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Alùra...
non so ancora dove la metterò, ma ormai ho deciso che l'autopiccivasca si farà. :-)) Provo a descrivervi come la vorrei: 40x40x40: cinque vetri siliconati neri, appoggiati probabilmente su un foglio di polistirolo sul pavimento del terrazzo rivolto ad est (in pratica prende il sole diretto dall'alba al primo pomeriggio e quindi può stqare fuori all year round) Fondo: prendo secchio e paletta e vado nel fontanile in cascina dei nonni (800 m da casa) a raccogliere la ghiaia alluvionale mista fango... penso ne metterò 12 litri, quindi quasi 8 cm. Aggiungerò qualche sasso più grande giusto per movimentare un pò, ma poca roba (anche l'acquascaper che è in me vuole la sua parte di gloria). Acqua: presa dal medesimo fontanile, circa 60 litri. Illuminazione e condizionamento: assenti Filtraggio e movimento: assenti Flora: sicuramente ci saranno lemna e piante emerse, vedrò se e cosa trovo in loco... male che vada gitarella al Benaco dove sono certo di trovare ceratophyllum, valli ed altre essenze autoctone Microfauna: credo che nel secchio di ghiaia e fango ce ne sarà per tutti Fertilizzazione: sul terrazzo, quando avevo la vasca con le dafnie, spesso trovavo una merla che ci faceva la pulizia delle piume e, spiccando il volo, mi fertilizzava anche la vasca... spero continui ad apprezzare la piscina privata #06 Macrofauna: quest'inverno allargheranno la zona residenziale e dovrebbero intubare un paio di centometri di fosso... lì dentro ci sono i Palamonaetes antennarius che dovrebbero essere protetti e che moriranno certamente... ne prenderò il più possibile e li trasferirò al sicuro in altro fosso lontano dall'abitato, tenendone magari 4-5 per me (so che non si potrebbe, ma prometto che al termine dell'esperienza torneranno tutti in natura). Conduzione: Prima di avviare il tutto calibrerò con il bilancino di precisione tutti i fattori e chiederò a voi il nulla osta.... poi mi limiterò a rabboccare con acqua di osmosi l'evaporato ed a vedere che succede. NB non poterò le piante nè eliminerò lumache o altri organismi morti, pulirò il solo vetro frontale anche se penso che forse ce ne sarà bisogno solo in avvio Osservazioni?#24 |
Paolo Piccinelli, dato che non sono sicuro di aver capito di che fango si tratta quello che vuoi inserire (ho un ipotesi ma mi sembra strano), se e quando la farai scatta qualche foto del posto e del fango.
Io ho creato una vasca simile in miniatura (20lt) con fondo di terriccio qualche sasso di montagna e come piante: lenma, pistia, cryptocoryne, microsorum; fauna: tubercolata, planorbis rosse, 1 gambusia. Fatto tutto all'inizio dell'estate circa a giugno, non c'è luce se non quella naturale ma la vasca è posizionata a nord e non prende mai luce diretta, non ha filtro e non ha riscaldatore, non fertilizzo e ho cambiato l'acqua solo 3 volte fino ad ora, il 50% circa 1 volta al mese. Le crypto sono in splendida forma, la lenma non tanto ogni tanto la cambio perchè ingiallisce, ho messo qualche piantina piccola di pistia ma non si è sviluppata piccola era e piccola è rimasta inoltre non si è moltiplicata, il microsorum c'è ma è stato mangiucchiato dalle lumache (forse ne ho messe troppe e non trovano cibo), l'unico cibo che somministro è ogni tanto qualche granello per la gambusia. Potrebbe sembrare tutto ok ma c'è una nota negativa, l'acqua con il caldo è diventata verde, ho così inserito un aeratore per smuovere la superficie ma non è servito a molto. |
Dimenticavo, il terricco che ho utilizzato è torba bionda circa 3/4 cm di spesore e ricopertu tutto con 1 cm di ghiaietto grossolano (2/4 mm) quello da acquari.
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Se siete d'accordo sarebbe anche utile spendere due parole sui rischi di carattere microbiologico di questo tipo di allestimenti, rischi tutt'altro che trascurabili.
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Linneo, io sono d'accordissimo ma non avendo la minima idea di quello di cui parli resto solo a leggere.... con molto piacere.
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Io pure sono d'accordissimo, anche se mi sto perdendo il discorso perchè non mi arrivano gli aggiornamenti e non ho ancora allestito perchè piove di continuo...argh!!!
Piccola curiosità, magari la chiariamo in mp...Paolo ma se ci stanno gli antennarius, quel fosso non dovrebbe essere non edificabile? O dico una cavolata? #24 |
L'argomento è vastissimo.
Io direi di partire dall'acqua del fontanile di Paolo. Quest'acqua a quale uso è destinata? |
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La vena acquifera non è molto profonda, ma l'acqua è batteriologicamente abbastanza pura... quando ero bambino non dico che si poteva bere, ma poco ci mancava. Ora non la berrei, ma ci vivono organismi che non tollerano gli inquinanti, tipo i gamberetti nostrani :-) ...certo che però qualche pantegana e qualche nutria ogni tanto c'è! |
Cartiz, il fondo in solo lapillo seguiva la "via della stalla": essendo totalmente ignorante in materia di biologia, volevo partire da un substrato sterile e lasciare che la colonizzazione avvenisse in modo spontaneo.
Paolo, visto che siamo quasi coetanei, lo sai quante cose sono cambiate da quando eravamo bambini... Le nutrie sono simpatici "castorini" che dalle mie parti prosperano, le pantegane sono un po' come i carassi: vivono anche in ambienti inquinati ma sono animali tutt'altro che "zozzoni". A volte capita di pescare un sempre più raro luccio, e quando lo si pulisce capita di scoprire che abbia fatto colazione con un topone... A parte queste divagazioni, sarei molto interessato al discorso fangone nostrano: potrebbe essere estremamente interessante condurre esperimenti simili. Se tu fai la vaschetta esterna con sedimenti alluvionali camuni (stasera sono un po' pir**, scusa :-D ), io potrei fare la stessa cosa con sabbie vive del Ticino #24 E' che questa strada mi fa un po' paura... Analogamente all'approccio del mese di buio negli allestimenti reef piuttosto che "luce subito" -28d# La faccenda si sta complicando... #13 #36# :-D |
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Ho capito, grazie Paolo.
Le acque naturali sono soggette a rischio microbiologico (volendo concentrarsi su questo aspetto) principalmente a seguito di contaminazioni da acque reflue non adeguatamente depurate provenienti da insediamenti civili e da acque provenienti da insediamenti zootecnici. Nel tuo caso specifico, Paolo, se in zona vi sono allevamenti zootecnici quell'acqua può essere pericolosa per la salute umana anche se non vi entrano reflui da insediamenti civili. Non devi pensare solo ad una contaminazione diretta ma anche a causa del dilavamento delle zone dove si pratica l'allevamento... Un'altra fonte di contaminazione è dovuta, come hai giustamente intuito, agli animali selvatici. Ho letto che hai indicato la temperatura. Bravo, la temperatura è sempre un aspetto fondamentale da prendere in considerazione. Per quanto riguarda questo parametro va considerato che a distanza della fonte d’inquinamento la quantità di microrganismi presenti è inferiore nel periodo estivo piuttosto che in quello invernale. Infatti si può affermare, sebbene in via generale, che la sopravvivenza dei microrganismi negli ambienti acquatici è maggiore quando la temperatura è bassa. E’ vero che i microrganismi patogeni all’esterno dell’ospite perdono di vitalità in modo più o meno graduale, ma va sottolineato che quelli comunemente trasmessi con l’acqua si contraddistinguono non solo per l’elevata capacità infettante ma anche per l’elevato grado di resistenza. Io direi, salvo casi particolari, di stabilire un punto importante e cioè che per questi tipi di allestimenti è preferibile far ricorso ad acque giudicate potabili a seguito di costanti controlli da parte degli organi competenti. In caso contrario il rischio microbiologico può essere davvero elevato e tale da sconsigliare di “giocare” con quelle acque. |
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E' utilizzato come abbeveratoio per il bestiame? O è solo per l'approvvigionamento? La superficie dell'acqua è ampia? E la profondità? L'acqua è mossa e continuamente ossigenata e ricambiata dallo scorrere dell'acqua stessa? Soprattutto quest'ultima informazione può risultare importante per valutare le condizioni ambientali in cui vive la microfauna presente nel fango. Se ad esempio l'acqua è continuamente rinnovata in un ambiente movimentato ed ossigenato e si pone quel fango in una vasca con acqua ferma, si potrebbero creare problemi di ambientamento della microfauna presente...... Cartiz, le problematiche che ha sollevato Linneo riguardano principalmente la raccolta in natura di FANGHI e ACQUA di cui non si conosce l'esatta composizione (soprattutto microbica) e provenienza (idrogeologica e geomorfologica). Il rischio di incontrare enterobatteri patogeni (vedi salmonella) o altri microrganismi nocivi (nematodi e co.), a volte viene sottovalutato. |
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Opsss....... ho iniziato a scrivere prima che Maurizio rispondesse ai dubbi e ai quesiti ripetuti in parte anche nel mio post....... son lento a scrivere....... #13
Cartiz, infatti con le terre da giardino vendute nei sacchi non c'è assolutamente problema di contaminazioni patogene: tali terre vengono abbondantemente sterilizzate durante la loro preparazione. |
Le vasche sarebbe meglio allestirle dove gli uccelli non possano sguazzarvi.
Avvicinandosi a queste fonti d'acqua possono, infatti, depositarvi parassiti come quello visibile in fotografia (acaro). Questi organismi possono essere vettori di pericolose malattie trasmissibili anche all'uomo. |
La sorgiva non è utilizzata per abbeverare il bestiame, l'acqua sgorga copiosa e piuttosto turbolenta... personalmente nei fossi qui intorno ci ho pescato rane e pesci dai 6 ai 25 anni, spesso a mani e piedi nudi immerso fino alle ginocchia, quindi i miei anticorpi sanno il fatto loro, ma avendo la bimba in casa ed essendo il cubetto stagnante, meglio desistere #24
Magari al massimo prendo 5 litri di ghiaia e la faccio bollire e sotto ci metto 5 litri di terriccio da giardinaggio. L'inquinamento da coliformi fecali nella mia zona era serio negli anni '80 con il boom degli allevamenti in batteria dei suini... ora è MOLTO meno pesante. |
Paolo, ci tenevo ad introdurre il discorso anche sapendo che avevi una bambina piccola...
Quanto alla bollitura tieni anche in considerazione quanto scritto a pag 107 del mio libro. |
Tutti d'accordo che è meglio non prendere nulla direttamente in natura per usarlo così com'è nel nostro acquario (se non previa bollitura... sarei curioso di sapere cosa c'è scritto nel libro di Maurizio a pagina 107 ma prevedo gia che la risposta sarà di andarlo a leggere), cosa ne dite di passare ad analizzare il tipo di fondale?
Altro fattore che secondo me non è di poca importanza ma che ben poco possiamo fare se non intervenendo ma non sarebbe nella politica di questo topic (anche se in effetti qualche strappo si potrebbe fare) è l'acqua. Ogniuno di noi (a seconda delle zone) ha un acqua differente (parlo di acqua di rete) quidni avrà differeti risposte nella crescita delle piante, addirittura credo che ci saranno del limiti. Se io prendo un acqua che mi esce a PH6.5 KH1/1.5 GH2 dai rubinetto della baita che ho in montagna e quella che mi esce da dove vivo che ha un Ph7.2 KH3/4 Gh6 molto probabilmente avrò risposte differenti dalle piante, siete d'accordo? |
Butto un sassolino (magari la ******* del giorno partorita stanotte), non si potrebbe creare un fondo tipo metodo Jaubert usato nel marino ? un fondo a strati con la parte inferiore anaerobica per la denitrificazione che apporterebbe azoto alle nostre piante ? in piu ci potrebbe permettere di avere qualche animale in piu in vasca (vertebrato o no) anche se parliamo di un numero molto molto esiguo.
Non mi lapidate se ho scritto cavolate... è mattina abbiate comprensione. |
scusate la domanda, ma con questo tipo di vasche alimentate da lucesolare, quindi tenute fuori, come ovvierete al freddo dell'inverno? non devono restare ad un certa temperatura?
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Infatti, specie dalle mie parti (ma anche da Paolo) le temperature invernali sono alquanto basse, anche -7°C all'alba...
Un cubetto lato 40cm scenderà troppo di temperatura (i laghetti si consiglia di farli profondi non meno di 80-90cm proprio per avere una "pozza" a 4°C anche se la superficie gela), col rischio (da me _certezza_ ) di avere un cubetto di ghiaccio da novembre fino ai primi di marzo. |
La temperatura è l'unica cosa che mi dà da pensare... in estate arrivo tranquillamente a 34°C, quindi i gamberetti li friggerei, d'inverno ne farei dei gamberetti Findus :-(
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Salve a tutti...sto allestendo un vaso-laghetto sul balcone.
Ho trovato questa soluzione per il freddo. Che ne pensate? Questo è il link http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=269508 Speriamo che funzioni ;-) |
Ossian, già Roma non è la bassa padana... e poi noi abbiamo molta meno acqua e dai vetri vogliamo sbirciare dentro #24
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Dai, fate i bravi...
Temo che la vasca all'esterno sia un esperimento "borderline" rispetto al cubetto di partenza. A questo punto vedo il bivio: allestimento sterile e paziente attesa di colonizzazione (magari con inoculi varii) o allestimento con fondo vivo? Le temperature oramai hanno portato a quiescenza molti organismi: potrebbe essere un bene (ma potenzialmente un male) allestire ora. Magari nel garage di casa, dove non si va sottozero ma neanche la temperatura sale troppo e risveglia a letargo appena iniziato organismi delicati ... mumble... |
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(Tra l'altro pure la dottoressa Walstad consiglia 8 settimane di "acclimatamento" del terreno in acquario) che dici? #24 |
ma nel garage come farete??
a me è venuta una mezza idea, ho uno spazio tra la persiana a vetri e la porta del terrazzo, magari li puo essere protetta dal freddo ed averei giusti raggi di sole. |
Signori, scusate se mi intrometto nella discussione. Sono iscritto da pochi mesi al forum e nessuno mi conosce. Ho seguito questa interessante discussione per filo e per segno, in quanto sono entrato in possesso di una bella vasca e mi sto facendo una “cultura” prima di intraprendere il….viaggio.
Sono costretto a dover tenere,per forza di cose, la vasca in terrazzo, perciò la discussione mi interessa particolarmente, però,….però i miei dubbi e la confusione regnano sovrane per me che sono un assoluto principiante. Si parla di valori, microorganismi, temperature che, spero, in futuro riuscirò ad afferrare meglio, però, se per quanto riguarda il fondo ad es. ho abbastanza le idee chiare su come iniziare, altrettanto non si può dire con le piante. Quali sono le piante più adatte per una vasca del genere? Ho letto centinaia di schede, ho fatto anche qualche domanda diretta sul forum ma, se non molto vagamente, una idea non me la son fatta. Se qualcuno mi volesse erudire, magari anche in privato se questo non è il luogo adatto, evitandomi così uno studio approfondito sulla “flora acquatica” Italiana(o anche straniera ma reperibile sul mercato), gli sarei molto grato! Mi scuso con gli amministratori se questo topic dovesse risultare fuori linea e, naturalmente non mi offenderei se venisse spostato o cancellato Grazie e scusatemi ancora.. Ciao Mauro |
Ciao omonimo (MAUROG), questa vasca (l'autovasca) sarà priva di illuminazione artificiale (o al limite se qualcuno volesse metterci anche una lampada non sarà certo una cosa molto forzata) quindi riceverà luce da una finestra, da una vetrata, da un lucernario o quel che è a seconda di dove verrà posizionata (a seconda delle possibilità e della zona in cui viviamo, tu a Roma avrai meno problemi di gelo rispetto me che sono a Como).
Quindi le piante dovranno essere tutte piante poco esigenti in fatto di luce e di fertilizzanti che nel nostro caso non verranno somministrati (altrimenti non sarà piu autovasca ma diventerà il livello successivo cioè vasca low cost/maintenance/tech o come la si vuol chiamare) quindi la scelta si riduce tantissimo, penso che questo argomento verrà trattato piu avanti in maniera dettagliata ma anche guardando le schede ti puoi fare un idea di quel che potrai metterci. Anubias, microsorum, vallisneria, e poche altre... io ho avuto buoni risultati con le cryptocorine ma sono solo al 4° mese ...presto per cantare vittoria. Poi come dicevo qualche post sopra (nel vecchio topic) che secondo me anche le differenze di acqua influiranno molto, una pianta che magari a me cresce molto da te potrebbe non attecchire e viceversa... insomma ognuno avrà un esperienza differente da condividere. |
in questo tipo di vasche ceratophyllum, microsorium, cryptocoryne, vesicularia, cladophora, anubias crescono bene ;-)
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La mia vasca Mauro è posizionata su un terrazzo esposto a mezzogiorno, sotto ad una tettoia, non credo che avrò problemi di luce, anche per il gelo forse qualche nottata, ma mai eccessivo. Quel che mi preoccupa di più, semmai, è il caldo estivo.
Bene, ti ringrazio per la risposta e aspetto lo sviluppo di questa (ed altre) discussione per farmi un'idea il più ampia possibile, in questo credo di essere enormemente avvantaggiato nel seguire le discussioni e le esperienze dirette di tante persone che scrivono quì. Ciao Mauro |
Per la flora, mi sto sempre più orientando su quella autoctona del Ticino che cresce nelle anse ad acqua "ferma" (ci sono dei punti osservabili senza immergersi che quanto a bellezza non hanno nulla da invidiare al reef ;-) )
Per il garage, sono praticamente obbligato: in casa verrei fucilato, sul terrazzo è improponibile per le temperatura (stamattina -1°C alle 7.30 ...). Nel box coibentato cui ho accesso da casa potrei "spaziare", riutilizzando la ottavi 80 dei primissimi tempi: ha una discreta altezza e potrei osare in termini di fondale da una parte e di colonna dall'altra. Ad ogni modo una piccola pompa di movimento la ritengo necessaria (rischio cianobatteri elevato). L'illuminazione la devo mettere, ma sarebbe proprio pochina (2x18W T8). L'autovasca estrema esiste da tantissimo tempo: si chiama laghetto naturale... La sfida consiste nel fare questo nano-laghetto naturale in condizioni "borderline" :-) |
luca2772, guarda il "biotopo Ticino" del Perotti:
http://www.acquariofilia.biz/viewtop...85518&start=15 ...sul suo blog è tutto spiegato, penso sia oro per te! ;-) http://aquaexperience.blogspot.com/2...po-ticino.html |
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Nessuno ha commentato la mia proposta di fondo stile jaubert... è perchè piuttosto che insultarmi avete preferito il silenzio o vi è sfuggita la mia pazza proposta? |
No, è che l'argomento fu trattato tempo addietro, e si addivenne a 2 considerazioni di base:
1) non è possibile nel dolce avere un sistema Jaubert a causa della ridottissima presenza di organismi bentonici (quantità ma soprattutto varietà) che c'è nel marino: le melanoides scavano ma non scendono in profondità quanto l'infauna marina 2) un fondo alto nel dolce può denitrificare, ma deve essere calibrato in altezza e granulometria, pena la creazione di aree anossiche produttrici di metano e idrogeno solforato. Più in dettaglio, nel dolce non possiamo fare un dsb in sabbia sugar-size. Possiamo (io, Paolo ed altri lo facciamo) usare un fondo alto a granulometria medio-alta con materiale poroso, che non si compatta e consente gli scambi per diffusione garantendo una fascia anaerobiotica ed escludendo quella anossica. Mo' vado a preparare la pappa che il calo di glucosio annebbia i pensieri ed ingarbuglia le risposte :-D |
Potresti se ce l'hai sottomano postarmi al discussione sul fondo?
Comunque io avevo pensato ad un fondo di granulometria grossolana sotto (magari lapillo) e diviso da una rete per evitare la miscelazione dei 2 strati sopra uno strato di terra come dicevamo da giardino (poi si potrebbe vedere quale, e il tutto ricoperto da ghiaietto della granulometria che piu ci aggrada col solo scopo di tenere giu la terra e non farla vagare per l'acquario sporcando l'acqua per niente. |
Dovrei ricercarlo sul forum... #23 Magari Paolo ce l'ha sottomano: io non catalogo e poi vago nelle ricerche (e a volte trovo altre cose interessanti, ma è un altro discorso :-D )
Anche l'ipotesi rete è stata trattata e scartata per via delle radici delle piante #13 In questa sezione c'è un post con delle foto del mio fondo dopo 1 anno ;-) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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