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corradodiroma 10-06-2009 17:18

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Nei vari libri che posseggo ho "maestri dell'evoluzione" è un libro su ciclidi,ma ce un intero capitolo dedicato alla classificazione,vedo se riesco ad estrarre dei passaggiche possono essere utili alla discussione.

magari.. anche se molto probabilmente bisognerebbe snellire il discorso, per renderlo chiaro a tutti, perchè certi concetti nel libro sono scontati per chi ha già una preparazione

segue da sopra..

generalmente il genere e la specie identificano come un nome ed un cognome un'animale
in alcuni casi non è sufficiente a definire determinate differenze quindi tassonomicamente esiste il genere, la specie, la sottospecie, la razza
in taluni casi è necessario identificare ulteriori differenze, principalmente in seguito all'allevamento artificiale quindi oltre a razza in taluni contesti viene utilizzato anche il termine sottorazza e ceppo

quest'ultimo in certi contesti può essere utilizzato al posto del termine razza, o linea o sottorazza, tutto dipende dalle numerose ramificazioni di affinità create da una data specie o sottospecie;

ad esempio l'essere umano è definito come:
genere: Homo
specie: sapiens
sottospecie: sapiens
ma esistono anche tantissime razze, sottorazze, e ceppi, purtroppo per via di numerosi eventi (anche storici) il termine razza ha assunto una significato dispregiativo, per questo molti hanno incertezza (meglio dire riluttanza) nell'utilizzarlo, per questo qualcuno ha ben pensato di sostituirlo con il termine varietà, che non c'entra nulla e che si utilizza solo per i vegetali, altri stanno tentando di sostituirlo con il termine forma.. ma personalmente lo trovo assurdo, la stessa cosa è successa per diversi termini di uso quotidiano, negli anni '50 chi spazzava le strade si chiamava "scopazzino" negli anni '70 - '80 ha preso piede l'uso del termine "spazzino" o "netturbino" nel '90 - 2000 "operatore ecologico",
il primo termine è dialettale, i secondi sono da vocabolario, il terzo lo trovo ipocrita e nell'intento avrebbe voluto restituire dignità (che tra l'altro non hanno mai perso) alle persone che svolgono questo utile mestiere

nei cani e in altre bestie si è sempre utilizzato il termine razza, ve lo immaginate a dire invece di:
il mio cane è di razza pastore tedesco, il mio cane è a forma di pastore tedesco :-D
oppure
ho un cane di razza è un pastore tedesco.. ho un cane di forma è un pastore tedesco? solo a pensarci mi cascano i "tenerini" (cit film kun fu panda) per il voler cambiare un termine solo perchè il precedente è stato male interpretato e mistificato

in alcuni casi possono esistere specie di animali che non hanno sottospecie, oppure sono estinte, o per altri motivi.. ma da cui si possono o sono state create delle razze

le blu tiger potrebbero essere classificate come:
genere: Caridina
specie: cantonensis
razza: tiger
sottorazza: blond eye
ceppo: blu

dico potrebbe perchè la sottospecie non è definita, ed ancora oggi non ci sono stati confronti tra studiosi

segue..


ciao

corradodiroma 12-06-2009 10:07

..segue da sopra

sp. è l'abbreviazione di specie, e si utilizza quando si assegna un nome provvisorio, fittizio di specie ad un'animale come ad esempio per la Caridina sp. blu, gamberetto in attesa di essere correttamente classificato, chiamato con più nomi (babaulti blu, blu tiger, tupfele blu), cosa che ha generato molta confusione

indet. in letteratura sp. può essere sostituito negli elenchi dei nomi del genere e della specie con indet. che indica semplicemente che il nome non è stato ancora assegnato, indet. può sostituire anche il nome del genere, o il nome della sottospecie

cf. acronimo spesso utilizzato dai tedeschi, significa: identificazione non certa, oppure viene utilizzato in casi in cui l'assegnazione non è pienamente accettata o ufficialmente pubblicata, di solito viene messo di fronte al nome della specie, più raramente di fronte il nome della sottospecie o della razza, esempio Caridina cf. babaulti, è molto simile all'utilizzo di sp.

unique: nei testi inglesi (scritti da autori scandinavi, americani ed orientali) esistono altri acronimi e parole che danno ulteriori informazioni riguardo la denominazione classificatoria di ogni essere vivente (non sempre utilizzati), l'unicità è uno di questi, e dà un'indicazione aggiuntiva riguardo l'autore, la località, se è stato scoperto in una nuova località, o delle caratteristiche distintive (minore, maggiore ecc..) ad esempio si potrebbe scrivere:
genere: Caridina
specie: sp. cardinal
unique: Sulawesi


segue..


ciao

TuKo 12-06-2009 14:23

Quote:

Originariamente inviata da corradoblucoral
Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Nei vari libri che posseggo ho "maestri dell'evoluzione" è un libro su ciclidi,ma ce un intero capitolo dedicato alla classificazione,vedo se riesco ad estrarre dei passaggiche possono essere utili alla discussione.

magari.. anche se molto probabilmente bisognerebbe snellire il discorso, per renderlo chiaro a tutti, perchè certi concetti nel libro sono scontati per chi ha già una preparazione

Vero ma forse sono riuscito a trovare dei passaggi, di facile comprensione, che possono aiutare a capire un pò meglio i concetti di classificazione.

Prima di postarli(saranno scritti in corsivo) specifico che sono tratti da "Maestri dell'evoluzione" di George W. Barlow

"Fermiamoci un momento a pensare alla classificazione degli animali, perché capire la
natura gerarchica della classificazione aiuta a diminuire la confusione. Pensiamo agli organismi
viventi sistemati in diverse biblioteche, ognuna corrispondente ad un regno e contenente
milioni di libri. Noi siamo interessati alla biblioteca che ospita gli animali. Essa ha più piani
ed ognuno corrisponde ad un phylum di organismi viventi. Ad ogni piano, stanze piene di
libri collegate tra loro sono chiamate classi. In ogni stanza ci sono molti scaffali con mensole,
ognuno pieno di tutti i libri appartenenti ad un ordine. Ciascuna mensola dell’ordine rappresenta
una famiglia ed ogni libro sullo scaffale è un genere. Un libro, un genere, può avere
da una ad innumerevoli pagine, le nostre specie. In questa strana biblioteca i libri non sono
rilegati, in modo che le specie possano essere spostate da un genere all’altro man mano che
gli studi progrediscono. La stessa cosa si può fare per tutti i libri: i generi possono essere
mossi da famiglia a famiglia. Di solito maggiore è il livello di classificazione meno probabile
è lo spostamento, sebbene a volte possa ancora servire. Infine il bibliotecario può essere
indeciso se muovere o meno un libro od una pagina e per risolvere la situazione si serve di
subcategorie, per esempio i sottogeneri o i soprageneri, sottordini o superordini. Se anche
questi passi intermedi non dovessero bastare si usano i termini serie, grado e divisione o, alla
fine, sottofamiglia e tribù."


Come si può leggere è un esempio molto banale che rende perfettamente la struttura della classificazione
Penso che un ulteriore apporto possa essere il chiarire la Tassonomia e sistematica.In tal senso un ulteriore passaggio del libro può tornarci utile

"La scienza che si occupa di dare un nome a tutti gli organismi è la tassonomia. Alcuni
distinguono tra tassonomia e sistematica sebbene le due aree di studio s’incrocino e si
sovrappongano abbondantemente e nonostante il fatto che chi si occupa dell’una di solito si
interessa anche dell’altra. La tassonomia indirizza i lavori di descrizione ed identificazione
delle specie per catalogarle in sistemi di classificazione. La sistematica invece indaga maggiormente
le relazioni ai livelli più alti di classificazione. In questo libro userò i due termini
in maniera intercambiabile.
La tassonomia conta molti ricercatori ed è un campo in continua progressione e cambiamento.
Le conseguenze più evidenti sono che i nomi e la classificazione degli animali cambiano
spesso per la disperazione di coloro che preferirebbero una tassonomia consolidata
che non sia una sfida per la memoria."


Sta venendo fuori una bella conversazione ;-)

fenice 13-06-2009 13:42

spero di non fare una domanda già fatta diverse volte, ma red cherry possono convivere con ampullaria o neritina?

TuKo 13-06-2009 15:49

Quote:

Originariamente inviata da fenice
spero di non fare una domanda già fatta diverse volte, ma red cherry possono convivere con ampullaria o neritina?

Per sapere se è stata fatta altre volte basta leggere la parte precedente http://acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=95529

rocky-balboa 24-06-2009 00:32

nn ho letto per niente i topic.......ma le sakura e red cherry possono convivere?c'è rischio di incrocio?????ho una sakura gravida ke mi hanno regalato.....le uova sono di coore scuro significa ke nn sono buone............grazie in anticipo

TuKo 24-06-2009 11:23

rocky-balboa, non hai letto le parti precedenti e già questo non va bene, ma non ti sei neanche documentato sulle specie che hai in vasca, altrimenti questa domanda non l'avresti fatta.

Entropy 24-06-2009 16:36

Come detto, per parlare di ibridazione, occorre inevitabilmente definire il concetto di specie.
La sistematica, ed ancor più la tassonomia, sono discipline per definizione stessa artificiose, nate con lo scopo di rendere definite e quantificabili in taxa le forme viventi esistenti. Ma classificare qualcosa che è in continuo divenire (come le specie) è tutt'altro che un esercizio semplice.
Agli albori di questa disciplina, l'unico metodo conosciuto per classificare era quello morfologico. Cioè si stabiliva un olotipo (cioè un esemplare "fisico" che racchiude tutte le caratteristiche della specie biologica considerata) e a questo si confrontavano gli altri individui trovati. Se erano uguali, appartenevano alla stessa specie, altrimenti si creava un nuovo "olotipo" ed una nuova specie. Purtroppo questo metodo ha evidenti lacune genetiche, ecologiche, etologiche e quant'altro.
Con l'avvento della genetica, la classificazione si sposta nell'ambito della filogenetica. Si passa cioè dalla fenetica (classificazione secondo somiglianza) alla cladistica (classificazione secondo discendenza evolutiva comune). Dall'analogia (stessa funzione) si passa all'omologia (stessa origine). Tale tipo di classificazione è sicuramente migliore (creazionisti a parte) per definire con contorni più delineati una specie, ma spesso rischia di entrare "troppo" nel particolare e frammentare eccessivamente un albero evolutivo.
Così, ultimamente, quello che si sta cercando di fare è di far collidere e confrontare le due filosofie, per cercare di unire le due forze e trovare una verità nel mezzo.
E' anche per questo che ultimamente risulta più difficile dare un nome definitivo ad una nuova specie. Occorre tempo e tanto studio per collocarla nel ramo giusto. Servono l'anatomia e la fisiologia. Ma anche la genetica e la chimica. E quando si cambiano troppo spesso le carte in tavola (in questo caso le specie e le loro relazioni) si rischia di far perdere fondamenta e credibilità a ciò di cui ci si occupa. Non trascurando anche il fatto che zoologi e botanici (strano a dirsi) sono spesso restii a modificare i propri schemi consolidati di classificazione e nomenclatura (ma io poco elegantemente su questo me ne tiro fuori).
Comunque il percorso spesso è lungo e complesso. E a volte senza una vera risposta definitiva.
Scusate se ho divagato. Quando ho più tempo mi riprometto di approfondire maggiormente le tematiche specifiche sull'ibridazione.

TuKo 24-06-2009 17:28

Quote:

Originariamente inviata da Entropy
Scusate se ho divagato. Quando ho più tempo mi riprometto di approfondire maggiormente le tematiche specifiche sull'ibridazione.

Occhio che la interpreto come un promessa Andrè, anche perche una tua partecipazione al topic sarebbe ovviamente gradita e porterebbe sicuramente spunti di riflessione/discussione.

elena67 24-06-2009 18:01

Quote:

Originariamente inviata da Entropy
E quando si cambiano troppo spesso le carte in tavola (in questo caso le specie e le loro relazioni) si rischia di far perdere fondamenta e credibilità a ciò di cui ci si occupa.

Direi che è più di un rischio... quasi una certezza :-) anche perchè, come dici più avanti, mica tutti gli studiosi poi sono d'accordo sul cambiamento e sul perchè del cambiamento. E se non c'è una certa unità tra gli studiosi (non parlo di unità di vedute totale che sarà impossibile...), una linea comune da seguire, un consenso, la vedo dura recuperare la credibilità. :D

PS: grazie per il tuo post: hai spiegato in poche righe e con estrema chiarezza un paio di cose che ho impiegato un bel po' nei mesi scorsi a capire ... :)


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