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Rama 27-03-2007 20:12

Visto che già avete detto il finale, anche se era ovvio, quasi quasi chiudo il post e lo cestino... -28d#

bastardiiiiii!!!! -04 -04 -04

:-D

Supercicci 27-03-2007 20:24

Quote:

Originariamente inviata da Rama
bastardiiiiii!!!! -04 -04 -04

:-D

:-D :-D :-D
Prox volta vacci prima te ....
:-D :-D :-D

Ciao
LUCA

mmicciox 27-03-2007 22:30

l'assassino è il maggiordomo :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D
#18 #18 #18

asr80 28-03-2007 00:00

visto!! bellissimo!!

pieme74 28-03-2007 01:12

visto..
tutto sommato mi è piaciuto..
le scene cruente sono talmente enfatizzate da risultare poco reali e anche un pò
buffe.

condormannaro 28-03-2007 01:37

L'ho visto stasera e poi, adesso, ho notato questo thread.

Dico la mia.

Una premessa è d'obbligo: a mio avviso "Il Gladiatore" è un film pessimo, e non ho ancora superato lo shock di quella infausta sera.
Le ragioni sono molte, ma non sto scrivendo di quel film, quindi mi astengo. L'ho citato solo perchè più di qualcuno li ha equiparati o comunque assimilati.

A mio avviso "300" è invece un buon film.

Più precisamente non è un film, perlomeno nel senso che comunemente si intende, ma una rappresentazione fantastica d'impatto, volta a stimolare corde tradizionali, ma non in modo banale. Si viene investiti e coinvolti da atmosfere storico-noir ben presentate, che tradiscono la derivazione fumettistica, ma non deludono sul grande schermo. I suoni, i colori, le riprese a scatti incisive ma non fastidiose, ti spogliano delle sensazioni quotidiane, ti tolgono la buccia e, messo a nudo, ti portano lì fin dove ti sei spinto solo con la fantasia, con i sogni da bambino, rapito da concetti come l'onore, la fierezza, l'amicizia.
E' un quadro moderno, che più di essere capito, va vissuto, lasciandosi dominare dalle sensazioni, più che dalla ragione. E' un film che non può essere perimetrato con il metro abituale, misurando trama, dialoghi, realismo storico, verosimiglianza sostanziale. Occorre andare oltre, senza riflettere, in un ritorno a sensazioni ataviche, quasi bestiali, sempre più nascoste, spesso per fortuna, in ognuno di noi.
Il regista, sapientemente, non ha tentato di fare nulla più di questo, lasciando così la più sicura via del tradizionale film di avventura, ed incamminandosi invece lungo il sentiero dell'iperbole, dell'enfasi, attento e capace a non diventare ridicolo, pericolo sempre in agguato quando si abbandonano lidi noti, e pubblico compiacente, per terre sconosciute.

Il film nonostante gli innegabili limiti, a mio avviso decolla.

A proposito di limiti, certo non sfuggirà al pur disattento spettatore che la storia richiamata fa pandant con le drammatiche cronache attuali. Il film, di produzione statunitense, è la celebrazione della strenua difesa dell'occidente contro l'oriente, dei buoni contro i cattivi, dei bianchi contro i mulatti, degli eroi contro i codardi, degli onesti contro i traditori, di pochi contro molti. Tutto il bene di qua, tutto il male di là, oltre le Termopili. Il male oltre il mare, oltre il Mediterraneo, il male dei Persiani, popolo che include nell'immaginario collettivo iraniani, iracheni, afgani, indiani, arabi, pakistani. Mostri, rappresentati come tali, schiavi e schiavisti, distruttori di cultura e adoratori di tiranni odiosi, come Serse allora, o Saddam e Ahmadinejad oggi.

Questa ingenuità, inevitabile in questi tempi, non è l'unica. Se da un lato i dialoghi sono pochi, scelta sommamente saggia in un film americano, dall'altro fioccano clichè imbarazzanti e, talvolta, anche piuttosto retrivi. Dalla solita storia degli uomini che cercano di raggiungere i propri obiettivi con le armi, mentre le donne lo farebbero dandola via (dandolo via, il registo credo ci abbia voluto rivelare) con sapienza e calcolo millimetrico, alla francamente offensiva scena di Serse, la quint'essenza del male, che appoggiandosi a Leonida da dietro, viene sopreso in atteggiamenti vagamente omo, con sommo ludibrio e conseguente schiamazzo dell'idiota pubblico in sala che non ha colto, o non ha voluto cogliere, la pochezza e la pericolosità di simili rappresentazioni. E siamo nel 2007.
A guardare in filigrana, le smagliature sarebbero tante.

Resta però un fatto: il film, superando i suoi stessi limiti e le inevitabili trovate americaneggianti, riesce a volare più in alto di quanto ci si potrebbe aspettare e, probabilmente, facendo giustizia dei suoi stessi autori.

A presto

Supercicci 28-03-2007 08:43

Faccio anch’io una premessa… e questo è esclusivamente il mio parere.

A me il film il Gladiatore è piaciuto e molto anche, non dimentichiamo che ormai sono passati anni e solo grazie alla tecnologia digitale è stata possibile la realizzazione di 300, per il gladiatore si sono dovute spendere molte più risorse.
Il Gladiatore a me è piaciuto prima della critica positiva e del successo avuto, mi ricordo bene che quando andai a vederlo non sapevo neanche di questo film, ero curioso solo per il fatto che un film di “romani” si riaffacciava dopo tantissimi anni di buio, ed il risultato è stato estremamente positivo ... per me ovvio.

Del film 300 mi è piaciuta la tecnica di realizzazione, e un pò di cose a spot.

Mi è piaciuta molto l’interpretazione della regina, piacevole intermezzo alle continue scene di violenza propinate.

Le scene di violenza sono a supporto di tutto il film, e se non ci fossero, questo si ridurrebbe a pochi minuti di proiezione. Queste però al di là della fantastica realizzazione dei particolari, non hanno suscitato in me alcuna emozione particolare, ne, spiacente, atavici ricordi, anzi se potessimo farne a meno (della violenza in generale) sarebbe un grande passo per l’umanità.

L’uso di pochi colori è dettato anche da esigenze di costi e dalla maniacale volontà della trasposizione del fumetto nel film, di conseguenza ci sono delle scene francamente discutibili e un pò ridicole. Però in sala nessuno si è messo a ridere.

Per finire il sostegno del narratore, che a volte risulta anche un pò fastidioso.

Credo che la raffigurazione buoni cattivi occidente-oriente bush- saddam sia poco rappresentata. Per la storia si tratta di due civiltà diverse, per niente barbara (culturalmente parlando) quella Persiana e guerrafondaia e assassina quella spartana, assassina anche dei propri figli, non mi pare proprio che possa essere presa d’esempio.
Si sa comunque che chi vince scrive la storia e chi perde è un massacratore un delinquente ecc. ecc. vedi le Crociate e tanti altri esempi di cui la nostra civilissima società si è macchiata. Evitiamo paragoni per favore.

Questo è un film bellino, non è una pietra miliare, e già visto come tecnica (sin city)

Ciao
LUCA

condormannaro 28-03-2007 10:14

Caro supercicci,

ti ringrazio per aver avuto la pazienza di leggere fino in fondo il mio intervento.

Ovviamente non concordo con te, se non su alcuni punti.

L'io narrante anche a me ha dato un po' fastidio, però ci sta tutto nella rappresentazione cinematografica di un fumetto.
Il film non è una pietra miliare, ma credo che su questo in pochi abbiano dubbi.

Sul significato della scelta della vicenda delle Termopili, e sui paragoni, ho già detto. A me pare evidente, a te no. Pazienza :-)

A presto

Supercicci 28-03-2007 10:44

Quote:

Originariamente inviata da condorfly
Caro supercicci,

ti ringrazio per aver avuto la pazienza di leggere fino in fondo il mio intervento.

E tu il mio...
Per il resto ognuno ha le sue idee, e io nn pretendo di convincere nessuno
:-)

Ciao
LUCA

darionegri1 29-03-2007 18:20

bello mi è piaciuto. dario


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