![]() |
Sì certo, sono d'accodo, la legge del business è implacabile e su questo non fa una piega... dall'altra parte non credo che tutti i giorni arrivino Clienti che ti riportano indietro pesci, specie se li hai ben consigliati prima.
Se poi gli vendi il fritto misto o un Discus da 80€ solo per fare cassa allora ci credo che non te lo riprendi indietro, l'errore stà a monte... questioni di punti di vista. E comunque Quote:
C'è chi guadagna con la qualità, chi con la quantità... chi con entrambi e questi hanno fatto bingo! Che poi si sentano cose allucinanti, per carità, è verissimo. |
E' un discorso che non è realisticamente praticabile, il 70 % o più dei piccoli negozi di acquariologia ha chiuso negli ultimi anni, sono rimasti negozi storici che vivono con le manutenzioni dei grossi acquari e i garden o grandi catene Maxizoo, Isola dei tesori, ecc... (che lavorano solo sui numeri) che nel 99% dei casi per prassi interna non ritirano nulla neanche regalato e sano. Per poter offrire un servizio di cura dei pesci malati disponibile a tutti è necessario avere una batteria separata e possibilmente in altra stanza cosa impensabile per la maggior parte dei negozi. Frutta di più un acquario pieno di 200 cardinali che uno con un solo pesce in cura (gratuita). Non sarà giusto, non sarà etico, non sarà tante cose ma non posso additare come scorretto un negoziante che non vuole ritirare pesci malati. Come si è detto e scritto molte volte il cliente deve fare la sua parte e arrivare a acquistare consapevole di quello che fa se poi anche dall'altra parte c'è collaborazione e un negoziante vuole consigliare bene tanto meglio. Gli strumenti per non prendere fregature ci sono, gratuiti e alla portata di tutti nel 90% dei casi.
|
Così, giusto per fare due chiacchiere e uno scambio di opinioni:
concordo pienamente per quello che riguarda la distribuzione nei garden o nei maxinegozi alla mobydick o a quelli da te accennati. Li le politiche sono diverse e chi ci lavora è solo personale a stipendio che esegue direttive aziendali. Io mi riferivo ai classici negozi di acquari, una volta molto presenti e adesso, purtroppo, come giustamente osservavi, in totale decadimento e diminuzione forse perchè cercavano di competere con le grandi catene, restandoci scottati e anche e soprattutto per l'avvento del commercio on-line, che da una scelta enorme ad un prezzo decisamente competitivo con qualsiasi piccolo negoziante. Proprio per questo, se vuoi sopravvivere nella giungla, o meglio negli abissi :-D, devi diversificarti con del valore aggiunto. Certo, mi rendo conto che nessuno è stupido e che se non l'hanno fatto vuol dire che l'impresa non valeva la candela... in termini generali. Ciò nonostante e forte della crisi di settore "al dettaglio" io, se fossi il negoziante e vorrei tenermi il Cliente, il pesce lo avrei preso evitando di perdere il Cliente, quindi la mia fonte di guadagno invece che acquisire un Cliente, sempre mia fonte di guadagno. Bisogna distinguere la legge dei grandi numeri da quella dei piccoli numeri: - grande distribuzione: il pesce non te lo prendo indietro; - piccolo commercio: te lo prendo e come... sei fonte del mio sostentamento... Poi è anche vero che io ti riporto il pesce, tu lo prendi e poi io vado a comprare gli accessori su Internet perchè costano di meno... certo, tutto vero: si è fatto un mondo difficile. |
Il piccolo negozio in quanto tale non può offrire un servizio di cura dei pesci malati aperta a tutti perché non ha la struttura per farlo, ovvero una batteria dedicata e possibilmente una stanza dedicata. Aziende molto grandi portandosi pesci malati in serra hanno avuto danni che le hanno messe in grave crisi e non è un esempio ma un realtà verificatasi due volte che io sappia in due diversi allevamenti. Ci sono patologie estremamente contagiose che non consentono la cura anche in vasche separate in una stessa batteria. Poi i pesci che si prenderebbero in cura non è neanche detto che siano stati acquistati nel negozio che li accetta, perché mai dovrei accollarmi il rischio e le colpe di altri? Siamo tutti sicuri che poi un cliente non dia la colpa al negoziante se il pesce non viene curato? Sinceramente non me la sento di giudicare scorretto un piccolo negoziante che sta in piedi per miracolo schiacciato dalla vendita on-line, da clienti anche disonesti (perché non sono solo i venditori disonesti), dalla cura o quarantena che a sua volta il negoziante deve fare per propri pesci, da tasse inimmaginabili che nessuno conosce se non è stato negoziante se non vuole accollarsi il rischio di ritirare ogni pesce malato che gli viene portato. Non voglio difendere nessuno ma conoscendo molto bene sia il lavoro dei grossisti, negozianti e essendo oggi clienti posso dire che se nessuno lo fa, o lo fanno in pochi è perché potrebbe essere una soluzione praticabile in un mondo ideale ma non in quello pratico e reale.
|
Certo, hai pienamente ragione, ma io mi riferivo ad una cortesia tra negoziante e Cliente (con il fine di tenermi il Cliente e di salvare, forse, una vita) non al fatto che il negoziante debba essere strutturato per ricevere pesci malati a iosa da chiuque bussi alla sua porta, questo sarebbe impensabile.
Io ti ho venduto il pesce, il pesce non è idoneo alla tua vasca, pittosto che farlo morire me lo riprendo facendolo stabulare come fosse un nuovo arrivo... tutto qui. La responsabilità del negoziante stà nel capire se è giusto venderti quel pesce (cosa che non sempre avviene) La responsabilità di chi acquista sta nell'informarsi prima se quello che sta acquistando è corretto o no (cosa che non sempre avviene) Per tutto il resto che dici certo, la realtà commerciale non lascia spazi a buonismi, sicuramente a giusto avviso. Se dai pesci malati ne usciva un business a quest'ora eravamo pieni di cliniche per pesci #rotfl# |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 14:23. |
Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: AcquaPortal
User Alert System provided by
Advanced User Tagging v3.2.5 Patch Level 2 (Lite) -
vBulletin Mods & Addons Copyright © 2025 DragonByte Technologies Ltd.
Copyright Zero Pixel Srl