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Questa raga è l'ennesima idea geniale del "bel paese!!!" #25 #25 |
Mi par di vedere che ci si stia piuttosto allontanando dall'argomento originale.
Per favore restiamo in tema. Ad esempio non mi pare così attinente il fatto che esistano problemi più gravi. Di questo passo arriveremo a dire che non ce ne frega niente perchè tanto su questa terra siamo solo di passaggio ;-) |
Mi par di vedere che ci si stia piuttosto allontanando dall'argomento originale.
Per favore restiamo in tema. Ad esempio non mi pare così attinente il fatto che esistano problemi più gravi. Di questo passo arriveremo a dire che non ce ne frega niente perchè tanto su questa terra siamo solo di passaggio ;-) |
Tanto per cambiare stiamo uscendo dal seminato......... #07 #07
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Tanto per cambiare stiamo uscendo dal seminato......... #07 #07
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Ho appena letto l'intero topic ma non ho capito, qual'è il problema?
Cioè quello diretto per noi è che non ci saranno medicinali per i pesci nei negozi di animali, ma perchè? Quali normative hanno disatteso i produttori di medicinali? Onestamente non credo sia così grave se fanno rispettare una volta tanto le leggi. L'AIFA, con le richieste di AIC, le Norme di Buona Fabbricazione e quant'altro richiesto, tutela semplicemente la salute dei soggetti che saranno gli utilizzatori del farmaco. Se davvero vogliamo bene ai nostri pesci non possiamo non essere d'accordo. Un paio di esempi per capirci: prendiamo un parassita a caso.... il gyrodattilo. Quanti prodotti ci sono in commercio che affermano di curarlo? Quanti realmente lo fanno? Ognuno ha le sue esperienze ma i veterinari hanno una risposta univoca: nussuno dei medicinali in questione riesce ad eliminare i girodattili dalle nostre vasche.In compenso tutti hanno qualche effetto negativo sul delicato equilibrio del sistema vasca (nel migliore dei casi). E infatti sappiamo bene che bisogna ricorrere a farmaci ad uso canino o umano o formalina. Altro esempio? Ma dico....vi sembra logico che l'organo istituzionale che avvisa l'utente medio che un alghicida a base di rame ammazza anche molti pesci e piante sia....Paolo Piccinelli nella sezione algh di acquaportal? E' assurdo! Capisco perfettamente che i costi siano alti, per le autorizzazioni e ancora molto più alti quelli per la produzione, ma sono ben contento che lo siano perchè sono a tutela dei nostri animali. Aspetto comunque un chiarimento su quale parte della normativa sia stata disattesa dalle case produttrici, comunque tutto il discorso fatto all'inizio sulle ricette non è così semplice, qualcuno nominava l'acido acetil salicilico, beh, la situazione fortunatamente non è quella descritta. Ci ha provato il decreto bersani ma per fortuna non ce l'ha fatto, ( e l'Italia si è mezza indignata perchè i Farmacisti proteggevano i loro interessi economici), Per vendere aspirina serve un farmacista proprio per vigilare sull'utilizzo che se ne fa e consigliare. Il nimesulide garantisco che non viene venduto illegalmente se non a persone più che conosciute e dietro richiesta di ricetta non ripetibile entro pochi giorni, meglio ore, e questo perchè quella ricetta è da conservare 6 mesi, altrimenti la farmacia la seconda volta che viene trovata in fallo chiude. E ripeto CHIUDE. Per inciso vuol dire che il farmacista perde almeno 2 milioni di euro. Per contro esistono molti farmaci che non richiedono una ricetta, ad esempio l'antipulci per cani non la vuole, tutti i medicinali ance ad uso umano di cui si vede la pubblicità in TV o sul bancone della farmacia o nelle vetrine. Lì starà si al legislatore (e alla casa produttrice) scegliere se inserire o no l'obbligo di ricetta In ogni caso la soluzione ad una eventuale scomparsa dal mercato dei farmaci ad uso acquariofilo è semplice: il medico della mutua vi fa una ricetta magistrale indicando cio' che serve e il farmacista in 2-3 giorni lo prepara sminuzzando polveri e diluendo alla vecchia maniera. Oppure la bayer fiuta l'affare e inizierà a produrre lei farmaci seri, prodotti in ambienti sterili e a norma, sottoposti a controlli di garanzia e che costeranno un po' di più ma avranno un vantaggio: funzioneranno meglio. |
Ho appena letto l'intero topic ma non ho capito, qual'è il problema?
Cioè quello diretto per noi è che non ci saranno medicinali per i pesci nei negozi di animali, ma perchè? Quali normative hanno disatteso i produttori di medicinali? Onestamente non credo sia così grave se fanno rispettare una volta tanto le leggi. L'AIFA, con le richieste di AIC, le Norme di Buona Fabbricazione e quant'altro richiesto, tutela semplicemente la salute dei soggetti che saranno gli utilizzatori del farmaco. Se davvero vogliamo bene ai nostri pesci non possiamo non essere d'accordo. Un paio di esempi per capirci: prendiamo un parassita a caso.... il gyrodattilo. Quanti prodotti ci sono in commercio che affermano di curarlo? Quanti realmente lo fanno? Ognuno ha le sue esperienze ma i veterinari hanno una risposta univoca: nussuno dei medicinali in questione riesce ad eliminare i girodattili dalle nostre vasche.In compenso tutti hanno qualche effetto negativo sul delicato equilibrio del sistema vasca (nel migliore dei casi). E infatti sappiamo bene che bisogna ricorrere a farmaci ad uso canino o umano o formalina. Altro esempio? Ma dico....vi sembra logico che l'organo istituzionale che avvisa l'utente medio che un alghicida a base di rame ammazza anche molti pesci e piante sia....Paolo Piccinelli nella sezione algh di acquaportal? E' assurdo! Capisco perfettamente che i costi siano alti, per le autorizzazioni e ancora molto più alti quelli per la produzione, ma sono ben contento che lo siano perchè sono a tutela dei nostri animali. Aspetto comunque un chiarimento su quale parte della normativa sia stata disattesa dalle case produttrici, comunque tutto il discorso fatto all'inizio sulle ricette non è così semplice, qualcuno nominava l'acido acetil salicilico, beh, la situazione fortunatamente non è quella descritta. Ci ha provato il decreto bersani ma per fortuna non ce l'ha fatto, ( e l'Italia si è mezza indignata perchè i Farmacisti proteggevano i loro interessi economici), Per vendere aspirina serve un farmacista proprio per vigilare sull'utilizzo che se ne fa e consigliare. Il nimesulide garantisco che non viene venduto illegalmente se non a persone più che conosciute e dietro richiesta di ricetta non ripetibile entro pochi giorni, meglio ore, e questo perchè quella ricetta è da conservare 6 mesi, altrimenti la farmacia la seconda volta che viene trovata in fallo chiude. E ripeto CHIUDE. Per inciso vuol dire che il farmacista perde almeno 2 milioni di euro. Per contro esistono molti farmaci che non richiedono una ricetta, ad esempio l'antipulci per cani non la vuole, tutti i medicinali ance ad uso umano di cui si vede la pubblicità in TV o sul bancone della farmacia o nelle vetrine. Lì starà si al legislatore (e alla casa produttrice) scegliere se inserire o no l'obbligo di ricetta In ogni caso la soluzione ad una eventuale scomparsa dal mercato dei farmaci ad uso acquariofilo è semplice: il medico della mutua vi fa una ricetta magistrale indicando cio' che serve e il farmacista in 2-3 giorni lo prepara sminuzzando polveri e diluendo alla vecchia maniera. Oppure la bayer fiuta l'affare e inizierà a produrre lei farmaci seri, prodotti in ambienti sterili e a norma, sottoposti a controlli di garanzia e che costeranno un po' di più ma avranno un vantaggio: funzioneranno meglio. |
giustissimo...
ragazzi.. idee?? firmiamo una petizione?? |
giustissimo...
ragazzi.. idee?? firmiamo una petizione?? |
Non ha senso una petizione per modificare una normativa europea volta a tutela del consumatore.
Cosa ci scriveresti? "Vogliamo bene ai nostri pesci, quindi lasciateci dei medicinali posticci e non sottoposti ai controlli perchè costano un euro in meno a scatoletta e ci piacciono di più!" |
Non ha senso una petizione per modificare una normativa europea volta a tutela del consumatore.
Cosa ci scriveresti? "Vogliamo bene ai nostri pesci, quindi lasciateci dei medicinali posticci e non sottoposti ai controlli perchè costano un euro in meno a scatoletta e ci piacciono di più!" |
nessuno a parlato di modificare... è una normativa che esiste da tempo, ma solo ora si son messi a sequestrare i medicinali... basterebbe rilasciare delle autorizzazioni ai negozianti x la vendita di curativi per pesci... ovviamente dopo aver verificato la loro preparazione in tal argomento.... come fanno negli altri paesi europei (vedi germania).. ovviamente tale certificato bisognerebbe rilasciarlo ad una cifra abbordabile e non farla costare un'occhio della testa (favorendo il mercato nero)!! ma tanto è inutile.. sappiamo tutti come andrà a finire... facendo la fila da un veterinario che non ne capisce una mazza di pesci per avere uno straccio di certificato che costa più del prodotto in questione e non è nemmeno sicuro che lo rilascino basandosi sulla tua diagnosi!! (non voglio generalizzare), ma solo vedendo il pesce in questione si può distinguere una malattia da un'altra, secondo te i veterinari si metteranno a far le visite a domicilio? ribadisco che non voglio generalizzare..
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nessuno a parlato di modificare... è una normativa che esiste da tempo, ma solo ora si son messi a sequestrare i medicinali... basterebbe rilasciare delle autorizzazioni ai negozianti x la vendita di curativi per pesci... ovviamente dopo aver verificato la loro preparazione in tal argomento.... come fanno negli altri paesi europei (vedi germania).. ovviamente tale certificato bisognerebbe rilasciarlo ad una cifra abbordabile e non farla costare un'occhio della testa (favorendo il mercato nero)!! ma tanto è inutile.. sappiamo tutti come andrà a finire... facendo la fila da un veterinario che non ne capisce una mazza di pesci per avere uno straccio di certificato che costa più del prodotto in questione e non è nemmeno sicuro che lo rilascino basandosi sulla tua diagnosi!! (non voglio generalizzare), ma solo vedendo il pesce in questione si può distinguere una malattia da un'altra, secondo te i veterinari si metteranno a far le visite a domicilio? ribadisco che non voglio generalizzare..
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Ah, quindi tu sai qual'è la questione di cui chiedevo? Ottimo. Mi spieghi brevemente in cosa consiste? Il problema è che gli operatori del settore (cioè i negozianti) non li possono vendere? o che le case produttrici non seguono le normative per produrli? O che sono soggetti a ricetta veterinaria?
P.s. non ho alcuna intenzione di polemizzare, sia chiaro, non ho capito davvero il motivo del ritiro dei medicinali dal commercio. |
Ah, quindi tu sai qual'è la questione di cui chiedevo? Ottimo. Mi spieghi brevemente in cosa consiste? Il problema è che gli operatori del settore (cioè i negozianti) non li possono vendere? o che le case produttrici non seguono le normative per produrli? O che sono soggetti a ricetta veterinaria?
P.s. non ho alcuna intenzione di polemizzare, sia chiaro, non ho capito davvero il motivo del ritiro dei medicinali dal commercio. |
vesperio, però non capisco una cosa, o forse la capisco anche troppo bene ;-) .
Se quei farmaci sono porcherie, fabbricati e commercializzati senza i dovuti controlli è giusto che vengano ritirati, ma allora perchè pagando va di nuovo tutto bene? Poi, nella normativa si legge: Nessun medicinale veterinario (tranne, in particolari condizioni, i medicinali per pesci di acquario, uccelli di appartamento, piccioni viaggiatori, animali di terrarium e piccoli roditori) può essere presentato sul mercato nell'Unione europea (UE) senza che sia stata rilasciata un'apposita autorizzazione. Cosa si intende per "in particolari condizioni"? Confesso di non aver letto tutta la norma europea. |
vesperio, però non capisco una cosa, o forse la capisco anche troppo bene ;-) .
Se quei farmaci sono porcherie, fabbricati e commercializzati senza i dovuti controlli è giusto che vengano ritirati, ma allora perchè pagando va di nuovo tutto bene? Poi, nella normativa si legge: Nessun medicinale veterinario (tranne, in particolari condizioni, i medicinali per pesci di acquario, uccelli di appartamento, piccioni viaggiatori, animali di terrarium e piccoli roditori) può essere presentato sul mercato nell'Unione europea (UE) senza che sia stata rilasciata un'apposita autorizzazione. Cosa si intende per "in particolari condizioni"? Confesso di non aver letto tutta la norma europea. |
vesperio, se leggi il topic lo capirai da solo... per regolarizzare la vendita le case dovrebbero sborsare centinaia di migliaia di euro... e non possono o fallirebbero..
i negozianti di certo non ci possono vendere nemmeno i medicinali più blandi che puoi acquaistare in farmacia... La farmacia li vende ma sotto prescrizione del veterinario... provaci a prendere un discus malato metterlo in un sacchetto e fare la fila per avere un certificato che ti costa più del prodotto (tutti sanno che al minimo stress puoi salutarlo)... e devi esser fortunato che becchi il veterinario in gamba che si rende conto che un acquariofilo ne capisce più di lui di pesci... quindi che costerebbe dar disposizioni ai negozianti o ai farmacisti di farci acquistare tali prodotti?? mica li sniffiamo!!!! :-)) Federico Sibona, hai perfettamente ragione.. prima o poi a tutti si ammala un pesce.. finora questi prodotti senza controlli han sempre funzionato... Mi sà che ci finisce a far super ordini on-line dalla germania... ;-) |
vesperio, se leggi il topic lo capirai da solo... per regolarizzare la vendita le case dovrebbero sborsare centinaia di migliaia di euro... e non possono o fallirebbero..
i negozianti di certo non ci possono vendere nemmeno i medicinali più blandi che puoi acquaistare in farmacia... La farmacia li vende ma sotto prescrizione del veterinario... provaci a prendere un discus malato metterlo in un sacchetto e fare la fila per avere un certificato che ti costa più del prodotto (tutti sanno che al minimo stress puoi salutarlo)... e devi esser fortunato che becchi il veterinario in gamba che si rende conto che un acquariofilo ne capisce più di lui di pesci... quindi che costerebbe dar disposizioni ai negozianti o ai farmacisti di farci acquistare tali prodotti?? mica li sniffiamo!!!! :-)) Federico Sibona, hai perfettamente ragione.. prima o poi a tutti si ammala un pesce.. finora questi prodotti senza controlli han sempre funzionato... Mi sà che ci finisce a far super ordini on-line dalla germania... ;-) |
Ora, come detto prima non ho capito il problema di fondo ma lo immagino.
La questione economica credo nasca non dall'esigenza di pagare una multa. (pago 30 euro per un parcheggio irregolare e vado) ma dall'esigenza di avere le autorizzazioni per medicinali che sono molto diverse da quelle per alimenti. Servono macchinari e apparecchiature atte a garantire la "bontà" dl prodotto e quidni il rispetto delle norme di buona preparazione. una persona laureata e qualificata in pianta stabile che controlla tutto (ma è pagata dalla stessa casa produttrice quindi...è un costo per loro e una presa per il culo per noi). Poi devi dimostrare che il farmaco funziona, non basta dire "ma sì, c'è un po' di antibiotico.... servono analisi di laboratorio, prove concrete test in vitro prima e sugli animali poi. Ora in realtà un farmaco ad uso umano da quando viene "progettato" a quando riesce ad essere commercializzato passa una trafila di 12 anni, (salvo casi di emergenza mondiale come l'aids per il quale il primo farmaco è stato autorizzato in circa 6 mesi!!). Non so a quali normative dovrebbero sottostare per uso acquariofilo, probabilmente ad una procedura semplificata e più breve ma non dubito che i costi siano per loro molto alti. |
Ora, come detto prima non ho capito il problema di fondo ma lo immagino.
La questione economica credo nasca non dall'esigenza di pagare una multa. (pago 30 euro per un parcheggio irregolare e vado) ma dall'esigenza di avere le autorizzazioni per medicinali che sono molto diverse da quelle per alimenti. Servono macchinari e apparecchiature atte a garantire la "bontà" dl prodotto e quidni il rispetto delle norme di buona preparazione. una persona laureata e qualificata in pianta stabile che controlla tutto (ma è pagata dalla stessa casa produttrice quindi...è un costo per loro e una presa per il culo per noi). Poi devi dimostrare che il farmaco funziona, non basta dire "ma sì, c'è un po' di antibiotico.... servono analisi di laboratorio, prove concrete test in vitro prima e sugli animali poi. Ora in realtà un farmaco ad uso umano da quando viene "progettato" a quando riesce ad essere commercializzato passa una trafila di 12 anni, (salvo casi di emergenza mondiale come l'aids per il quale il primo farmaco è stato autorizzato in circa 6 mesi!!). Non so a quali normative dovrebbero sottostare per uso acquariofilo, probabilmente ad una procedura semplificata e più breve ma non dubito che i costi siano per loro molto alti. |
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EDIT: per intenderci sul discorso costi questi "Un dossier di registrazione di un medicinale veterinario è composto da 4 parti così suddivise: PARTE I che comprende: Dati amministrativi (domande, autorizzazioni e tariffe) Stampati illustrativi (riassunto delle caratteristiche del prodotto, foglietto illustrativo, etichette) Export Reports (si tratta di relazioni critiche effettuate da un esperto qualificato, una per ciascuna delle tre parti costituenti la documentazione tecnica del medicinale veterinario) PARTE II (Qualità) che comprende: Documentazione di tecnica farmaceutica riguardante le caratteristiche di qualità del medicinale (composizione quali-quantitativa, descrizione del metodo di preparazione e dei controlli eseguiti sulle materie prime, controlli durante la fabbricazione e sul prodotto finito, prove di stabilità, misure di prevenzione trasmissione TSE……..) PARTE III A – IIIB (Sicurezza e residui) che comprende: Documentazione riguardante le caratteristiche di sicurezza del medicinale (farmacologia di base, studi tossicologici per somministrazioni uniche e ripetute, tossicità riproduttiva, teratogenesi, mutagenesi, studi residuali per la definizione di tempi di attesa per gli animali destinati alla produzione di alimenti per l’uomo, dati sull’impatto ambientale…………) PARTE IV (Efficacia) che comprende: Documentazione riguardante le caratteristiche precliniche e cliniche relative al medicinale (farmacologia di base, farmacodinamica, farmacocinetica, tollerabilità nelle specie di destinazione, prove cliniche condotte con il medicinale in esame sulle specie target richieste e secondo la posologia prevista……..)" Direttamente estratto da qui: http://www.ministerosalute.it/farmac...enu=immissione |
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EDIT: per intenderci sul discorso costi questi "Un dossier di registrazione di un medicinale veterinario è composto da 4 parti così suddivise: PARTE I che comprende: Dati amministrativi (domande, autorizzazioni e tariffe) Stampati illustrativi (riassunto delle caratteristiche del prodotto, foglietto illustrativo, etichette) Export Reports (si tratta di relazioni critiche effettuate da un esperto qualificato, una per ciascuna delle tre parti costituenti la documentazione tecnica del medicinale veterinario) PARTE II (Qualità) che comprende: Documentazione di tecnica farmaceutica riguardante le caratteristiche di qualità del medicinale (composizione quali-quantitativa, descrizione del metodo di preparazione e dei controlli eseguiti sulle materie prime, controlli durante la fabbricazione e sul prodotto finito, prove di stabilità, misure di prevenzione trasmissione TSE……..) PARTE III A – IIIB (Sicurezza e residui) che comprende: Documentazione riguardante le caratteristiche di sicurezza del medicinale (farmacologia di base, studi tossicologici per somministrazioni uniche e ripetute, tossicità riproduttiva, teratogenesi, mutagenesi, studi residuali per la definizione di tempi di attesa per gli animali destinati alla produzione di alimenti per l’uomo, dati sull’impatto ambientale…………) PARTE IV (Efficacia) che comprende: Documentazione riguardante le caratteristiche precliniche e cliniche relative al medicinale (farmacologia di base, farmacodinamica, farmacocinetica, tollerabilità nelle specie di destinazione, prove cliniche condotte con il medicinale in esame sulle specie target richieste e secondo la posologia prevista……..)" Direttamente estratto da qui: http://www.ministerosalute.it/farmac...enu=immissione |
si ok.. i tempi di realizzo di tutto ciò come hai detto tu son molto lunghi... ma nell'arco di tempo che và dal sequestro al creare laboratori per la ricerca e sviluppo dei curativi (poi di questi tempi...) a noi se ci si ammala un pesce che facciamo?? non si poteva creare un periodo cuscinetto??
in ogni caso i prodotti che han sempre venduto hanno un dosaggio già testato e sperimentato (con ricerche e laboratori vari) negli altri paesi dove questa normativa viene applicata da tempo... essenzialmente la differenza sta nell'etichetta... Quote:
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si ok.. i tempi di realizzo di tutto ciò come hai detto tu son molto lunghi... ma nell'arco di tempo che và dal sequestro al creare laboratori per la ricerca e sviluppo dei curativi (poi di questi tempi...) a noi se ci si ammala un pesce che facciamo?? non si poteva creare un periodo cuscinetto??
in ogni caso i prodotti che han sempre venduto hanno un dosaggio già testato e sperimentato (con ricerche e laboratori vari) negli altri paesi dove questa normativa viene applicata da tempo... essenzialmente la differenza sta nell'etichetta... Quote:
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Beh....io non sono un legislatore, vi riporto solo informazioni necessarie per portare la discussione su un livello tecnico più elevato rispetto all'ovvia incazzatura iniziale, quindi per il periodo cuscinetto non so che dire.
Se negli altri paesi le regole sono rispettate e tutto probabilmente le case produttrici sono in possesso dell'AIC. Se l'hanno già a livello europeo basta che l'Italia elimini la concorrenza "sleale", quindi i medicinali privi di autorizzazioni e vedrai che gli altri si inseriranno nel buco lasciato nel mercato italiano appena possibile. Se non l'hanno a livello europeo ma solo a livello nazionale....credo di ricordare che le procedure per estendere l'AIC durino 6 mesi (il tempo per il nostro ministero di valutare le carte). Per la ricetta....il veterinario non sa che uso ne farai ma vede se sei un eroinomane conclamato (pupille a capocchia di spillo etc etc...) o se sei solo in ansia per il tuo pesce. In ogni caso non credo che farmaci semplici come quelli per l'ichtyo o parassiti o flagellanti intestinali saranno venduti solo dietro ricetta veterinaria, ma questa è solo un'opinione, in realtà non so quali sono le sostanze utilite quindi è un parere puramente teorico. Un'altra considerazione che mi viene da fare....ma i pesci sono fisiologicamente tutti uguali? Una medicina studiata per un bimbo di 5 anni è molto diversa da quela per un adulto, non solo nel dosaggio ma anche nella sostanza, i medicinali che ci sono attualmente in commercio fanno differenza tra guppy e astronumus o sono tutti generici e basati sul litraggio della vasca? (questa è pura ignoranza acquariofila mia). In ogni caso sia chiaro, se i miei pesci si ammalano anchio voglio essere in grado di curarli! :-)) |
Beh....io non sono un legislatore, vi riporto solo informazioni necessarie per portare la discussione su un livello tecnico più elevato rispetto all'ovvia incazzatura iniziale, quindi per il periodo cuscinetto non so che dire.
Se negli altri paesi le regole sono rispettate e tutto probabilmente le case produttrici sono in possesso dell'AIC. Se l'hanno già a livello europeo basta che l'Italia elimini la concorrenza "sleale", quindi i medicinali privi di autorizzazioni e vedrai che gli altri si inseriranno nel buco lasciato nel mercato italiano appena possibile. Se non l'hanno a livello europeo ma solo a livello nazionale....credo di ricordare che le procedure per estendere l'AIC durino 6 mesi (il tempo per il nostro ministero di valutare le carte). Per la ricetta....il veterinario non sa che uso ne farai ma vede se sei un eroinomane conclamato (pupille a capocchia di spillo etc etc...) o se sei solo in ansia per il tuo pesce. In ogni caso non credo che farmaci semplici come quelli per l'ichtyo o parassiti o flagellanti intestinali saranno venduti solo dietro ricetta veterinaria, ma questa è solo un'opinione, in realtà non so quali sono le sostanze utilite quindi è un parere puramente teorico. Un'altra considerazione che mi viene da fare....ma i pesci sono fisiologicamente tutti uguali? Una medicina studiata per un bimbo di 5 anni è molto diversa da quela per un adulto, non solo nel dosaggio ma anche nella sostanza, i medicinali che ci sono attualmente in commercio fanno differenza tra guppy e astronumus o sono tutti generici e basati sul litraggio della vasca? (questa è pura ignoranza acquariofila mia). In ogni caso sia chiaro, se i miei pesci si ammalano anchio voglio essere in grado di curarli! :-)) |
Teoricamente è giusto che l'Italia si metta in regola.. ma praticamente condanna a morte parecchi abiatanti dei nostri acquari con conseguente abbandono di quest'hobby...
il semplice flagyl (prodotto farmaceutico) utilizzato per curare flagellati intestinali viene dato dietro prescrizione medica... Quote:
P.s. dosaggio e prodotto cambiano in base all'età e litraggio della vasca... Ovviamente non ho mai visto un guppy affetto da flagellati... |
Teoricamente è giusto che l'Italia si metta in regola.. ma praticamente condanna a morte parecchi abiatanti dei nostri acquari con conseguente abbandono di quest'hobby...
il semplice flagyl (prodotto farmaceutico) utilizzato per curare flagellati intestinali viene dato dietro prescrizione medica... Quote:
P.s. dosaggio e prodotto cambiano in base all'età e litraggio della vasca... Ovviamente non ho mai visto un guppy affetto da flagellati... |
Per Il Flagyl, almeno nella mia farmacia, non è richiesta ricetta medica ( e almeno per questo sono a posto).
La mia perplessità si basa su un fatto: fino ad ora certe case produttrici (ho qui presente il XXXXXX di XXXX e il XXXXXXXXX di XXXXX, il primo non riporta la composizione), hanno venduto medicinali per pesci ornamentali, non solo chiamandoli "condizionatori" ma senza nemmeno inserire in etichetta i componenti, la cui elencazione è ovviamente obbligatoria per qualsiasi medicinale. Certe "Furbizie" non mi piacciono. Quindi mi sembra ipocrita che le aziende gridino allo scandalo ora, dovevano pensarci prima, ma forse lo hanno potuto fare perchè in Italia certe cose vengono lasciate passare molto facilmente, abbiamo migliaia di leggi, ma ne basterebbero meno e fatte meglio. Per quanto riguarda i negozianti, la cosa sarebbe molto semplice: Io per esempio sono titolare di un Alimentari, per poter vendere generi alimentari però ho dovuto fare il corso per Haccp, cioè sulla gestione dell'igiene degli alimenti. Mi è stato rilasciato l'attestato e quindi sono a posto, salvo controlli con esito negativo; la cosa più ovvia quindi è che i negozianti di pesci ornamentali facciano anch'essi dei corsi appropriati, si risolverebbero tanti guai. Naturalmente ci sarebbe un po' di selezione, cioè quello che ha l'agraria e che commercializza anche pesci e annessi, senza nemmeno distinguerli da un canarino, smetterebbero di venderli. Meglio no? |
Per Il Flagyl, almeno nella mia farmacia, non è richiesta ricetta medica ( e almeno per questo sono a posto).
La mia perplessità si basa su un fatto: fino ad ora certe case produttrici (ho qui presente il XXXXXX di XXXX e il XXXXXXXXX di XXXXX, il primo non riporta la composizione), hanno venduto medicinali per pesci ornamentali, non solo chiamandoli "condizionatori" ma senza nemmeno inserire in etichetta i componenti, la cui elencazione è ovviamente obbligatoria per qualsiasi medicinale. Certe "Furbizie" non mi piacciono. Quindi mi sembra ipocrita che le aziende gridino allo scandalo ora, dovevano pensarci prima, ma forse lo hanno potuto fare perchè in Italia certe cose vengono lasciate passare molto facilmente, abbiamo migliaia di leggi, ma ne basterebbero meno e fatte meglio. Per quanto riguarda i negozianti, la cosa sarebbe molto semplice: Io per esempio sono titolare di un Alimentari, per poter vendere generi alimentari però ho dovuto fare il corso per Haccp, cioè sulla gestione dell'igiene degli alimenti. Mi è stato rilasciato l'attestato e quindi sono a posto, salvo controlli con esito negativo; la cosa più ovvia quindi è che i negozianti di pesci ornamentali facciano anch'essi dei corsi appropriati, si risolverebbero tanti guai. Naturalmente ci sarebbe un po' di selezione, cioè quello che ha l'agraria e che commercializza anche pesci e annessi, senza nemmeno distinguerli da un canarino, smetterebbero di venderli. Meglio no? |
anch'io non sono molto propenso a queste furbizie.. ma resta il fatto che ne pagano i pesci le conseguenze.. perchè vuoi o non vuoi quei prodotti funzionano...
per il flagyl di solito viene richiesta la ricetta medica... in ogni caso sul rilascio di qualifiche mi son già espresso poco fà e son d'accordo con te... |
anch'io non sono molto propenso a queste furbizie.. ma resta il fatto che ne pagano i pesci le conseguenze.. perchè vuoi o non vuoi quei prodotti funzionano...
per il flagyl di solito viene richiesta la ricetta medica... in ogni caso sul rilascio di qualifiche mi son già espresso poco fà e son d'accordo con te... |
Una cosa da capire sul serio è dove sta il problema. E' probabile che il fatto sia che vengono venduti prodotti medicinali facendo finta che siano "condizionatori" per aggirare ogni tipo di controllo e tutela dei nostri pesci.
Invito l'autore del topic (visto che mi sembra in contatto con persone informate dei fatti) a fare chiarezza su questo. |
Una cosa da capire sul serio è dove sta il problema. E' probabile che il fatto sia che vengono venduti prodotti medicinali facendo finta che siano "condizionatori" per aggirare ogni tipo di controllo e tutela dei nostri pesci.
Invito l'autore del topic (visto che mi sembra in contatto con persone informate dei fatti) a fare chiarezza su questo. |
elena.filippi, ho modificato io i prodotti e le marche che hai inserito nel tuo messaggio.
Vi chiedo cortesemente di non fare nomi di marche o prodotti, perchè la situazione è molto delicata e poco chiara e non vorrei essere costretto a chiudere il topic. Inoltre, proprio perchè non è ben chiaro il problema e non sappiamo chiaramente quali siano i prodotti non in regola, è meglio evitare. Ciao ;-) |
elena.filippi, ho modificato io i prodotti e le marche che hai inserito nel tuo messaggio.
Vi chiedo cortesemente di non fare nomi di marche o prodotti, perchè la situazione è molto delicata e poco chiara e non vorrei essere costretto a chiudere il topic. Inoltre, proprio perchè non è ben chiaro il problema e non sappiamo chiaramente quali siano i prodotti non in regola, è meglio evitare. Ciao ;-) |
Scusa MarcoAP in effetti non sapevo se metterli o no, ma poi ho pensato che tanto erano sotto gli occhi di tutti.... Non si ripeterà #12
Comunque volevo aggiungere o meglio chiedere conferma a Voi: Nei supermercati e nei vari centri commerciali dove si vendono farmaci da banco, credo di ricordare che debba essere garantita la presenza di un Farmacista o sbaglio??? #24 |
Scusa MarcoAP in effetti non sapevo se metterli o no, ma poi ho pensato che tanto erano sotto gli occhi di tutti.... Non si ripeterà #12
Comunque volevo aggiungere o meglio chiedere conferma a Voi: Nei supermercati e nei vari centri commerciali dove si vendono farmaci da banco, credo di ricordare che debba essere garantita la presenza di un Farmacista o sbaglio??? #24 |
vesperio, ho già spiegato chiaramente quale sia il problema, ma forse non si è capito. Provo a rispiegarmi.
Questa legge europea è stata recepita dai vari paesi in diversi modi. Questa legge, come ha riportato Sibona, prevede una autorizzazione al commercio (AIC) da parte del ministero competente. In Italia questa autorizzazione costa 12.000 euro per ogni singolo prodotto e va rinnovata ogni 5 anni. A questi 12.000 euro vanno aggiunti tutti i costi per adempiere alla richiesta, tra cui un'analisi chimica approfondita di cosa contiene il prodotto (e qui parliamo di almeno 5000 euro di costo, che aumenta in base alla complessità del medicinale). Oltr a questo ci sono da aggiungere tutti i costi burocratici per seguire la pratica e probabilmente anche una persona che si dedichi solo a questo aspetto. Poi al 99%, conoscendo lo stato italiano, ci saranno sicuramente altri costi da aggiungere. Quindi alla fine si parla di un costo minimo di 20.000 euro per ogni singolo prodotto, da rinnovare ogni 5 anni. Fai conto che in media ogni azienda ha almeno 5 curativi in catalogo... fai 5x20.000 e arrivi a cifre che superano i 100.000 euro! Cifra da sborsare ogni 5 anni.... Ora fino a qui penso sia tutto chiaro. Perchè le aziende non si sono adeguate? Per il semplice fatto che loro in primis hanno detto ai ministeri di allora che cifre del genere non giustificano un investimento tale per questi prodotti, poichè per un'azienda grossa, il fatturato di questi prodotti non arriva nemmeno a ad un terzo di quelle cifre di cui sopra. Per anni quindi le aziende hanno cercato di mediare e il ministro ha bene o male "chiuso un occhio", almeno da quello che ho capito. Ora la situazione è differente, come avrete letto qui e anche in altri forum, sono scattati dei controlli da parte dei NAS con conseguenti sequestri. A questo punto le aziende saranno costrette a ritirare i prodotti dal mercato e questo non sarà cmq per loro un grave danno, perchè come ho detto sopra, i fatturati per i midicinali erano cmq una parte quasi irrilevante del fatturato totale. Sono però naturalmente dispiaciute di non poter offrire al cliente finale un servizio a 360 gradi che comprendeva appunto anche i medicinali con la paura, oltretutto, che si venga a creare una sorta di mercato "fai da te" dei medicinali, con un reale conseguente rischio per la salute sia dei pesci che degli appassionati. Perchè in Germania questo non è accaduto? Perchè in germania la legge è stata recepita, ma con costi per l'AIC molto più bassi (si parla di 2500 euro). Inoltre un prodotto che ha ricevuto l'AIC da una nazione, può essere commercializzato solo in quella nazione e per essere venduto al di fuori di questa, deve richiedere una nuova autorizzazione! Come noi si trovano anche la Francia e se non ho capito male anche l'Inghilterra e probabilmente anche altre nazioni, ma non so quali. Alla fine quindi, non è giusto a mio avviso dire che le aziende commercializzavano prodotti pericolosi trasgredendo le normative.... anzi... nonostante il rischio, continuavano a dare un servizio in più all'acquariofilo. Naturalmente avevano anche un guadagno, logico, ma un guadagno cmq minimo rispetto al totale dei fatturati, quindi penso che era proprio per una questione di offrire un servizio completo all'appassionato, il quale magari aveva un acquario di tal marca e quando andava dal negoziante gli chiedeva anche il medicinale di tal marca e quindi si crea anche un rapporto di fidelizzazione con l'utente finale per quella specifica marca. Spero di essere stato chiaro. Ciao ;-) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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