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Certo, nel 90% dei casi è destinata a morte certa.
Purtroppo anche la Catallaphyllia soffre di offerta esuberante e viene anche di recente spesso importata in quantitativi maggiori. Si conoscona casi rari di successo nell'allevamento a nella riproduzione per scissione, ma non è la regola. Anzi è già stato oggetto di studi notevoli ( E. Borneman in un recente progetto al riguardo) hanno evidenziato difficolta nell'acclimatazione e difficoltà nel rigenerare i danni che inevitabilmente subiscono durante i trasporti. Ciao P.S. il mio avatar e Caty nella mia vasca sono fuorvianti...non lasciatevi indurre in tentazione....... |
grazie per la info......
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Ciao. |
ripeto la mia scoppia di salute e non da alcun segni sofferenza anzi mi sembra un'invertebrato di facile all'evamento per quanto riguarda le mie esperienze
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Per la cronaca ultimamente a Milano sono arrivate a decine nelle ultime importazioni.
Comunque dite a tutte queste persone come tener bene una Catallaphyllia, e anche a Borneman che forse sta perdendo tempo. http://reefcentral.com/forums/showth...hreadid=319259 http://reefcentral.com/forums/showth...5&pagenumber=2 Ciao |
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Ma conosco tre persone che hanno la catalapyllia in vasca da piu' o meno 8 anni e campano ancora , e non sono dei maghi. Ciao. |
Anch'io conosco una persona che la tiene da 10 anni, l'ha anche tagliata con la sega e fatto 3 piccoli che crescono e prosperano ora anche in una vasca gestita con il sistema Zeovit.
Conosco anche un'altra persona che dopo 8 tentativi di riproduzione per scissione e riuscito a far sopravvivere gli ultimi due antocauli. Poi c'è la mia che vive bene e poi...forse ancora 10 oppure 20 , sempre pochi. Senza considerare la mortalità durante il trasporto ( sempre molto elevata) il 50% degli arrivi non arriva in negozio, muore già dal grossista. Di quelle che arrivano in negozio , se non vengono vendute subito ti lascio immaginare. Era ritenuto un invertebrato di facile allevamento perchè proviene da zone della barriera non particolarmente pulite, infatti si rinviene sulla sabbia, in mezzo alle alghe e con acqua sempre un pò torbida. Ha pochissime capacità rigenerative, danni al tessuto anche marginali possono provocare infezione che fanno morire tutta la colonia. Molti appassionati che si avvicinano da poco all'acquario marino con invertebrati, quando vanno in negozio e la vedono, difficilmente sanno resistere , magari non conoscono neanche il nome , ma la comprano perchè è molto bella ed ha veramente un fascino particolare. Non dimentichiamo che è una sclerattinia inserita nelle specie a maggior rischio di estinzione , inserita nella convenzione di Washington, in cui ne vietano il commercio. Ecco perchè sostengo e sosterrò sempre di non acquistarle, meglio lasciarle in mare. Sto seguendo con interesse il lavoro di E. Borneman e non avete idea di quante Catalaphyllie siano in circolazione in condizioni pietose. Ciao |
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Ciao. |
Per quanto possa contribuire, le catalaphllie sono simili alle euphille (mamma che casino 'sti nomi!), sono decisamente urticanti ma non sono animali esigenti e ingestibili, sono però animali protetti e vengono solitamente importati come "Sclerattinie".
Io ho avuto un'alveopora (specie affine alle goniopore) è vissuta e cresciuta di circa 2 cm in poco meno di sei mesi, poi ho sostituito i T8 con i T5 e i polipi hanno smesso di estroflettersi e in agonia è morta dopo 6 mesi. Se non ricodo male a qualcuno era nata dalle rocce una goniopora spontanea. è un corallo che in natura vive in zone dove noi avremmo schifo a fare il bagno, ma nei nostri acquari èdifficilmente gestibile, serve poca luce, un buon movimento ma non esasperato,cibo e ferro. Ciaoz |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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