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-   -   Misurazione della carica batterica - come?!? (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=138474)

Federico Sibona 31-08-2008 20:53

Andate avanti voi...........poi....... forse....... vi seguo :-D :-D
State volando verso il sole con le penne incollate con la cera!! :-D

Per carità si fa' qualunque cosa per capire, ma poi promettetemi che tornerete coi piedi per terra prima di trasformare le nostre vasche in laboratori bio-chimico-fisici esasperati.
Concordo però che, agli inizi, le cose sono sempre complicate, poi ci pensa il progresso tecnologico a renderle semplici, se sono utili o commerciabili.

Non vorrei succedesse come chi sente la musica con un buon impianto Hi-Fi, poi si inizia a migliorarlo, sempre più, e ci si fa' prendere dal vortice finchè il gustare la musica passa decisamente in secondo ordine, interessano solo più quei brevi passaggi difficili da riprodurre per sentire come siamo in grado di riprodurli bene ;-)

giaco32 31-08-2008 21:38

#19 #19 #19 #19 #19 #19 #19 #19 #19

Giuseppedona 31-08-2008 23:56

Federico , sono d'accordo con te quando dici
Quote:

Concordo però che, agli inizi, le cose sono sempre complicate, poi ci pensa il progresso tecnologico a renderle semplici, se sono utili o commerciabili.
Ma dissento con "rispetto" dal resto.

Se non si fossero affrontati certi temi universali forse oggi l'uomo sarebbe con una conoscenza limitatissima, un esempio su tutti la medicina. Se non ci fosse stato qualcuno che si fosse preso la briga di capire determinati meccanismi dell'ecosistema "uomo" si morirebbe ancora per un infezione.

Ora capisco che i nostri discorsi e temi sono molto meno importanti della scoperta delle penicilline ma di sicuro rivestono un aspetto importante per capire ancora una volta l'ecositema acquario.

Certo snaturare il nostro hobby con alchimie chimiche sarebbe assurdo e surreale (tenuto conto delle mie conoscenze biologiche e chimiche) ma per lo meno cerchiamo di attirare l'attenzione di altri soggetti più preparati su tali argomentazioni per mettere su un dibattito, magari pieno di ipotesi fantascentifiche, che cerchi in qualche modo di buttare il classico sassolino nello stagno e vedere cosa ne viene fuori.

;-)

scriptors 01-09-2008 01:14

certo il piacere dell'acquario è quello di guardalo ... sapendo che non ha nessun telecomando

però noi (io di sicuro ... e credo anche gli altri che partecipano alla mischia) vogliamo 'capire' come funziona il 'giocattolo' a 361° :-D

probabilmente, ma (se potessi dimostrarlo) potrei dire certamente, la 'carica batterica' è uno di quei fattori sconosciuti che contribuiscono ad ottenere vasche bellissime e senza alghe con gestioni diametralmente opposte ... tipo Federico e Paolo (ricordo un sondaggio di qualche giorno fa su dove fossesperito Paolo :-D) e/o l'esatto contrario, brutte e piene di alghe, sempre prescindendo dal tipo di gestione

sono sempre più convinto che una buona carica batterica che sottrae 'istantaneamente' gli NH dall'acqua sia fondamentale per il controllo algale, viceversa una carica batterica, concorrenziale dei nitrificatori, causata da un alto carico organico favorisca le alghe (non dico il tipo di alghe a cui penso ma sono quelle che crescono anche e sopratutto sulle foglie più vecchie e che necessitano di più tempo per diventare visibili)

ovviamente in base alla disponibilità sia di tempo sia di conoscenze e sia economica possiamo solo 'sfruculiare' superficialmente la questione, ma come si dice ... l'unione fa la forza ... e, nel peggiore dei casi, sicuramente aumenteremo di un piccolo passo le nostre conoscenze a causa della nostra perenne curiosità ;-)

secondo me un buon sistema per misurare la carica batterica 'generale' è quello di mettere un piccolo filtro meccanico in vasca e monitorarne il periodo di 'intasamento' delle spugne, meno tempo ci mettono le spugne ad intasarsi maggiore è la carica batterica in vasca ... avete qualche esperienza a riguardo ?

io ho notato questa corrispondenza in occasione dell'aumento della temperatura, ridotta ossigenazione, elevato deposito di materiale organico nel fondo, ridotto flusso di acqua nel filtro e mancanza di nitrati in vasca

introducendo nitrati e aumentando il flusso nel filtro biologico l'ossigenazione è ritornata a livelli di pearling e la spugnetta ha iniziato a richiedere puzie meno frequenti (attualmente sono sui 3 giorni)

probabilmente dovrei fare anche una pulizia dei canolicchi dato che penso non ci siano cresciuti solo nitrificanti ma forse hanno proliferato moltre altre specie di 'trasformatori di sostanza organica'

una cosa che ho notato 'fondamentale' sopratutto per la presenza di probabili muffe è stato proprio il nitrato di potassio, appena inserita una 'forse eccessiva data la poca diluizione nel tempo' dose di nitrato le 'muffe' sono quasi istantaneamente scomparse #24

purtroppo senza 'fondamenti' di biologia e/o chimica posso solo buttare un piccolo sassolino e lasciare ad altri dire se ho notato cose 'possibili' o semplici casualità e quindi non causalità ;-)

ora mia moglie giustamente dice di lascia perdere i 'batteri' e pensare alle cose serie ... quindi buonanotte

:-D :-D :-D :-D :-D

Paolo Piccinelli 01-09-2008 07:07

Essendo stato assente per due giorni, riparto dal primo commento di federico su batteri e ph:

Tutti quelli che hanno, una volta nella vita, avuto una vasca OTRAC affermano che non hanno mai avuto pesci così sani e con livree così splendenti... non sto certo affermando che acqua acida uguale bassa carica batterica ma, non avendo basi "scientifiche", cerco di utilizzare il metodo deduttivo partendo dagli indizi... #24


Per il test di carica batterica stavo pensando ad una cosa di questo tipo:

striscietta imbevuta di un potente antibiotico/disinfettante con un marcatore da introdurre in una provetta con l'acqua della vasca... in un secondo momento si prende la striscietta e la si immerge in una soluzione di controllo che cambia colore a seconda di quanto antibiotico/disinfettante è rimasto... al variare del colore si misura la quantità di sostanza che ha reagito con i batteri e si determina quindi la carica batterica.

Pura fantascienza? #24 #24 #24

PS forse è meglio che non scriva più il lunedì mattina alle sei e mezza #23 #23 #23

Federico Sibona 01-09-2008 07:59

Quarantunenni da assalto!! :-D :-D . Mi riferivo proprio a voi, ma in particolare dove dite che in vasca andiamo a mettere il cocktail di batteri che vogliamo noi, senza ancora sapere quali e quanti siano. A questo punto andiamo a prendere l'acqua dove prosperano i nostri pescetti, la analizziamo in tutto e per tutto e la riproduciamo esattamente nella nostra vasca. Eh no, non va' bene neanche così perchè:
- la vasca non è un fiume ed i vari valori non restano stabili quando dovrebbero e naturalmente instabili (e nel verso giusto) quando dovrebbero
- per ragioni di soddisfazione personale o commerciali, dobbiamo stimolare le riproduzioni se non ci arrivano nei tempi che vogliamo
- non vogliamo le alghe che invece in natura ci sono ed in genere il nostro gusto estetico cozza di brutto con gran parte dei biotopi in natura
.......................
In sostanza:
- ci mancherebbe che non capissi che senza sana curiosità, studi e ricerca saremmo all'età della pietra. Crederete mica che a me non interessi come funziona il "giocattolo"?
- dobbiamo decidere se i discorsi che stiamo facendo sono finalizzati alla ricostruzione di biotopi, il più possibile fedeli alla natura, per far stare bene e riprodurre i pescetti od a soddisfare il nostro gusto estetico. D'accordo che quando si sono capiti i fenomeni poi si possono giostrare a proprio piacimento, ma, secondo me, nella fase in cui siamo, è da decidere per non mettere troppa carne al fuoco.
Credo, per esempio che siamo già andati su due piani diversi: Paolo Piccinelli forse era orientato (correggimi se sbaglio) a far stare a proprio agio i pescetti rari che ha/avrà per le mani per portarli ad una buona riproduzione, scriptors è più preoccupato del lato estetico della vasca (alghe, pulizia, ecc).

Paolo Piccinelli 01-09-2008 08:19

Federico, io ero orientato a capire come misurare la carica batterica per la salute di piante e pesci... in quanto noto che dopo aver sostituito le spugne del filtro per qualche settimana stanno tutti meglio (parlo dei miei eheim sovradimensionati, ovviamente) ;-)
Mi interessava una misura per non incorrere nei danni che, nel marino per esempio, può provocare uno skimmer troppo potente.

Volevo insomma capire quando da un'acqua "pulita" si passa ad un'acqua o "troppo pulita" o "troppo batteriologicamente inquinata" e calibrare di conseguenza il volume filtrante :-))

...per i ciclidi rari in arrivo sto scandagliando i profondi recessi del web onde realizzare un angolo del rio Uaupés!!! ;-)

Federico Sibona 01-09-2008 09:56

Anche se continuo a pensare che in acqua dolce la relazione potenziale redox/carica batterica non sia così stretta come nel marino, credo che una prima indicazione su queste tue sensazioni, possa venire dal sensore che sta installando TuKo, più che dai valori assoluti, che forse abbiamo ancora qualche difficoltà ad interpretare/correlare, dall'andamento nel tempo, in funzione di cambi acqua, carico dei filtri, ecc

Paolo Piccinelli 01-09-2008 10:01

...intanto ho preso il conduttivimetro, poi se ci scappa anche la sonda redox proverò a correlare i due valori.

Se il buon Paolo Brustia ci prepara un "test schedule" io sono disponibile a fare la mia parte per testare qualcuna delle variabili (ho la fortuna di avere vasche da ph 6 a ph 8) ;-)

TuKo 01-09-2008 16:49

Tra soluzioni per misurazioni e pensieri vari,credo che si stiano un pò smarrendo i perche.
Da quello che mi è stato spieganto, nel marino viene monitorato il valore redox non per sapere di quanto è la flora batterica(intesa come tipologia di batteri), ma semplicemente l'attività di quest'ultima.Sicuramente le due cose sono correlate,ma non sempre 4 persone fanno per 4,può capitare che 2 soli facciano per 4.
Nell'ambiente discus si cerca di avere alti valori di redox per avere un ambiente fortemente ossidoriducente,il perche credo che possa essere spiegato con quello che ho riscontrato e riportato nell'altro 3de che ha portato paolo brustia a muoversi nella sperimentazione, di usare il perossido come biocondizionatore.
Se a questo si aggiunge la variabile dell'ambiente acido,credo che la risultante(acido+ambiente ossidoriducente) porti ad avere una vasca(sicuramente per allevamento) abbastanza sicura da patologie varie.


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