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IlQuarto 07-02-2014 11:35

Quote:

Quote:
se la pianta soffre o stenta non dovrebbe usare le sue risorse per il met secondario..
Secondo me è l'opposto, mi ricordo un anno particolarmente secco le melanzane dell'orto erano immaginabili.
cmq agro.. stavo pensando alle tue melanzane :-)
non credo che sia come dici te..
perchè se (non sono sicuro.... ) tra i composti allelopatici ci sono quelle sostanze che la pianta produce come deterrente per gli erbivori.. ossia proprio quelle sostanze che conferiscono al frutto un sapore sgradevole o amaro... come le tue melanzane
questi composti però vengono poi metabolizzati e dagradati dalla pianta stessa durante la maturazione dl frutto...
La loro sintesi avviene per protezione del frutto immaturo.... in questo modo quando l'animale assaggia il frutto, in maturazione, percepisce un sapore non buono di solito amaro... , e non lo mangia più..
in questo modo di conseguenza non vengono toccati i semi che il frutto contiene...
la strategia è attuata in modo che non vengono mangiati semi ancora immaturi..
Poi, quando il frutto (la melanzana in questo caso) matura, questi composti del metabolismo secondario vengono degradati e il sapore cambia..
in questo modo è possibile la PRIMA grande strategia del mondo vegetale.. la propagazione dei semi..
gli animali mangiano il frutto , poi cagando spargono i semi (che spesso non vengono digeriti vista la struttura e composizione chimica della parete inattaccabile agli enzimi digestivi)

Agro 07-02-2014 18:41

Quote:

La loro sintesi avviene per protezione del frutto immaturo....
Appunto, le melanzane che normalmente si mangiano non sono filsilogicamente mature. ;-)

IlQuarto 07-02-2014 19:03

#70
ah sisisi vero. hai ragione te
ho fatto un approfondimento
in effetti la melanzana viene raccolta quando il suo livello di maturazione è completato per circa 2/3
l'articolo parlava proprio che i frutti delle solanacee se raccolti eccessivamente presto risultano AMARi

Johnny Brillo 08-02-2014 11:14

Bell'articolo Jefri, molto interessante.:-)

Non ho mai riscontrato la presenza di queste sostanze in vasca o, probabilmente, non me ne sono mai reso conto.

Nel mio vecchio olandese coltivavo senza problemi di sorta Ceratophyllum e Pistia insieme. Nei periodi in cui lo trascuravo un pò la pistia copriva quasi tutta la superficie e il ceratophyllum la restante parte in superficie più il resto della vasca.:-))

Ovviamente nulla a che vedere con l'esperimento condotto da te. La gestione e l'allestimento sono completamente differenti.

Oltre al Ceratophyllum, si conoscono altre piante che hanno un impatto così marcato sulla crescita di altre specie?

Ci sono piante che risentono maggiormente di queste sostanze?

Ale87tv 08-02-2014 12:08

sapevo della vallisneria che ha un effetto competitivo-allelopatico

IlQuarto 08-02-2014 13:18

cmq il discorso è molto interessante #70
però sarebbe da approfondire.
ho molte curiosità
il fenomeno, ho pensato, deve riguardare due distinti ambienti.
il fondale el'acqua,
il fondale, dove le piante rilasciano gli allelopatici attraverso le radici..
l'acqua.. dove invece le sostanze diffondono direttamente.. rilasciate da altri tessuti
ora... mentre il primo è circoscritto..
il secondo no... le sostanze appunto diffondo

e i cambi d'acqua riducono l' effetto del secondo
ma non hanno influenza sul primo..
------------------------------------------------------------------------
oltre al fatto che andrebbe anche considerato l'effetto auto -inibitorio..
le molecole secrete fanno da molecole segnale alla pianta stessa..
se non sbaglio è una strategia che alcune piante attuano per "auto-avvisasrsi" che in quella determinata parte di terreno sono stati gia assorbiti i nutrienti..
e che "è meglio svilupparsi altrove"

quindi non è solo la giusta combinazione di piante da considerare...

anche questo è un altro aspetto che va considerato

in più.. credo che l'esperimento sia poco significativo se il sistema viene fertilizzato..
gli effetti, credo, dovrebbero essere più visibili quando c'è poco "nutrimento"
quando allora si, le piante vanno davvero in competizione tra loro..
competono tra loro per il nutrimento e attuano questa strategia chimica

Johnny Brillo 08-02-2014 14:29

Della Vallisneria avevo letto anch'io qualcosa. Se non mi sbaglio, gli allelopatici prodotti da questa pianta hanno effetti su di essa stessa.

Ho sentito spesso parlare delle Echinodorus che inibisce la crescita delle Vallisneria invece. Mai coltivate insieme, riporto solo quanto letto.

L'argomento è tanto affascinante quanto difficile da dimostrare.

Chi ci dice che una pianta non sia semplicemente più adatta alle condizioni chimico-fisiche che trovano in vasca?

Nel caso di Echinodorus e Vallisneria, non potrebbe trattarsi di semplice competizione tra le due con la Echinodorus semplicemente più "capace" di trarre i nutrienti dalle radici (visto anche l'impressionante apparato radicale) rispetto alla Vallisneria?

I cambi d'acqua credo che abbiano un ruolo fondamentale per tenere a bada il fenomeno o renderlo più evidente.

Per quanto riguarda la fertilizzazione, invece, non credo che abbia tutta questa importanza.

Ovviamente è tutto in linea teorica. Distinguere la semplice competizione e la capacità di una pianta di accaparrarsi i nutrienti dall'allelopatia credo che sia estremamente difficile se non impossibile.

IlQuarto 08-02-2014 14:33

AH sisi..
Quote:

L'argomento è tanto affascinante quanto difficile da dimostrare.

Chi ci dice che una pianta non sia semplicemente più adatta alle condizioni chimico-fisiche che trovano in vasca?
per forza...
in questo modo non è possibile avere grandi certezze...
servirebbe analisi chimiche per ricercare direttamente la molecola in questione responsabili del fenomeno..
servirebbero analisi cromatografiche...

Ale87tv 08-02-2014 14:44

Quote:

Ovviamente è tutto in linea teorica. Distinguere la semplice competizione e la capacità di una pianta di accaparrarsi i nutrienti dall'allelopatia credo che sia estremamente difficile se non impossibile.
laborioso più che altro... ci vorrebbero un n numero di vaschette, ognuna che differisce per un solo fattore rispetto agli altri, impostare un esperimento in maniera seria insomma... non è impossibile, è lungo e ci vuole tanto tanto spazio e tempo... :-)

IlQuarto 08-02-2014 14:53

eh pero come ha fatto giustamente notare JB la certezza che il risultato ottenuto non sia dovuto semplicemente dal fatto che "una pianta non sia semplicemente più adatta alle condizioni chimico-fisiche che trovano in vasca" non la avresti mai...
sarebbero comunque un lavoro basato più su delle ipotesi.
se non sei in primis certo della presenza delle molecole che vuoi analizzare puoi solo fare delle supposizioni e il valore scientifico dell'esperimento è quello che è..


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