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Vi dico la mia soluzione...
Allora dopo numerosi test il progetto che mi accingo a realizzare è il seguente.
L'acqua scorre in un circuito dedicato separato (Acqua demineralizzata). Passa attraverso un waterblock di rame a contatto con la peltier. Si raffredda e si fa un giro in sump con dei tubi in alluminio. Domani attendo un analisi chimica di un laboratorio per capire se il tubo che ho preso rilascia in vasca alluminio. La lega 5xxx dovrebbe resistere alla corrosione sopra ph8 tipica del marino. Poi vi dirò.... Se non rilascia credo che il più è fatto! L'alluminio conduce calore a meraviglia. |
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Di fatto, stai facendo due scambiatori, uno acqua di raffreddamento / cella, ed il secondo acqua di rafferddamento / acqua di vasca. Innanzi tutto, secondo il tuo progetto il secondo circuito scambia per sola conduzione, in un ambiente non a circolazione forzata e a pressione atmosferica, per cui ha un bassissmo rendimento. Secondo poi, a regime, esiste un principio fisico per cui il dT tra scambiatore e fluido affinchè lo scambio sia efficiente non può essere inferiore ai 4-5 gradi. Ora, notoriamente la temperatura fredda di una cella di Peltier difficilmente può essere inferiore ai 20°C, per cui il fluido refrigerante avrà nelle migliori condizioni 25°C; di conseguenza, se va bene bene in vasca puoi tenere 30°C, se disponi di abbastanza potenza... Ragazzi, circuiti fatti da professionisti dichiarano di poter, nelle migliori condizioni, abbassare la temperatura di esercizio di una vasca gestita con normali neon di 3-5°C rispetto alla T ambiente. Questa tecnologia non è in grado di raffreddare vasche sovra illuminate, come tipicamente i nostri nano, a meno di investire un capitale in energia elettrica ed in impianti, come gli OCEAN, che non a caso costano un putiferio. Provate a vedere che modello vi suggeriscono per una vaschetta da 100L, con HQI da 150W+ 24PL, e poi capirete perchè i modelli a compressore sono molto più economici! Secondo me la lotta alle alte temperature va fatta con altri metodi: 1. ventole, funzionano egregiamente e costano poco, purtroppo fann ocasino... 2. preferendo quando possibile le T5 alle HQI; scaldano molto meno e sono in giusto dimensionamente ugualmente performanti! 3. modulando il fotoperiodo in modo che il picco di illuminaizone almeno non coincida con il picco di calore! Comuqnue, se volete insistere con le celle di peltier, vi suggerisco di trovarvi uno scambiatore in alluminio, e di fare uno scambio acqua di vasca/cella, almeno perdete meno effcienza! |
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si fa prima a prendersi dei refrigeratori normali e hai meno spese e spreco di tempo... come dice edvitto troppe perdite
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La cella di peltier che intendo utilizzare dovrebbe arrivare a -20° anche se non mi aspetto questo risultato. Credo che dovrei assestarmi sui 3/4° se riesco a raffreddare bene la parte calda. Certo se andasse a 20° non otterrei granchè, ma a 3/4° la cosa sarebbe molto diversa. Se c'è qualcuno che ha provato materialmente la peltier mi piacerebbe che scrivesse che temp raggiunge... |
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Come ben comprenderai, però questi risultati sono ampiamente teorici. A mio avviso 20°C sulla parte fredda, quando la T ambiente è di 35° è già un ottimo risultato! Comunque, non è tanto qesto il problema... è una questione di rendimento! Le macchine frigorifere sono rappresentate da un COP, ovvero un coefficiente che rappresenta in base alla spesa elettrica (W) quanta potenza termica sono in grado di assorbire (Wt). Quindi, se tra carico ambientale, carico termico delle pompe ed irraggiamento delle lampade sei in grado di determinare il carico termico della vasca (Wass), puoi facilmente determinare il dimensionamento della macchina frigorifera! Nella fattispecie, a meno delle perdite di conduzione del calore, comunque da considerare, all'equilibrio: Wass=Wt=COP*W da cui discende il dimensionamento elettrico W=Wass/COP In realtà, affinchè la macchina raffreddi e non lavori in continuo, deve essere che: Waa>>Wt, e quindi W>>Wass/COP Allora, ipotizziamo per semplicità che una vasca con 150W di luce, 15W di pompe immerse, più tutto il carico ambientale abbia un carico termico di 100W (Wass). Quale deve essere il dimensionamento elettrico della macchina frigorifera? Ebbene, considerate che il COP delle celle di Peltier è circa 0,6, mentre di una buona macchina a compressore anche superiore a 3; ipotizziamo qui per prudenza 2,5. W>>200/,6>>332W in caso di cella di peltier W>>200/2,5>>80W in caso di macchina a compressore. Capite dunque bene che l'impiego di celle di peltier non è assolutamente conveniente, a meno che non sia giustificato da particolari condizioni techiche, quali: 1. le celle di peltier raffreddano e riscaldano, quindi un solo strumento può pilotare tutta la termica della vasca; 2. per piccole potenze (<50W) l'impiego delle macchine a compressore è eccessivamente oneroso; 3. sebbene siano ventilate, le celle di peltier risultano solitamente meno rumorose dei compressori. Tenete presente che per raffreddare un piccolo nano da 60L con HQI e amenità come sopra, diversi testi consigliano macchine a compressore da almeno 1/10HP, pari a 75W, quindi capaci di un carico frigorifero pari ad almeno 200Wt. Le celle di peltier sono un'ottima soluzione per piccole vasche (entro i 30L) e senza HQI; sopra questi carichi sono inutili. Personalmente, ho un TECO micro su un nano da 100L+150HQI+skimmer+pompe ecc... D'estate è totalmente inutile, e devo integrare con delle ventole. In compenso, è molto utile da settembre a giugno perchè è in grado da solo di regolare la T della vasca, e levo le ventole dalle scatole. Diversamente, le celle servono assai a poco... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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