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Cb, le colonie non possono essere cadute dal cielo. Devi esigere dal negoziante il relativo CITES oltre allo scontrino. Se non è tenuto a rilasciarlo fatti fare una fotocopia del registro di carico e scarico daallegare allo scontrino ......azz, se voglio disfarmi di alcune talee...mica le posso buttare nella nettezza eh! #23
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Non possiamo chiedere quello che non ci è dovuto o quello che il negoziante non è tenuto a fare. Se io fossi un negoziante e qualcuno mi chiedesse una copia del registro di C/S lo manderei a quel paese (a parte le leggi sulla privacy). Credo che l'unica cosa che possiamo chiedere è la fattura. Quella nessun negoziante può rifiutarsi di farla. Però evitiamo di complicare la vita ai negoziantio (per loro è già difficile) ed a noi stessi. Un numero di CITES dietro lo scontrino fiscale può essere più che sufficiente oppure informiamoci presso l'ufficio CITES di competenza nella zona dove viviamo. A dispetto di quanto dice il buon Rabbi l'interpretazione della normativa, purtroppo, è diversa da ufficio ad ufficio rispetto ad alcuni importanti adempimenti. Pur essendo la legge una ed una sola, poichè si presta ad interpretazioni diverse, conviene adeguarsi alle interpretazioni dell'ufficio competente. |
Tuesen,
perfettamente d'accordo. La mia nota era un po' bonariamente polemica... Volevo solo far notare quella che mi sembra una incongruenza in (probabile) questo stato dei fatti... Se nessuno mi deve dar nulla poi cosa posso dichiarare di avere? Come dimostrare che sono in regola? Rimane il fatto che non sarebbe certo la sola incongruenza esitente al mondo ;-) |
pensate che casino !!!....e siamo solo all'inizio!!! ho sentito dire da un grossista che nel momento in cui delle talee schiattano,per far le cose fatte in regola, bisogna chiamare il veterinario incaricato dalla forestale che ne accerta la morte(con 100 eurozzi),in modo da poter depennare dal registro c.i.t.e.s. il carico dell'animale.altrimenti va dichiarato come uscito/venduto,ma si commette un illecito. ma io mi domando -04 #07 -04 -04 -04 -04 #07 #24 -04 -04 .......................ma se oggi vado a pigliarmi un pezzo in negozio,un acroporetta,una talea,come caz*o faccio tra un anno a presentarmi con lo scontrino in forestale per richiedere un registro vidimato sul quale dovrei annotare tutte le riproduzioni??!!e se mi schiatta il pezzo o la talea ,magari dopo averla appena registrata........oltre a prendermi un moment e a dire un padre nostro che fo'?!!'!?!!non so se vi rendete conto !!!!! capisco anche certi negozi che..........lasciamo perdere. secondo me se uno cerca di rispettare le leggi vigenti ,prima deve prendersi 3 lauree e ammesso che poi ci abbia capito qualcosa come si presenta in forestale si becca 2 calci in c..o se non una denuncia + un registro vidimato,+ una visita in un istituto neuropsichiatrico. cazzarola ma che bello sarebbe se il nostro stato ci comprasse lui le talee,come programma di sviluppo scientifico e ricerca volto al ripopolamento dei reef danneggiati,magari in accordo con organismi internazionali ai quali vengono destinati dei fondi per tali spese. gliele regalerei le talee!!!!!!!! che si facciano delle leggi serie e applicabili,nell'interesse della natura,del lavoro degli operatori e delle tasche degli hobbisti. faccio un esempio:ho visto cestinare da grossisti una marea di pesci durante gli arrivi.asfissiati,ulcerati,zeppi di puntini.morti o agonizzanti.questo dipende da diverse cose,cioe' da come vengono pescati,stabulati nelle serre,dalle temperature che raggiunge l'acqua durante il trasporto,e soprattutto dalla dimensione degli imballi e dalla misera quantita' d'acqua nella quale viaggiano i pesci.gli organi competenti dovrebbero rivedere tutto questo meccanismo se ci tengono a preservare la natura e io (e penso molti altri come me)sarei felice di pagare 100 euro per un naso lituratus,sapendo che non ne sono morti altri invano.legge per export pesci: x cm di pesce= tot lt di acqua,altrimenti megamulta.
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helik,citando il libro di rovero ,riferendosi alla vendita delle talee e alla detenzione di un registro ,ha parlato di una forma di allevamento non finalizzata allo sfruttamento commerciale.questa forma non prevede l'obbligatorieta' di un registro.quindi un privato,un hobbista, con 2000 litri di acquario che produce 200 talee all'anno(per hobby,non certo per sfruttamento commerciale,ma la roba cresce e lui la taglia giustamente come si fa con l'erba del prato) a chi e' che le puo' vendere ?mah? se le vende ad un negozio ,il negozio necessitera' di fattura e di un certificato di provenienza con un numero c.i.t.e.s. ?vallatrova'!e per l'obbligo del registro.......conta il fine dell'allevamento o il numero delle talee prodotte,il valore globale della transazione/i o il segno zoodiacale del capitano della forestale ?
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Per questo credo che, alla fine, si finirà (purtroppo) col comportarsi nel modo seguente: 1) faccio qualche talea all'anno, per necessità di potatura, porto (con attenzione) le talee al mio negoziante amico che certamente ne avrà piacere in quanto potrà recuperare un po' di mortalità. Naturalmente non pubblicizzerò la cosa...... 2) faccio parecchie talee all'anno e le porto a vari negozianti o voglio venderle ad amici, parenti, sul forum o all'angolo della strada, mi reco all'ufficio CITES ed all'ufficio IVA e mi metto in regola sulla base delle loro indicazioni. Alla fine, vista la carenza di informazione e la farraginosità della normativa, credo che un po' tutti si orienteranno in queste due direzioni. Purtroppo, perchè con una normativa più chiara e semplice...... |
scusa scusa..........
anche se non mi aggredisci cosi è lo stesso.......... era una semplice domanda |
Intervenedo dico......ho contattato un responsabile della forestale per ottenere il registro cites, nulla di fantascentifico, mi ha spiegato come lo si compila e come si caricano/scaricano le talee, a parte lo sbattimento di scrivere 2 cose, è una stronzata da compilare.
Il registro io personalmente lo vado a ritirare dopo l'epifania, e poi ho 15 giorni per caricare tutte le colonie madri, Grazie geppy per "la delucidazione" ma personalmente mi ero informato ben prima dell'uscita di questo topic, e le cose cerco di farle in regola, e comunque a partire da fine gennaio , tutte le talee che cederò saranno accompagnate dal loro bel certificato CITES. Quindi.......problemi zero! Comunque non stiamo spacciando sostanze stupefacenti!!! (no perchè fra un pò sembra che se non dichiari una talea ti pigli l'ergastolo!!!) #13 #13 #13 #13 -b09 -c26 -97- |
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Quello che dici è vero, però io ho un'esperienza veramente angosciante in merito. Per una sciocchezza (se a qualcuno interessa posso raccontarla) sono stato accusato di "importazione illegale di specie protetta" e sostenere un processo penale, sapendo che le persone che ti accusano e/o dovranno giudicarti di cites non ne sanno nulla, ti assicuro è terribile. E poichè so anche che mettersi in regola costa poco o nulla...... :-) geppy |
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andate ai capitoli: CLASS ANTHOZOA CLASS HYDROZOA e per le tridacne: CLASS BIVALVIA per chi voleva sapere com'è fatta la modulistica da compilare: http://www.corpoforestale.it/wai/ser...dulistica.html[/list] |
Per inciso mettersi in regola non costa assolutamente nulla, i registri e relative vidimazioni sono GRATIS, allora cosa ci costa tenere un registro, se non perdere 10 minuti un paio di volte al mese per aggiornarlo??? non è la fine del mondo mi pare!!!
La cosa difficile invece è reperire i certificati CITES perchè da quello che mi risulta la MAGGIORANZA dei negozianti non ti rilascia una benemerita mazza all'acquisto, quindi la prima cosa da fare è stroncare questi "venditori" non comprando più da loro senza regolare certificazione. Si continua a puntare il dito sugli Hobbisti, che con la vendita di qualche talea ci mantengono le vasche, gli stessi hobbisti che sono quà a parlare per cercare di mettersi in regola!!! Ma i signori negozianti, che ne fanno scopo di lucro (spesso con innata incompetenza) non rilasciano nulla, ma sembra che questo non importi a nessuno.......qualcosa non mi torna....mah! Riflettiamoci tutti!! E' sacrosanto che i mari e i loro abitanti vengano protetti e che il commercio venga controllato dal cites, io è qualche mese che mi sto informando, non tanto per un discorso puramente legale, ma anche di coscienza, e la tutela di specie protette, noi per primi come amanti del mare , della natura, dovremmo ergerci a Paladini della difesa dell'ambiente. Non è solo un discorso legale ripeto, ma sopratutto MORALE Poi ogniuno faccia come crede, io comunque sia porto avanti la mia politica, di continuo studio, ricerca, e sperimentazione per far stare sempre meglio i nostri ospiti, nel rispetto dell'ambiente e delle istituzione che per fortuna lo tutelano! |
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[quote="Andreè"] La cosa difficile invece è reperire i certificati CITES perchè da quello che mi risulta la MAGGIORANZA dei negozianti non ti rilascia una benemerita mazza all'acquisto, quindi la prima cosa da fare è stroncare questi "venditori" non comprando più da loro senza regolare certificazione. ---------- Andreè, credo che devi approfondire il discorso con l'ufficio di competenza della tua zona. A me risulta che il negoziante, per una normale vendita al banco, non sia tenuto a rilasciare nulla. Ed in ogni caso i CITES, come dicevo in un precedente messaggio, il negoziante neanche li vede. L'unica cosa che il negoziante può dare è un numero di cites (quello che viene citato sulla fattura di acquisto che riceve dall'importatore). Ma anche questo, da quello che mi risulta, non è tenuto a rilasciarlo. Naturalmente se glielo chiederemo e non ce lo darà trarremo le debite conclusioni, ma è un altro discorso. Invece credo che se gli chiediamo una fattura (e se, come te, ne facciamo un commercio anche se minimo, conviene richiederla) dovrà citarlo. In ogni caso, da quanto mi diceva un agente della forestale, se vogliamo essere tranquilli basta farsi annotare il numero di CITES sullo scontrino fiscale. Dovrebbe essere più che sufficiente. |
Non è così, il Cites è un numero che va riportato su un "documento di accompagnamento" e sul quale deve essere segnato il nominativo del nuovo proprietario, alla forestale non frega nulla se lo hai comperato , te lo anno regalato, o lo hai trovato sotto un cavolo, quindi il discorso fiscale non centra assolutamente nulla!!
La cosa importante è che per tutta la vita dell'animale si deve sapere da dove viene e dove va a finire, non se ne possono perdere le tracce, il numero che il negoziante trova sulla fattura va riportato nel registro di carico, all'atto della vendita anche ad un privato va compilata una dichiarazione in duplice copia con segnati gli estremi dell'animale il numero di cites e l'indirizzo del nuovo proprietario e relativa firma dello stesso. Questo significa che il privato si ritrova con un documento che certifica da dove viene l'animale e chi te lo ha venduto, altrimenti mi spieghi , in caso di un controllo della forestale in base a cosa risalgono alla storia dell'animale?? con uno scontrino fiscale??? hahahah non credo proprio. Quindi è obbligatorio rilasciare questo certificato, e sulla copia che rimane al negoziante o proprietario precedente è riportato il nominativo e l'indirizzo del nuovo proprietario, è come una specie di foglio complementare per l'automobile, ogni volta che cambia proprietario lo si deve registrare. se io ho comperato 30 colonie in un negozio e non ho uno straccio di Cites, e le colonie mi crescono e decido di fare talee, e di venderle o regalarle, devo avere il registro Cites, ma se non ho i cites da caricare perchè nessuno me li ha mai dati, che ci scrivo su quel benedetto registro?? Mi sa che hai un pò di confusione Geppy, è meglio che ti documenti un pochino di più! ciao |
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[quote="Andreè"]Non è così, il Cites è un numero che va riportato su un "documento di accompagnamento" e sul quale deve essere segnato il nominativo del nuovo proprietario, alla forestale non frega nulla se lo hai comperato , te lo anno regalato, o lo hai trovato sotto un cavolo, quindi il discorso fiscale non centra assolutamente nulla!! La cosa importante è che per tutta la vita dell'animale si deve sapere da dove viene e dove va a finire, non se ne possono perdere le tracce, il numero che il negoziante trova sulla fattura va riportato nel registro di carico, all'atto della vendita anche ad un privato va compilata una dichiarazione in duplice copia con segnati gli estremi dell'animale il numero di cites e l'indirizzo del nuovo proprietario e relativa firma dello stesso. Questo significa che il privato si ritrova con un documento che certifica da dove viene l'animale e chi te lo ha venduto, altrimenti mi spieghi , in caso di un controllo della forestale in base a cosa risalgono alla storia dell'animale?? con uno scontrino fiscale??? hahahah non credo proprio. Quindi è obbligatorio rilasciare questo certificato, e sulla copia che rimane al negoziante o proprietario precedente è riportato il nominativo e l'indirizzo del nuovo proprietario, è come una specie di foglio complementare per l'automobile, ogni volta che cambia proprietario lo si deve registrare. --------- Questo, da quello che so io, era in base alla vecchia normativa. Da quello che mi risulta, in base alla nuova, non dovrebbe più essere così. --------- se io ho comperato 30 colonie in un negozio e non ho uno straccio di Cites, e le colonie mi crescono e decido di fare talee, e di venderle o regalarle, devo avere il registro Cites, ma se non ho i cites da caricare perchè nessuno me li ha mai dati, che ci scrivo su quel benedetto registro?? --------- Non lo so. E credo che questo sia uno dei "buchi" della nuova normativa: credo che chi si è occupato di formularla non solo non fosse un acquariofilo marino, ma credo che addirittura non potesse immaginare cosa sarebbe diventato il mercato. E la cosa è anche plausibile perchè, se non si prevede che qualcuno possa fare riproduzione, si pensi all'animale come unico e solo esemplare. --------- Mi sa che hai un pò di confusione Geppy, è meglio che ti documenti un pochino di più! --------- Prima la risatina senza faccine! Poi questo tono senza faccine! Non è che per caso hai dimenticato di mettere delle faccine? Perchè sai, così sembri un po' "acido" e, visto che sto cercando di mettere in guardia te e gli altri che commerciano (poco o molto, come abbiamo detto, non importa ai fini della legge) in talee da quanto vi può accadere, dovresti cercare almeno di apparire cordiale.......... :-) |
BBBBBooooonnnnnniiiiiiiiiiiiiiiiiii :-)) :-)) :-)) :-)) ( mi sento Costanzo :-D :-D )
Credo abbiate ragione tutti e due, il problema è che come al solito le leggi ( anche le + giuste) sono scritte talmente male che si può fare tutto ed il contrario di tutto #23 #23 Andree, grazie per le info. Verrò a prendere talee da te ed il cites mi interessava proprio :-)) :-)) ;-) ;-) Geppy, ma che ti è successo -05 -05 -05 ? racconta racconta se ti và. Mi consola sentire le disavventure altrui ( se hanno il lieto fine), così non penso alle mie :-D :-D :-D |
Da quello che mi risulta e anche alla forestale, la normativa non è cambiata, ti ricordo che la normativa è mondiale, e non ne nazionale, ne tantomeno regionale, chi ti ha detto il contrario secondo me è maleinformato, perche se non fosse come ti sto dicendo, tutta la menata dei CITES non avrebbe senso, in quanto ad un certo punto si perdono le tracce degli animali, è illogico, come è illogico se avessero cambiato la normativa che poi si vadano ad accanire con dei privati privi di Cites per degli animali acquistati "regolarmente" in negozio.
La normativa MONDIALE prevede che gli animali siano sempre e dico sempre accompagnati da un documento di identità/provenienza e questa cosa non è cambiata e non DEVE cambiare, altrimenti non ha più senso! Cacchio Geppy, ma non si può parlare con te che subito ti offendi, ma che hai la coda di paglia?? se ironizzo un pò per sdrammatizzare l'argomento perchè ti devi sentire attaccato??? Boh a volte non ti capisco proprio... |
Per nix:
Ho guardato il link e non riesco a capire quali coralli duri non siano soggetti a cites, infatti sono compresi Helioporidae spp. Tubiporidae spp. (Tubipora musica..) SCLERACTINIA spp. (tutti gli sps ed lps) Milleporidae spp. (Coralli di fuoco) Stylasteridae spp. Per Andreè: Credo dalle poche informazioni in mio possesso che abbia ragione LGAquari infatti ho mai visto dare un cites per un corallo o tridacna e penso che, anche se in Italia a volte non si è molto onesti, almeno uno lo avrei visto dare!!!! Ti do ragione che se nessuno ti da nulla non si capisce come uno possa segnare il numero delle colonie madri in caso di produzione di talee, ma secondo me poi anche se uno mi da il numero o il certificato secondo me non serve a molto, perchè se l'animale non è identificato in modo sicuro (microchip o altro) credo che con quel foglio uno possa... Saluti |
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[quote="Andreè"]Da quello che mi risulta e anche alla forestale, la normativa non è cambiata, ti ricordo che la normativa è mondiale, e non ne nazionale, ne tantomeno regionale, chi ti ha detto il contrario secondo me è maleinformato, perche se non fosse come ti sto dicendo, tutta la menata dei CITES non avrebbe senso, in quanto ad un certo punto si perdono le tracce degli animali, è illogico, come è illogico se avessero cambiato la normativa che poi si vadano ad accanire con dei privati privi di Cites per degli animali acquistati "regolarmente" in negozio. -------- 1) se mi permetti di esprimermi in un certo modo è perchè ho fonti sicure (forestale), ma forse ho capito male quanto mi è stato detto (è sempre possibile), ma non credo. :-) 2) quello che dici sulla tracciabilità è vero, come è vero il fatto che la normativa sia uguale in tutto il mondo. Però le interpretazioni (lo ripeto per l'ennesima volta) possono (e sono) spesso diverse proprio perchè la normativa è poco chiara. 3) la normativa è stata cambiata perchè troppo complicata da seguire per i negozianti e, di fatto, non veniva rispettata per questo. 4) non mi risulta l'accanimento contro i privati. --------- La normativa MONDIALE prevede che gli animali siano sempre e dico sempre accompagnati da un documento di identità/provenienza e questa cosa non è cambiata e non DEVE cambiare, altrimenti non ha più senso! --------- Non è quello che sostengono gli uffici CITES (almeno alcuni) della forestale. --------- Cacchio Geppy, ma non si può parlare con te che subito ti offendi, ma che hai la coda di paglia?? se ironizzo un pò per sdrammatizzare l'argomento perchè ti devi sentire attaccato??? Boh a volte non ti capisco proprio... --------- Ancora un tono antipatico e senza faccine. ;-) |
Meno male che c'è qualcuno attento..grazie nicor11 per avermi segnalato l'errore..eroneamente avevo letto solo l'appendice I #23
Come non detto tutte le specie di coralli duri... #28 A proposito della appendici I, II, III Qualcuno li ha capiti bene? riporto il link http://www.cites.org/eng/app/index.shtml |
Non vorrei dire vaccate, ma gli animli in appendice I sono quelli di cui è vietato il commercio e bisogna avere tutta una serie di documenti per poterli detenere. Quelli di appendice II sono specie che possono avere dei problemi e quindi il prelievo in natura deve essere controllato per evitare sovrasfruttamenti delle popolazioni naturali. E per quanto riguarda l'appendice III non ti so dire molto, ma dovrebbero essere specie di cui è libero il commercio ma che devono comunque essere accompagnate da documentazione per verificare il numero di animali commercializzati.
Saluti |
Come avevo promesso, sono andato ad informarmi e mi hanno confermato quanto già scritto 2 pagine fà, quindi d'ora in poi chiederò sempre il cites ed in caso di esito negativo il negoziante perderà la vendita.
Per il registro non c'è problema, come già detto da altri, non costa nulla ed è davvero facile da compilare (ne tengo già due). |
Max_2 il certificato che hai fatto corrisponde a questo? http://www.corpoforestale.it/wai/ser...ments/cert.pdf
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scusate ho perso un po' il filo....
se un negoziante non ha mai fornito il cites degli sps venduti un privato deve andare alla forestale e denunciare i propri possedimenti? In caso positivo e' gratuita la regolarizzazione o costa qualcosa? |
bene finalmente si è fatto chiarezza
#22 |
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:-D :-D :-D :-D :-D grande Bisck!!!! |
andreè te sai niente in merito? che si deve fare con colonie dove nn si hanno cites?
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Ehmmmm se mi chiami te lo dico................ ;-)
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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