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Tralasciando il fatto che esistono pesci che gradiscono un pH basico, il pH acido ha decisamente dei vantaggi. Uno per tutti: lo ione ammonio è presente in forma non tossica a pH acido e in forma di ammoniaca, molto più tossica, a pH basico.
Anche la maggior parte dei biotopi naturali di interesse acquaristico hanno un pH acido. A meno di alcune importanti eccezioni in genere la maggior parte delle piante e dei pesci usati in acquario, in natura colonizza biotopi con pH acido. Purtroppo avere un acquario a pH acido richiede maggiori interventi "tecnici" rispetto ad un acquario con pH basico fondamentalmente a causa della limitatezza dell'ambiente ristretto e artificiale che non riuscirà mai a riprodurre un ecosistema reale. Il pH acido in natura è dovuto principalmente all'attività di numerosi tipi di batteri che svolgono processi sia aerobici che anaerobici nel substrato rilasciando anidride carbonica e altre sostanze che danno luogo a reazioni chimiche di equilibrio in genere spostate verso l'acido. Se vuoi sapere se è possibile preparare l'acqua dei cambi con pH acido, la risposta è si. Ad esempio l'acqua che io preparo per tutti le mie vasche ha un pH di circa 5,5. Il problema è che questo valore non conta per quanto riguarda il pH finale della vasca in cui finisce a meno di non cambiare il 95% dell'acqua! Il pH di una qualnque soluzione dipende infatti dal punto di equilibrio che raggiungono le varie reazioni chimiche che avvengono al suo interno. L'introduzione di elementi chimici attraverso l'acqua usata per i cambi ha l'effetto di aggiungere tali elementi nella soluzione finale. l pH non è un qualcosa che aggiungi o togli in determinate quantità, ma la misura della concentrazione di ioni H+ in un determinato istante a seguito di un insieme complesso di reazioni chimiche. Se vuoi avere un pH acido in acquario in base alla mia esperienza hai due modi per farlo: 1) Mantenere bassa la durezza carbonatica e agire artificialmente attraverso la più importante reazione di equilibrio che è quella CO2 - Carbonato - Bicarbonato. 2) Usare substrato o materiali filtranti che rilasciano acidi organici. In entrambi i casi intervieni attraverso artifici che simulano l'effetto di processi biologici che avvengono negli ambienti reali e che non avvengono in egual misura in un ambiente limitato quale l'acquario. Per approfondire l'argomento ti consiglio il libro della Walstad "Ecologia dell'acquario di piante". |
-05 #13 #25
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sono senza parole #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 #25 !
sei stato esauriente al 1000% #36# la mia vasca preparata dal 4/11/05 con 100% acqua RO quindi kh egh 0 ha un valore ph che oscilla tra il 5 e il 6 e faccio tutti i test ogni giorno! il fondo diciamo che è akadama quindi ho aggiunto i sali ogni giorno e adesso diciamo che si è stabilizzato cosi ph=5/6 kh=2 gh=3 quindi ci potro mai riuscire a mantenere questo benedetto ph basso? Xcleo: mai messo pecilidi in ph acido giuro! ;-) anzi ho fatto una mezza ca.... ho messo le rasbore che avevo nell'altro acquario in questo nuovo che sta maturando e sai che è successo? si stanno riproducendo! #22 che fichi stanno sempre a pancia in su :-D |
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Mai sentito parlare di OTRAC? |
si e penso sia un bel metodo di gestione pero un pochino difficile per quasi principianti come me.
ah a proposito credi che soffrano molto le piante con kh egh bassi? perche a questo punto penso che quasi quasi metto solo RO |
In genere no, ma ovviamente dipende dalle piante.
Le piante provenienti da biotopi caratterizzati da acqua tenera e acida ovviamente sono adattate in natura a tale tipo di acqua, che è anche quella più comune. Molte piante d'acqua tenera come la bacopa caroliniana crescono altrettanto bene in acque dure. Vi sono poi alcune piante come la vallisneria che in acqua tenera deperiscono rapidamente, ma sono la minoranza. In ogni caso il successo nella coltivazione delle piante dipende dalla capacità di fornire il giusto quantitativo di macro e micro elementi senza creare squilibri, ma nemeno carenze, che favorirebbero un'esplosione algale. Dalla foto che vedo nel tuo profilo mi pare di riconoscere Cryptocoryne, Bacopa ed egeria densa. Se così fosse non dovresti avere problemi perché sono tutte piante molto adattabili. L'egeria ad esempio riesce a crescere molto anche con poca CO2 ricavando il carbonio dall'acqua se questa ha un KH adeguatamente elevato, però in questi casi si formano degli antiestetici depositi di calcare sulle foglie. La bacopa a me cresce di più in acqua leggermente dura anche se mi pare provenga da biotopi di acqua tenera. Nelle vasche con acqua tenera mi crescono alghe sul fusto. #24 |
no no non guardare il profilo! le foto della vasca di ora le trovi su un'altro topic (mi sembra H2O a zero) comunque la mia preoccupazione va all'hemiantus call. , all'alternantera anche se sembra che stiano partendo bene tutte e due ;-)
p.s. ma sono tanto dannosi gli ancy (grandini circa 7cm) per le piante? |
L'hemiantus, a parte il pH leggermente acido, non ha esigenze particolari.
In acqua dura forma il calcare sulle foglie come l'egeria per cui è più bella coltivata in acqua a basso kh. L'alternantera richiede soprattutto luce e una volta partita un fondo ben fertilizzato e ricco. A me gli ancy non hanno mai rovinato le piante, l'importante è che trovino di che nutrirsi senza dover attaccare le foglie. Al limite puoi immettere una pastiglia di spirulina una volta alla settimana e vedrai che non andranno a mangiare le foglie. |
se ti va guarda il topic (h2o a zero) sempre su chimica biocon....ecc e mi dici che ne pensi!
comunque grazie e complimenti! |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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