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Ciao ;-) |
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Alessandro Falco, il prob degli importatori deve essere risolto oppure si smette di importare da determinati allevamenti ..... se ti arrivano pesci moribondi e li devi per forza trattare 1 alzi i costi (al cosumatore fai pagare il pesce ed il trattamento) 2 non saranno di certo pesci che avranno vita lunga ..... bisogna fare profilassi facendo una selezione accurata dei fornitori .... alla fine il prob è il rapporto benefici/costi, se io utilizzo un farmaco non registrato (per non parlare del principio attivo sottobanco) lo pago di meno di un prodotto regolarmente registrato di conseguenza il rincaro per il trattamento "necessario" sarà minore.
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Alessandro Falco, il prob degli importatori deve essere risolto oppure si smette di importare da determinati allevamenti ..... se ti arrivano pesci moribondi e li devi per forza trattare 1 alzi i costi (al cosumatore fai pagare il pesce ed il trattamento) 2 non saranno di certo pesci che avranno vita lunga ..... bisogna fare profilassi facendo una selezione accurata dei fornitori .... alla fine il prob è il rapporto benefici/costi, se io utilizzo un farmaco non registrato (per non parlare del principio attivo sottobanco) lo pago di meno di un prodotto regolarmente registrato di conseguenza il rincaro per il trattamento "necessario" sarà minore.
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senza fare i moralisti è giusto che i prodotti da utilizzare (farmaci disinfettanti) devono avere una registrazione poi sono d'accordo che mettere tutto nelle mani di un veterinario (che a volte non sa dove sta la testa di un pesce ... ) è sbagliato ma questo è un altro prob. IHMO
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senza fare i moralisti è giusto che i prodotti da utilizzare (farmaci disinfettanti) devono avere una registrazione poi sono d'accordo che mettere tutto nelle mani di un veterinario (che a volte non sa dove sta la testa di un pesce ... ) è sbagliato ma questo è un altro prob. IHMO
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x giangi ho solo preso la marca che ha chiesto gippo,naturalmente il discorso vale per tutte le altre marche che fanno lo stesso,che a mio parere e ripeto a mio parere non e' molto legale e oltretutto pure scorretto.
tipo questi prodotti che ha citato marco non penso che siano divenuti illegali tutti in un giorno,o non hanno rispettato le leggi prima o non si sono adeguati poi |
x giangi ho solo preso la marca che ha chiesto gippo,naturalmente il discorso vale per tutte le altre marche che fanno lo stesso,che a mio parere e ripeto a mio parere non e' molto legale e oltretutto pure scorretto.
tipo questi prodotti che ha citato marco non penso che siano divenuti illegali tutti in un giorno,o non hanno rispettato le leggi prima o non si sono adeguati poi |
Budah, c'e' forse da fare un distinguo .
Il REACH e' un tentativo, molto corretto di non farci usare sostanza tossiche, ma non credo sia questo il caso. Le sostanze che compongono i farmaci per pesci, ad es il blu di metilene, sono sostanze che l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) non puo' non conoscere in quanto gia' in uso in medicina umana da secoli e che pertanto il REACH classifica. E' l'indicazione che cambia... trattandosi di farmaci un legislatore (a mio avviso poco accorto) ha considerato che debbano essere sottoposti a registrazione, ricettazione e dispensazione (da farmacie) come un farmaco umano e non come un prodotto per la cura di animali ornamentali. Tali sostanze sono state pertanto assimilate a farmaci umani e non ad es a farmaci per piante. Il peggio e' che a mio avviso non e' che si pensi ad un fatto sostanziale come la salute od al danno agli umani (cosa ininfluente in quanto sono sostanze tossiche per ingestione, ma come il sapone della lavapiatti), ma ad un fatto formale. Direi a SupeRGippO, che ragionando per analogia, visto che un profumo od un integratore (Gatorade) non sono sogetti a registrazione come farmaci (ma devono solo dimostrare solo che i componenti non sono tossici) piu' che dichiarare la composizione sui flaconi il sig ZEO deve dimostrare che le sostanze che usa sono (come credo) soluzioni di elementi chimici (le sostanze biologiche tipo batteri non fano parte del REACH) cosa che per lui non sara' complessa. La discussione pertanto, IMO, vale solo per cio' che puo' essre chiamato "farmaco" SAREI LIETO DI POTER LEGGERE IL DISPOSITIVO (INSOMMA LA LEGGE) se qualcuno potesse dirmi dove trovarla, in quanto attualemtne i NAS sequestrano in base ad uana normativa di cui discutiamo, ma che io non consco. |
Budah, c'e' forse da fare un distinguo .
Il REACH e' un tentativo, molto corretto di non farci usare sostanza tossiche, ma non credo sia questo il caso. Le sostanze che compongono i farmaci per pesci, ad es il blu di metilene, sono sostanze che l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) non puo' non conoscere in quanto gia' in uso in medicina umana da secoli e che pertanto il REACH classifica. E' l'indicazione che cambia... trattandosi di farmaci un legislatore (a mio avviso poco accorto) ha considerato che debbano essere sottoposti a registrazione, ricettazione e dispensazione (da farmacie) come un farmaco umano e non come un prodotto per la cura di animali ornamentali. Tali sostanze sono state pertanto assimilate a farmaci umani e non ad es a farmaci per piante. Il peggio e' che a mio avviso non e' che si pensi ad un fatto sostanziale come la salute od al danno agli umani (cosa ininfluente in quanto sono sostanze tossiche per ingestione, ma come il sapone della lavapiatti), ma ad un fatto formale. Direi a SupeRGippO, che ragionando per analogia, visto che un profumo od un integratore (Gatorade) non sono sogetti a registrazione come farmaci (ma devono solo dimostrare solo che i componenti non sono tossici) piu' che dichiarare la composizione sui flaconi il sig ZEO deve dimostrare che le sostanze che usa sono (come credo) soluzioni di elementi chimici (le sostanze biologiche tipo batteri non fano parte del REACH) cosa che per lui non sara' complessa. La discussione pertanto, IMO, vale solo per cio' che puo' essre chiamato "farmaco" SAREI LIETO DI POTER LEGGERE IL DISPOSITIVO (INSOMMA LA LEGGE) se qualcuno potesse dirmi dove trovarla, in quanto attualemtne i NAS sequestrano in base ad uana normativa di cui discutiamo, ma che io non consco. |
mauro56, hai cliccato il link che ho postato?
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mauro56, hai cliccato il link che ho postato?
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GROSTIK, si, ma non credo che i sequestri possano possa essere la applicazione nel 2009 di una legge del 1999, peraltro si parla di acquacoltura e non di utilizzo dei farmaci per animali ornamentali
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GROSTIK, si, ma non credo che i sequestri possano possa essere la applicazione nel 2009 di una legge del 1999, peraltro si parla di acquacoltura e non di utilizzo dei farmaci per animali ornamentali
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mauro56, nell'altro post avevo messo il link di quella che secondo me era la normativa di riferimento, ma non è detto che sia solo quella
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mauro56, nell'altro post avevo messo il link di quella che secondo me era la normativa di riferimento, ma non è detto che sia solo quella
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sjoplin, sando, mi e' sfuggita , scusa, me la mandi in mp
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sjoplin, sando, mi e' sfuggita , scusa, me la mandi in mp
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mauro56, ma non c'è nessuna differenza tra l'acquacoltura ornamentale e quella per consumo alimentare
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mauro56, ma non c'è nessuna differenza tra l'acquacoltura ornamentale e quella per consumo alimentare
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mauro56,
http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/97047dl.htm :-) |
mauro56,
http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/97047dl.htm :-) |
mauro56, Ops hai ragione ho sbagliato io, credevo che i prodotti per acquari non fossero catalogati come prodotti ad uso veterinario.
Chiedo venia, se volete onde evitare confusione si possono cancellare i miei post. Scusatemi Renzo |
mauro56, Ops hai ragione ho sbagliato io, credevo che i prodotti per acquari non fossero catalogati come prodotti ad uso veterinario.
Chiedo venia, se volete onde evitare confusione si possono cancellare i miei post. Scusatemi Renzo |
luker, penso che ce ne siano pure altri di mezzo (143/07 193/06 direttiva CE 2004/28 ecc. ecc.).
comunque se i diretti interessati ce lo indicano, facciam prima e meglio ;-) |
luker, penso che ce ne siano pure altri di mezzo (143/07 193/06 direttiva CE 2004/28 ecc. ecc.).
comunque se i diretti interessati ce lo indicano, facciam prima e meglio ;-) |
Adeguarsi all'Europa.
Una bella frase che serve ai ns politici per aumentarci il prezzo di un servizio o per introdurre una nuova tassa.....ma non per cose utili. In Germania, Inghilterra, Olanda ci sono in materia leggi deroghe che consentono di vendere liberamente questi prodotti. L'applicare la ns legge senza avere una struttura realmente efficiente di veterinari specializzati, di farmacie con prodotti curativi per pesci è il solito metodo all'italiana di fare le cose che creerà grandissimi problemi alla salute dei ns pesci. Io, come negoziante, sarei il primo ad essere contento di poter inidirizzare i miei clienti e io stesso da un veterinario esperto del settore, ma non mi sembrano che ce ne siano così tanti in giro......e allora cosa facciamo lasciamo morire i ns pesci o andiamo in farmacia e diventiamo dei piccoli chimici? Le parole giuste sarebbero regolamentare con intelligenza.......della prima in Italia ne abbiamo tanta, della seconda fate voi.... |
Adeguarsi all'Europa.
Una bella frase che serve ai ns politici per aumentarci il prezzo di un servizio o per introdurre una nuova tassa.....ma non per cose utili. In Germania, Inghilterra, Olanda ci sono in materia leggi deroghe che consentono di vendere liberamente questi prodotti. L'applicare la ns legge senza avere una struttura realmente efficiente di veterinari specializzati, di farmacie con prodotti curativi per pesci è il solito metodo all'italiana di fare le cose che creerà grandissimi problemi alla salute dei ns pesci. Io, come negoziante, sarei il primo ad essere contento di poter inidirizzare i miei clienti e io stesso da un veterinario esperto del settore, ma non mi sembrano che ce ne siano così tanti in giro......e allora cosa facciamo lasciamo morire i ns pesci o andiamo in farmacia e diventiamo dei piccoli chimici? Le parole giuste sarebbero regolamentare con intelligenza.......della prima in Italia ne abbiamo tanta, della seconda fate voi.... |
La normativa completa (partendo dal link di luker) la ho trovata qui
http://www.udacomuneroma.it/normativa/dl_119_92.asp In corsivo le nuove norme che integrano il decreto di base e all'art 1. Nessun medicinale veterinario può essere immesso in commercio senza aver ottenuto una autorizzazione all’immissione in commercio rilasciata dal Ministero della sanità oppure dalla Commissione europea a norma del regolamento (CEE) 2309/1993 Imponendo quindi la registrazione a tutto cio' che e' definito farmaco. Cio' non toglòie che alcune sostanze (integratori) non debbano essere registrati e verosimilmente altre sostanze (ad uso profilattico, ma non farmacologiche ) neanche Il resto non capisco se e' una ipotetica vittoria degli animalisti, che in tal caso sarebbero deficienti perche' di fatto gli animali non verranno curati, o piu' verosimilmente una vittorai della lobby dei vetrinari che cercano di aumentare i loro incassi con la obbligatorieta' della ricetta per animali di cui non sanno nulla. Essendo tuttavia essa necessaria solo in questi casi.. (e cio' mi fa penssare che sia piu' la lobby degli animalisti a creare questo disastro) 4. Fatte salve le norme più severe è richiesta ricetta non ripetibile rilasciata da un medico veterinario per fornire al pubblico i seguenti medicinali: a) medicinali, la cui fornitura o utilizzazione è soggetta a restrizioni in applicazione delle convenzioni delle Nazioni unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di psicotropi o di disposizioni comunitarie; b) medicinali per i quali il veterina rio deve prendere precauzioni particolari per evitare qualsiasi rischio inutile per: 1) le specie a cui è destinato il farmaco; 2) la persona che somministra il medicinale agli animali; 3) il consumatore di alimenti ottenuti dall’animale trattato; 4) l’ambiente; c) medicinali destinati a trattamenti o a processi patologici che richiedono precise diagnosi preventive o dal cui uso possono derivare conseguenze tali da rendere difficile o da ostacolare ulteriori interventi diagnostici o terapeutici; quindi a cio' si puo' sfuggire.. ovviamente la ricetta non e' ripetibile, ma non si sa che deve conservarla e peraltro mancano i registri di carico/scarico tipici della farmacia a sottolineare che si tratta di una legge che andra' rimodulata.. |
La normativa completa (partendo dal link di luker) la ho trovata qui
http://www.udacomuneroma.it/normativa/dl_119_92.asp In corsivo le nuove norme che integrano il decreto di base e all'art 1. Nessun medicinale veterinario può essere immesso in commercio senza aver ottenuto una autorizzazione all’immissione in commercio rilasciata dal Ministero della sanità oppure dalla Commissione europea a norma del regolamento (CEE) 2309/1993 Imponendo quindi la registrazione a tutto cio' che e' definito farmaco. Cio' non toglòie che alcune sostanze (integratori) non debbano essere registrati e verosimilmente altre sostanze (ad uso profilattico, ma non farmacologiche ) neanche Il resto non capisco se e' una ipotetica vittoria degli animalisti, che in tal caso sarebbero deficienti perche' di fatto gli animali non verranno curati, o piu' verosimilmente una vittorai della lobby dei vetrinari che cercano di aumentare i loro incassi con la obbligatorieta' della ricetta per animali di cui non sanno nulla. Essendo tuttavia essa necessaria solo in questi casi.. (e cio' mi fa penssare che sia piu' la lobby degli animalisti a creare questo disastro) 4. Fatte salve le norme più severe è richiesta ricetta non ripetibile rilasciata da un medico veterinario per fornire al pubblico i seguenti medicinali: a) medicinali, la cui fornitura o utilizzazione è soggetta a restrizioni in applicazione delle convenzioni delle Nazioni unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di psicotropi o di disposizioni comunitarie; b) medicinali per i quali il veterina rio deve prendere precauzioni particolari per evitare qualsiasi rischio inutile per: 1) le specie a cui è destinato il farmaco; 2) la persona che somministra il medicinale agli animali; 3) il consumatore di alimenti ottenuti dall’animale trattato; 4) l’ambiente; c) medicinali destinati a trattamenti o a processi patologici che richiedono precise diagnosi preventive o dal cui uso possono derivare conseguenze tali da rendere difficile o da ostacolare ulteriori interventi diagnostici o terapeutici; quindi a cio' si puo' sfuggire.. ovviamente la ricetta non e' ripetibile, ma non si sa che deve conservarla e peraltro mancano i registri di carico/scarico tipici della farmacia a sottolineare che si tratta di una legge che andra' rimodulata.. |
Vedo solo ora che anche qui è stato aperto un topic sui sequestri dei curativi come nello sweet bar.
Laà ho già esposto le mie idee e linkato costi e disposizioni del ministrero della salute. metto qui il link della discussione cui faccio riferimento: http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=239141 Ciao |
Vedo solo ora che anche qui è stato aperto un topic sui sequestri dei curativi come nello sweet bar.
Laà ho già esposto le mie idee e linkato costi e disposizioni del ministrero della salute. metto qui il link della discussione cui faccio riferimento: http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=239141 Ciao |
Dopo aver rivisto il tutto vi trasmetto quanto ritengo di aver capito, le notizie non sono buone soprattutto per le aziende che, se vogliono continuare a produrre devono registrare il farmaco che non potra' (come previsto tuttavia da tempo) esssere prodotto e successivamente commercializzato senza autorizzazione.del ministero della Sanità
La normativa attuale, recepite le normative europee, prevede che qualsisai sostanza curativa o profilattica anche per animalil debba essere registrata presso il ministro della sanita' è questa: http://www.udacomuneroma.it/normativa/dl_119_92.asp La necessità di registrazione è tuttavia molto precedente (anche se, credo, non appilcata!) ed è riportata nel dlg del 1991 http://www.farmacitta.it/rassdirfarm...eti/178-91.htm. L'applicazione di questa norma veniva prima controllata solo per i farmaci umani (anche se la legge imponeva la registrazione anche per le sostanze animali da allora!!), adesso il recepimento della normativa europea richiama la necessita' della registrazione anche per i farmaci animali(definizione 1 ed art 2 del decreto del 91 su citato) e quindi i controlli per farmaci animali si fanno piu' serrati. Quindi in pratica: - Le sostanze usate per prevenire o curare malattie di tutti gli animali devono esser registrate sia per essere prodotte (!!!) sia per essere vendute (attenzione quindi anche alle ditte che le producono che potrebbero subire sanzioni - Le sostanze non finalizzate alla terapia o profilassi di malattie (ad es gli oligoelementi dell'aquario marino) possono essere somministrati PURCHE' non si tratti di addittivi addizionati ai mamgimi. In tal caso ricadono nella http://www.italgiure.giustizia.it/ni...xs_317231.html che evita l'uso di addittivi, ad es. antibiotici etc.. per uso animale. Questa normativa, sulla cui validità possiamo discutere, soprattutto per la sua applicazione a piccoli animali, è deifnita dal parlamento europeo ed recepita dal nostro tuttavia riprende una normativa precedente e pertanto possiamo attenderci che, visto che non vi sono problemi più urgenti (crisi economica evasione fiscale del 35% dei contribuienti etc..) la pressione anche delle ammende sulle ditte e si distributori potrebbe salire. In conclusione tutte le ditte produttrici di sostanze usate per la terapia e profilassi di malatite animali devono registrare il farmaco come citato. Tuttavia la legge (29 maggio 1991, n. 178 art 2) prevede l'autorizzazione alla produzione un termine di 90 giorni. Come è stato fatto fatto per altri casi simili, viste le dimensioni non sempre grandi delle ditte, si potrebbero creare delle associazioni a tutela dei produttori che si occuperanno delle pratiche che pur essendo non eccessivamente complicate, richiederanno almeno un anno ed un impegno economico che tuttavia e' verosimilmente più legato ai costi delle pratiche stesse che non alla messa a norma dei processi di produzione. |
Dopo aver rivisto il tutto vi trasmetto quanto ritengo di aver capito, le notizie non sono buone soprattutto per le aziende che, se vogliono continuare a produrre devono registrare il farmaco che non potra' (come previsto tuttavia da tempo) esssere prodotto e successivamente commercializzato senza autorizzazione.del ministero della Sanità
La normativa attuale, recepite le normative europee, prevede che qualsisai sostanza curativa o profilattica anche per animalil debba essere registrata presso il ministro della sanita' è questa: http://www.udacomuneroma.it/normativa/dl_119_92.asp La necessità di registrazione è tuttavia molto precedente (anche se, credo, non appilcata!) ed è riportata nel dlg del 1991 http://www.farmacitta.it/rassdirfarm...eti/178-91.htm. L'applicazione di questa norma veniva prima controllata solo per i farmaci umani (anche se la legge imponeva la registrazione anche per le sostanze animali da allora!!), adesso il recepimento della normativa europea richiama la necessita' della registrazione anche per i farmaci animali(definizione 1 ed art 2 del decreto del 91 su citato) e quindi i controlli per farmaci animali si fanno piu' serrati. Quindi in pratica: - Le sostanze usate per prevenire o curare malattie di tutti gli animali devono esser registrate sia per essere prodotte (!!!) sia per essere vendute (attenzione quindi anche alle ditte che le producono che potrebbero subire sanzioni - Le sostanze non finalizzate alla terapia o profilassi di malattie (ad es gli oligoelementi dell'aquario marino) possono essere somministrati PURCHE' non si tratti di addittivi addizionati ai mamgimi. In tal caso ricadono nella http://www.italgiure.giustizia.it/ni...xs_317231.html che evita l'uso di addittivi, ad es. antibiotici etc.. per uso animale. Questa normativa, sulla cui validità possiamo discutere, soprattutto per la sua applicazione a piccoli animali, è deifnita dal parlamento europeo ed recepita dal nostro tuttavia riprende una normativa precedente e pertanto possiamo attenderci che, visto che non vi sono problemi più urgenti (crisi economica evasione fiscale del 35% dei contribuienti etc..) la pressione anche delle ammende sulle ditte e si distributori potrebbe salire. In conclusione tutte le ditte produttrici di sostanze usate per la terapia e profilassi di malatite animali devono registrare il farmaco come citato. Tuttavia la legge (29 maggio 1991, n. 178 art 2) prevede l'autorizzazione alla produzione un termine di 90 giorni. Come è stato fatto fatto per altri casi simili, viste le dimensioni non sempre grandi delle ditte, si potrebbero creare delle associazioni a tutela dei produttori che si occuperanno delle pratiche che pur essendo non eccessivamente complicate, richiederanno almeno un anno ed un impegno economico che tuttavia e' verosimilmente più legato ai costi delle pratiche stesse che non alla messa a norma dei processi di produzione. |
mauro56, estremamente esaustivo. Grazie ;-)
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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