![]() |
Quote:
in liguria, visto quello che ha riportato malù, siamo certi che è tutelata !! per fortuna . provate a cercare qualcosa riguardante la lombardia , per favore . |
grazie Angelo p..... sono informazioni di interesse collettivo....
|
cavoli non sapevo davvero e non pensavo di certo che ci fosse qualche divieto a riguardo vista la loro abbondanza e resistenza , comunque per quanto riguarda la regione Lombardia credo non ci siano problemi , dovremmo trovare qualcosa che parli della provincia di Brescia nello specifico .
http://www.fipsas.it/nuovo_sfai/norm...022_5_2003.htm |
..se la specie è iscritta in Berna, come scrivono.. dovrebbe avere norme protezionistiche globali....#24
..non è nell'allegato 2, tra le specie rigorosamente protette http://www.admin.ch/ch/i/rs/0_455/app2.html ma è nell'allegato 3 tra le specie ad interesse protezionistico con il nome "Blennius fluviatilis" http://www.admin.ch/ch/i/rs/0_455/app3.html a questo punto, bisognerebbe davvero informarsi a livello locale... in ogni caso, invito sempre, prima di approcciarsi ad una specie, di essere pronti, di fare il meglio possibile per la specie ospitata, mettere come obiettivo primario la riproduzione (per ottenere un ceppo stabile in cattività da cedere ad eventuali appassionati e lasciar stare i pesci in natura).. quindi, ricapitolando, Grigo... se i pesci che hai prelevato sono di legale detenzione, allora concentrati sulla riproduzione, allenati sui fondamentali naupli d'artemia, e su qual'è il metodo corretto per allevare e riprodurre con successo le Salaria (altrimenti ti conviene rilasciarli) se invece i pesci sono sotto norme protezionistiche, allora devi rilasciarli al più presto possibile... ..ma, vi ripeto, non conosco la legislazione sulle Salaria fluviatilis, quindi bisogna informarsi CON CERTEZZA e al più presto.. ciao! |
marco la vedo come te , ma dove posso informarmi riguardo alla salaria fluviatilis ??? In comune ? Sul web ho guardato ma pare non si trovi nulla...
|
..non saprei, prova a chiedere all'Ufficio Caccia e pesca del tuo comune di riferimento, se sanno qualcosa, oppure alla Forestale...
nel frattempo cerco anch'io..;-) ps.. se qualcuno sa com'è la situazione legislativa di Salaria (o Blennius) fluviatilis in Italia, batta un colpo! ;-) |
Ciao a tutti,
comincio la mia esperienza qui su acquaportal senza una vera e propria presentazione ma intervenendo su un argomento di mio interesse. Non sono un giurista ma mi rendo conto che la situazione normativa italiana, anche per quanto riguarda i pesci, sembra essere quantomeno lacunosa. Mi sembra che siate già arrivati alla soluzione del caso ma vi porto anche il mio pensiero al riguardo. Come dicevo. Non sono un esperto di diritto ma in parte i miei studi in parte le discussioni su leggi, direttive, convenzioni, ecc…, che si sono “sprecate” nell’ambiente terraristico, mi hanno permesso di farmi un’idea piuttosto precisa di Berna e della sua applicazione in Italia (sperando che qualche avvocato/esperto legga e possa riconfermare quanto da me affermato). L’Italia ha ratificato la convenzione di Berna che, detta in parole povere, definisce delle linee guida che i singoli stati firmatari dovranno adottare. Berna, di per sé, non è una legge, non ha sanzioni… indica un percorso da seguire (ribadisco: obbligatoriamente per chi firma). Lo stato italiano avrebbe dovuto, in seguito alla firma, adottare delle leggi applicative in linea con gli argomenti trattati nella convenzione. Qualcosa è stato recepito e qualche legge è stata fatta ma molti argomenti sono stati trascurati. Le regioni, per conto loro, hanno legiferato in merito a molti argomenti tra cui il filone ambientale. Ci troviamo di fronte a regioni praticamente “scoperte” dal punto di vista normativo faunistico, altre con qualche legge che regolamenta male e pochi animali, altre che hanno ben recepito Berna ed hanno adottato delle leggi in linea con la convenzione. Il punto è questo: a livello italiano Berna non è stata recepita integralmente (per quanto riguarda i pesci che non sono il mio argomento principe non ho però una visione certa), si sono quindi adoperate le regioni (quelle che hanno voluto) a legiferare per adempiere agli obblighi della convenzione (nonostante questa fosse di competenza dello stato). Andrebbero cercate quindi le leggi regione per regione. Credo che la Fipsas (nella veste delle sue sedi provinciali), essendo competente in merito, non possa permettersi il lusso di stilare regolamenti in conflitto con la normativa vigente nella sua regione/provincia. Penso quindi che il regolamento provinciale Fipsas sia affidabile per quanto riguarda divieti e misure minime di pesca. Per quanto riguarda Berna aggiungo un altro elemento. http://www.unisi.it/did/dip-direcon/...a_19_09_79.pdf L’allegato III di Berna riguarda le specie che necessitano “protezione” ma non integralmente (nonostante sotto il titolo riporti “specie protette”). Gli articoli 7 ed 8 definiscono infatti che per la fauna dell’allegato III debbano essere messi in atto sistemi di protezione per il mantenimento delle popolazioni, prevedendo la possibilità di cattura ed uccisione delle stesse (ma che queste dovrebbero essere regolamentate). Prova aggiuntiva del fatto che questo elenco non sia da intendersi come protezione “completa” è la presenza di specie quali: cheppia e agone, temolo, coregoni, barbo comune e barbo canino, la savetta, il vairone... giusto per dirne alcuni che ho visto ad una prima occhiata. Tutti pesci pescabili, alcuni con misura minima ed altri senza limitazioni (vedi il vairone). Alla luce di questo mi sento di affermare che la cagnetta sia pescabile (con regolare licenza ovviamente) dove i regolamenti di pesca lo permettano. Vi porto l’esempio della provincia in cui risiedo (Verbania) con il suo regolamento: http://www.provincia.verbania.it/ind...id=609&Itemid= Tutto questo per aiutarvi a sviscerare meglio l’argomento… e perché non voglio infrangere nessuna legge visto anche io intendo allevare Salaria fluviatilis : ) Ciao, Luca |
grazie per il tuo contributo! un tassello in più in questo ginepraio di leggi e normative :-))
|
Grazie Neopterigio... il tuo contributo è davvero molto importante...
..mi sento, però, di dire che, dove non arrivano le leggi, dovrebbe arrivare il proprio spirito etico... Personalmente, se dovessi prelevare pesci in natura, mi sentirei il dovere, oltrechè mantenerli nel modo migliore possibile, di riprodurli, al fine di creare una generazione nata in cattività da distribuire ad altri appassionati in modo da evitare in seguito ulteriori prelievi in natura... ciao! |
Ciao Onlyreds e Marco,
è con piacere che aggiungo il mio contributo. Marco hai perfettamente ragione, il tuo pensiero lo condivido. Il mio contributo "legislativo" vuole solo aiutare a comprendere meglio la situazione in fatto di diritti. Il "rischio" dell'applicazione dell'etica è che, non essendo ben definita un'etica comune, ognuno ha la sua etica che può andare dal "catturo tutto quello che si muove e lo metto in acquario" a "non si preleva nulla dall'ambiente naturale". Per questo credo che il punto di partenza (a cui possono aggiungersi a valle: morale, etica, sentmenti) sia la situazione normativa e la legalità. Io sono seriamente interessato all'allevamento (e magari fosse vero alla riproduzione) di Salaria fluviatilis ma ho dei grossi paletti, con il vostro aiuto vorrei capire se questi risulteranno insormontabili e mi costringeranno a cambiare specie o al contrario mi lasceranno fare questa esperienza. La mia etica mi impone il benessere animale (sono un naturalista mica per caso : ) ). Le popolazioni di S. fluviatilis di lago d'Orta e lago Maggiore (da cui preleverei) credo siano stabili, non mi sentirei in "colpa" quindi a sottrarre 2-3 individui, se così fosse. Vi spiegherò poi i miei paletti e come sono arrivato qui da voi su Acquaportal. Ciao, Luca |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 03:39. |
Powered by vBulletin versione 3.8.9
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Traduzione italiana Team: AcquaPortal
User Alert System provided by
Advanced User Tagging v3.2.5 Patch Level 2 (Lite) -
vBulletin Mods & Addons Copyright © 2025 DragonByte Technologies Ltd.
Copyright Zero Pixel Srl