AcquaPortal Forum Acquario Dolce e Acquario Marino

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-   -   ( AGGIUNTE FOTO)E' con grande soddisfazione che vi chiedo consiglio (salaria fluviatilis riprodotta ) (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=303298)

Marco Vaccari 13-08-2011 13:45

..grazie per il contributo Neopterigio, è sempre un piacere quando ci si scambiano informazioni e consigli che sono utili sia a noi che a tutta la comunità..;-)...

Purtroppo il discorso "legislazioni e etica" è sempre molto spinoso, come ovviamente già sai..
..uno dei più grandi contro sensi è quello degli anfibi... come sai è proibito raccogliere e detenere gli anfibi sotto qualsiasi forma (uova, larve, neo-metamorfosati e adulti)... nonostante questo gli anfibi (sia anuri che urodeli) sono in grande diminuzione per tanti fattori.. inquinamento, introduzione specie alloctone, antropizzazione, epidemie, distruzione dei biotopi... ecc....
Quando nascono i girini, nascono a centinaia, migliaia!!! e sono un anello di una catena alimentare che vede la larva come "cibo vivente".... in molte popolazioni di Urodeli, i tritoni cannibalizzano la propria prole in modo pesantissimo.. in pratica le loro larve risultano essere il primo cibo stagionale nel loro biotopo.. E se ne prelevassimo 5 o 6?... il danno sarebbe minimo, ed è vero!.. anche perché la stragrande maggioranza dei piccoli finisce nelle bocche degli adulti...
A volte, può capitare che l'intera popolazione scompare a causa di un disastro ambientale...
eppure, se si fosse prelevate qualche larva (e non si sarebbe fatto nessun danno ambientale, per i motivi che ti ho spiegato) magari si sarebbe riusciti a mantenere la popolazione in cattività e non sarebbe andata perduta..

..con gli anfibi il discorso è più severo, con i pesci un po' meno... non me la sento di dirti di non prelevare i pochi esemplari, o di prelevarli... capiscimi, anche se la legge lo consente.... ma, dato che Acquaportal ha decine di migliaia di iscritti... molti scrivono, ma tanti di più leggono.... cosa potrebbe succedere se in decine di acquariofili, muniti di regolare permesso, pensassero di prelevare qualche esemplare di Salaria nel Lago Maggiore?... come puoi vedere il discorso diventa spinoso.... inoltre, le Salara fluviatilis sono eccezionalmente belle e interessanti sicuramente molto ambite...

in ogni caso, se davvero te la sentirai di prelevare i pesci, nel pieno rispetto delle norme vigenti, la riproduzione sarà l'obbiettivo principale...;-)..... se ti potrò dare qualche consiglio, chiedimi pure....
in ogni caso prima di prelevare gli esemplari è meglio documentarsi il più possibile per vedere se abbiamo tutto il necessario (temperature, spazio, cibo vivo ecc..) per tenere e riprodurre questi fantastici Blennidi... ma immagino che ti starai sicuramente informando......

ciao e buon weekend!
Marco

Neopterigio 13-08-2011 17:18

Ciao Marco,
il tuo ragionamento è più che comprensibile. Proprio per questo ribadisco che solo ed esclusivamente se potrò ospitare una coppia od un trio di cagnette mi permetterò di prelevarle (con l’intenzione di restituire poi l’eventuale progenie) in natura.
Intendo raccontarvi come sono arrivato fin qui, spero che un off-topic sia accettato se servirà a farmi esporre gli argomenti inerenti. Se i moderatori reputeranno che il mio intervento “sporchi” un po’ la discussione cominciata da grigo vi chiederei di separarla in una nuova discussione.
Ero un bambinetto quando vidi per la prima volta un acquario e ne fui folgorato.
Ovviamente subito chiesi di poterlo avere ma i miei genitori non se la passavano granchè bene, tuttavia vidi mio padre combattuto. Anche lui ha sempre trovato affascinanti questi ritagli di mondo sommerso. Purtroppo, oltre al problema economico, si aggiunsero le paure di mio padre in merito al tempo necessario alla cura ed il mantenimento dell’acquario stesso. Anche il timore di essere in qualche modo “legati” all’acquario, che avrebbe potuto interferire con ipotetiche vacanze, fece propendere per il no. La classica frase di mio padre era “Costa troppo, poi va a finire che non si può più andare in vacanza… se va via la corrente muore tutto.”.
Alcuni timori fondati, altri dettati dall’ignoranza della materia, ma non posso che biasimarlo.
Con il passare degli anni si ripresentava sporadicamente questo mio desiderio che veniva prontamente stoppato dalle solite dinamiche.
In fin dei conti questo precoce input che mi era stato instillato, questo “timore” dell’acquario deve aver fatto presa in qualche parte del mio inconscio. Negli anni successivi, giunta la maturità mentale, io stesso sono stato in grado di tarpare le ali di questo desiderio ripetendomi come un pappagallo la frase che spesso avevano sentito le mie orecchie.
Nel frattempo l'arrivo della formazione culturale, la nascita di una passione alternativa e surrogante e per culmine la terraristica. La versione asciutta di un acquario mi verebbe da dire ora.
Questa passione per i rettili (i serpenti in particolar modo) rimane tutt’ora ma è prepotentemente tornato il desiderio di acqua.
L’elemento tra i più affascinanti che esistano e dentro cui l’evoluzione ha saputo sbizzarrirsi.
Ora convivo con la mia compagna di vita, una persona eccezionale ma con un pessimo senso estetico (sono volutamente ironico : ) ) che l’ha condotta in primo luogo a trovare me piacente… e, problema ben più grave, gli acquari di pessimo gusto.
Dividendo con lei gioie e dolori (per fortuna molti dei primi e pochissimi dei secondi) dopo innumerevoli discussioni siamo giunti ad un patto di non belligeranza che include, però, determinati paletti:
- la vasca non deve essere troppo grande (anche perché la casa è piuttosto piccola e già molto piena)
- risparmiare dove possibile
- non deve essere il classico parallelepipedo con altezza e profondità di circa la metà della lunghezza
- non deve avere profili e coperchi in plastica
- le luci che siano il più calde possibili

La mia scelta è ricaduta, in maniera definitiva a meno che qualcuno di voi nasconda un coniglio nel cappello, sul cubo Dennerle 60 litri.
Questo acquario incontra quasi tutte le esigenze della mia metà e, seppure con tutte le problematiche derivanti dalla forma cubica, accontenta anche il mio senso estetico.
Quando la presenza dell’acquario è stata accettata la mia gioia è esplosa. Ho finalmente potuto dare sfogo alla mia sete di conoscenze. Le mie letture e ricerche sono diventate quasi monotematiche.
Come molti di voi sapranno ogni pesce ed ogni tipologia di acquario può diventare affascinante, ogni piccolo dettaglio può stupire.
Aldilà delle informazioni base mi sono concentrato sulla scelta del tipo di ospiti per poter poi pensar alla realizzazione mirata dell’acquario.
Sono partito con acquari di comunità tropicali… prima le specie più “banali” (nel senso più citate ed allevate) come i guppy,cory, neon, ecc… per passare poi a specie più particolari come i ciclidi nani.
Sono rimasto estasiato guardando le immagini degli acquari zen di Amano.
Ho scoperto poi il fantastico mondo dei killifish.
Per ogni tipo di pesce, di comunità o di tipologia di allestimento che ho incontrato ho provato attrazione. Ho cercato informazioni, ho pensato a come allestire il mio acquario.
Ogni settimana convinto di aver scelto. Ogni settimana però con una scelta diversa.
E’ un mondo così ampio ed affascinante, tanto grande da far perdere chi si addentra se sprovvisto di esperienza e senza aver affinato i propri gusti personali.
Infine, l’ultimo innamoramento, la scelta più semplice (non in termini acquaristici). Invece della ricerca dell’erba del vicino, il semplice ricordarsi di quanto è bella l’erba sotto i nostri piedi.
E nella ricerca di specie “dimensionalmente” ed ecologicamente abbordabili è arrivata la cagnetta. Un pesce che mi ha sempre accompagnato nei giorni di lago da quand’ero bambino fino ad ora, in acqua con la maschera a spiarle o a piedi nudi mentre pescavo, circondato da questi pesci impegnati a scacciarmi dai loro territori o diventandone io stesso parte. Un pesce di carattere.
Quindi l’ipotesi è di allestire un biotopo di lago prealpino con una coppia di cagnette.
Secondo voi è possibile?
Scusate la lungaggine ma, a volte, mi piace raccontare. (non succede spesso non vi preoccupate : ) )
Ciao, Luca

Marco Vaccari 13-08-2011 19:10

..figurati!!!!;-).. mi piace molto quello che hai scritto! e sono d'accordo con te nei contenuti...
se sei d'accordo, ti andrebbe di modificare un pochino quello che hai scritto e di riportarlo in Sweet bar?.. così cogli anche l'occasione per presentarti e, sono sicuro, che con quello che hai scritto, l'accoglienza potrà solo essere calorosa...

..dopo si prosegue a parlare, nel modo più approfondito possibile, delle bellissime Salaria fluviatilis..
ciao!

Ale87tv 18-08-2011 14:33

dato il biotopo serve ossigenazione elevata, giusto?
e qui abbiamo un esempio di come allestire la vasca:
http://www.loaches.com/articles/rive...anifold-design

http://www.loaches.com/articles/wate...loach-aquarium

rispetto al progetto direi di alzare le pompe e le aspirazioni. in questo modo abbiamo una superficie increspata e un fondo relativamente tranquillo. poi inserirei delle pietre che creino delle zone di deposizione riparate, magari ricoperte di ex cladophora.

http://www.loaches.com/articles/a-river-runs-through-it

Ale87tv 18-08-2011 15:28

è ospitata anche all'alpenzoo di innsbruk

Neopterigio 18-08-2011 16:07

Ciao Ale87tv,
grazie per l’intervento in mio aiuto.
Il progettino da te postato l’avevo già visto, mi pare in altre discussioni su questo forum riguardanti l’allevamento di pesci reofili come Gastromyzon.
E’ indubbiamente affascinante l’idea di ricreare un flusso potente e turbolento ma di sicuro questo ha maggior senso ed applicabilità su vasche di un certo litraggio o comunque su parallelepipedi orizzontali. Su una vasca cubica di lato 38 cm mi sembra che non abbia la sua massima espressione.
L’idea di alzare gli elementi è molto interessante (sempre applicandola a vasche di dimensioni e forma diverse) per la realizzazione di biotopi di “fiume” permettendo di inserire specie di fondo con specie nuotatrici così da ricreare due microhabitat diversi, un po’ come avviene in molti acquari tropicali ma estremizzando le caratteristiche.
Riguardo al mio caso… o meglio al caso di Salaria fluviatilis… credo che, volendo ricreare un ritaglio di lago, il sistema di corrente sostenuta non sia indispensabile. Dovrei infatti alzare il flusso proprio per ricreare zone di calma sul fondo per le cagnette che, anche nei fiumi, credo occupino proprio le zone più calme del flusso.
Per quanto riguarda l’ossigenazione vorrei capire a che livello si attesta l’ossigeno disciolto in acquari paragonabili a quello che vorrei avviare: 60 litri (cubico), piantumato, fondo non fertile, popolazione animale medio-bassa (non vorrei arrivare al carico massimo sostenibile di animali nella vasca). Capisco che non è un valore semplice da stimare ma indicativamente avete idea?

Ho recuperato alcuni dati relativi alle isoterme del lago ed ai valori di O2 disciolto per avere un’idea di come si comportano (a grandi linee) questi valori nell’ambiente di S. fluviatilis, in particolar modo nel periodo estivo .
Devo ancora verificare la temperatura della zona di casa dove posizionerò l’acquario e capire se riuscirò a tenere la T a valori accettabili. Suppongo di sì, la casa è piuttosto fresca, al limite pensavo di adottare un sistema che mi aiutasse a tenere l’acqua un po’ più fredda (molto probabilmente le ventoline).
Fortunatamente le temperature degli strati più superficiali del lago, durante la stratificazione estiva, sono più alte di quel che mi aspettassi, rendendomi più facile il raggiungimento delle stesse “in vitro” :-)
Ciao, Luca

Ale87tv 18-08-2011 20:57

infatti come parlavo con marco, vicino alla riva negli strati di acqua bassa la temperatura è maggiore. effetivamente in un cubo non farei il progetto del fiume... ma metterei un movimento superficiale.

Neopterigio 20-08-2011 10:59

Ciao Ale87tv,
considera che i dati a cui faccio riferimento indicano una T media di 22 - 24°C, relativamente ai primi metri d’acqua (indicativamente 5 m) nel periodo compreso tra agosto e settembre.
Consideriamo inoltre che i campionamenti vengono eseguiti ad una certa distanza dalla riva. Sarei curioso di conoscere le T al fondo entro i primi 5-10 m dalla riva, dove l’effetto dell’irraggiamento del fondo ed un ridotto scambio termico sicuramente porteranno ad un innalzamento della temperatura.

Il movimento superficiale dell’acqua pensavo di crearlo indirizzando in modo opportuno il flusso d’acqua in uscita dal filtro.
A proposito del filtro. Un po’ per diletto, un po’ per ipotetica utilità, un mesetto fa ho costruito un filtro esterno usando i tubi arancioni utilizzati in edilizia. Devo ancora trovare il sistema giusto per fissare i tubi di mandata e di aspirazione poi potrò verificare la tenuta.
Se tutto dovesse funzionare come spero avrei un filtraggio più efficiente rispetto al filtro in dotazione al Cubo Dennerle 60 lt, oppure potrei farli lavorare in parallelo. In questo caso, con i tubi del filtro esterno, potrei tentare di movimentare efficientemente l’acqua in superficie.

Sto cercando di visualizzare il layout della vasca ma mi è ancora piuttosto difficile.
La scelta delle piante, a questo punto, diventa di primaria importanza.
Ho trovato in rete una lista delle macrofite del lago Maggiore ma non sono sicuro se questa sia completa e se la fonte sia totalmente attendibile. Dovrò investigare ulteriormente.
Tra le sommerse vengono elencate: Lagarosiphon major, Elodea densa, Myriophyllim spicatum, Ceratophyllum demersum, Potamogeton perfoliatus.
Le macrofite emerse citate sono: Phragmites australis, Schoenoplectus lacustris, Typha latifolia.
Unica rappresentante delle macrofite galleggianti: Trapa natans verbanensis.
Escludendo le emerse, se avessi un acquario più grande mi piacerebbe inserire tutte le altre. In una base di 38X38 cm dovrò operare delle scelte anche in funzione della loro reperibilità.

Il fondo, come dicevo, vorrei farlo non fertile.
Mi piacerebbe una mistura di sabbia e gravelit, vorrei capire però se questo possa essere funzionale per le piante che ospiterà.
Ad animarlo metterei delle pietre e rami.
In aggiunta un forziere del tesoro con aeratore annesso ed un modellino di sommergibile russo della 2° Guerra Mondiale.

Scherzo ovviamente…
… il sommergibile è americano. :-)

Visto il litraggio vorrei evitare di utilizzare volumi di substrato e arredi importanti, ma credo sia necessario ricreare delle strutture che possano essere utilizzate come tana, soprattutto nella speranza di qualche evento riproduttivo.

Le idee che ho avuto in merito al substrato sono due:
- Principalmente roccioso; sopra allo strato di sabbia e gravelit (o qualsiasi altro fondo) disporre uno strato non monotono di pietre di dimensioni centimetriche, gli interstizi tra le rocce formano le tane e permettono la fuoriuscita delle piante.
- Principalmente sabbioso/ghiaioso; uno strato sabbioso o ghiaioso (volendo la stessa mistura di sabbia e gravelit usata per il fondo) su cui trovano posto alcune rocce corrispondenti alle tane.

Nel primo caso pensavo all’utilizzo di rocce più o meno "variegate" dalle tonalità piuttosto uniformi tra loro.
Nel secondo caso, invece, una sabbia piuttosto chiara con rocce più scure a formare le tane; oppure una ghiaia mista un po’ scura posata sul fondo con rocce chiare.
Il concetto alla base della scelta di colori e tonalità del substrato è un richiamo ai colori della livrea delle cagnette.
Ciao, Luca

malù 20-08-2011 22:01

Neopterigio Complimenti, non sono in grado di darti consigli utili, ma seguo con enorme interesse........

Ale87tv 21-08-2011 02:18

qualcuno sa con cosa si alimentano gli avanotti?


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