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segue da sopra.. generalmente il genere e la specie identificano come un nome ed un cognome un'animale in alcuni casi non è sufficiente a definire determinate differenze quindi tassonomicamente esiste il genere, la specie, la sottospecie, la razza in taluni casi è necessario identificare ulteriori differenze, principalmente in seguito all'allevamento artificiale quindi oltre a razza in taluni contesti viene utilizzato anche il termine sottorazza e ceppo quest'ultimo in certi contesti può essere utilizzato al posto del termine razza, o linea o sottorazza, tutto dipende dalle numerose ramificazioni di affinità create da una data specie o sottospecie; ad esempio l'essere umano è definito come: genere: Homo specie: sapiens sottospecie: sapiens ma esistono anche tantissime razze, sottorazze, e ceppi, purtroppo per via di numerosi eventi (anche storici) il termine razza ha assunto una significato dispregiativo, per questo molti hanno incertezza (meglio dire riluttanza) nell'utilizzarlo, per questo qualcuno ha ben pensato di sostituirlo con il termine varietà, che non c'entra nulla e che si utilizza solo per i vegetali, altri stanno tentando di sostituirlo con il termine forma.. ma personalmente lo trovo assurdo, la stessa cosa è successa per diversi termini di uso quotidiano, negli anni '50 chi spazzava le strade si chiamava "scopazzino" negli anni '70 - '80 ha preso piede l'uso del termine "spazzino" o "netturbino" nel '90 - 2000 "operatore ecologico", il primo termine è dialettale, i secondi sono da vocabolario, il terzo lo trovo ipocrita e nell'intento avrebbe voluto restituire dignità (che tra l'altro non hanno mai perso) alle persone che svolgono questo utile mestiere nei cani e in altre bestie si è sempre utilizzato il termine razza, ve lo immaginate a dire invece di: il mio cane è di razza pastore tedesco, il mio cane è a forma di pastore tedesco :-D oppure ho un cane di razza è un pastore tedesco.. ho un cane di forma è un pastore tedesco? solo a pensarci mi cascano i "tenerini" (cit film kun fu panda) per il voler cambiare un termine solo perchè il precedente è stato male interpretato e mistificato in alcuni casi possono esistere specie di animali che non hanno sottospecie, oppure sono estinte, o per altri motivi.. ma da cui si possono o sono state create delle razze le blu tiger potrebbero essere classificate come: genere: Caridina specie: cantonensis razza: tiger sottorazza: blond eye ceppo: blu dico potrebbe perchè la sottospecie non è definita, ed ancora oggi non ci sono stati confronti tra studiosi segue.. ciao |
..segue da sopra
sp. è l'abbreviazione di specie, e si utilizza quando si assegna un nome provvisorio, fittizio di specie ad un'animale come ad esempio per la Caridina sp. blu, gamberetto in attesa di essere correttamente classificato, chiamato con più nomi (babaulti blu, blu tiger, tupfele blu), cosa che ha generato molta confusione indet. in letteratura sp. può essere sostituito negli elenchi dei nomi del genere e della specie con indet. che indica semplicemente che il nome non è stato ancora assegnato, indet. può sostituire anche il nome del genere, o il nome della sottospecie cf. acronimo spesso utilizzato dai tedeschi, significa: identificazione non certa, oppure viene utilizzato in casi in cui l'assegnazione non è pienamente accettata o ufficialmente pubblicata, di solito viene messo di fronte al nome della specie, più raramente di fronte il nome della sottospecie o della razza, esempio Caridina cf. babaulti, è molto simile all'utilizzo di sp. unique: nei testi inglesi (scritti da autori scandinavi, americani ed orientali) esistono altri acronimi e parole che danno ulteriori informazioni riguardo la denominazione classificatoria di ogni essere vivente (non sempre utilizzati), l'unicità è uno di questi, e dà un'indicazione aggiuntiva riguardo l'autore, la località, se è stato scoperto in una nuova località, o delle caratteristiche distintive (minore, maggiore ecc..) ad esempio si potrebbe scrivere: genere: Caridina specie: sp. cardinal unique: Sulawesi segue.. ciao |
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Prima di postarli(saranno scritti in corsivo) specifico che sono tratti da "Maestri dell'evoluzione" di George W. Barlow "Fermiamoci un momento a pensare alla classificazione degli animali, perché capire la natura gerarchica della classificazione aiuta a diminuire la confusione. Pensiamo agli organismi viventi sistemati in diverse biblioteche, ognuna corrispondente ad un regno e contenente milioni di libri. Noi siamo interessati alla biblioteca che ospita gli animali. Essa ha più piani ed ognuno corrisponde ad un phylum di organismi viventi. Ad ogni piano, stanze piene di libri collegate tra loro sono chiamate classi. In ogni stanza ci sono molti scaffali con mensole, ognuno pieno di tutti i libri appartenenti ad un ordine. Ciascuna mensola dell’ordine rappresenta una famiglia ed ogni libro sullo scaffale è un genere. Un libro, un genere, può avere da una ad innumerevoli pagine, le nostre specie. In questa strana biblioteca i libri non sono rilegati, in modo che le specie possano essere spostate da un genere all’altro man mano che gli studi progrediscono. La stessa cosa si può fare per tutti i libri: i generi possono essere mossi da famiglia a famiglia. Di solito maggiore è il livello di classificazione meno probabile è lo spostamento, sebbene a volte possa ancora servire. Infine il bibliotecario può essere indeciso se muovere o meno un libro od una pagina e per risolvere la situazione si serve di subcategorie, per esempio i sottogeneri o i soprageneri, sottordini o superordini. Se anche questi passi intermedi non dovessero bastare si usano i termini serie, grado e divisione o, alla fine, sottofamiglia e tribù." Come si può leggere è un esempio molto banale che rende perfettamente la struttura della classificazione Penso che un ulteriore apporto possa essere il chiarire la Tassonomia e sistematica.In tal senso un ulteriore passaggio del libro può tornarci utile "La scienza che si occupa di dare un nome a tutti gli organismi è la tassonomia. Alcuni distinguono tra tassonomia e sistematica sebbene le due aree di studio s’incrocino e si sovrappongano abbondantemente e nonostante il fatto che chi si occupa dell’una di solito si interessa anche dell’altra. La tassonomia indirizza i lavori di descrizione ed identificazione delle specie per catalogarle in sistemi di classificazione. La sistematica invece indaga maggiormente le relazioni ai livelli più alti di classificazione. In questo libro userò i due termini in maniera intercambiabile. La tassonomia conta molti ricercatori ed è un campo in continua progressione e cambiamento. Le conseguenze più evidenti sono che i nomi e la classificazione degli animali cambiano spesso per la disperazione di coloro che preferirebbero una tassonomia consolidata che non sia una sfida per la memoria." Sta venendo fuori una bella conversazione ;-) |
spero di non fare una domanda già fatta diverse volte, ma red cherry possono convivere con ampullaria o neritina?
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nn ho letto per niente i topic.......ma le sakura e red cherry possono convivere?c'è rischio di incrocio?????ho una sakura gravida ke mi hanno regalato.....le uova sono di coore scuro significa ke nn sono buone............grazie in anticipo
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rocky-balboa, non hai letto le parti precedenti e già questo non va bene, ma non ti sei neanche documentato sulle specie che hai in vasca, altrimenti questa domanda non l'avresti fatta.
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Come detto, per parlare di ibridazione, occorre inevitabilmente definire il concetto di specie.
La sistematica, ed ancor più la tassonomia, sono discipline per definizione stessa artificiose, nate con lo scopo di rendere definite e quantificabili in taxa le forme viventi esistenti. Ma classificare qualcosa che è in continuo divenire (come le specie) è tutt'altro che un esercizio semplice. Agli albori di questa disciplina, l'unico metodo conosciuto per classificare era quello morfologico. Cioè si stabiliva un olotipo (cioè un esemplare "fisico" che racchiude tutte le caratteristiche della specie biologica considerata) e a questo si confrontavano gli altri individui trovati. Se erano uguali, appartenevano alla stessa specie, altrimenti si creava un nuovo "olotipo" ed una nuova specie. Purtroppo questo metodo ha evidenti lacune genetiche, ecologiche, etologiche e quant'altro. Con l'avvento della genetica, la classificazione si sposta nell'ambito della filogenetica. Si passa cioè dalla fenetica (classificazione secondo somiglianza) alla cladistica (classificazione secondo discendenza evolutiva comune). Dall'analogia (stessa funzione) si passa all'omologia (stessa origine). Tale tipo di classificazione è sicuramente migliore (creazionisti a parte) per definire con contorni più delineati una specie, ma spesso rischia di entrare "troppo" nel particolare e frammentare eccessivamente un albero evolutivo. Così, ultimamente, quello che si sta cercando di fare è di far collidere e confrontare le due filosofie, per cercare di unire le due forze e trovare una verità nel mezzo. E' anche per questo che ultimamente risulta più difficile dare un nome definitivo ad una nuova specie. Occorre tempo e tanto studio per collocarla nel ramo giusto. Servono l'anatomia e la fisiologia. Ma anche la genetica e la chimica. E quando si cambiano troppo spesso le carte in tavola (in questo caso le specie e le loro relazioni) si rischia di far perdere fondamenta e credibilità a ciò di cui ci si occupa. Non trascurando anche il fatto che zoologi e botanici (strano a dirsi) sono spesso restii a modificare i propri schemi consolidati di classificazione e nomenclatura (ma io poco elegantemente su questo me ne tiro fuori). Comunque il percorso spesso è lungo e complesso. E a volte senza una vera risposta definitiva. Scusate se ho divagato. Quando ho più tempo mi riprometto di approfondire maggiormente le tematiche specifiche sull'ibridazione. |
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PS: grazie per il tuo post: hai spiegato in poche righe e con estrema chiarezza un paio di cose che ho impiegato un bel po' nei mesi scorsi a capire ... :) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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