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Esattamente parla di polimero del isomero, che idealmente e ancora più distante dalla molecola originaria. E come parlare di glucosio e amido.
Comunque parlando di carbonio liquido non vedo che ce di sbagliato accomunarlo con gli altri prodotti sebbene abbia una composizione diversa. |
scusate l' OT, ma quanto costa la ricarica di una bombola di co2?
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Io ricarico la mia bombola da 3kg ogni 3 mesi da chi manutenzione estintori e pago circa 8€
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Premetto che non sono un biologo, ma mi pare si faccia confusione tra carbonio organico (che si usa come "pappa" per i batteri per favorire la denitrificazione) con i "sostituti" della CO2, che dovrebbero essere sì fonti di carbonio, ma, appunto, come "sostituti" di quei composti che la pianta genera con la fotosintesi a partire da luce e CO2.
In pratica si bypassa la fotosintesi per "nutrire" le piante direttamente con la "pappa pronta". In buona sostanza: anche lo zucchero (o la vodka) in vasca sono fonti di carbonio, ma non sono "mangiabili" dalle piante. Prodotti come l'Excel invece sì. Meglio di così non lo so spiegare, ma se mandate un MP a Entropy, sicuramente lo spiega meglio e con maggiori particolari. |
Quote:
il link postato da agro - che sono riuscito a leggere molto dettagliatamente - è molto interessante, come gli ulteriori link che si trovano al suo interno. E' pur vero che i test e/o analisi sono stati fatti/e più su concetti empirici è logici, ma ci possono stare benissimo( penso che eventuali contro prove possano solo esser fatte, usando il carbonio radioattivo, come fatto notare nell'articolo). Alla fine emerge che, l'apporto di co2 da parte di questi prodotti(con nota su excel e easy, in quanto non usano glutaldeide pura, ma studiati come sel'avessero) se somministrati con le dosi consigliate dalle case produttrici e di circa 2 mg/l che possono arrivare, ovviamente , a 4 mg/ con dosi doppie, quindi ben lontano dai canonici 16mg/l - 20 mg/l . Resto però convinto, che la definizione "carbonio liquido" sia errata come principio e che sarebbe più corretto parlare di carbonio organico. Certo che se fosse stata riportata in prima pagina(trad.: bisogna usare il cerca prima di aprire nuove discussioni) la vacchia discussione sulla gluteraldeide, sarebbe stato un valore aggiunto allo storico di questa sezione. Se riesco a trovarla, vedo di unire i topic. Intanto taggo @Entropy perche non resti lontano dalla discussione (trad.: ndo scappi a bello!!?) |
Visto che si parla di un qualcosa tossico, meglio postare un qualcosa, di facile lettura, che metta in guardia dai potenziali pericoli, misure precauzionali, ect..ect....
http://www.aosp.bo.it/files/glutaraldeide.pdf Ovviamente alcuni passaggi, non si sposano con gli acquari perche parliamo di un qualcosa che è prettamente usato in ambito ospedaliero, ma seperle di certo male non fa. |
Cerco di spiegarmi il più semplicemente possibile #13
In realtà, come detto, la fonte di carbonio che sostituisce la CO2 è proprio la glutaraldeide. Il meccanismo è semplice, ma devo fare una piccola premessa. Il processo della fotosintesi si divide in due fasi: una fase (luminosa) in cui, attraverso la luce e l’acqua vengono prodotti ossigeno (che tecnicamente rappresenta uno scarto) e energia sotto forma di molecole di ATP e NADPH, necessarie per la seconda fase (oscura) della fotosintesi (il cosidetto Ciclo di Calvin), in cui insieme a CO2 e H2O si producono i carboidrati finali che servono alla pianta per crescere e riprodursi. Inserisco qui lo schema che feci anni fa nel topic di approfondimento della fotosintesi: http://s1.postimg.cc/fzw1st8yn/schem...otosintesi.jpg In pratica, la glutaraldeide agisce all’altezza del Ciclo di Calvin, dando la possibilità alla pianta di “saltare” la fase luminosa, facendole spendere meno energia. Infatti, la glutaraldeide viene assorbita dalle cellule vegetali è convertita sia in CO2 (attraverso l'acido glutarico) sia in composti intermedi del Ciclo di Calvin. Se fate bene attenzione, si nota che alcuni composti, come i triosi fosfati, sono collocati DOPO l’utilizzo delle molecole energetiche di ATP e NADPH. Ciò vuol dire che se alla pianta rendo disponibile la gluteraldeide, gli concedo una scorciatoia (in termini di spesa di ATP) per la produzione di carboidrati e amidi. Da tutto ciò si evince che la glutaraldeide (nelle sue varie forme a seconda della marca di fertilizzante) risulta essere una fonte immediata di nutriente per la produzione di glucosio attraverso il Ciclo di Calvin (fase oscura della fotosintesi), compensando in tal modo carenze di produzione di energia derivante dalla fase luminosa, come ad esempio carenza di CO2 e/o di luce. C'è anche da dire però, che la glutaraldeide non è poi così "innocua", come giustamente sottolineato da Tuko. Riporto anch'io un documento in merito: http://www.ospedalesicuro.eu/attache...taraldeide.pdf |
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Sotto un certo punto di vista forse sono più utili di certi attivatori batterici, visto che stimolano anche l'attività batterica. Per quanto riguarda la sicurezza di questi prodotti, anche come riportato nel link, alcune piante come l'egeria risentono negativamente del l'uso del prodotto, quindi motivo in più per usarlo con attenzione. |
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Ma infatti la glutaraldeide non è poi così innocua, ha una varietà di definizioni e simboli di rischio nella sua scheda di sicurezza
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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