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Ciao,
non riesco a trovare niente di scritto sui red point,ma penso che possa andar bene anche la descrizione di un altro apisto.ho trovato notizie sull'apisto linkei su un libro scritto da due signori tedeschi,Linke e Staeck,che hanno studiato per qualche anno, sul posto,gli apisto.I due tizi hanno trovato il linkei in due località diverse, a distanza di cinque giorni uno dall'altro, una con Ph 7,8 e l'altra con Ph 6,6. Secondo te quali sono i valori ideali per farli vivere? |
Ciao,
non riesco a trovare niente di scritto sui red point,ma penso che possa andar bene anche la descrizione di un altro apisto.ho trovato notizie sull'apisto linkei su un libro scritto da due signori tedeschi,Linke e Staeck,che hanno studiato per qualche anno, sul posto,gli apisto.I due tizi hanno trovato il linkei in due località diverse, a distanza di cinque giorni uno dall'altro, una con Ph 7,8 e l'altra con Ph 6,6. Secondo te quali sono i valori ideali per farli vivere? |
be bisogna vedere se per gli apistogramma trovati in zone diverse vale una sorta di differenziazione biologica...ossia se un apistogramma che vive a ph 7.8 ha delle differenze fisico chimiche rispetto a quelli che sono trovati a ph 6.6...e quindi se il loro pattern genetico sia identico o diverso...
nella prima ipotesi allora è una specie che si adatta ad entrambi i valori...nel secondo caso allora bisogna vedere un po la provenienza degli ipotetici linkei che si acquistano.. il discorso è complicato tuttavia potresti fare una prova: tienili a ph 6.5 e durezza bassa(arrivando lentamente a tali valori) e vedi se ci sono differenze nei colori o nei comportamenti... ripeto che la riproduzione il piu delle volte non è indice di benessere... un amico ha riprodotto scalari in 70 litri con guppy pesci rossy platy cardinali e quant'altro |
be bisogna vedere se per gli apistogramma trovati in zone diverse vale una sorta di differenziazione biologica...ossia se un apistogramma che vive a ph 7.8 ha delle differenze fisico chimiche rispetto a quelli che sono trovati a ph 6.6...e quindi se il loro pattern genetico sia identico o diverso...
nella prima ipotesi allora è una specie che si adatta ad entrambi i valori...nel secondo caso allora bisogna vedere un po la provenienza degli ipotetici linkei che si acquistano.. il discorso è complicato tuttavia potresti fare una prova: tienili a ph 6.5 e durezza bassa(arrivando lentamente a tali valori) e vedi se ci sono differenze nei colori o nei comportamenti... ripeto che la riproduzione il piu delle volte non è indice di benessere... un amico ha riprodotto scalari in 70 litri con guppy pesci rossy platy cardinali e quant'altro |
Certamente si dovrebbe provare,ma come fai a stabilire che un certo tipo di apisto deve stare ad un certo valore.
leggevo in un altro topic che consigliavano l'allevamento dei cacuatoides in acqua acida,mentre sul libro che ti citavo prima le analisi davano il valore Ph 7,6. L'unica cosa che trovo quasi sempre stabile è la temperatura tra 25° e 27° ela presenza di nitriti inferiore a 0,1 |
Certamente si dovrebbe provare,ma come fai a stabilire che un certo tipo di apisto deve stare ad un certo valore.
leggevo in un altro topic che consigliavano l'allevamento dei cacuatoides in acqua acida,mentre sul libro che ti citavo prima le analisi davano il valore Ph 7,6. L'unica cosa che trovo quasi sempre stabile è la temperatura tra 25° e 27° ela presenza di nitriti inferiore a 0,1 |
i nitriti devono essere sempre 0.0 mg/l...è un valore di scarto derivante dal ciclo dell'azoto...
riguardo la temperatura ci siamo. riguardo il ph dei cacatoides posso dirti che sono pesci che si allevano preferibilmente in acque debolmente acide ma che si adattano a ph neutri il libro di cui parli è vecchio o recente? |
i nitriti devono essere sempre 0.0 mg/l...è un valore di scarto derivante dal ciclo dell'azoto...
riguardo la temperatura ci siamo. riguardo il ph dei cacatoides posso dirti che sono pesci che si allevano preferibilmente in acque debolmente acide ma che si adattano a ph neutri il libro di cui parli è vecchio o recente? |
Ciao,
il libro si intitola " I ciclidi nani" è la traduzione italiana di un libro tedesco del 1992. Ma il fatto che sia vecchio o recente non ha importanza perchè è il resoconto dettagliato del ritrovamento in natura con indicazione della località molto dettagliate,indicazione del giorno dell'ora di cattura della temperatura,della conducibilità e di tutto il resto dei valori riscontrabili,addirittura delle condizioni del tempo |
Ciao,
il libro si intitola " I ciclidi nani" è la traduzione italiana di un libro tedesco del 1992. Ma il fatto che sia vecchio o recente non ha importanza perchè è il resoconto dettagliato del ritrovamento in natura con indicazione della località molto dettagliate,indicazione del giorno dell'ora di cattura della temperatura,della conducibilità e di tutto il resto dei valori riscontrabili,addirittura delle condizioni del tempo |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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