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Ciao claudio. spero che arrivi presto il valore del kh del nostro amico così inizieremo a verificare l'attendibilità della tua teoria (cioè kh prossimo allo zero). nel frattempo vorrei solo portare a disposizione di tutti e sopratutto tua il risultato della mia esperienza e cioè che da un punto di vista acquariofilo non esiste nessun pericolo di crollo batterico ad avere un ph anche fortemente acido (anche sotto sei ). questo è fuori discussione. poi quello che succede a livello micro non lo so e loso
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Beh, che i batteri utili prolifichino meglio e di più in ambiente basico non è da oggi che si sa', ma da questo a dire che in un acquario con acqua anche molto acida non ce ne possano essere a sufficienza mi sembra quantomeno azzardato senza conoscere altri valori e metodi di gestione.
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Chiedo scusa, ma credo che occorra una precisazione.
I batteri nitrificanti ( cioè quelli che ossidano l'azoto ammoniacale in nitriti e nitrati) hanno alcune importanti caratteristiche: 1. Sono aerobi obbligati. 2. Prediligono pH leggermente basici e temono i pH acidi. Il limite minimo per il loro sviluppo è considerato pH 6,5, massimo 8,5 ma anche più. 3. Temperatura ottimale compresa tra i 25 e 30 °C. Minimi di temperatura variabili a seconda delle specie tra 5 e 15°C. Quindi dire che questi batteri non temono pH lievemente acidi non è corretto. Più si scende sotto la neutralità e più si va a penalizzarli. Se non ci sono ragioni di allevamento di qualche particolare specie di pesci, non c'è ragione di scendere ad un pH sotto la neutralità. Questo significa avere in vasca, indipendentemente da altri parametri, una popolazione nitrificante non in grado di operare al meglio con tutti i problemi che ne possono derivare e che si osservano in moltissime vasche. |
Dato che il titolare del 3d,sembra aver trovato la causa di quello che succede ai suoi neon(anche se sarebbe meglio capire il perche abbiano contratto la malattia),quindi nessuna catastrofe biologia o tzunami batterico.A questo punto si può "usare" il 3d per il proseguo dei confronti.
claudiotre quando ho chiesto link e/o documentazioni mi aspettavo sinceramente un qualche trattato su studi/prove fatti/e.Ora, i link che hai portato in questa discussione sono dei bellissimi trattati e nulla più.Il secondo poi lo conosco praticamente a memoria in quanto è stato oggetto di studio in questo forum e di un fattivo scambio di info tra utenti(nell specifico io,rek,mixpix,credo anche stardom) e il supporto tecnico delle seachem. Il riferimento all'opera della walstad per cosa sarebbe??forse per dimostrare i buoni risultati che si possono ottenere con le piante in ambiente medio-dure??Se Si,mi ripeto bisogna vedere la tipologia delle piante usate.La walstad ha la sua filosofia,ma è UNA filosofia(per di più molto interessante) in mezzo a tante.Detto ciò,tu scrivi questo: Quote:
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Scrivi che da un moderatore ti aspetti interventi più moderati,bene io da un mio coetaneo mi aspetto maggiore ponderazione nello scrivere. Come ti ho gia detto, le condizioni da te descritte sono presenti in numerose vasche,che non presentano problematiche dal punto di vista dei no2 e no3.Quindi allarmismi di questo genere potrebbero essere particolarmente deleteri. In questi frangenti,uso un modo di scrivere diretto mi dispiace se questo può in qualche modo disturbarti,ma in passato ho letto troppi "profeti" che riportavano esperienze altrui sposandole a testa bassa,Queste persone hanno fatto più danni che cose utili. Linneo, particolarmente contento del tuo inserimento(ti stavo mandando un invito via MP) in questa discussione.Ho letto l'altro 3d che ha visto come partecipanti te,Fede,e scriptor e alcuni punti posso essere ricondotti su questo 3d. Avrei una miriade di domande da farti cercherò di racchiuderle un pò tutte in questo scritto. Scrivi: Quote:
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Se hai gia risposto a queste domande e non vuoi ripeterti,per cortesia dammi dei link da leggere ;-) |
ciao a tutti. ok sono convinto che da un punto di vista biochimico abbassare il ph porta a penalizzare la sopravvivenza dei propri batteri. ma da un punto di vista acquariofilo la cosa è irrilevante perché non ho mai visto nessuno alzare il ph per abbassare i nitriti e personalmente non ho mai avuto modo di notare crolli neanche a ph più bassi di sei.
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Anzitutto una premessa.
Esistono vari modi per gestire un acquario. Alcuni, almeno a mio giudizio, più semplici, altri più difficili. Quando suggerisco di tenere conto delle esigenze dei batteri nitrificanti è perchè cerco di orientare gli appassionati verso una gestione più facile ed adatta a tutti. Detto questo, vorrei rispondere a Tuko. 1. In un ambiente come il tuo dove l'ossigeno, almeno nella colonna d'acqua, raggiunge la saturazione ed oltre, il punto 1 dovrebbe essere soddisfatto in buona parte della vasca. Tuttavia in acquari fortemente piantumati, tra le piante sul fondo, dove non è possibile sifonare, col tempo può accumularsi una consistente quantità di detriti capace anche di ridurre in maniera consistente il tenore d'ossigeno e di penalizzare i batteri nitrificanti (ammesso che ve ne siano). 2. Più il pH scende sotto la neutralità e più si riduce l'efficenza del processo di nitrificazione (biologico) all'interno di un acquario. Che significa? Che si potanno ospitare generalmente meno pesci e che le probabilità di avere alghe andranno ad innalzarsi. Quando si arriva ad avere in vasca pH di 6,5 o si scende addirittura sotto questo valore si entra in una tipologia di vasche diverse e più difficili da gestire dove i processi di nitrificazione sono trascurabili. In queste vasche in genere è l'azoto ammoniacale a fornire azoto alle piante. Con un pH di 6,5 occorre avere molte piante in vasca, come nel tuo caso, od automaticamente le alghe prendono il sopravvento. Quindi la tua è una vasca per esperti, che certamente non si potrebbe consigliare a dei neofiti. |
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Personalmente ho risolto molti problemi di alghe semplicemente aumentando il pH e la capacità tampone delle mie vasche e di quelle di vari amici e conoscenti. Alghe e batteri nitrificanti competono per l'azoto ammoniacale (NH3/NH4+). Quindi se si avvantaggiano i secondi si penalizzano le alghe! Ma come ho già ribadito questo è solo un modo per avere certi risultati. Ci sono altre strade percorrbili come Tuko insegna. |
quindi, parlo per ASSURDO ovviamente, se qualcuno volesse inserire subito i pesci in una vasca appena allestita potrebbe inserire un po di alghe al posto dell'attivatore batterico #24
e/o si potrebbe anche pensare ad un filtro ad alghe con allevamento di dafnie incluso ... scherzo ma in realta parlo seriamente ... sarebbe possibile ? |
C'è una frase che amo sempre ripetere:
Alla natura si comanda solo ubbidendole. I pesci non si possono e non si debbono inserire subito. All'inizio un acquario è un sistema definibile come produttivo. Cioè in sostanza gli organismi che lo vanno a popolare (batteri, protisti,etc) sono in piena espansione attraverso caratteristiche successioni. Dopo varie settimane questi hanno raggiunto un certo equilibrio (omeostasi) ed il sistema da produttivo si trasforma in conservativo. Ecco che allora questo sistema diviene relativamente stabile, possiamo inserire i pesci e possiamo commettere anche qualche piccolo errore proprio perché tale sistema come conservativo manifesta una certa tendenza a resistere ai cambiamenti... |
credo si sia capita la mia piccola 'provocazione' ;-)
in procinto di avviare un allevamento di dafnie (ed altri animaletti) credi sarebbe fattibile una specie di 'filtro' ad alghe ? sono quasi certo che infesterei anche l'acquario nel fare una cosa del genere però la mia 'curiosità' per tutto quello che non conosco mi spinge a riformulare #24 che tipo di filtrazione, ammesso che esista, potrebbe separare il proliferare di alghe tra i due ambienti ? |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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