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ma come poco scientifico ??
il progetto e stato diffuso ad almeno 7 barriere coralline e da 5 anni sta dando davvero ottimi risultati, credo addirittura che i coralli che noi acquistiamo provengano proprio da questi "reef artificiali " ...continuo a tradurre e poi vi faccio sapere ... |
finalmente un post interessante
il confronto con un campione "bianco" sta alla base della ricerca scientifica, risulta strano pensare che non l'abbiano fatto anche perche qualsiasi pubblicazione in merito verrebbe immediatamente demolita |
Probabilmeente ho letto male e mi e' sfuggita questa informazione:
per definire che una cosa (terapia) funziona biisogna applicarla su un gruppo in studio e non applicarla (o applicarne unì'altra ) in un gruppo di controllo. Solo se i risultati sono statisticamente (non ad occhio) migliori nel gruppo su cui e' applicata la cosa (terapia) allora e' scientificametne dimostrata la sua efficacia. Quindi prendano due gruppi di coralli e li mettano su due griglie, una la elettrifichino ed una no e misurino la crescita con appositi strumenti in tutte e due le colture (e cio' lo faccia un ricercatore che non sa quale e' elettrificata per evitare di barare involontariamente). Se trovano una differenza statisticamnete significativa ok, se no si conclude che ha ragione Keronea et al. che dicono che e' meglio lasciar perdere. Il risultato "ad occhio sembra che funzioni" lascia spazio a molti dubbi. PS se la crescita e' significativa l'articolo e' da pubblicare almeno su Nature |
• IEEE,Journal of Oceanic Engineering,1979
(Electrodeposition of Minerals in Sea Water:Experiments and Applications) Hilbertz, Wolf H., Fletcher, D., Krausse, C., • Royal Swedish Academy of Sciences,1991 AMBIO,A Journal of the Human Environment (Solar-generated Building Material from Sea Water as a Sink for Carbon) Dr.T.J.Goreau,Prof.W.H.Hilbertz • Smithsonian Tropical Research Institute,1996 8th International Coral Reef Symposium, Panama City (Reef Restoration using Sea-water Electrolysis in Jamaica) Dr.T.J.Goreau, Prof.W.H.Hilbertz Queste direi che sono pubblicazioni abbastanza refertate, almeno quanto Science, sebbene di nicchia, o atti di simposi dove una fregnaccia di solito viene fatta segno di una fitta sassaiola e non certo pubblicata negli atti, che di solito sono editati, tra scrittura dei lavori, referaggio e stampa, un anno o due dopo: quindi passibilissimi di severe critiche sul metodo. E' indubbio che gli animali di fronte ad una fonte di calcio in forma libera devono compiere uno sforzo minore per cristallizzarlo nel loro scheletro, e quindi crescono più rapidamente. Anche se lo scopo principale del metodo alla nascita era proprio quello di ricavare del materiale da costruzione lapideo già bello pronto dall'acqua di mare, e quindi far "autocostruire" in loco strutture di difesa costiera. La crescita facilitata dei coralli sarebbe solo un effetto collaterale. |
Stefano Rossi,
Non si tratta di pubblicazioni di nicchia ma di due (il primo e l'ultimo) lavori ben fatti ed interessanti. Il primo pubblicato su un giornale abbastanza importante (e' un peer rewied, ma non lo ho potuto leggere perche' si ottiene solo a pagamento) , ma preliminare, il secondo attuativo e chiaro, leggibile al sito http://www.globalcoral.org/reef_rest...g_seawater.htm . Li trovo interesantissimi e ti ringrazio per il suggerimento !!! (io non ero riuscito a trovare nulla) Sono certo che prima o poi faranno un sistema applicabile alle vasche. Per ora gli effetti collaterali sembrano eccessivi (il sistema libera acido cloridrico dissociato che nel grande mare ha poca importanza, ma nelle vasche fa danni) ma sono certo che si possono evitare (ci sono almeno un paio di soluzioni appena qualcuno lo vorra' sfruttare commercialmente). |
Quote:
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:-)) bè insomma Science che citavi , come anche Nature, non sono "di nicchia", ma ad ampio spettro, ma le altre... :-)) concordo che il problema dell'acido cloridrico sia pesante in una vasca ristretta, perchè alla fine può venir tamponato... dal carbonato depositato #23 ! Staremo a vedere. Adesso mi incuriosirebbe sapere se hanno mai provato ad applicare il metodo agli allevamenti sperimentali di corallo rosso mediterraneo.
ciao |
Stefano Rossi, si, purtroppo si tratta di lavori scientifici con diversi limiti, anche se interessanti, se fatti bene non stonerebbero su giornali piu' importanti. Tuttavia i due periodici hanno un Impact factor (0,4 e 1,7 rispettivamente) quindi sono quotati a livello internazionale e il metodo appare funzionare. Speriamo diano delle conferme e il metodo si applichi su larga scala. Tuttavia i ritmi di crescita anche con tali metodi sono pari o inferiori a quelli in acquario come giustamente notavano prima. Cio' significa che anche se non applichamo la corrente ai nostri coralli, faciamo comunque in mdo da accellerare la loro crescitaa ritmi non naturali.
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ho letto ma mi sembra di averlo visto anche in foto che la corrente e' generata da pannelli solari e che sia a bassa tensione, qualcuno sa' percaso qunti volts arrivano nell'acqua?
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sè ricordo bene si parlava di un consumo pari ad una lampadina da 60 w nell'arco di un mese ma nn continuo, solo un 5/6 ore al giorno in un volume d'acqua grandissimo ( mare) è impensabile ricrearlo in un acquario ..-..
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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