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Il problema, come ho spiegato prima, nasce quando in un negozio entra un neofita che magari si è informato in rete e questo neofita ne sa di più di un negoziante.... e questa cosa, purtroppo, non capita di rado... #23 |
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Il problema, come ho spiegato prima, nasce quando in un negozio entra un neofita che magari si è informato in rete e questo neofita ne sa di più di un negoziante.... e questa cosa, purtroppo, non capita di rado... #23 |
Marco AP, E' proprio in previsione di tempi migliori che penso questo sia il momento giusto.....ovvio che non partirei in 4°....certo,in questo momento si e' destinati a galleggiare e lottare per andare alla pari.....ma sarei gia' pronto quando sta ***** di crisi(e scusa l'espressione colorita) passera'....la gente sara' pronta e spendere e si riaprira' il mercato.......
Il problema, come ho spiegato prima, nasce quando in un negozio entra un neofita che magari si è informato in rete e questo neofita ne sa di più di un negoziante.... e questa cosa, purtroppo, non capita di rado... saro' cattivo ma e' giusto che negozi cosi abbiano problemi a tener aperto........io capisco che un negoziante sappia solo le basi(sarebbe meglio un po' di piu') per gestire un acquario...ma da qui a dare indicazioni sbagliate ce ne passa............ |
Marco AP, E' proprio in previsione di tempi migliori che penso questo sia il momento giusto.....ovvio che non partirei in 4°....certo,in questo momento si e' destinati a galleggiare e lottare per andare alla pari.....ma sarei gia' pronto quando sta ***** di crisi(e scusa l'espressione colorita) passera'....la gente sara' pronta e spendere e si riaprira' il mercato.......
Il problema, come ho spiegato prima, nasce quando in un negozio entra un neofita che magari si è informato in rete e questo neofita ne sa di più di un negoziante.... e questa cosa, purtroppo, non capita di rado... saro' cattivo ma e' giusto che negozi cosi abbiano problemi a tener aperto........io capisco che un negoziante sappia solo le basi(sarebbe meglio un po' di piu') per gestire un acquario...ma da qui a dare indicazioni sbagliate ce ne passa............ |
:-)) :-)) :-)) :-)) Carino questo post, io mi metto a disposizione.
Soltanto un paio di premesse; Ricordiamoci che abbiamo un'iva al 20% sui prodotti Sui prodotti extra UE i dazi che vanno dall' 1,5% al 8% La pressione fiscale "varia" da un 38 a un 55% in base al fatturato INAIL e INPS si pagano Il mercato dell'acquariofilia è un settore molto piccolo, è quasi impossibile fare produzioni in stile industriale o semi, è quasi prettamente artigianale o si rivolge a strutture industriali già esistenti e si adattano all'utilizzo. |
:-)) :-)) :-)) :-)) Carino questo post, io mi metto a disposizione.
Soltanto un paio di premesse; Ricordiamoci che abbiamo un'iva al 20% sui prodotti Sui prodotti extra UE i dazi che vanno dall' 1,5% al 8% La pressione fiscale "varia" da un 38 a un 55% in base al fatturato INAIL e INPS si pagano Il mercato dell'acquariofilia è un settore molto piccolo, è quasi impossibile fare produzioni in stile industriale o semi, è quasi prettamente artigianale o si rivolge a strutture industriali già esistenti e si adattano all'utilizzo. |
Sono a disposizione anche io visto che, tra negozio e produzione, un po' di esperienza l'ho fatta... :-)
geppy |
Sono a disposizione anche io visto che, tra negozio e produzione, un po' di esperienza l'ho fatta... :-)
geppy |
geronte, Visto che siete stati invitati a sto' punto un paio di domande a tutti e due........
Come funziona il prezzo esposto online???? Ci sono delle "forzature" (lo so' che e' una brutta parola ma non me ne vengono in mente altre) per definire tali prezzi???? Perche' si trovano,alcune volte,delle differenze sostanziali sui prezzi tra Italia e altri paesi???? Mi sembra difficile che il tutto sia riconducibile(prendo ad esempio cose come i Lumenarc che a preso LLorenzo o le tante Vortech prese in America a meta' prezzo SOLO come esempio) solo alla pressione fiscale dell'Italia...... Geppy, Lo so' che e' una domanda che richiederebbe una risposta lunga......ma cos'e' che porta a stabilire un prezzo di un'accessorio(non ti chiedo uno specifico dei tuoi) che ,alla base,richiede costi relativamente limitati????? Quanto influisce il mercato nei prezzi che voi stabilite????? Caxxo........mi sembra di essere Vespa........ |
geronte, Visto che siete stati invitati a sto' punto un paio di domande a tutti e due........
Come funziona il prezzo esposto online???? Ci sono delle "forzature" (lo so' che e' una brutta parola ma non me ne vengono in mente altre) per definire tali prezzi???? Perche' si trovano,alcune volte,delle differenze sostanziali sui prezzi tra Italia e altri paesi???? Mi sembra difficile che il tutto sia riconducibile(prendo ad esempio cose come i Lumenarc che a preso LLorenzo o le tante Vortech prese in America a meta' prezzo SOLO come esempio) solo alla pressione fiscale dell'Italia...... Geppy, Lo so' che e' una domanda che richiederebbe una risposta lunga......ma cos'e' che porta a stabilire un prezzo di un'accessorio(non ti chiedo uno specifico dei tuoi) che ,alla base,richiede costi relativamente limitati????? Quanto influisce il mercato nei prezzi che voi stabilite????? Caxxo........mi sembra di essere Vespa........ |
Quote:
Ci sono moltissimi parametri da considerare Prima di tutto l'investimento e la struttura aziendale. E' evidente che una azienda di proporzioni più grandi e con più personale, avrà un costo di gestione superiore che incide sui costi, ma anche i materiali utilizzati: ci sono, ad esempio, vari tipi di plexyglass; i più usati per le attrezzature da acquario sono l'estruso, il colato ed attualmente anche il colato anticrash (utilizzato da una azienda del settore). Naturalmente esistono anche altre plastiche, ben più economiche anche dello stesso estruso, utilizzate da moilti costruttori, specie orientali. A parità di spessore se l'estruso costa 100, il colato costa 200, l'anticrash 200+ il 25%. Il divario aumenta se prendiamo in considerazione un estruso scadente ed un colato di prima qualità. la differenza può diventare come quella tra 80 e 220 (quindi anticrash 220+25%). Mi dirai: "cosa c'entra tutto questo"? C'entra perchè l'investimento di danaro necessario per fare magazzino del prodotto più economico sarà nettamente inferiore a quello necessario per fare magazzino del secondo o del terzo. Quindi i costi che aumentano non sono solo quelli relativi al materiale stesso ma anche quelli relativi agli interessi passivi. Naturalmente questo discorso è da "trasportare" su tutti i materiali (pannelli, raccorderia, ecc). Questo naturalmente giustifica le differenze tra prodotti apparentemente simili) Dobbiamo aggiungere i costi fissi: 1) affitto struttura (che può variare da un sottoscala di pochi mq ad un immenso capannone di 750.433,89 mq J); 2) personale; 3) consumi elettrici e vari; ammortamento macchine, ecc.; 4) ricerca ed innovazione. Poi ci sono gli altri costi legati al prodotto stesso: imballo, garanzia, difettosità, rotture da trasporto, etichette, e chi più ne ha più ne metta. Aggiungiamo ancora le tasse (sul magazzino, sulle scorte, sull’aria che respiriamo, l’IRPEF, l’IVA, l’INPS, il commercialista), gli obblighi di legge come il contratto per lo smaltimento di rifiuti speciali, l’iscrizione al consorzio per lo smaltimento delle pompe (questa è recentissima), la stessa “monnezza” che non c’entra un tubo con i rifiuti speciali, ecc. E qui ancora il prodotto non è sul mercato. Per andare sul mercato c’è bisogno di benzina ed alberghi (per andare a venderlo), di provvigioni ai rappresentanti, dei cataloghi, dei costi di fiere e raduni. E siamo dal negoziante. Il negoziante aggiungerà il suo utile che potrà essere alto quanto vuole (anche a costo di non vendere) ma mai inferiore a quanto stabilito dagli studi di settore…. Già, perchè in Italia ci sono gli studi di settore che ti impongono un minimo di utile, altrimenti non hai ragione di esistere… Tutto questo incide sul prezzo all’utente finale. Da quanto è stato scritto finora mi sembra che molti utenti finali non conoscano queste problematiche e facciano solo riferimento ai costi della materia prima (uniformando erroneamente anche quelli quando si parla di “pezzo di plastica”). Quote:
Oppure fai un poderoso lavoro di marketing e fai in modo che il pubblico "veda" il tuo prodotto posizionato in una fascia di prezzo più alta e quindi sia disponibile a spendere più della media pur di possedere quell’oggetto. E non stiamo parlando di prestazioni ma di materiali e lavorazioni. Quote:
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Ci sono moltissimi parametri da considerare Prima di tutto l'investimento e la struttura aziendale. E' evidente che una azienda di proporzioni più grandi e con più personale, avrà un costo di gestione superiore che incide sui costi, ma anche i materiali utilizzati: ci sono, ad esempio, vari tipi di plexyglass; i più usati per le attrezzature da acquario sono l'estruso, il colato ed attualmente anche il colato anticrash (utilizzato da una azienda del settore). Naturalmente esistono anche altre plastiche, ben più economiche anche dello stesso estruso, utilizzate da moilti costruttori, specie orientali. A parità di spessore se l'estruso costa 100, il colato costa 200, l'anticrash 200+ il 25%. Il divario aumenta se prendiamo in considerazione un estruso scadente ed un colato di prima qualità. la differenza può diventare come quella tra 80 e 220 (quindi anticrash 220+25%). Mi dirai: "cosa c'entra tutto questo"? C'entra perchè l'investimento di danaro necessario per fare magazzino del prodotto più economico sarà nettamente inferiore a quello necessario per fare magazzino del secondo o del terzo. Quindi i costi che aumentano non sono solo quelli relativi al materiale stesso ma anche quelli relativi agli interessi passivi. Naturalmente questo discorso è da "trasportare" su tutti i materiali (pannelli, raccorderia, ecc). Questo naturalmente giustifica le differenze tra prodotti apparentemente simili) Dobbiamo aggiungere i costi fissi: 1) affitto struttura (che può variare da un sottoscala di pochi mq ad un immenso capannone di 750.433,89 mq J); 2) personale; 3) consumi elettrici e vari; ammortamento macchine, ecc.; 4) ricerca ed innovazione. Poi ci sono gli altri costi legati al prodotto stesso: imballo, garanzia, difettosità, rotture da trasporto, etichette, e chi più ne ha più ne metta. Aggiungiamo ancora le tasse (sul magazzino, sulle scorte, sull’aria che respiriamo, l’IRPEF, l’IVA, l’INPS, il commercialista), gli obblighi di legge come il contratto per lo smaltimento di rifiuti speciali, l’iscrizione al consorzio per lo smaltimento delle pompe (questa è recentissima), la stessa “monnezza” che non c’entra un tubo con i rifiuti speciali, ecc. E qui ancora il prodotto non è sul mercato. Per andare sul mercato c’è bisogno di benzina ed alberghi (per andare a venderlo), di provvigioni ai rappresentanti, dei cataloghi, dei costi di fiere e raduni. E siamo dal negoziante. Il negoziante aggiungerà il suo utile che potrà essere alto quanto vuole (anche a costo di non vendere) ma mai inferiore a quanto stabilito dagli studi di settore…. Già, perchè in Italia ci sono gli studi di settore che ti impongono un minimo di utile, altrimenti non hai ragione di esistere… Tutto questo incide sul prezzo all’utente finale. Da quanto è stato scritto finora mi sembra che molti utenti finali non conoscano queste problematiche e facciano solo riferimento ai costi della materia prima (uniformando erroneamente anche quelli quando si parla di “pezzo di plastica”). Quote:
Oppure fai un poderoso lavoro di marketing e fai in modo che il pubblico "veda" il tuo prodotto posizionato in una fascia di prezzo più alta e quindi sia disponibile a spendere più della media pur di possedere quell’oggetto. E non stiamo parlando di prestazioni ma di materiali e lavorazioni. Quote:
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Non vedo parametri e difficoltà diverse da quelle di qualsiasi altra azienda però...
Anche una ditta di t-shirt richiede tutti questi aspetti, e l'america non le vende alla metà di quello che le paghiamo qui ( esempio banale ) quindi perchè il divario nel settore acquariologico è così ampio? |
Non vedo parametri e difficoltà diverse da quelle di qualsiasi altra azienda però...
Anche una ditta di t-shirt richiede tutti questi aspetti, e l'america non le vende alla metà di quello che le paghiamo qui ( esempio banale ) quindi perchè il divario nel settore acquariologico è così ampio? |
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Alessandro, io ho risposto alla domanda che è stata posta a me... :-) geppy |
Quote:
Alessandro, io ho risposto alla domanda che è stata posta a me... :-) geppy |
mah! purtroppo la questione è semplice.
Il discorso di Geppy non fa una piega soprattutto sul lato produzione. E non vale per le tshirts dove la produzione è 99,99% in cina ed è un mercato enorme che permette anche agli esercenti italiani di muovere tantissimi pezzi. Quindi non possiamo paragonare prodotti acquariofili con prodottidi largo consumo. La questione semmai è sullo STESSO prodotto STRANIERO che costa meno comprato direttamente online piuttosto che tramite un distributore locale. Qui rimangono solo le leggi dei numeri. Numeri che stanno alla base dei volumi e del costo del lavoro. Numeri che penalizzano la nostra economia, fatta da bassi volumi di vendita (mercato piccolo) ed alto costo del lavoro. Rimango della mia idea, guardate meglio ai prodotti italiani, spesso uguali se non superiori agli stranieri.... ma siamo tutti così esterofili!! Certo, il lumenarc citato costerà probabilmentesempre meno preso all'estero..... Ma costa ancora meno se te lo costruisci tu col fai-da-te :-)) |
mah! purtroppo la questione è semplice.
Il discorso di Geppy non fa una piega soprattutto sul lato produzione. E non vale per le tshirts dove la produzione è 99,99% in cina ed è un mercato enorme che permette anche agli esercenti italiani di muovere tantissimi pezzi. Quindi non possiamo paragonare prodotti acquariofili con prodottidi largo consumo. La questione semmai è sullo STESSO prodotto STRANIERO che costa meno comprato direttamente online piuttosto che tramite un distributore locale. Qui rimangono solo le leggi dei numeri. Numeri che stanno alla base dei volumi e del costo del lavoro. Numeri che penalizzano la nostra economia, fatta da bassi volumi di vendita (mercato piccolo) ed alto costo del lavoro. Rimango della mia idea, guardate meglio ai prodotti italiani, spesso uguali se non superiori agli stranieri.... ma siamo tutti così esterofili!! Certo, il lumenarc citato costerà probabilmentesempre meno preso all'estero..... Ma costa ancora meno se te lo costruisci tu col fai-da-te :-)) |
si si era per proseguire il discorso Geppy, non era necessariamente rivolta a te...
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si si era per proseguire il discorso Geppy, non era necessariamente rivolta a te...
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Geppy, tutte parole sante quelle che dici, ma però vale per ogni settore, non solo quello acquariofilo.
io sono il primo a chiamare alcuni accessori "Pezzi di Plastica" ( a volte affettuosamente ), mi accordo però che a volte basta andare al castorama/leroy merlen o posti simili per trovare alcuni pezzi ad un prezzo nettamente inferiore.....forse proprio perchè non si parla di acquari lì ? forse si pensa che chi ha un acquario marino abbia molti soldi ? purtroppo vedo il negoziante in mezzo a due fuochi e la vedo dura uscirne incolume. |
Geppy, tutte parole sante quelle che dici, ma però vale per ogni settore, non solo quello acquariofilo.
io sono il primo a chiamare alcuni accessori "Pezzi di Plastica" ( a volte affettuosamente ), mi accordo però che a volte basta andare al castorama/leroy merlen o posti simili per trovare alcuni pezzi ad un prezzo nettamente inferiore.....forse proprio perchè non si parla di acquari lì ? forse si pensa che chi ha un acquario marino abbia molti soldi ? purtroppo vedo il negoziante in mezzo a due fuochi e la vedo dura uscirne incolume. |
tenkan,a parte che il lumenark mi risulta di una ditta americana, e costa sdoganarlo anche in uk...
famo un esempio? lo stesso prodotto.. rubinetto gardenia 3 euro su un sito famoso per acquariologia dedicato al reef.. sito di giardinaggio 3 euro 4 (o 6 nn ricordo) rubinetti. andate a confrontare, tubi di gomma, silicone, il famoso tubo nero gardenia, o semplici per areatore, uno stringitubo, una porosa, un raccordo.... costi come l'innovazione(il futuro della ditta in pratica) non si fa ricadere sull'utente finale, ma si usano gli utili se ci sono perchè garantisce la solidità e l'affidabilità della durata nel tempo di quell'azienda che investe, si perchè l'innovazione e la ricerca sono un Investimento e non un costo!! la garanzia idem.. la pubblicità pure, ma sti poveri utenti devono pure pagare gli alimenti ai figli degli imprenditori, o ce la possibilità che questi imparino a guadagnarci lavorando? ps per i mod, non c'è la faccina :testatanellepalle:??? :-D |
tenkan,a parte che il lumenark mi risulta di una ditta americana, e costa sdoganarlo anche in uk...
famo un esempio? lo stesso prodotto.. rubinetto gardenia 3 euro su un sito famoso per acquariologia dedicato al reef.. sito di giardinaggio 3 euro 4 (o 6 nn ricordo) rubinetti. andate a confrontare, tubi di gomma, silicone, il famoso tubo nero gardenia, o semplici per areatore, uno stringitubo, una porosa, un raccordo.... costi come l'innovazione(il futuro della ditta in pratica) non si fa ricadere sull'utente finale, ma si usano gli utili se ci sono perchè garantisce la solidità e l'affidabilità della durata nel tempo di quell'azienda che investe, si perchè l'innovazione e la ricerca sono un Investimento e non un costo!! la garanzia idem.. la pubblicità pure, ma sti poveri utenti devono pure pagare gli alimenti ai figli degli imprenditori, o ce la possibilità che questi imparino a guadagnarci lavorando? ps per i mod, non c'è la faccina :testatanellepalle:??? :-D |
mi viene sempre da sintetizzare....
ma voi pensate che ci sia chi si sia arricchito con l'acquarioflia in italia???? -20 |
mi viene sempre da sintetizzare....
ma voi pensate che ci sia chi si sia arricchito con l'acquarioflia in italia???? -20 |
si, rossi, cia, e altra gente che gira in porche..
(ah mi sono dimenticato che i costi di rappresentanza si scaricano, quindi addurli alle spese che incidono sul prodotto, non dico che sia malafede, ma sicuramente è sbagliato. |
si, rossi, cia, e altra gente che gira in porche..
(ah mi sono dimenticato che i costi di rappresentanza si scaricano, quindi addurli alle spese che incidono sul prodotto, non dico che sia malafede, ma sicuramente è sbagliato. |
mah! io ne ho visti di più schiattare che arricchirsi. Certo ci sono sempre le eccezioni, soprattutto se guardiamo agli anni 80 dove paradossalmente era ancora più di nicchia, manelle nicchie qualcuno (pochi) stanno bene. Ora l'acquariofilia non è più una nicchia ma non è nemmo un mercato ampio. Ed è pieno di gente che si improvvisa operatore del settore e sputtana il tutto mettendo prezzi ridicoli perchè ha sbagliato i conti e dopo poco scompare lasciando però evidenti danni.
Il problema è oggi, anzi diciamo dalla metà degli anni 90 in poi. Per qualche sparuto nome di chi ci ha campato bene (che non vuol dire arricchirsi) si fanno purtroppo decine di nomi di chi ci ha lasciato il portafoglio. |
mah! io ne ho visti di più schiattare che arricchirsi. Certo ci sono sempre le eccezioni, soprattutto se guardiamo agli anni 80 dove paradossalmente era ancora più di nicchia, manelle nicchie qualcuno (pochi) stanno bene. Ora l'acquariofilia non è più una nicchia ma non è nemmo un mercato ampio. Ed è pieno di gente che si improvvisa operatore del settore e sputtana il tutto mettendo prezzi ridicoli perchè ha sbagliato i conti e dopo poco scompare lasciando però evidenti danni.
Il problema è oggi, anzi diciamo dalla metà degli anni 90 in poi. Per qualche sparuto nome di chi ci ha campato bene (che non vuol dire arricchirsi) si fanno purtroppo decine di nomi di chi ci ha lasciato il portafoglio. |
chi ci ha "campato bene" anche molto bene.. ha saputo giocarsi le sue carte, chi ha giocato male no.. a lg costa troppo produrre in italia.. vada a cercare un parter in india, non produce microprocessori.. ma pezzi di plexi forati...., nessuno qui ha in carico di salvare la patria.. se ci guadagna lui, risparmiamo noi.. produciamo altra ricchezza, i prezzi si abbassano e il bacino di utenti aumenta.. oppure gli è comodo avere il magazzino sotto casa, ma per quello deve pagare l'utente finale..
uno schiumatoio a me francamente interessa poco che sia in materiale infrangibile, vorrei fare un sondaggio di quanti giocano a calcio col proprio schiumatoio, o quanti lo hanno cambiato o dismesso dopo 2 anni.. in + si diseincentiverebbe il mercato dell'usato, dando + vigore a quello del nuovo, e non da poco abbasserebbe notevolmente il prezzo del prodotto.. ma non devo spiegarlo io, i nostri imprenditori locali lo sapranno benissimo.. |
chi ci ha "campato bene" anche molto bene.. ha saputo giocarsi le sue carte, chi ha giocato male no.. a lg costa troppo produrre in italia.. vada a cercare un parter in india, non produce microprocessori.. ma pezzi di plexi forati...., nessuno qui ha in carico di salvare la patria.. se ci guadagna lui, risparmiamo noi.. produciamo altra ricchezza, i prezzi si abbassano e il bacino di utenti aumenta.. oppure gli è comodo avere il magazzino sotto casa, ma per quello deve pagare l'utente finale..
uno schiumatoio a me francamente interessa poco che sia in materiale infrangibile, vorrei fare un sondaggio di quanti giocano a calcio col proprio schiumatoio, o quanti lo hanno cambiato o dismesso dopo 2 anni.. in + si diseincentiverebbe il mercato dell'usato, dando + vigore a quello del nuovo, e non da poco abbasserebbe notevolmente il prezzo del prodotto.. ma non devo spiegarlo io, i nostri imprenditori locali lo sapranno benissimo.. |
per contro poi senza farlo apposta.. in india e a taiwan producono la maggiorparte di microprocessori che circolano nel pianeta... :-D
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per contro poi senza farlo apposta.. in india e a taiwan producono la maggiorparte di microprocessori che circolano nel pianeta... :-D
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Geppy,
Quote:
Sul resto del discorso daccordissimo....diciamo che sono cose che conosco gia'.....ma dette da chi le applica hanno un'altro effetto.... ;-) Quote:
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Geppy,
Quote:
Sul resto del discorso daccordissimo....diciamo che sono cose che conosco gia'.....ma dette da chi le applica hanno un'altro effetto.... ;-) Quote:
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Io penso che ci siano diverse persone che si sono arricchite in questo settore. Magari non ricche da diventare milionari, ma che se la passano più che bene. Però non credo nemmeno che la loro ricchezza sia dovuta a speculazioni particolari nei confronti dell'utente finale, ma semplicemente al fatto che siano stati bravi a lavorare, tutto qui.
Io personalmente conosco negozianti che hanno guadagnato bene in passato e anche ora, e lo stesso dicasi per aziende e grossisti. Ho visto aziende nate da zero... c'è chi ha fatto i soldi e chi invece ha chiuso, perchè? Perchè chi ha fatto i soldi si è dato anche da fare, si è fatto, come si suol dire, il mazzo, mentre altri erano lì alla finestra ad aspettare che il negozio o il distributore facesse l'ordine. Non è così che si lavora, o almeno in questo settore e poi non basta nemmeno fare uno zoomark o un interzoo per sperare di vendere i propri prodotti. Bisogna farsi il mazzo! Conosco un titolare di un'azienda (ora non sto a fare nomi, ma se lo faccio sicuramente non gli dispiacerebbe) che quando lanciò i suoi prodotti in italia, faceva circa 200.000 kilometri all'anno con una punto, se non ricordo male... per girarsi decine e decine di negozi! Oggi i suoi prodotti sono tra i più apprezzati del suo settore specifico... ed è giusto che sia così. Se stava alla finestra ad aspettare l'ordine... ora probabilmente non stavamo qui a parlare di lui. Io sono convintissimo, che se uno lavora bene, sicuramente le proprie soddisfazioni se le toglie. Ma questo prevede dei sacrifici. Poi magari c'è anche quello che non vuole fare questi sacrifici e che aspetta... ma poi non bisogna lamentarsi se le cose vanno male. Per fare un po' di retorica... vale sempre il discorso che "nessuno ti regala niente" e la fortuna la si crea se ci si mette impegno e rarissimamente arriva da sola. Ciao ;-) |
Io penso che ci siano diverse persone che si sono arricchite in questo settore. Magari non ricche da diventare milionari, ma che se la passano più che bene. Però non credo nemmeno che la loro ricchezza sia dovuta a speculazioni particolari nei confronti dell'utente finale, ma semplicemente al fatto che siano stati bravi a lavorare, tutto qui.
Io personalmente conosco negozianti che hanno guadagnato bene in passato e anche ora, e lo stesso dicasi per aziende e grossisti. Ho visto aziende nate da zero... c'è chi ha fatto i soldi e chi invece ha chiuso, perchè? Perchè chi ha fatto i soldi si è dato anche da fare, si è fatto, come si suol dire, il mazzo, mentre altri erano lì alla finestra ad aspettare che il negozio o il distributore facesse l'ordine. Non è così che si lavora, o almeno in questo settore e poi non basta nemmeno fare uno zoomark o un interzoo per sperare di vendere i propri prodotti. Bisogna farsi il mazzo! Conosco un titolare di un'azienda (ora non sto a fare nomi, ma se lo faccio sicuramente non gli dispiacerebbe) che quando lanciò i suoi prodotti in italia, faceva circa 200.000 kilometri all'anno con una punto, se non ricordo male... per girarsi decine e decine di negozi! Oggi i suoi prodotti sono tra i più apprezzati del suo settore specifico... ed è giusto che sia così. Se stava alla finestra ad aspettare l'ordine... ora probabilmente non stavamo qui a parlare di lui. Io sono convintissimo, che se uno lavora bene, sicuramente le proprie soddisfazioni se le toglie. Ma questo prevede dei sacrifici. Poi magari c'è anche quello che non vuole fare questi sacrifici e che aspetta... ma poi non bisogna lamentarsi se le cose vanno male. Per fare un po' di retorica... vale sempre il discorso che "nessuno ti regala niente" e la fortuna la si crea se ci si mette impegno e rarissimamente arriva da sola. Ciao ;-) |
giustissimo, ma poi che male c'è se uno ci guadagna! anzi, perchè darebbe un impulso al settore. Sono le aziende che danno questi impulsi e che fanno in modo che il bacino di utenza si allarghi, se questo non avviene è perchè le aziende si fossilizzano sulle loro posizioni. Con questa crisi gioco forza i prezzi e le spese dovranno scendere, solo i + attrezzati rimarranno a giocarsela quando squesto periodaccio cesserà, e li ci si ricorderà giocoforza di chi ha dimezzato i prezzi per far si che il settore non muoia.
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giustissimo, ma poi che male c'è se uno ci guadagna! anzi, perchè darebbe un impulso al settore. Sono le aziende che danno questi impulsi e che fanno in modo che il bacino di utenza si allarghi, se questo non avviene è perchè le aziende si fossilizzano sulle loro posizioni. Con questa crisi gioco forza i prezzi e le spese dovranno scendere, solo i + attrezzati rimarranno a giocarsela quando squesto periodaccio cesserà, e li ci si ricorderà giocoforza di chi ha dimezzato i prezzi per far si che il settore non muoia.
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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