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egabriele 19-09-2011 14:14

Guardate, credo che un genitore che trascorre abbastanza tempo con il figlio in generale sappia comprendere il limite sottile tra capriccio e sofferenza.
Ovvio che poi la 'sofferenza straziante' magari e' causata da qualcosa che per un adulto e' NIENTE, ma questo non significa che per il bambino non stia crollando il mondo in quel momento.
Il genitore deve porsi il problema se quella sofferenza atroce fara' bene ed e' necessaria al bambino o si puo' evitare.

Il problema dell'inserimento mi ha coinvolto emotivamente non tanto perche' mio figlio piange quando ce lo porto e non ci vuole andare.... quanto perche' questo e' un pensiero quasi fisso, anche quando giochiamo con i cugini si sveglia, mi guarda e dice: "voglio la mamma a scuola".
Inoltre sia io e mia moglie abbiamo notato una piccola retrocessione sui diversi progressi fatti su tanti fronti. Non credo siano cose studiate, ma una reazione al disagio.


E non sottovalutate il fatto che avendo i bambini filtri culturali ed intellettivi minori, non abbiano una empatia molto piu' sviluppata... cioe' capiscono al volo i "non detti".

Comunque oggi e' andata un po' meglio.
Speriamo di continuare cosi!

Paolo Piccinelli 19-09-2011 14:22

Quote:

Io parlo ore con mio figlio e il solo dubbio che metti che io non lo faccia mi farebbe venire a Brescia
A prenderti a schiaffi..
Io non insinuo nessun dubbio, ci mancherebbe che mi permettessi di farlo... nemmeno se facessi Montessori di cognome.
Ho semplicemente scritto che le due frasi che hai buttato lì sono ******* colossali e continuo a crederlo, il perchè penso di averlo spiegato.

Le spiegazioni che hai scritto in seguito le ho quotate e condivise... rileggi anche tu per bene prima di parlare di schiaffi.

Quote:

Il genitore deve porsi il problema se quella sofferenza atroce fara' bene ed e' necessaria al bambino o si puo' evitare.

Il problema dell'inserimento mi ha coinvolto emotivamente non tanto perche' mio figlio piange quando ce lo porto e non ci vuole andare.... quanto perche' questo e' un pensiero quasi fisso, anche quando giochiamo con i cugini si sveglia, mi guarda e dice: "voglio la mamma a scuola".
Inoltre sia io e mia moglie abbiamo notato una piccola retrocessione sui diversi progressi fatti su tanti fronti. Non credo siano cose studiate, ma una reazione al disagio.
appunto.

A me capita con Anna che fa la gelosa da qwuando è arrivata Elisabetta... non è lei stronza, ma probabilmente siamo noi che non abbiamo accompagnato "la transizione da figlia unica a sorella maggiore" nel modo giusto.
Troppo semplice dire "fa i capricci perchè è gelosa"

buddha 19-09-2011 14:34

Sa' torniamo amici.. Una Bottiglia di grappa e
Via..

omeroped 19-09-2011 15:01

L'asilo è un bel cambiamento... Soprattutto a 2 anni e mezzo, anche mia figlia, che ora è nei grandi ed ha quattro anni e mezzo, ha iniziato a quell'età e devo dire fortunatamente senza problemi grossi. Ma bisogna capire che per un bambino ancorato alle sue abitudini ed ai sui rituali è un grosso stravolgimento. Bisogna avere estrema dolcezza, comprensione ma al tempo stesso fermezza soprattutto con se stessi... Ascoltare il bambino rassicurarlo ma non dobbiamo mostrarci insicuri sul da farsi perchè loro lo sentono e invece che tranquillizzarsi si spaventano ancora di piú. Quando un pó alla volta avrá accettato che nella sua routine quotidiana c'é anche l'asilo i problemi passeranno e magari gli piacerà anche.
Quindi pazienza e tenere duro :-)
PS tra un anno lo inizia il mio secondo ma di anni ne avrá 3 e mezzo... Incrocio le dita... Eventualmente vi chiederó consiglio anche io :-D

egabriele 21-09-2011 09:57

Comunque in questa settimana c'e' stato un netto miglioramento.
Continua a non andarci volentieri, pero' un e' piu' un pianto continuo, e soprattutto non ne e' angosciato quando e' a casa e fa altre cose.

Continua a dire "i bambini mi fanno paura", frase difficile da confutare, dato che come ho scritto, 15 bambini urlanti fanno paura anche a me.

Pero' inizia anche a nominarne qualcuno, tipo "Ora questo dov'e'?", quindi ritengo che stia iniziando a considerarli "amichetti", persone con cui interagire e a cui affezionarsi.

Vedremo!

serbel 21-09-2011 10:16

Ciao , considera comunque che se non affrontato adesso il disagio si presentera poi alle elementari dove abbiamo un percorso didattico e le maestre hanno meno tempo da dedicare al bimbo.
Potresti provare a sentire altri genitori se portano i bimbi al parco e magari cercare cosi di creare un rapporto di amicizia fra loro in modo che alla fine si cercano fra loro abbattendo cosi la barriera del asilo
saluti

DanySky 21-09-2011 11:50

Quote:

Originariamente inviata da egabriele (Messaggio 1061136106)
Comunque in questa settimana c'e' stato un netto miglioramento.
Continua a non andarci volentieri, pero' un e' piu' un pianto continuo, e soprattutto non ne e' angosciato quando e' a casa e fa altre cose.

Continua a dire "i bambini mi fanno paura", frase difficile da confutare, dato che come ho scritto, 15 bambini urlanti fanno paura anche a me.

Pero' inizia anche a nominarne qualcuno, tipo "Ora questo dov'e'?", quindi ritengo che stia iniziando a considerarli "amichetti", persone con cui interagire e a cui affezionarsi.

Vedremo!

Buon segno se comincia a chiedere di qualcuno vuol dire che incomincia a crearsi uno spazio insieme agli altri.


Ciao DanySky

51m0ne 21-09-2011 12:30

Guarda, mia moglie (maestra asilo) mi sta giusto raccontando in questi giorni l'inserimento difficile da parte di un bimbo di 2 anni e mezzo, che ha iniziato piangendo come un disperato e rifiutando tutte le attività di gruppo, manifestando lo stesso disagio verso la scuola anche con i genitori esternamente all'asilo (maestre e genitori ovviamente si confrontano spesso in questo primo periodo delicato). Mi sembra situazione analoga alla tua.
In realtà il bimbo in questione è già il beniamino delle maestre (ormai lo conoscono tutte a forza di piangere) e assieme ai genitori stanno cercando di favorire l'inserimento al meglio.
Anche in questo caso, dopo una settimana da incubo si iniziano a vedere miglioramenti e più interesse da parte del bimbo.
Quindi, tenete duro e speriamo che il bambino pian piano si abitui e magari fra un po' si diverta pure. Facile che ogni tanto ci sia una "ricaduta", ma anche questo è normale e probabilmente fa parte della (giusta, vista l'età) volubilità caratteriale dei bambini. L'importante è che l'atteggiamento generale sia più positivo da parte del bambino.
Ciao e in bocca al lupo!


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