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Gianka 15-02-2009 20:27

dipende da quanto la fai fare di spessore

anche in questo caso però senti il parere di un esperto visto che è vero che poi la vasca usa una superficie più ampia per scaricare il peso ma è anche vero che devi aggiungere anche il peso della piastra

Gianka 15-02-2009 20:27

dipende da quanto la fai fare di spessore

anche in questo caso però senti il parere di un esperto visto che è vero che poi la vasca usa una superficie più ampia per scaricare il peso ma è anche vero che devi aggiungere anche il peso della piastra

St_eM 15-02-2009 23:01

Io metterei due putrelle di acciaio lungo una parete in modo da distribuire il carico su tutta la lunghezza del solaio. In questo modo oltre a distribuire il carico lo si può anche spostare agli estremi del solaio facendo lavorare le travature a taglio ed evitando indesiderate flessioni. Le putrelle poi le copri con il cartogesso a formare un gradino e a partire dal gradino puoi realizzare attorno alla vasca o al suo fianco delle armadiature o una libreria sempre usando cartongesso acciaio e cristallo o altri materiali a seconda dei gusti e dello stile della stanza. Sotto la vasca invece ricavi gli spazi tecnici per filtri e quant'altro. Ovviamente la scelta della parete va fatta con cognizione di causa.

St_eM 15-02-2009 23:01

Io metterei due putrelle di acciaio lungo una parete in modo da distribuire il carico su tutta la lunghezza del solaio. In questo modo oltre a distribuire il carico lo si può anche spostare agli estremi del solaio facendo lavorare le travature a taglio ed evitando indesiderate flessioni. Le putrelle poi le copri con il cartogesso a formare un gradino e a partire dal gradino puoi realizzare attorno alla vasca o al suo fianco delle armadiature o una libreria sempre usando cartongesso acciaio e cristallo o altri materiali a seconda dei gusti e dello stile della stanza. Sotto la vasca invece ricavi gli spazi tecnici per filtri e quant'altro. Ovviamente la scelta della parete va fatta con cognizione di causa.

hopemanu 15-02-2009 23:18

questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

hopemanu 15-02-2009 23:18

questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

Paolo Piccinelli 16-02-2009 12:09

Quote:

dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
...echissenefrega! :-D :-D

Io al terzo piano, senza vedere la struttura e fare i calcoli, un 600 litri non lo metterei, nè tantomeno consiglierei di metterlo. #07 #07 #07
Poi si può far notte a forza di teorie e ipotesi, ma a me hanno insegnato che per decidere servono i numeri... e i numeri qui non ci sono.

Tutto il resto sono pinzillacchere.

Paolo Piccinelli 16-02-2009 12:09

Quote:

dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
...echissenefrega! :-D :-D

Io al terzo piano, senza vedere la struttura e fare i calcoli, un 600 litri non lo metterei, nè tantomeno consiglierei di metterlo. #07 #07 #07
Poi si può far notte a forza di teorie e ipotesi, ma a me hanno insegnato che per decidere servono i numeri... e i numeri qui non ci sono.

Tutto il resto sono pinzillacchere.

fre82 16-02-2009 12:42

Quote:

Originariamente inviata da hopemanu
questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

Mi permetto di entrare nel merito della discussione per fare un pò di ulteriore chiarezza...tenendo sempre conto che si fa "pour parler"..visto che nessuno ha elaborati grafici alla mano...

Allora...come tecnici, qua mi sa che ce ne siano pochi da stimare...mentre come acquariofili...massimo rispetto.

Allora: prima di tutto, per quanto riguarda un normale edificio di civile abitazione, sfido chiunque di voi a trovare con facilità una trave portante in campo di solaio sulla quale posizionare l'acquario: sarà molto più facile che il gentile amico che ci riporta i suoi dubbi abbia travi portanti in corrispondenza di murature di tamponamento e tramezzature. Qua si parla di "fortuna" nel senso che, se teniamo conto di una struttura in c.c.a., spesso e volentieri credo che sia più probabile trovarsi con travi ricalate, e perciò "visibili" anche senza necessità di elaborati grafici di progetto, in corrispondenza di pareti che ne nascondano la porzione ricalata e perciò non direttamente caricabili. Nel caso invece di travi "in spessore", ovvero completamente contenute all'interno del pacchetto di solaio e pertanto non localizzabili se non attraverso la presa visione degli elaborati, si potrebbe pensare di individuarle e sfruttarle per collocarvi sopra il carico (ovvero l'acquario, in questo caso).
Nel caso invece il nostro amico si trovi ad abitare all'interno di una delle innumerevoli strutture in muratura portante, allora scordatevi fantomatiche travi su cui poter posizionare l'acquario.

Detto questo, il carico si divide in permanente ed accidentale (almeno per quanto riguarda i solai "coperti", ovvero non le coperture..o tetti..per capirci). Ho letto di fantomatici carichi di calcolo corrispondenti a 400 Kg/mq............Semmai, il carico accidentale (che credo abbiate implicitamente menzionato) si aggira molto più comunemente sui 200 Kg/mq, per locali non suscettibili di affollamento..ovvero per un'edificio di civile abitazione...Però...il nostro splendido acquario non rientra e non può rientrare in questa categoria (vedi il riferimento a persone che saltano...che però dopo 2 ore tolgono il disturbo, mentre il nostro acquario, con tutto il suo carico, rimane lì!) poiché risulta essere a tutti gli effetti un carico PERMANENTE, che ingenera, in una struttura in c.c.a., deformazioni viscose (ovvero dovute ad un carico applicato per un tempo molto elevato o infinito) e pertanto non valutate dal progettista iniziale.

Ulteriore precisazione: parlate di calcolo ammissibile (o di esercizio, per uniformarci alla dicitura attuale) e calcolo a rottura...dimenticando però una cosa: con un calcolo alle tensioni ammissibili non si tiene conto di quanto invece prescritto e prescrivibile dalla recente (si fa per dire) normativa. Bisogna considerare sempre e comunque non solo lo stato tensionale degli elementi (ovvero, per spiegarmi, se resistono o meno!) ma anche (e soprattutto, aggiungerei) dello stato deformativo degli stessi.
Mi spiego meglio: se voi considerate una sezione di una trave in cemento armato, la data sezione potrà eventualmente "reggere" lo sforzo che noi induciamo caricandola...ma...si deformerà entro i limiti previsti?? Probabilmente, con un acuqario da 850/900 L la risposta sarà NO! Si deformerebbe talmente tanto da indurre lesioni sulle pareti di tamponamento o sulle tramezzature interne e da creare problemi a tutti gli arredi (vedi pavimenti). Questo ovviamente sempre nel fantomatico caso in cui siamo riusciti a caricare direttamente la trave!
Ma nella maggior parte dei casi ci troveremmo a caricare il solaio, non le travi. Caricare il solaio significa caricare dei travetti in c.c.a, normalmente calcolati per portare una normale distribuzione di carico che non superi certi limiti sull'unità di superficie (1 mq). La maggior parte degli acquari supera non tanto il carico per cui il solaio è stato calcolato...quanto il rapporto carico/superficie, concentrano tutto il peso su aree relativamente ridotte.

Inoltre, il fatto che ci si trovi al 3° piano non cambia assolutamente nulla, staticamente parlando. Cambia molto invece nei confronti di azioni orizzontali agenti sulla struttura...ovvero cambia se consideriamo l'azione sismica: brevemente, più aumentiamo il carico al piano, più la risposta sismica dell'edificio si modifica in virtù dell'aumento delle masse in gioco, anche se non riterrei un carico concentrato di questa entità "significativo" ai fini della variabilità della risposta sismica, anche se questo discorso è strettamente legato alle masse in gioco..e pertanto alla conoscenza delle caratteristiche dell'edificio (consistenza, estensione, regolarità in pianta, etc..).

Concludendo e giungendo all'atto pratico, consiglierei all'amico acquariofilo di valutare la possibilità di rinforzare il solaio (se in latero-cemento, ovvero pignatte + travetti in c.c.a.) affiancando eventualmente profili in acciaio ai travetti interessati dall'aumento del carico (ovvero sull'area sulla quale insisterà l'acquario e sui travetti adiacenti). Ovviamente, le soluzioni possono essere varie (me ne sono già venute in mente 3 o 4) ma richiedono tutte l'interlocutore principale, ovvero il committente (il nostro amico acquariofilo) il quale dovrà informare il progettista in merito ai costi ed anche alle scelte architettoniche interne (anche in merito all'arredamento) che intende attuare e/o avvallare a fronte del rinforzo del solaio. Ricordo comunque che non si può prescindere innanzitutto dalla conoscenza approfondita della struttura sulla quale si deve operare!

Saluti

fre82 16-02-2009 12:42

Quote:

Originariamente inviata da hopemanu
questa potrebbe essere una soluzione
i problemi esistono per essere risolti
Paolo Piccinelli, dal punto di vista acquarofilo ti ammiro ma dal punto di vista professionale no
ti spiego(haui detto di essere un tecnico quindi dovremo essere colleghi)
sul livello profesionale è facile dire si o no pero come hai detto te mettere un avasca da 600 lt ad un terzo piano è un po da vedere, su una trave di collegamento non ci sono rischi per quei pesi,
non dimentichiamoci che una cosa sono i carichi che si applicano nei calcoli e un'altra cosa è il carico di rottura per un solaio o trave, qui il discorso cambia
Paolo Piccinelli,
per un paio di centinaio di euro mi fai perizie giurate? il ragazzo che lavora da me ne vuole di piu per redigere una perizia senza firma
quel tipo di perizia sta perlomeno un paio di miglia di €

Mi permetto di entrare nel merito della discussione per fare un pò di ulteriore chiarezza...tenendo sempre conto che si fa "pour parler"..visto che nessuno ha elaborati grafici alla mano...

Allora...come tecnici, qua mi sa che ce ne siano pochi da stimare...mentre come acquariofili...massimo rispetto.

Allora: prima di tutto, per quanto riguarda un normale edificio di civile abitazione, sfido chiunque di voi a trovare con facilità una trave portante in campo di solaio sulla quale posizionare l'acquario: sarà molto più facile che il gentile amico che ci riporta i suoi dubbi abbia travi portanti in corrispondenza di murature di tamponamento e tramezzature. Qua si parla di "fortuna" nel senso che, se teniamo conto di una struttura in c.c.a., spesso e volentieri credo che sia più probabile trovarsi con travi ricalate, e perciò "visibili" anche senza necessità di elaborati grafici di progetto, in corrispondenza di pareti che ne nascondano la porzione ricalata e perciò non direttamente caricabili. Nel caso invece di travi "in spessore", ovvero completamente contenute all'interno del pacchetto di solaio e pertanto non localizzabili se non attraverso la presa visione degli elaborati, si potrebbe pensare di individuarle e sfruttarle per collocarvi sopra il carico (ovvero l'acquario, in questo caso).
Nel caso invece il nostro amico si trovi ad abitare all'interno di una delle innumerevoli strutture in muratura portante, allora scordatevi fantomatiche travi su cui poter posizionare l'acquario.

Detto questo, il carico si divide in permanente ed accidentale (almeno per quanto riguarda i solai "coperti", ovvero non le coperture..o tetti..per capirci). Ho letto di fantomatici carichi di calcolo corrispondenti a 400 Kg/mq............Semmai, il carico accidentale (che credo abbiate implicitamente menzionato) si aggira molto più comunemente sui 200 Kg/mq, per locali non suscettibili di affollamento..ovvero per un'edificio di civile abitazione...Però...il nostro splendido acquario non rientra e non può rientrare in questa categoria (vedi il riferimento a persone che saltano...che però dopo 2 ore tolgono il disturbo, mentre il nostro acquario, con tutto il suo carico, rimane lì!) poiché risulta essere a tutti gli effetti un carico PERMANENTE, che ingenera, in una struttura in c.c.a., deformazioni viscose (ovvero dovute ad un carico applicato per un tempo molto elevato o infinito) e pertanto non valutate dal progettista iniziale.

Ulteriore precisazione: parlate di calcolo ammissibile (o di esercizio, per uniformarci alla dicitura attuale) e calcolo a rottura...dimenticando però una cosa: con un calcolo alle tensioni ammissibili non si tiene conto di quanto invece prescritto e prescrivibile dalla recente (si fa per dire) normativa. Bisogna considerare sempre e comunque non solo lo stato tensionale degli elementi (ovvero, per spiegarmi, se resistono o meno!) ma anche (e soprattutto, aggiungerei) dello stato deformativo degli stessi.
Mi spiego meglio: se voi considerate una sezione di una trave in cemento armato, la data sezione potrà eventualmente "reggere" lo sforzo che noi induciamo caricandola...ma...si deformerà entro i limiti previsti?? Probabilmente, con un acuqario da 850/900 L la risposta sarà NO! Si deformerebbe talmente tanto da indurre lesioni sulle pareti di tamponamento o sulle tramezzature interne e da creare problemi a tutti gli arredi (vedi pavimenti). Questo ovviamente sempre nel fantomatico caso in cui siamo riusciti a caricare direttamente la trave!
Ma nella maggior parte dei casi ci troveremmo a caricare il solaio, non le travi. Caricare il solaio significa caricare dei travetti in c.c.a, normalmente calcolati per portare una normale distribuzione di carico che non superi certi limiti sull'unità di superficie (1 mq). La maggior parte degli acquari supera non tanto il carico per cui il solaio è stato calcolato...quanto il rapporto carico/superficie, concentrano tutto il peso su aree relativamente ridotte.

Inoltre, il fatto che ci si trovi al 3° piano non cambia assolutamente nulla, staticamente parlando. Cambia molto invece nei confronti di azioni orizzontali agenti sulla struttura...ovvero cambia se consideriamo l'azione sismica: brevemente, più aumentiamo il carico al piano, più la risposta sismica dell'edificio si modifica in virtù dell'aumento delle masse in gioco, anche se non riterrei un carico concentrato di questa entità "significativo" ai fini della variabilità della risposta sismica, anche se questo discorso è strettamente legato alle masse in gioco..e pertanto alla conoscenza delle caratteristiche dell'edificio (consistenza, estensione, regolarità in pianta, etc..).

Concludendo e giungendo all'atto pratico, consiglierei all'amico acquariofilo di valutare la possibilità di rinforzare il solaio (se in latero-cemento, ovvero pignatte + travetti in c.c.a.) affiancando eventualmente profili in acciaio ai travetti interessati dall'aumento del carico (ovvero sull'area sulla quale insisterà l'acquario e sui travetti adiacenti). Ovviamente, le soluzioni possono essere varie (me ne sono già venute in mente 3 o 4) ma richiedono tutte l'interlocutore principale, ovvero il committente (il nostro amico acquariofilo) il quale dovrà informare il progettista in merito ai costi ed anche alle scelte architettoniche interne (anche in merito all'arredamento) che intende attuare e/o avvallare a fronte del rinforzo del solaio. Ricordo comunque che non si può prescindere innanzitutto dalla conoscenza approfondita della struttura sulla quale si deve operare!

Saluti


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