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Ciao Paolo,
mi fa piacere rileggerti -97c in effetti sono stato "disperso" per un bel po'... Prima la connessione, poi altri casini vari che mi hanno alienato dal forum: "domani mi collego", poi rimandi, poi ci pensi... Poi realizzi che son passati tre anni... -:33 #23:-D Il periodo tribolato è passato, la vasca-esperimento ad oggi è così http://www.acquariofilia.biz/showthr...=209003&page=3, ed è in fase di pre-smantellamento per riorganizzare il tutto. Sono allo step "recupero materiali": prima che faccia freddo devo rifare lo sfondo 3D, stavolta su tre lati, tipo acquario civico per intenderci e devo estrarre i legni per segarli a mano ed incollarceli. Voglio recuperare altri litri e migrare al plantacquario con la gestione che ben sai. Echinodorus, Cryptocoryne, ceratophyllum e microsorium... Del pothos... Un po' di caridine e otocinclus... Gasteropodi a go-go... Il solito filtrone senza manutenzione corroborato dal DSB (che devo rifare per questioni puramente estetiche: come denitratore va che è un piacere ;-) )... Movimento con stream da marino deratata per l'uso nel dolce... Cose così ma senza i caterpillar devasta-foreste acquatiche :-)) |
Ottimo!
Io seguo dall'esterno... comunque il mio fondo di lapillo lavico allestito nel settembre 2008 (quando è nata mia figlia Anna) sta ancora andando alla grande. Nitrati zero virgola zero in un 30 litri lordi con 16 boraras e una trentina di caridine, cambi d'acqua stagionali (nel senso che ne faccio 4 all'anno). |
#70
In quanti siamo a seguire questa filosofia? #22 |
Quote:
Buon giorno ragazzi... Come ho detto in sede di presentazione sono stato letteralmente folgorato da questa discussione, talmente folgorato che così d'istinto, senza ragionarci troppo, mi sono procurato una vaschetta da 40 l. Di acquari capisco nulla e la lettura delle 24 pagine della discussione, oltre ad altre risorse in rete, mi ha dato risposte anche a domande che mai avrei pensato di porre......però come spesso avviene con il massimo di informazione si ottiene anche il minimo della comprensione, perchè manca la capacità di effettuare una corretta sintesi #28b#28b-:33 Comunque sono paziente, non pretendo risultati immediati e poi ci siete voi :-) Bene la faccio breve, le prime due domande. In un negozio di agraria ho visto un terriccio idoneo alla coltivazione dei cactus composto da torba e sabbia silicea , le percentuali però non erano indicate, potrebbe andare bene come fondo essendo più "leggero ed aearato" del terriccio convenzionale ? Il fondo poi pensavo di farlo con terriccio , lapilli e giaietto Secondo quesito, mi è venuta l'idea per ridurre i tempi di maturazione del fondo di sbatter dentro la vasca un tot (10, 20% ?) di acqua prelevata in uno stagno carsico lontano da insediamenti industriali o allevamenti di bestiame. Può essere una idea, oppure vado solo a cercare rogne ?? Basta così un grazie a chi vorrà rispondere sergio |
Ciao e bentrovato :-)
In linea di massima per il terriccio direi di si, però un eccesso di silice potrebbe portare a formazione di diatomee (non che sia un male, eh?) Per quanto riguarda invece l'inoculo con acqua "viva" direi che è un'ottima idea, se poi riesci ad introdurre dafnie & co, sarebbe il massimo ;-) |
Grazie Luca
Quanto alla quantità dell'inoculo un 10% puo essere ragionevole ? |
Ciao rodcenko #28
Ma ... aspettate un momento. L’inoculo in una vasca appena avviata ha poco senso, in quanto i batteri, i micro ed i macro organismi introdotti andranno incontro ad un cambiamento repentino delle condizioni ambientali, tale che porterà alla morte della quasi totalità delle popolazioni. L’inoculo va fatto a vasca matura e con specie di cui siamo sicuri della sopravvivenza a parametri conosciuti. Se invece prendiamo organismi vari ed indefiniti da uno stagno carsico e le inseriamo in una vasca sterile ed appena avviata con parametri di pH, durezza, temperatura, luce e nutrienticompletamente diversi, sarà difficile che si mantengano in vita a lungo. Riguardo poi al terriccio per piante grasse, va bene se questo viene inserito nella parte inferiore del fondo, insieme, a lapillo vulcanico e terriccio universale. Il tutto vai poi ricoperto con uno strato non troppo esiguo di ghiaia o sabbia. Questo perché l’acidificazione (data dalla torba) della parte inferiore del fondo è un bene per le radici delle piante, mentre un’acidificazione dell’acqua (che avviene se la torba è in contatto con la colonna d’acqua) può portare ad una diminuzione dell’efficienza della filtrazione biologica del sistema acquario, visto che i batteri nitrificanti si trovano a lavorare al meglio con valori di pH alcalini e alcalinità non bassa. Un’acqua tenera ed acida verrebbe supportata dal sistema solo se ci fossero molte e molte piante sommerse e, soprattutto, emerse. |
Quote:
E' a tutti gli effetti un trapianto, quindi davo per consolidato il fatto che il parametri chimici del donatore e del ricevente siano compatibili... Se parti da una vasca sterilizzata con H2O2 ed inserisci del substrato preso in natura + la sua acqua (+ piante acquatiche), e poi aggiungi acqua con le stesse caratteristiche-base di pH ed alcalinità... Volendo fare i pignoloni con acqua RO + sali, per non introdurre silicati o altri elementi "fuori controllo"... ... e si lascia evolvere in santa pace (non meno di 2 lune, augh! :-)) )... ... l'equilibrio che si andrà ad instaurare sarà molto simile a quello di origine: stessi ceppi batterici, stesse famiglie di unicellulari, stessi detrivori etc etc #e39 |
..azz che casino con 'sto inoculo -:33
Ho capito comunque che in questa disciplina sarà difficile trovare risposte tipo semaforo verde ottimo rosso fermo là cialtrone ;-) Ma anche questo serve. Piantine ordinate, a vasca avviata dettagliata descrizione.... |
Magari fosse così semplice… :-)
Non potrai mai mantenere uguale ed inalterato un intero ecosistema (in tal caso uno stagno carsico) semplicemente prelevando un po’ di substrato, l’acqua e le piante dal luogo di origine. Già solo prelevare una manciata di fondo ed inserirlo in vasca, andrà ad alterare irreparabilmente le zonazioni verticali ed orizzontali del substrato. Ciò che era in anossia riceverà ossigeno e ciò che era in superficie potrà finire in basso. Mancheranno inoltre le reti trofiche tali da equilibrare prede e predatori. Uno stagno carsico ad esempio è ricco anche di insetti che vanno e vengono, anfibi, rettili e quant’altro. Senza contare che i valori e le oscillazioni di temperatura, luce, precipitazioni, correnti, chimica dell’acqua e via discorrendo non saranno mai gli stessi. Molto di ciò che era vivo prima morirà, andando a creare un feedback (una retroregolazione) negativo sull’intero sistema. Quello che voglio dire è che la riproduzione intatta di un ecosistema ed il suo equilibrio in una vasca creata artificialmente da zero non potrà mai essere aderente al reale e, soprattutto, non potrà mai avvenire e ricomporsi tale e quale solo con il prelievo in natura dello scorcio (substrato+piante+animali) che si vuole ricreare. Quello che si può invece fare è avvicinarsi alle caratteristiche fisico-chimiche di un biotopo ed inserirci (a completa maturazione) ALCUNI dei suoi organismi che lo abitano, scelti tra quelli che possono continuare a vivere in quella vasca, ma che possono farlo senza dipendere da fattori (interni e/o esterni) che in quella vasca non posso ricreare. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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