico, più che meccanico.
Anch'io per un periodo ho optato per questa soluzione, ma (avendo un'allestimento particolare in vasca) dovevo cambiare spesso la lana (mi riduceva di molto la portata) e perdevo in praticità di gestione (io sono uno di quelli che meno interferisce con l'acquario, meglio sta).
Fermo restando ovviamente che, in generale, la lana di perlon, usata come primo strato di filtraggio, può risultare molto utile; io la uso attualmente nel filtro interno di un 110 litri, dove ho facile accesso al filtro e cambio la lana molto spesso (il tempo è in relazione al carico organico della vasca).

Entropy 15-11-2008 16:23

Quote:

Originariamente inviata da elmagico82
andrea guarda sinceramente io l ho sempre usato cosi, unica accortezza un leggero strato di lana di vetro prima dei cannolicchi...

....Così può andar sicuramente bene in termini di efficacia, ma è un'altra cosa rispetto all'idea originale. Cioè va a farsi benedire la teoria e la progettazione voluta dall'ingegnere, per cui i sedimenti fini vanno alla fine.....
In questo modo poi, la filtrazione meccanica è svolta quasi esclusivamente dalla lana di perlon, mentre la cartuccia tonda di spugna sintetica diviene principalmente un filtro biologico, più che meccanico.
Anch'io per un periodo ho optato per questa soluzione, ma (avendo un'allestimento particolare in vasca) dovevo cambiare spesso la lana (mi riduceva di molto la portata) e perdevo in praticità di gestione (io sono uno di quelli che meno interferisce con l'acquario, meglio sta).
Fermo restando ovviamente che, in generale, la lana di perlon, usata come primo strato di filtraggio, può risultare molto utile; io la uso attualmente nel filtro interno di un 110 litri, dove ho facile accesso al filtro e cambio la lana molto spesso (il tempo è in relazione al carico organico della vasca).

elmagico82 15-11-2008 16:38

dimenticavo a dire che il cilindrone di spogna è stato eliminato x mettere il cotone...che penso mai stato valutato in prospettiva di materiale filtrante, anche perche nel filtro a scatola classico non so se funziona ma negli esterni fa davvero la differenza ....
prova...fai una foto al tuo acquario...poi metti un bello strato di cotone e dp 2 gg sembra che l acquario sia senz'acqua di quanto è cristallina...
qui comunque il carico organico nn è eccessivo ...penso sia una di quelle cose date per certe no?

elmagico82 15-11-2008 16:38

dimenticavo a dire che il cilindrone di spogna è stato eliminato x mettere il cotone...che penso mai stato valutato in prospettiva di materiale filtrante, anche perche nel filtro a scatola classico non so se funziona ma negli esterni fa davvero la differenza ....
prova...fai una foto al tuo acquario...poi metti un bello strato di cotone e dp 2 gg sembra che l acquario sia senz'acqua di quanto è cristallina...
qui comunque il carico organico nn è eccessivo ...penso sia una di quelle cose date per certe no?

Entropy 15-11-2008 18:14

Quote:

dimenticavo a dire che il cilindrone di spogna è stato eliminato x mettere il cotone...che penso mai stato valutato in prospettiva di materiale filtrante, anche perche nel filtro a scatola classico non so se funziona ma negli esterni fa davvero la differenza ....
Personalmente il cotone l'ho provato sia in filtri interni che esterni, sia come accessorio alla filtrazione meccanica, sia accostato solamente ai cannolicchi. Senza nulla tolgiere alla sua efficacia nel rendere pulita l'acqua, il problema principale del cotone idrofilo usato come unico materiale filtrante, è che, utilizzato con spessori notevoli, risulta poco duraturo e "completo", perchè solo i pochi cm iniziali vengono effettivamente utilizzati, mentre gli altri rimangono immacolati.
Inoltre, con il cotone ed un filtraggio potente, praticamente si elimina dalla vasca gran parte della microfauna e della microflora... e questo, personalmente, lo trovo troppo "estremo", in quanto salterebbero i livelli trofici presenti in vasca (deformazione da naturalista...... :-)) ).

Quote:

qui comunque il carico organico nn è eccessivo ...penso sia una di quelle cose date per certe no?
#36#

Entropy 15-11-2008 18:14

Quote:

dimenticavo a dire che il cilindrone di spogna è stato eliminato x mettere il cotone...che penso mai stato valutato in prospettiva di materiale filtrante, anche perche nel filtro a scatola classico non so se funziona ma negli esterni fa davvero la differenza ....
Personalmente il cotone l'ho provato sia in filtri interni che esterni, sia come accessorio alla filtrazione meccanica, sia accostato solamente ai cannolicchi. Senza nulla tolgiere alla sua efficacia nel rendere pulita l'acqua, il problema principale del cotone idrofilo usato come unico materiale filtrante, è che, utilizzato con spessori notevoli, risulta poco duraturo e "completo", perchè solo i pochi cm iniziali vengono effettivamente utilizzati, mentre gli altri rimangono immacolati.
Inoltre, con il cotone ed un filtraggio potente, praticamente si elimina dalla vasca gran parte della microfauna e della microflora... e questo, personalmente, lo trovo troppo "estremo", in quanto salterebbero i livelli trofici presenti in vasca (deformazione da naturalista...... :-)) ).

Quote:

qui comunque il carico organico nn è eccessivo ...penso sia una di quelle cose date per certe no?
#36#

FalKo 15-11-2008 19:14

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
FalKo, che eri un grande si sapeva... #25 #25 #25

Purtroppo nel mio caso lì c'è l'ETH... ma l'idea è sicuramente da tenere in considerazione. :-))

Una vecchia cartuccia per l'impianto ad osmosi sarebbe l'ideale #24

come dice elmagico82 l' avevo letto pure io sul forum , trovandolo interessante mi ero salvato il link

nn so come hai messo il riscaldatore , xo' L' ETH lo potresti mettere in entrata al filtro , il contenitore che andra' a contenere la toba lo puoi mettere in uscita

TuKo 15-11-2008 20:15

Entropy, In merito al discorso che hai fatto, nella scelta della tipologia di filtraggio sono d'accordo con te per le ragioni che hai detto,anche se nella gestione otrac il fattore denitrificante dovrebbe essere affidato al fondo più che al filtro di per se.
Mentre per quello che riguarda il posizionamento dei cannolicchi,come primo strato filtrante non è poi cosi errato.
Quando acquistai nel 2005 il tetratec ex1200 le istruzioni davano questo posizionamento.All'inizio non capivo il perche,infatti ho optato per la disposizione classica.Dopo 2 mesi il filtro era bello che intasato.Dopo un copioso scambio di mail con il supporto della tetra,dove mi hanno spiegato il perche di quel posizionamento dei cannolicchi(n.d.r in dotazione oltre i cannolicchi hai anche le bioball).Quindi ho aperto il filtro, e posizionato i materiali come la casa consiglia.Morale della favola,quel filtro lo apro una volta ogni 10 mesi circa,SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per cambiare il perlon che si trova subito dopo aver aperto al testa.Il resto è cosi dal 2005.Ovviamente come per tutti i filtri esterni di fanghi neanche l'ombra.


Per quello che riguarda la torba non deve essere necessariamente posiziona all'interno del filtro,oppure essere attraversata dal flusso d'acqua.Dato che lavora anche per scambio ionico può essere anche appesa con un sacchetto in punto con buona circolazione d'acqua.

TuKo 15-11-2008 20:15

Entropy, In merito al discorso che hai fatto, nella scelta della tipologia di filtraggio sono d'accordo con te per le ragioni che hai detto,anche se nella gestione otrac il fattore denitrificante dovrebbe essere affidato al fondo più che al filtro di per se.
Mentre per quello che riguarda il posizionamento dei cannolicchi,come primo strato filtrante non è poi cosi errato.
Quando acquistai nel 2005 il tetratec ex1200 le istruzioni davano questo posizionamento.All'inizio non capivo il perche,infatti ho optato per la disposizione classica.Dopo 2 mesi il filtro era bello che intasato.Dopo un copioso scambio di mail con il supporto della tetra,dove mi hanno spiegato il perche di quel posizionamento dei cannolicchi(n.d.r in dotazione oltre i cannolicchi hai anche le bioball).Quindi ho aperto il filtro, e posizionato i materiali come la casa consiglia.Morale della favola,quel filtro lo apro una volta ogni 10 mesi circa,SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per cambiare il perlon che si trova subito dopo aver aperto al testa.Il resto è cosi dal 2005.Ovviamente come per tutti i filtri esterni di fanghi neanche l'ombra.


Per quello che riguarda la torba non deve essere necessariamente posiziona all'interno del filtro,oppure essere attraversata dal flusso d'acqua.Dato che lavora anche per scambio ionico può essere anche appesa con un sacchetto in punto con buona circolazione d'acqua.

Entropy 15-11-2008 21:27

Quote:

anche se nella gestione otrac il fattore denitrificante dovrebbe essere affidato al fondo più che al filtro di per se.
D'accordissimo #36# .
Infatti io non ho parlato di utilizzare il filtro per i processi di denitrificazione in vasca (o no?#30 ).

Quote:

Mentre per quello che riguarda il posizionamento dei cannolicchi,come primo strato filtrante non è poi cosi errato.
Mi scuso se non sono stato abbastanza chiaro, ma la mia opinione sul posizionamento iniziale dei cannolicchi era riferita esclusivamente all' Eden 501, per di più in relazione all'uso SENZA un qualsiasi filtro meccanico a monte.
Nei filtri interni è anche possibile inserire SOLO cannolicchi e a monte SOLO un pò di lana di perlon, ma, come ho detto già prima, occorre attenzione nel cambiarla tempestivamente, con un tempo variabile a seconda del carico organico presente in vasca ;-)

Entropy 15-11-2008 21:27

Quote:

anche se nella gestione otrac il fattore denitrificante dovrebbe essere affidato al fondo più che al filtro di per se.
D'accordissimo #36# .
Infatti io non ho parlato di utilizzare il filtro per i processi di denitrificazione in vasca (o no?#30 ).

Quote:

Mentre per quello che riguarda il posizionamento dei cannolicchi,come primo strato filtrante non è poi cosi errato.
Mi scuso se non sono stato abbastanza chiaro, ma la mia opinione sul posizionamento iniziale dei cannolicchi era riferita esclusivamente all' Eden 501, per di più in relazione all'uso SENZA un qualsiasi filtro meccanico a monte.
Nei filtri interni è anche possibile inserire SOLO cannolicchi e a monte SOLO un pò di lana di perlon, ma, come ho detto già prima, occorre attenzione nel cambiarla tempestivamente, con un tempo variabile a seconda del carico organico presente in vasca ;-)

Federico Sibona 15-11-2008 21:51

elmagico82, conosco le eccellenti proprietà di filtraggio fine del cotone idrofilo (lo consiglio sovente a chi si lamenta dell'acqua torbida), però penso che, proprio per questo, sia soggetto a precoce intasamento. Ogni quanto lo devi cambiare? Secondo me non è un materiale da usare sistematicamente. Se ci si deve assentare per qualche giorno poi lo ritengo pericoloso in quanto il suo intasamento non ha la progressività di quello della lana di perlon.
Comunque ammetto che io parlo di metterlo come primo materiale, invece mi pare tu lo usi come ultimo. E' così?

Federico Sibona 15-11-2008 21:51

elmagico82, conosco le eccellenti proprietà di filtraggio fine del cotone idrofilo (lo consiglio sovente a chi si lamenta dell'acqua torbida), però penso che, proprio per questo, sia soggetto a precoce intasamento. Ogni quanto lo devi cambiare? Secondo me non è un materiale da usare sistematicamente. Se ci si deve assentare per qualche giorno poi lo ritengo pericoloso in quanto il suo intasamento non ha la progressività di quello della lana di perlon.
Comunque ammetto che io parlo di metterlo come primo materiale, invece mi pare tu lo usi come ultimo. E' così?

Paolo Piccinelli 15-11-2008 23:28

Andrea, per quanto riguarda i miei filtri esterni, hanno tutti i cannolicchi (non porosi) come primo strato filtrante (sono eheim) e fermano i detriti grossolani, poi sottile spugna grossolana che li trattienelì... il secondo cestello è caricato a cannolicchi porosi e il terzo cannolicchi porosi e perlon.

Nel 2028 mai visto fanghi, nel 2080 applicato al malawi sul fondo qualcosa c'è... 2 cm di flocculato bello marrone e vivo.

Per quanto riguarda l'analisi delle diverse componenti prima di decidere il sistema di filtraggio più consono, concordo con te al 200%.

Infine, visto che dopo 122 post stiamo appena entrando nel vivo del discorso, lascio aperto il topic e chiedo ai mods di sezione di concederci un lasciapassare speciale (poi al solito passo a ripulire il tutto lunedì) :-)) :-))

Paolo Piccinelli 15-11-2008 23:28

Andrea, per quanto riguarda i miei filtri esterni, hanno tutti i cannolicchi (non porosi) come primo strato filtrante (sono eheim) e fermano i detriti grossolani, poi sottile spugna grossolana che li trattienelì... il secondo cestello è caricato a cannolicchi porosi e il terzo cannolicchi porosi e perlon.

Nel 2028 mai visto fanghi, nel 2080 applicato al malawi sul fondo qualcosa c'è... 2 cm di flocculato bello marrone e vivo.

Per quanto riguarda l'analisi delle diverse componenti prima di decidere il sistema di filtraggio più consono, concordo con te al 200%.

Infine, visto che dopo 122 post stiamo appena entrando nel vivo del discorso, lascio aperto il topic e chiedo ai mods di sezione di concederci un lasciapassare speciale (poi al solito passo a ripulire il tutto lunedì) :-)) :-))

Federico Sibona 16-11-2008 09:47

Scusate, ma non si era detto/letto altrove che i canolicchi come primo materiale filtrante, nei filtri esterni, hanno la prevalente funzione di spezzare/regolarizzare/distribuire uniformemente il flusso dell'acqua per i materiali filtranti successivi? Qualcuno concorda, o secondo voi è un effetto gradito, ma non prevalente?

PS: Paolo, quando farai pulizia, cancella ;-)

miccoli 16-11-2008 10:07

se si parla di cannolicchi frangi flutto , da anteporre a spugna e poi nuovamente ai cannolicchi per il filtraggio biologico,mi trova d accordo, ma a questo punto sarebbe come abbassare la mandata del filtro al minimo,o no?
#24
Paolo pulirai anche questo
:-))

elmagico82 16-11-2008 13:40

per motivi vari ed eventuali ..ossigenazione ,frangi flutto..ecc...ecc secondo me vanno mesi per primi nei filtri esterni è quasi imposs che si otturino coi fanghi e residui grossolani...

Paolo Piccinelli 16-11-2008 22:17

La scelta dei cannolicchi come primo stadio filtrante dipende da due fattori:

- L'ostacolo al passaggio dell'acqua è minimo, quindi bloccano soltanto i detriti grossolani (pezzi di foglie, radici, etc.) causando una minima perdita di carico e preservando dall'intasamento le spugne/lane successive, cui arrivano solo detriti fini.

- Si distribuisce il flusso sull'intera sezione di passaggio, aumentando lo scambio fra superficie filtrante e fluido

...non so però dirvi quale sia preponderante... probabilmente si equivalgono.
Terzo, molto distaccato, quello che per me è il terzo fattore:

- sono relativamente semplici da pulire, basta un paio di immersioni in acqua dell'acquario e tornano come nuovi (ovviamente non devono essere porosi).

:-))

Paolo Piccinelli 16-11-2008 22:17

La scelta dei cannolicchi come primo stadio filtrante dipende da due fattori:

- L'ostacolo al passaggio dell'acqua è minimo, quindi bloccano soltanto i detriti grossolani (pezzi di foglie, radici, etc.) causando una minima perdita di carico e preservando dall'intasamento le spugne/lane successive, cui arrivano solo detriti fini.

- Si distribuisce il flusso sull'intera sezione di passaggio, aumentando lo scambio fra superficie filtrante e fluido

...non so però dirvi quale sia preponderante... probabilmente si equivalgono.
Terzo, molto distaccato, quello che per me è il terzo fattore:

- sono relativamente semplici da pulire, basta un paio di immersioni in acqua dell'acquario e tornano come nuovi (ovviamente non devono essere porosi).

:-))

TuKo 17-11-2008 12:00

Quote:

Originariamente inviata da Federico Sibona
Scusate, ma non si era detto/letto altrove che i canolicchi come primo materiale filtrante, nei filtri esterni, hanno la prevalente funzione di spezzare/regolarizzare/distribuire uniformemente il flusso dell'acqua per i materiali filtranti successivi? Qualcuno concorda, o secondo voi è un effetto gradito, ma non prevalente?

PS: Paolo, quando farai pulizia, cancella ;-)

Per quello che mi riguarda e dalle conversazioni fatte con il supporto tetra,quelli sono gli unici motivi che spiegano il loro posizionamento,come primo strato.
Ripeto però, che anche questo posizionamento porta con se il difetto di non far sedimentare nulla sul fondo.
Credo,che con una realizzazione più mirata in tal senso(far coesistere la realtà dei cannolicchi come primo strato+ la filosofia juwel),possa essere crato un filtro esterno veramente innovativo,ma questa è un altra storia ;-) ;-)

Paolo Piccinelli 18-11-2008 16:57

...dai, facciamo ricreazione qualche minuto... poi si riparte di buzzo buono perchè abbiamo lasciato il lavoro a metà ;-)


Date un'occhiata a questo sito che ho trovato, in particolare guardate la gallery del signor Amano:

http://www.finarama.com/gallery/amano.htm

Sono scatti spettacolari, o no?!? -05

gab82 18-11-2008 17:15

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
.La scelta dei cannolicchi come primo stadio filtrante dipende da due fattori:

- L'ostacolo al passaggio dell'acqua è minimo, quindi bloccano soltanto i detriti grossolani (pezzi di foglie, radici, etc.) causando una minima perdita di carico e preservando dall'intasamento le spugne/lane successive, cui arrivano solo detriti fini.

- Si distribuisce il flusso sull'intera sezione di passaggio, aumentando lo scambio fra superficie filtrante e fluido

...non so però dirvi quale sia preponderante... probabilmente si equivalgono.
Terzo, molto distaccato, quello che per me è il terzo fattore:

- sono relativamente semplici da pulire, basta un paio di immersioni in acqua dell'acquario e tornano come nuovi (ovviamente non devono essere porosi).

io utilizzo i cannolicchi porosi anche nel primo cestello dell'eheim...anche perchè il 2026 ne ha solamente due....

finora mi trovo bene e gli do una passata in acqua ogni due/tre mesi.....

Paolo Piccinelli 18-11-2008 17:22

Con il 2026 facevo lo stesso... ora con il 2028 e il 2080 (tre cestelli) ho differenziato ;-)


Ci eravamo lasciati a questo punto:

Dovremmo rivolgere l'attenzione su:

- tipologia e allestimento ottimale filtro
- microfauna del fondo (batteri, piccoli crostacei, larve et similia) e sua evoluzione
- essenze vegetali che si trovano a loro agio nelle condizioni OTRAC
- livello di popolazione e specie ospitabili a seconda del litraggio
- EVOLUZIONE


Qualcuno di buona volontà che riassume cosa abbiamo concluso sul filtraggio?
...dai, non lasciatemi solo a scrivere boiate... scrivetene qualcuna anche voi!! :-D

Entropy 19-11-2008 13:35

Quote:

Qualcuno di buona volontà che riassume cosa abbiamo concluso sul filtraggio?
Dunque.......
Si possono utilizzare sia filtri interni che filtri esterni.
I filtri interni (migliori per ricchezza di flora, stabilità e manutenzione, IMHO) meglio caricarli con molti cannolicchi porosi e di buona qualità se si vuole ottenere una flora nitrificante sufficiente, visto le condizioni ambientali (pH e KH) non propriamente ottimali per la loro crescita. A monte di questi però, occorre altresì un filtraggio meccanico (spugne sintetiche a grana fine e/o media), in grado di ridurre il carico organico in vasca e che sia di facile accesso e manutenzione (solita e ripetuta strizzata nell’acqua dei cambi d’acqua). Prima del filtraggio meccanico si inserirà la torba (i cui acidi umici e fulvici sono fondamentali in un OTRAC, n.d.r.), con a monte però un (esile) strato di ulteriore filtraggio meccanico per non intasare i pori della “calza” contenente la torba (altrimenti l’acqua passerebbe intorno e non attraverso…).
Se sussistono problemi di acqua “torbida” si può utilizzare cotone idrofilo nel filtro.

Se si vuole invece utilizzare un filtro esterno (migliore per filtraggio meccanico, efficienza di spazi, volumi ed estetica in vasca), meglio caricarlo come da indicazioni della casa (tranne l’EDEN 501, fatemelo dire), il che vuol dire (nella maggioranza dei casi) con i cannolicchi nel primo vano di entrata del filtro. E’ utile sottolineare però, che tali cannolicchi, oltre a spezzare e a distribuire il flusso in entrata, hanno una funzione prevalentemente meccanica (fermano i detriti più grossi ed evitano l'intasamento prematuro del filtro), in quanto spesso sono seguiti da altri vani in cui sono presenti cannolicchi porosi e/ bioballs con funzione più prettamente biologica.
Inoltre nell’utilizzo dei filtri esterni c’è una minor praticità nell’uso e sostituzione della torba. Volendo però, si potrebbe creare una cartuccia apposita, inserita nel tubo di uscita del filtro. Oppure, il sacchetto di torba, si potrebbe anche mettere direttamente in vasca, se si ha a disposizione un punto non in vista (esteticamente parlando) e con un buon livello di corrente (se l’acqua in quel punto è “ferma”, si rischia che lo scambio ionico si arresti o proceda troppo lentamente).

Detto questo, per annotazioni, chiarimenti e puntualizzazioni, fatevi pure avanti..... :-)

Paolo Piccinelli 19-11-2008 15:05

Andrea, nulla da eccepire al tuo riassunto e un grazie per averlo fatto ;-)

Ora, riagganciandomi a quanto scritto poco fa in questa sezione e passando al punto successivo, un letto di foglie lasciate a macerare indefinitamente sul fondo o su parte di esso comporta:

- rilascio di acidi umici e fulvici
- substrato ideale per la nascita e la crescita di microorganismi, infusori, nematodi
- un'abbondante fonte di carbonio e composti organici

...ma tutta questa materia in (lenta) decomposizione non costituisce anche un rischio in un ambiente piccolo e chiuso come i nostri acquari? #24

Parlavo sabato pomeriggio con Gianni Ghezzi delle batterie di stabulazione degli altum che lui ha visitato presso Aquarium Glaser a Francoforte... mi diceva che i troppo-pieno delle vasche finiscono in vasche di raccolta situate per terra sotto le batterie e che contengono 20 cm di foglie e torba lasciate marcire in acqua color caffè.
Parte di quest'acqua (a ph 3,7) viene reimmessa nelle vasche ciclicamente.

In sistemi di queste proporzioni, con migliaia di litri e con un rapporto superficie di scambio/volume molto favorevole alla prima tutto bene... ma il modello è trasportabile in casa? ...e con che accorgimenti? #24 #24

TuKo 19-11-2008 15:24

Il materiale in decomposizione(in questo caso le foglie) nelle giuste proporzioni,come deve essere la popolazione della vasca,è parte integrante del sistema vasca(vedi le ultime 2 voci da te elencate).
Per quello che riguarda glaser,non riesco a capire bene quel "ciclicamente reimmessa".Ok, per il dove va a finire l'acqua,ma deve esserci anche un altra condotta che riporta l'acqua in vasca.Se tutte le vasche scaricano li anche questa vasca di raccolta dovrà avere un suo scarico,altrimenti tracimerebbe.Per la reimmissione ciclice mi viene da pensare ad una specie di ripristino per il livello.
Una cosa del genere,ovviamente rapportato alle corrette dimensioni,forse la si potrebbe ricreare con una sump,ma a questo punto il tappeto di foglie lo faccio direttamente in vasca.Noi possiamo,glaser no :-)) :-)) ti immagini cosa vuol dire fare un tappeto per ogni vasca??meglio far concentrare le vasche in un unico punto, e "curare" questo.

Paolo Piccinelli 19-11-2008 15:36

Quote:

Per quello che riguarda glaser,non riesco a capire bene quel "ciclicamente reimmessa".
Non ho afferrato bene il tutto perchè sabato in serra (quando ci siamo sentiti) c'era un milione di persone... lunedì vedo Gianni a pranzo e ne parliamo con più calma.

Sto cercando anche di farlo scrivere qui ogni tanto, ma la leggendaria ritrosia da manovale bergamasco è un ostacolo insormontabile!! -04

Quote:

a questo punto il tappeto di foglie lo faccio direttamente in vasca
Concordo, in tal modo sarebbe anche luogo di pastura per eventuali avannotti. :-))

Per un allevatore invece realizzare una vasca di foglie ampia con una colonna d'acqua di 20 cm facilita la manutenzione, lo scambio gassoso, il monitoraggio di eventuali e indesiderati processi anossici

Entropy 19-11-2008 16:13

Quote:

scusa andrea caricarlo come da indicazioi della casa coi cannolicchi nel primo vano di entrata del filtro...è come l eden 501... :-D :-D :-D
Appunto...... #36#
Seguite le indicazioni della casa, che affermano di inserire i cannolicchi nel primo vano del filtro, ma non le seguite (IMHO) per l'EDEN 501 (i cui costruttori anche hanno progettato il filtro con i canolicchi nel vano di entrata), perchè così è più frequente l'intasamento e/o la riduzione di efficienza nel tempo. In tal caso, invece, o si invertono i materiali, o si mette del perlon prima dei cannolicchi (e si cambia quando ce n'è bisogno) o si effettuano delle modifiche (nei topic di AP ce ne sono diverse effettuate e mostrate nei dettagli) ;-)

Per la questione foglie, concordo pienamente con Tuko. #36#


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