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Beati 26-01-2011 12:33

Non e' detto che tutte le piante riescono a vivere dalle nostre parti, al meno che non si pensi di avere una serra con umidificatore e termoregolatore , ma qui si va' sul maniacale.
A Roma partendo da Via Marconi per prendere la via del mare, subito sulla destra c'e' un vivaio che ti fa' cadere gli occhi per terra. Ha un acquario dove alleva le orchidee e ninfee con un bel po' di tecnica.
scusate ot , ma per i romani forse e' una bella dritta

Athos78 26-01-2011 12:43

-85-85
Quote:

Originariamente inviata da Rive Gauche (Messaggio 3401757)
Anche io ne ho diversi.
In questo momento ho un Olivastro bellissimo che mi regalarono per il mio 18° compleanno, e gode tutt'ora di ottima salute. Questa specie non richiede molte cure, o almeno non le richiede dalle mie parti essendo autoctona. Cinque anni fa mia figlia, praticamente per errore, ha fatto nascere un pino marittimo che si trova ancora oggi in vaso ed è alto circa 70/80 cm. Stavo pensando di Bonsaizzarlo, anche perchè è un albero tra i più belli (de gustibus.....) Visto che avete aperto questo topic, se qualcuno di voi avesse qualche consiglio da darmi per farlo, lo apprezzerei particolarmente....
Ad ogni modo, cerco di tenere esemplari che nascano e si riproducano naturalmente nella zona in cui vivo, per agevolarli quantomeno nelle caratteristiche climatiche richieste in natura...

Si, ci credo che goda di un ottima salute, ma dovrebbe essere fatto un paragone accetabile ... :) Paragoniamo la vita di un pesce che magari è di 5/6 anni che in una vasca sottodimensionata, magari arriva a 3 anni a quella di un albero la cui vita media si misura in decine se non centinaia di anni. Un paragone accettabile potrebbe essere se la vita media di un tiglio faccio per dire è di 120anni, se un bonsai di tiglio arrivasse a 80anni. #24

Comunque non è ne una critica a chi fa bonsai, ne un istigazione a smettere .... come disse quello .. "ognuno in casa propria è libero di fare quello che ca**o vuole". -e50

Poi so che esistono bonsai vecchissimi, ma se per quello esistono o sono esistite anche piante che vivono o sono vissute per migliaia di anni 3500/4500 anni. Come fai a fare un paragone quando la vita umana quando va bene può arrivare a 100anni? Ci sono alberi che hanno visto erigere le piramidi!!-c11 E' solo una cosa che come per i pesci dei notstri acquari, come i ciniesci che fasciavano i piedi alle bambine affinche rimanessero minuscoli tanto da stentare a rimanere in piedi e camminare, come alcune popolazioni del sud america mi pare fascassero il cranio dei bambini per trasformare la struttura della scatola cranica, mi pare vada contro natura ..... quindi perchè scandalizzarsi tanto per una cosa quando poi la si applica da un altra parte? E' una cosa che non capisco, ma ciò non toglio che un giorno, magari capirò e mi dedicherò pure io ai bonsai ...-85

PaoloMak 26-01-2011 12:49

Io la vedo in modo diverso anche se un tempo la pensavo come Athos. I vegetali hanno necessita di rinnovo continuo della parte verde per il processo della fotosintesi. Noi con la potatura stimoliamo la crescita continua di nuove gemme e la pianta si rinforza (in natura l'albero lascia morire il ramo per prendere una strada diversa). Le dimensioni delle foglie sono proporzionali alle necessità della pianta e della luce che le forniamo per cui non sono "forzate". Prova a mettere in totale ombra un bonsai e ti troverai in breve tempo dei butti lunghi 5/6 cm e con delle foglie grandi come una casa: questo perchè la pianta richiede più luce ed interviene lei. Noi le forniamo le sostanze per crescere rigogliosa nell'ambito dello spazio a lei disponibile. Se una pianta soffre la conseguenza è la morte, se risplende vuol dire che sta bene. Anche il discorso di utilizzare il filo per correggere la postura: se questo non interrompe il passaggio di linfa nella corteggia, l'albero non ne risente minimamente
Ciao

Rive Gauche 26-01-2011 12:56

Athos78..... non ho ben capito il tuo messaggio, o forse non hai capito tu il mio boh... #24
Non volevo mica sostenere qualche strampalata tesi sul fatto che i bonsai vivano bene anche se miniaturizzati o al contrario vivano male. La mia era solo una constatazione basata sul fatto che il mio Olivastro, raggiunta l'età di 18 anni (minimo) è bello e rigoglioso.
Ma probabilmente non ho capito ciò che volevi dire tu.... #24

fabiopre 26-01-2011 13:02

Quote:

Originariamente inviata da Athos78 (Messaggio 3401739)
Scusate, non per rompere i ....... la poesiae46, ma qua si fa tanto gli schifiltosi quando si sente dire da qualcuno, negozianti in testa che un pesce cresce in base alle dimensioni della vasca.-04
Ci si scandalizza perchè quei poveri pesci sono sacrificati, costretti a vivere in uno spazio che non è il loro ..... e su questo concordo a pieno.

Ma i Bonsai non sono la stessa cosa?!? Piante a volte gigantesche, castrate, costrette a rimanere di dimensioni minuscole contro ogni loro natura ...... mi sa un pò come un vegetariano che mangia pesce perchè non è carne?!? -sgraat-

Ma è solo per esprimere un mio parere, poi ognuno è libero di fare quello che preferisce .... :-))

Il discorso secondo me è più complicato di come esposto: tenere un pesce in vasca ,indipendentemente dalle dimensioni della vasca e del pesce, come tenere una pianta in vaso, indipendentemente dalla pianta e dal vaso, potrebbe essere considerato contro natura.

Premetto: il negoziante che tiene o vende pesci in maniera non consona... come il vivaio che mantiene e/o vende piante in maniera non consona... andrebbero denunciati! :-)

Detto questo vorrei dire che considerare i Bonsai piante "castrate" per partito preso denota scarsa conoscenza dell'argomento (è come dire per partito preso che un pesce in una vasca è un "carcerato"); provo a sintetizzare di seguito il perché (secondo me si intende :-) ): le piante in natura tendono a svilupparsi in altezza ed in ampiezza producendo generalmente sul ramo 2/3 gemme di cui solo quella più esterna si sviluppa dando origine, appunto, al processo di accrescimento (le altre funzioneranno da riserva di sicurezza); può accadere, in maniera naturale (ad esempio una grandinata), che questa gemma o rametto appena sviluppato venga reciso e che, per difesa, la pianta si organizzi per far "partire" la prima gemma di riserva (che essendo tardiva si svilupperà meno vigorosamente con foglie piccole ed internodi corti)... andando a semplificare il "bonsaista" sfrutta questo meccanismo del tutto naturale per stimolare la pianta a "crescere" verso l'interno (si lasciano crescere i getti primaverili per far mantenere vigore alla pianta e successivamente al termine della gettata si potano i getti più forti - generalmente sull'apice - in modo da favorire il processo suddetto).
Questo metodo di operare si utilizza anche con l'apparato radicale rimuovendo le radici più grandi (inutili al processo di nutrimento della pianta) che servono solo da "ancoraggio" (inutile in vaso) e favorendo lo sviluppo, appunto, di quelle fini che invece servono proprio all'alimentazione (ed alla salute della pianta). Considerate che in media, un bonsai curato nella maniera corretta, vive centinaia di anni come in natura.

Tutto questo per dire che se si opera con cognizione di causa (come nel caso dell'acquariofilia) e si seguono tutti quelli che sono i processi fisiologici "naturali" delle piante nell'arte bonsai non c'è nulla di "barbaro", "brutale" o di eticamente contestabile (IMHO); in più, grazie allo studio che c'è dietro, si riesce a capire ed ad apprezzare molto di più la natura che ci circonda. (pensiero profondo... non è da me! :-)) )

Un saluto. -28


PS: il bonsai, secondo quanto si dice, nasce in cina tra le popolazioni nomadi che erano solite portare con loro piante medicinali in vaso alle quali apportavano "regolari" potature secondo necessità...
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DImenticavo... ma voi in giardino le piante e le siepi non le potate? :-))

Athos78 26-01-2011 13:14

Quote:

Originariamente inviata da Rive Gauche (Messaggio 3401852)
Athos78..... non ho ben capito il tuo messaggio, o forse non hai capito tu il mio boh... #24
Non volevo mica sostenere qualche strampalata tesi sul fatto che i bonsai vivano bene anche se miniaturizzati o al contrario vivano male. La mia era solo una constatazione basata sul fatto che il mio Olivastro, raggiunta l'età di 18 anni (minimo) è bello e rigoglioso.
Ma probabilmente non ho capito ciò che volevi dire tu.... #24

Scusa avevo capito proprio questo!! #12

Quote:

Originariamente inviata da PaoloMak
Io la vedo in modo diverso anche se un tempo la pensavo come Athos. I vegetali hanno necessita di rinnovo continuo della parte verde per il processo della fotosintesi. Noi con la potatura stimoliamo la crescita continua di nuove gemme e la pianta si rinforza (in natura l'albero lascia morire il ramo per prendere una strada diversa). Le dimensioni delle foglie sono proporzionali alle necessità della pianta e della luce che le forniamo per cui non sono "forzate". Prova a mettere in totale ombra un bonsai e ti troverai in breve tempo dei butti lunghi 5/6 cm e con delle foglie grandi come una casa: questo perchè la pianta richiede più luce ed interviene lei. Noi le forniamo le sostanze per crescere rigogliosa nell'ambito dello spazio a lei disponibile. Se una pianta soffre la conseguenza è la morte, se risplende vuol dire che sta bene. Anche il discorso di utilizzare il filo per correggere la postura: se questo non interrompe il passaggio di linfa nella corteggia, l'albero non ne risente minimamente
Ciao

Infatti la mia discussione non è polemica!! :-)) E' solo per chiaccherare e per cercar di capire meglio una cosa a cui mi sono "interessato" solo moooooolto marginalmente.

Quello che dici è mooooolto corretto, ma se facendoli riprodurre e tenendo i piccoli in vasche sempre più strette son sicuro che riusciresti alla fine a creare dei pesci pagliacci in grado di vivere benissimo perchè di stazza di 1 cm massimo e di riprodursi in una vasca da 10 litri ... ma quello è un lavoro di selezione che richiede anni .... selezionando magari gli elementi più piccoli per raggiungere prima lo scopo .... il "breeding" o in modo addirittura più spinto, anche se questo è soprattutto per cani e gatti, l'imbreeding" e cioè l'unione tra padre e figlia o fra fratelli per fissare in modo ancora più marcato le caratteristiche desiderate .... un allevatore di animali APPASSIONATO, che siano gatti, cavalli, cincillà, cani o altro in genere si prefigge un obbiettivo da migliorare mantenendo il resto dell'animale a standard di razza. Come io che mi sono avvicinato al mondo dei Maine Coon. Gli aspetti "migliorabili" possono essere la stazza sempre più grossa, il profilo sempre più marcato, i tip sugli orecchi più folti e lunghi, la coda con il pelo più folto, ecc ....
In ogni modo alla fine di questo panegirico si tratta di cambiamenti graduali di generazione in generazione come anche madre natura ci ha proposto durante le ere (razze di taglia gigante improvvisamente isolati su piccole isole) .... non di un processo istantaneo. Per vivere bene un uomo ha bisogno di movimento, aria e cibo ... ti chiudo in una stanza con un tapiroulan, una finestra e uno cameriere che ti serve tutti i giorni e stai a posto .... -41

Non ti pare? :-))

Hypa 26-01-2011 14:10

Quote:

Originariamente inviata da Hypa (Messaggio 3401799)
athos l'arte del bonsai mette in effetti a dura prova la vita della pianta che è esattamente come un animale, solo che non ne sentiamo le urla quando le recidiamo un ramo,per cui la consideriamo inanimata o insensibile al dolore.
C'è da dire che in natura esistono bonsai non artificiali,cresciuti dove c'è un filo di terra e rocce, questo dimostra la forza di queste creature e la loro attitudine alla sopravvivenza,i miei bonsai sono quasi esclusivamente ricavati da piante che avrei tagliato in giardino,ed in un certo senso invece che eliminarle le riduco di dimensioni e tengo la specie.
Il tuo discorso non fa una piega,ma il bonsai può considerarsi un'alterazione della forma della pianta tale da lasciare la pianta stessa in uno stato di "rallentamento" delle proprie funzioni, se pianti a terra un bonsai ricresce un albero delle dimensioni normali..

Riprendendo quello che ho scritto prima, un pesce in vasca che rimane piccolo a causa delle dimensioni della vasca è assai diverso da un albero che viene artificialmente lasciato piccolo, se si pianta il bonsai a terra, cresce e pian piano diventa un albero di dimensioni normali, se si mette il pesce, forzatamente nanizzato, in una vasca più grande o in mare non crescerà più.

Athos78 26-01-2011 15:34

Quote:

Il discorso secondo me è più complicato di come esposto: tenere un pesce in vasca ,indipendentemente dalle dimensioni della vasca e del pesce, come tenere una pianta in vaso, indipendentemente dalla pianta e dal vaso, potrebbe essere considerato contro natura.
Corretto, ma un pò generico .....
Tenere una coppia di pagliacci con relativo anemone in una vasca da 100 litri è come tenere un geranio in un vaso di limoni;
Tenere una coppia di pagliacci con relativo anemone in una vasca da 10 litri è come tenere una quercia in un vaso di geranei;

Con andare contro natura intendo modificare radicalmente quanto la natura ha creato in un modo. Tenere un pesce in un acquario è contro natura perchè natura vuole che lui nuoti nell'oceano, ma fasciare i piedi ad una bambina affinche gli rimangano piccoli perchè è indice di bellezza, "storpia" direttamente il fisico dell'essere interessato, non il suo ambiente.
Non so se mi sono spiegato?!?#24

Quote:

Detto questo vorrei dire che considerare i Bonsai piante "castrate" per partito preso denota scarsa conoscenza dell'argomento (è come dire per partito preso che un pesce in una vasca è un "carcerato"); provo a sintetizzare di seguito il perché (secondo me si intende ): le piante in natura tendono a svilupparsi in altezza ed in ampiezza producendo generalmente sul ramo 2/3 gemme di cui solo quella più esterna si sviluppa dando origine, appunto, al processo di accrescimento (le altre funzioneranno da riserva di sicurezza); può accadere, in maniera naturale (ad esempio una grandinata), che questa gemma o rametto appena sviluppato venga reciso e che, per difesa, la pianta si organizzi per far "partire" la prima gemma di riserva (che essendo tardiva si svilupperà meno vigorosamente con foglie piccole ed internodi corti)... andando a semplificare il "bonsaista" sfrutta questo meccanismo del tutto naturale per stimolare la pianta a "crescere" verso l'interno (si lasciano crescere i getti primaverili per far mantenere vigore alla pianta e successivamente al termine della gettata si potano i getti più forti - generalmente sull'apice - in modo da favorire il processo suddetto).
Questo metodo di operare si utilizza anche con l'apparato radicale rimuovendo le radici più grandi (inutili al processo di nutrimento della pianta) che servono solo da "ancoraggio" (inutile in vaso) e favorendo lo sviluppo, appunto, di quelle fini che invece servono proprio all'alimentazione (ed alla salute della pianta). Considerate che in media, un bonsai curato nella maniera corretta, vive centinaia di anni come in natura.
Non lo dico per partito preso, ma in base a quello che so e a quello che vedo. Molto interessante quanto hai riassunto e sinceramente non lo sapevo, ma mi ha fatto sorgere un altro dubbio.
In pratica se ho capito bene la pianta si fa due o tre gemme sul ramo, così in caso di perdita della prima ha la scorta, mentre un bonsai viene fatto crescere verso l'interno facendo sviluppare l'ultima, tagliando "la scorta". Ma così la pianta viene fatta vivere sul filo di lana ... dato che se non ricordo male fu sperimentato che le piante riescono a percepire il mondo esterno significa tenerle costantemente tra la vita e la morte ..... come torturare uno ma tenerlo in vita per anni?!? Mi ricordo di un esperimento che fu fatto diversi anni fa, ma magari mi ricordo una cavolata. Fu presa una pianta ed un gruppo di persone che non avevano mai avuto niente a che vedere con questa. Dopo aver scelto una persona che gli strappasse una foglia, nella stanza dove stava sta pianta furono fatte entrarie varie combinazioni del gruppo, ma la pianta "tremava" solo quando nella stanza c'era la persona che le aveva strappato la foglia ...... ma magari mi ricordo una -e55. Ricordo di almeno 17/18 anni fa ...



Quote:

Riprendendo quello che ho scritto prima, un pesce in vasca che rimane piccolo a causa delle dimensioni della vasca è assai diverso da un albero che viene artificialmente lasciato piccolo, se si pianta il bonsai a terra, cresce e pian piano diventa un albero di dimensioni normali, se si mette il pesce, forzatamente nanizzato, in una vasca più grande o in mare non crescerà più.
Verissimo, ma che significa? Dato che una cosa la posso correggere allora la posso fare? #23
Non si discute sul fatto che una cosa sia reversibile e l'altra no, ma solo che dentrambe non rientrano nel processo naturale delle cose .... anche se seleziono pesci sempre più piccoli alla fine posso fare un acquario con 20 pesci in 10 litri, ma non è una cosa naturale. I persiani con il muso schiacciato sono gatti favolosi e dolcissimi, ma sono stati creati "a tavolino" dall'uomo forzando madre natura .... tanto che allo stato selvatico probabilmente si estinguerebbero perchè la madre non è assolutamente in grado di tranciare il cordone ombelicale con i denti dato che il muso è piatto. Proprio non riuscirebbe a prendere in bocca il cordone o solo dopo un grandissimo sforzo. Mia moglie ha dovuto aiutare la nostra persiana a muso schiacciato a partorire perchè non era in grado da sola di tagliare il cordone quindi non parlo per sentito dire. Apparte che noi abbiamo entrambi i tipi. Due femmine entrambe sterilizzate una a muso piatto ed una a muso lungo .... premesso che sono entrambe i nostri amori-52, come gli altri due (totale 4) di altre razze, ma sinceramente vedo quanto soffre la persiana a muso schiacciato rispetto all'altra ... per mangiare, per respirare con il musino sempre appiccicoso per il muco dal naso e dagli occhi e con grosse difficoltà a tenersi pulita ... tant'è che chi ha persiani, alle mostre sotto gli occhi (spece in quelli a pelo bianco) deve usare delle ciprie particolari per ridare il giusto colore al pelo .... io vorrei sapere a che cacchio pensavano quando hanno deciso di storpiare cosi un povero animale ......-04

Hypa 26-01-2011 15:40

I bonsai esitono in natura, ho sul tetto di un forno,nato da solo sulle tegole, un mandorlo che avrà un secolo,i miei genitori lo ricordano da sempre quell'albero su quel tetto, e non è più alto di un metro..
Dovunque un seme riesca a nascere e crescere, anche se pochissimo, lo fa, e diventa naturalmente un bonsai,non è una modifica della struttura genetica della pianta, come può avvenire attraverso incroci con i cani o i gatti o i pesci..

Rive Gauche 26-01-2011 15:55

Ragazzi, secondo me stiamo scivolando nella retorica.
Potremmo discutere per ore di quanto sia giusto o naturale che un pesce venga rinchiuso in un acquario, un bonsai relegato in un vaso, un cane tenuto in casa, senza venirne mai a capo.
Credo che ogni persona dotata di un minimo senso morale agisca secondo logica, cercando di non esasperare nessuna situazione. E così cercheremo di non mettere un Platax in una boccia di pesci rossi, una Sequoia in una tazzina da caffè, un Alano in un monolocale nel centro di New York, etc, etc, etc.


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