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Johnny Brillo 26-02-2017 10:51

In un tuo vecchio post ti definivi "un pò talebano". Beh, direi che questo post più talebano di così non poteva essere. #18
Ovviamente si scherza, mi fa molto piacere che tu sia intervenuto portando con te la tua grande esperienza.

Secondo me, però, hai un pò generalizzato. Mi sembra di capire, correggimi se sbaglio, che le tue vasche siano incentrate su specie che richiedono valori un pò estremi, acque molto tenere e pH molto bassi.
In questo caso posso anche capire una gestione di questo tipo. Ogni intervento esterno può portare ad uno squilibrio in vasca.

In altri tipi di allestimento, invece, è praticamente impossibile mantenere una vasca in questo modo.
Ad esempio nel mio caso, se continuassi a non fare cambi mi troverei col tempo ad avere le durezze talmente basse da non poter mantenere più stabile il pH, non usando torba & co. per acidificare.
Stesso discorso lo si potrebbe fare in una vasca per poecilidi ad esempio. O ancora meglio per chi alleva i ciclidi dei grandi laghi africani. Ques'ultimo caso forse è l'esempio più estremo che si possa fare.

I cambi hanno anche altri vantaggi: possono stimolare la riproduzione di alcune specie, in una vasca con piante poco esigenti vanno a reintegrare importanti nutrienti per la loro crescita....giusto per fare i primi due esempi che mi vengono in mente.

Un'altra cosa che vorrei sottolineare è che hai parlato di vasche da 20 litri riproduttive
. I pesci non passano l'intero corso della loro vita lì dentro. Altrimenti su AP succede un casino. E' da anni che si predica di non allevare pesci in meno di 30 - 40 litri e che abbiano certe misure per il lato lungo.

Comunque, questo tipo di gestione mi incuriosisce molto. A piccoli, piccolissimi, passi mi ci sto un pò avvicinando anche con un certo scetticismo.

I punti fondamentali mi sembra di aver capito che siano tre o quattro:
- tante piante, sommerse ed emerse
- alimentazione, vivo o microfauna e comunque parsimoniosa
- popolazione scarsa in relazione al litraggio
- vasche molto mature

malù 26-02-2017 13:02

L'acquariofila di Max e molto interessante, diversa da quella che si pratica comunemente, ma molto simile a quella di Lorenz.
In passato sono stato il primo ad "osteggiarlo" principalmente per "proteggere" i neofiti, ma adesso, complice il tuo post e la tua vasca, ho voluto chiedere lumi sulla sua gestione....... vediamo la reazione.

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malù 26-02-2017 17:40

Su ragazzi intervenite, intendevo la vostra reazione ...... chi ha dubbi o vuole precisazioni è il benvenuto, vediamo di aprire nuovi orizzonti!!!

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Avvy 26-02-2017 19:38

Sto seguendo interessato. Secondo me uno dei passaggi cardine è la presenza di alghe, con la loro influenza su assorbimento delle sostanze, presenza di ossigeno e substrato per la microfauna.

Emiliano98 26-02-2017 22:03

Io ritengo che i cambi siano necessari in vasche giovani, quando sono mature e stabili non li faccio spesso.
Questo nelle vasche piccole con pochi pesci piccole, ad esempio nella vasca con ciclidi e loricaridi facevo cambi abbastanza consistenti, sia per l'alimentazione più "consistente" che per il fatto che sono pesci che sporcano di più.
Dipende sempre dal tipo di vasca secondo me

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Mattegenova 26-02-2017 22:06

300 litri per tetrazona
 
Secondo me uno dei punti focali è "il modo in cui vengono alimentati".
Mi è capitato spesso di tornare dalle ferie, 7 giorni senza cibo, (preferisco il digiuno al danno che può fare un parente somministrando troppo cibo) galleggianti che prendono il sopravvento, e pesci in super salute.



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https://www.youtube.com/channel/UCH4...SxvjDrJHWr9Opg

malù 26-02-2017 22:07

In realtà uno dei passaggi cardine è rinunciare alle vasche "da cartolina", cosa sgradita ai più.
In queste gestioni la vasca non deve essere obbligatoriamente brutta, ma l'estetica passa sicuramente in secondo piano, della sua vasca esterna Entropy dice:
"Da notare, nelle foto, l'evidente strato di fanghi, che evito accuratamente di aspirare, vista l'enorme utilità che riveste, in termini di approvigionamento cibo, rifugio per grandi e piccini, biofiltro naturale e riserva di nutrienti per le piante".
La differenza sta nel considerare i fanghi utili, non sporcizia.

Emiliano98 26-02-2017 22:15

In alcune vasche ho fatto pochissimi cambi, mai sifonato. Ma in alcune lo ritengo necessario, soprattutto quando si parla di grosse specie che inquinano molto, una vasca di grossi loricaridi, grandi ciclidi o pesci palla, dubito si riesca a gestire in modo quasi autonomo, per quanto possa essere matura la vasca

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Johnny Brillo 27-02-2017 15:19

Penso che si sia un pò tutti d'accordo che la parola chiave è: dipende. Ci sono molti tipi di vasche in cui una gestione di questo tipo è impensabile.
Vuoi per l'assenza di piante (Malawi, Tanganyika), vuoi per l'alimentazione (discus in accrescimento, loricaridi).

Come ci sono molte altre che posso invece essere gestite in questo modo con determinati accorgimenti.
Credo che la presenza delle alghe conti, ma fino ad un certo punto. A meno ché non si abbia la vasca completamente invasa. Insieme ai muschi rivestono sicuramente un ruolo importante per la microfauna, ma per quello che riguarda l'assorbimento di inquinanti e ossigenazione credo che abbiano un ruolo più marginale.

Da questo punto di vista sono senz'altro da preferire le piante a crescita rapida. Le alghe le vedo più come una conseguenza di una gestione di questo tipo.

Come diceva malù, c'è da fare un salto mentale e iniziare a vedere diversamente cosa c'è all'interno di un acquario. Magari rinunciando a quelli che sono i "canoni" comuni.

E' sicuramente un approccio da provare per ogni acquariofilo che abbia maturato una certa esperienza.

Nel mio caso specifico, la gestione di questa vasca non credo di estremizzarla fino a questo punto. Tengo tanto ai miei pesci quanto alle mie piante.
Se non dovessi più effettuare i cambi ,mi ritroverei col tempo ad avere valori instabili e se non dovessi più fertilizzare, le piante ne risentirebbero non poco.

Resto comunque dell'idea di intervenire solo quando strettamente necessario.

Ho ancora un trenta litri in attesa di essere allestito. Con qualche caridina e gasteropode è un esperimento fattibilissimo. :-)

malù 27-02-2017 21:44

Per quanto riguarda le alghe la miglior risposta l'avremmo da Entropy........per quel che ne so metabolizzano i fosfati molto più in fretta delle piante e, per la produzione di ossigeno, teniamo presente che sono il "polmone" del pianeta e tra le prime ad apparire nell'evoluzione.......non sono propenso a dargli un ruolo marginale.

Hai detto bene Jonny, molti acquariofili non hanno la minima idea di cosa succede realmente nella propria vasca, e neppure delle potenzialità che può esprimere con una particolare gestione.
Per poter fare chiarezza su questo punto, mi permetto di segnalare un sito (Maurizio è membro del forum da parecchio) e il suo libro "L'acquario segreto", ottime fonti per approfondire.
http://www.la-natura-al-microscopio.it/
http://www.la-natura-al-microscopio....uario-segreto/

Johnny Brillo 27-02-2017 23:12

Aspettiamo che Entropy ci illumini. :-)

Quel libro sarà il mio prossimo acquisto. In compenso ho già gli altri della stessa collana sulle piante. Sto cercando ormai da una vita il libro della Walstad, ma oramai è introvabile in italiano. #28d#

malù 28-02-2017 00:54

Lo so......l'ho cercato anch'io senza risultato, ho letto che ha fatto una riedizione aggiornata in diverse lingue, purtroppo non l'italiano.

Il libro di Maurizio è veramente "illuminante", oltre ad essere un vero trattato sulle alghe, riserva una ampia parte sui microrganismi che popolano la vasca, sia durante le varie fasi della maturazione che successivamente.
La lettura, per chi non è "dell'ambiente", può essere ostica in certi passaggi, ma alla fine si riesce ad avere un quadro abbastanza completo.
Tanto per fare un esempio (a grandi linee perchè non sono un biologo:-))).......non so quanti sanno che fra i batteri (specialmente in fase di maturazione), si deve stabilire una catena trofica, essendo la vasca un ambiente chiuso il tutto deve svolgersi correttamente, quando ciò avviene è buona norma mantenerla. Qui si può innestare il discorso dell'attenzione che va posta sulla presenza della microfauna, in fondo sono tutti questi organismi invisibili che danno la tanto agognata stabilità.

T_M 28-02-2017 01:55

Quote:

Originariamente inviata da Johnny Brillo (Messaggio 1062830005)
In un tuo vecchio post ti definivi "un pò talebano". Beh, direi che questo post più talebano di così non poteva essere.

Chiedo venia per modi bruschi e pensieri diretti, ma concepisco questo come unico modo di portar propri pensieri.
Chi mi ha conosciuto dal vivo, ha in realtà visto.. che son esattamente cosi.

Quote:

Originariamente inviata da Johnny Brillo (Messaggio 1062830005)
Secondo me, però, hai un pò generalizzato. Mi sembra di capire, correggimi se sbaglio, che le tue vasche siano incentrate su specie che richiedono valori un pò estremi, acque molto tenere e pH molto bassi.
In questo caso posso anche capire una gestione di questo tipo. Ogni intervento esterno può portare ad uno squilibrio in vasca.
In altri tipi di allestimento, invece, è praticamente impossibile mantenere una vasca in questo modo.

Le mie vasche sono incentrate su i pesci. Ho allevato da Paros in acido puro fino al salmastro, passando da poecilidi a killi.
Medesima gestione. Medesimi risultati. Medesime modalità. Oggi come negli anni '80. Utilizzo pochi materiali come ne utilizzavo pochi allora. I "prodotti da acquariologia" non so a cosa servono. Per controllare andamento di una vasca non devo valutare i suoi valori. Guardo in faccia i pesci. Più semplice e diretto. e soprattutto sicuro.

Quote:

Originariamente inviata da Johnny Brillo (Messaggio 1062830005)
Un'altra cosa che vorrei sottolineare è che hai parlato di vasche da 20 litri riproduttive. I pesci non passano l'intero corso della loro vita lì dentro. Altrimenti su AP succede un casino. E' da anni che si predica di non allevare pesci in meno di 30 - 40 litri e che abbiano certe misure per il lato lungo.

Ho la fortuna di viver d'acqua da prima che nascesse il web. Le prediche e la demagogia da acquariofilia moderna fa poca breccia nel mio modo di gestir le vasche.
Per i benpensanti una vasca riproduttiva è una vasca in cui far riprodurre i riproduttori e poi spostarli per foraggiare ed accrescere la prole. Antitesi di ogni metodo naturale.
Ogni vasca in cui allevo una specie è la loro vasca riproduttiva. PErchè riprodursi fa parte del loro ciclo vitale. non esiste mantenimento e riproduzione. Solo l'insieme dei due porta ad allevare naturalmente i propri pesci. Cosi come non esiste il dover alimentare gli avannotti con artemia forzando la loro sopravvivenza. Bypassando ogni criterio di selezione naturale.
30 40 litri... Se dovessi allevare singole coppie di paros o indostomus (o decine di altre specie) in vasche di quel litraggio li perderei in pochi giorni, per l'impossibilità di alimentarli correttamente. Ai pesci poco importano le misure reali. Importa il setup corretto di vasca ed il rispetto delle loro caratteristiche di vita.


Quote:

Originariamente inviata da Johnny Brillo (Messaggio 1062830316)
Penso che si sia un pò tutti d'accordo che la parola chiave è: dipende. Ci sono molti tipi di vasche in cui una gestione di questo tipo è impensabile.
Vuoi per l'assenza di piante (Malawi, Tanganyika), vuoi per l'alimentazione (discus in accrescimento, loricaridi).

Ho avuto decine di vasche africane e allevato discus (quando ancora cosi si potevano chiamare)
Sempre usato la stessa logica.
Malawi, Tanganika, sempre un filtro amburgo, e alghe in vasca. Nessun problema di sorta.
Certo non avevo la vasca overstoccata piena di specie colorate malawitose.. Ma quella non è acquariofilia.
Discus, sempre riprodotti in vasche autogestite, sempre accresciuto i piccoli con i genitori, senza mai intervenire fino al loro svezzamento. Ho sempre portato a termine covate con max il 10 % della prole. E ogni singolo esemplare aveva perfettamente ricevuto l'imprinting per accrescere a sua volta la prole.
Certo non avevo cubi con coni e batterie sterili d'accrescimento, non pompavo i pesci con pastoni e cibi calorici... Ma questa non è acquariofilia.

Quindi vero, dipende.
Dipende solo dal fatto che si voglia perder il proprio egocentrismo nel voler gestir andamento ed estetica della vasca e crescita e gestione dei pesci, imparando a tralasciar qualche inestetismo e lasciando autonomi i propri pesci.
Forse non per tutti le vasche saranno gradevoli, ma devo dire che quando la gente viene al PET a veder le vasche che solitamente allestisco per la parte di anabantidi selvatici con AIB, spesso rimangono piacevolmente sorpresi... con buona pace dei pesci in vasca. (meno delle piante fighette e dei pratini da scaper in camicia)

;)

malù 28-02-2017 12:30

Mi permetto di fare un po' da mediatore..... il buon Max mi perdonerà.
Provate a far vostri i concetti generali di quanto sopra esposto, non fossilizzatevi su tutti gli esempi, a volte parla di specie particolari con esigenze altrettanto particolari.
Vi assicuro che la frase "guardate in faccia i vostri pesci", non è una metafora.... se si conosce bene la specie, sono proprio loro a dirvi come stanno, con i comportamenti, con le varie livree etc... lo stesso si può dire della vasca, basta saperla osservare per capire come sta. Se facciamo nostri tutti questi concetti, allestiamo e popoliamo correttamente, creiamo una vasca molto stabile, va da sé che anche i test diventano superflui......vale lo stesso discorso di prima, i test servono per controllare l'instabilità di una vasca instabile.

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Johnny Brillo 28-02-2017 12:59

Quote:

Chiedo venia per modi bruschi e pensieri diretti, ma concepisco questo come unico modo di portar propri pensieri.
Chi mi ha conosciuto dal vivo, ha in realtà visto.. che son esattamente cosi.
Ci mancherebbe! La mia era solo una battuta, preferisco le persone che vanno dritte al punto.

Quote:

Per controllare andamento di una vasca non devo valutare i suoi valori. Guardo in faccia i pesci. Più semplice e diretto. e soprattutto sicuro.
Su questo sono d'accordo. C'è però da dire che nel tuo caso hai alle spalle anni e anni di esperienza che ti permettono di notare ogni piccolo particolare.
Per chi questa esperienza non l'ha ancora maturata o se la sta costruendo (e mi ci metto anch'io), testare l'acqua può essere un valido supporto almeno per essere certi di fornire le condizioni ottimali di allevamento. Parlo solo dei parametri dell'acqua. Ovviamente poi c'è tutto l'allestimento della vasca che, se vogliamo, svolge un ruolo anche più importante.
Guardare i pesci in faccia in alcuni casi è anche difficile, sottili e schiacciati come sono. :-D Scusate la battuta infelice. :-)

Quote:

Ogni vasca in cui allevo una specie è la loro vasca riproduttiva. PErchè riprodursi fa parte del loro ciclo vitale. non esiste mantenimento e riproduzione. Solo l'insieme dei due porta ad allevare naturalmente i propri pesci. Cosi come non esiste il dover alimentare gli avannotti con artemia forzando la loro sopravvivenza. Bypassando ogni criterio di selezione naturale.
Questo passaggio dice molto sul tuo modo di approcciarti all'acquariofilia. Senza dubbio da apprezzare. Inoltre risponde a tanti perchè di una gestione come la tua.

Quote:

Ai pesci poco importano le misure reali. Importa il setup corretto di vasca ed il rispetto delle loro caratteristiche di vita.
In tutto questo rientrano anche gli spazi vitali. In molti casi le misure contano. Territorialità, spazio per il nuoto, ecc.
Sennò prendo un 50 litri, lo riempio di rocce e alghe e ci metto dentro un trio di mbuna. Poi facciamo come Highlander: ne resterà uno solo.
In questo caso ho rispettato tutte le loro necessità ad eccezione dello spazio. Che per me rientra nel "setup corretto di vasca ed il rispetto delle loro caratteristiche di vita".


Ho avuto anch'io un malawi, in questa stessa vasca. Sono anch'io contrario l'overstoking che con l'acquariofilia non ha niente a che vedere.
Vasca piena di alghe e popolazione che alla fine contava solo nove esemplari. Anche in questo caso, però, se non fossi intervenuto con i cambi, mi sarei ritrovato un'acqua che non sarebbe stata più adatta all'allevamento di queste specie. La concentrazione di nitrati sarebbe salita al punto da diventare tossica per i pesci.
Il tuo modo di vedere e gestire un acquario è senza dubbio interessante e affascinante. Ti ripeto, mi incuriosisce e lo apprezzo molto, ma ad un certo punto si devono anche fare i conti con la chimica.

Fare di tutta un'erba un fascio non lo reputo possibile. Ci sono specie e allestimenti che sono agli antipodi tra loro e che richiedono a ragion veduta di essere gestiti in maniera differente.
L'approccio potrà anche essere lo stesso (alimentazione, accrescimento, nuove nascite), ma la gestione....

Quote:

Dipende solo dal fatto che si voglia perder il proprio egocentrismo nel voler gestir andamento ed estetica della vasca e crescita e gestione dei pesci, imparando a tralasciar qualche inestetismo e lasciando autonomi i propri pesci.
La chiave probabilmente è tutta qui, come diceva anche malù qualche post addietro.

Johnny Brillo 28-02-2017 13:18

Quote:

Originariamente inviata da malù (Messaggio 1062830599)
va da sé che anche i test diventano superflui......vale lo stesso discorso di prima, i test servono per controllare l'instabilità di una vasca instabile.

Per determinati tipi di vasche sarà anche vero, ma non per tutte secondo me.

Dipende anche da quello che si vuole ottenere da un acquario. I pesci restano in primo piano, tutto gira intorno alle loro esigenze. Se però volessi curare anche la flora? Non sto parlando di un olandese o di un iwagumi, semplicemente di una vasca tipo questa del topic.

I test mi servono per capire i consumi e i bisogni di una vasca oltre alla sua osservazione. Col tempo diventa tutto più automatico e si faranno sempre più di rado.

Se non avessi fatto dei test nel mio vecchio malawi non sarei riuscito a capire quanti nitrati si andavano ad accumulare e quindi quando e quanta acqua cambiare per mantenerli in concentrazioni accettabili.
Una volta capito questo aspetto li ho fatti solo molto raramente per controllare che tutto andasse bene.

malù 28-02-2017 13:29

Se la vasca è pensata solo per i pesci, va da sé che le piante vengano scelte per determinate caratteristiche, ci sono diverse rapide, lente, epifite, emerse che non abbisognano di fertilizzanti.
Per stabilizzare le durezze ci può essere il sistema che ti ho descritto qualche post fa, per acidificare ci sono molti sistemi naturali, che possono entrare ottimamente nell'ecosistema della vasca.

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Johnny Brillo 28-02-2017 14:56

Si, se voglio allestire un'autovasca (termine bruttissimo) allora va benissimo quanto dici.
Scelgo determinate piante, mi regolo con un certo tipo di alimentazione, uso metodi naturali per mantenere i valori in un certo range e tengo la vasca sottopopolata.

E' una cosa fattibilissima e, con la giusta esperienza, sicuramente più facile da gestire e ancor più adatta ai pesci.

Quello che a me non torna è la possibilità di gestire tutte le vasche e tutti i pesci in questo modo. Per quella che è la mia limitata esperienza non la reputo una cosa fattibile.

Stesso discorso per i test. In una vasca che ormai va in un certo modo se ne può fare a meno. Ma dovrò almeno sapere in che acqua metto i pesci?
Soprattutto se con osmosi e acidificanti vari vado a modificare i miei valori di partenza.

E' un'argomento che mi piacerebbe approfondire, sia qui che sulla mia pelle. Appena avrò un pò di tempo parto con la vaschetta da 30 litri. ;-)

malù 28-02-2017 15:32

Parlo in linea teorica, eventualmente Max potrà confermare o meno, se hai fatto caso ha parlato dell'importanza della filtrazione...... Se si usa un Amburgo ben dimensionato la sua capacità denitrante riveste un ruolo importante, per i fosfati ci pensano le alghe...... ecco la tua vasca africana gestita senza cambi.

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Johnny Brillo 28-02-2017 19:28

Ok. Ne sono poco su questo sistema di filtraggio. Per mezzo dell'azione anaerobica dei batteri, si dovrebbe andare a chiudere il ciclo dell'azoto e quindi eliminare anche i nitrati. Però non ne conosco l'efficienza.

Un dubbio: in una vasca senza piante, tipo quelle dei grandi laghi africani, può essere una valida soluzione, ma in una vasca con piante?
Le piante dovrebbero riuscire a prelevare l'azoto anche da ammoniaca e ammonio (anzi dovrebbe essere più facile per loro), ma bisognerebbe vedere con che rapidità questo filtro trasforma queste sostanze.

Per quello che riguarda la microfauna invece? Come si procede? Si lascia che la natura faccia il suo corso o si vanno a inserire degli inoculi e si lascia maturare la vasca per molto tempo?

T_M 28-02-2017 19:51

Quote:

Originariamente inviata da malù (Messaggio 1062830666)
Parlo in linea teorica, eventualmente Max potrà confermare o meno, se hai fatto caso ha parlato dell'importanza della filtrazione...... Se si usa un Amburgo ben dimensionato la sua capacità denitrante riveste un ruolo importante, per i fosfati ci pensano le alghe...... ecco la tua vasca africana gestita senza cambi.

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... è semplicemente tutto qui ...

esiste un'equazione naturale non scritta dell'equilibrio in vasca.
litri->fauna->flora(alghe comprese)->alimentazione->filtrazione

in questi termini, ogni vasca, ogni situazione può esser gestita in modo naturale.
davvero più difficile nel concepirlo che metterlo in opera..
Mediamente il periodo migliore per le vasche è agosto... quando i proprietari son con le chiappe al mare e vien solo qualcuno ogni 3 gg a dar un pizzico da mangiare.

Quote:

Originariamente inviata da Johnny Brillo (Messaggio 1062830739)
Ok. Ne sono poco su questo sistema di filtraggio. Per mezzo dell'azione anaerobica dei batteri, si dovrebbe andare a chiudere il ciclo dell'azoto e quindi eliminare anche i nitrati. Però non ne conosco l'efficienza.

Un dubbio: in una vasca senza piante, tipo quelle dei grandi laghi africani, può essere una valida soluzione, ma in una vasca con piante?
Le piante dovrebbero riuscire a prelevare l'azoto anche da ammoniaca e ammonio (anzi dovrebbe essere più facile per loro), ma bisognerebbe vedere con che rapidità questo filtro trasforma queste sostanze.

Per quello che riguarda la microfauna invece? Come si procede? Si lascia che la natura faccia il suo corso o si vanno a inserire degli inoculi e si lascia maturare la vasca per molto tempo?

amburgo=spugnona pompa sottodimensionata e dimenticarselo.

no piante -> spugnona grande
si piante-> spugnetta piccola

non serve altro.
microfauna?
un pizzico di cibo e un filo di attesa..
e null'altro...

;)

https://www.facebook.com/T.M.fishtan...1546365790889/

malù 28-02-2017 20:32

I filtri che usiamo normalmente si possono considerare molto inquinanti, proprio perché non sono in grado di chiudere il ciclo dell'azoto.
Sono molto comuni perché già pronti, facili da installare/usare. Hanno concorso a diffondere l'acquariofilia ma non è detto che siano i migliori.
Il nostro "vecchio" amico Federico Sibona, ci parlava anni fa degli Amburgo..... li usava negli anni 70/80, quando l'acquariofila era agli albori.

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Johnny Brillo 28-02-2017 21:01

Vi ringrazio per i chiarimenti. Ne approfitto un altro po' se non vi dispiace.

I tempi per far maturare una vasca con questo tipo di filtro sono gli stessi o si allungano?

Per quanto riguarda invece le vasche senza filtro, immagino che la maturazione sia molto più lunga anche per favorire la microfauna e la loro stabilità. Sbaglio?

PS grande Federico! Ho sempre letto avidamente i suoi post. Un pozzo di scienza, come si suol dire. Peccato che non scriva più.

malù 28-02-2017 21:07

Senza dubbio si allungano, ma comunque sono già sbagliati quelli che si usano normalmente.
La vasca non è matura quando si avvia la nitrificazione, ma quando la flora batterica e microfauna sono abbastanza stabili... comunque non prima di almeno due mesi, solo dopo questo periodo andrebbero inseriti i primi pesci.

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malù 28-02-2017 22:19

Come ha detto Max l'Amburgo è versatile, cerco di dare una piccola spiegazione per chi non lo conosce:
In una vasca africana, per esempio, la spugna sarà grande e l'attraversamento lento permettendo ai batteri anaerobi di stratificarsi nella parte più profonda/interna della spugna, i nitrificanti consumano l'ossigeno nella parte più esterna e quando l'acqua arriva in profondità è "pronta" per gli anaerobi.
In caso di altre tipologie di vasca, basta ridurre lo spessore della spugna, e/o aumentare la velocità di attraversamento e il filtro diventa solo nitrificante.

Johnny Brillo 01-03-2017 11:34

Pensavo ad una maturazione molto più lunga.

Mi sto informando un pò su questo filtro. Il funzionamento è in parte simile ad un filtro ad aria infatti molti utilizzano proprio un aeratore per avere un flusso lento. Una piccola pompa resta la soluzione migliore.

Altra cosa da considerare sono i PPI (Pores Per Inch - pori per pollice) che deve avere la spugna. 30 PPI sembra che siano ideali. Quindi si tratta di una spugna a maglia abbastanza fine.
Il resto del funzionamento è molto chiaro. Grazie malù, mi avete scombussolato l'esistenza. #07

Probabilmente lo scarso utilizzo è dovuto all'ingombro in vasca e all'estetica.

malù 01-03-2017 14:22

Infatti..... ma ritorniamo al punto principale, l'estetica dovrebbe passare in secondo piano e l'ingombro non inciderebbe in una vasca poco popolata.

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malù 01-03-2017 15:21

È l'approccio in generale che è diverso........ oggi si ha la tendenza a considerare la vasca come ad un contenitore per i pesci ed è qui l'errore, le specie "invisibili" sono molte di più dei pesci quindi, proprio per il loro benessere, devono essere tenute in gran considerazione.
Normalmente si controllano i valori si sifona il fondo, si elimina accuratamente ogni tipo di alga e si pensa di tenere i pesci "nel pulito '.... nulla di più sbagliato, i pesci stanno bene quando la vasca è stabile, non solo chimicamente ma soprattutto biologicamente.
Anche fra i batteri ci sono i predati e i predatori, nessuno deve prevalere, pena l'interruzione di quella catena trofica di cui parlavamo.
Dopo tutti questi bei paroloni , si scopre che la natura è meravigliosa e, alla fine, come diceva Max per avere l'equilibrio non occorre fare nulla.,è sufficiente lasciare in pace la vasca.

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Johnny Brillo 02-03-2017 10:33

Quote:

Normalmente si controllano i valori si sifona il fondo, si elimina accuratamente ogni tipo di alga e si pensa di tenere i pesci "nel pulito '
Questo è il modo di vederla di chi si approccia per la prima volta ad un acquario. Col tempo si inizia a comprendere meglio il piccolo ecosistema che si crea in cinque vetri e si vedono le cose in maniera diversa, come lo sporco o qualche alga.

Purtroppo è così e probabilmente è giusto che lo sia. In una vasca di un neofita gli errori sono molti, primo fra tutti il popolamento della vasca stessa (non sempre per carità). Gestirla senza cambi porterebbe solo a spiacevoli conseguenze.
La natura è meravigliosa, ma, se dietro non ci sono studio e conoscenze che portano al giusto allestimento, la natura risolve tutto con pesci a galla e una pozza maleodorante.

Gestire una vasca con o senza cambi sono molto lontani tra loro ed hanno alle spalle un modo di vedere e vivere l'acquariofilia molto diversi.

Ciò, però, non vuol dire che, in una vasca dove si fanno cambi regolari e si ha un egocentrismo (come diceva Massimo) tale da volerla indirizzare esteticamente in un certo modo, non si vadano a rispettare le esigenze dei suoi ospiti.
Ovviamente non parlo delle vasche degli scaper in camicia (:-D), sempre per usare le parole di Massimo.

malù 02-03-2017 12:24

Sono d'accordo con te, lo scopo che mi sono prefisso, coinvolgendo proprio il buon Max, non è quello di criticare o convincere, ma di spiegare che c'è anche un altro modo di fare acquariofilia.
Se a qualcuno interessa, dovrà senza dubbio approfondire e studiare, penso che il nostro "lavoro " qui sul forum comprenda anche una parte propositiva.

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malù 02-03-2017 16:36

Tanto per ulteriore conferma ...... ho una delle due pareti laterali completamente verde di alghe, controllando i piccoli li ho visti con chiarezza "brucare".

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Johnny Brillo 02-03-2017 21:29

Pienamente d'accordo. Come ti dicevo l'altra volta, secondo me è uno step successivo al quale si arriva col tempo.

Selezione naturale o li stai alimentando con naupli di artemia?

malù 02-03-2017 21:45

Nessuna alimentazione......ho pronta sia la polvere che i congelati, ma non li ho ancora usati.
Nei più grandicelli si vede già una bel filo di "cacchina", quidi si alimentano senza problemi.

Johnny Brillo 02-03-2017 21:53

Questo è uno degli aspetti più affascinanti di queste vasche e semplifica anche la gestione delle nuove nascite.

malù 02-03-2017 22:05

Vero.......tutto è piu naturale :-)
Senza una adeguata microfauna i piccoli andrebbero per forza trasferiti, non si può pensare di alimentarli correttamente senza inquinare tutto. D'altro canto il trasferimento sarebbe comunque uno "stavolgimento" e non ci sarebbe selezione.

T_M 03-03-2017 01:41

Quote:

Originariamente inviata da Johnny Brillo (Messaggio 1062831188)
Questo è il modo di vederla di chi si approccia per la prima volta ad un acquario. Col tempo si inizia a comprendere meglio il piccolo ecosistema che si crea in cinque vetri e si vedono le cose in maniera diversa, come lo sporco o qualche alga.

Purtroppo è così e probabilmente è giusto che lo sia. In una vasca di un neofita gli errori sono molti, primo fra tutti il popolamento della vasca stessa (non sempre per carità). Gestirla senza cambi porterebbe solo a spiacevoli conseguenze.
La natura è meravigliosa, ma, se dietro non ci sono studio e conoscenze che portano al giusto allestimento, la natura risolve tutto con pesci a galla e una pozza maleodorante.

Gestire una vasca con o senza cambi sono molto lontani tra loro ed hanno alle spalle un modo di vedere e vivere l'acquariofilia molto diversi.

Ciò, però, non vuol dire che, in una vasca dove si fanno cambi regolari e si ha un egocentrismo (come diceva Massimo) tale da volerla indirizzare esteticamente in un certo modo, non si vadano a rispettare le esigenze dei suoi ospiti.
Ovviamente non parlo delle vasche degli scaper in camicia (:-D), sempre per usare le parole di Massimo.

Piccole pillole spicciole alla spicciolata.

In un amburgo vedi una spugna in un angolo. magari nera. se ci fai crescer sopra una parete di epifete, muschio o hidrocotyle ha anche il suo impatto estetico e simula la riva di un fiume.

gestione vasca talebana per i pro e nn per i neofiti?
anche qui la pensa al contrario.
spiego.
STEP 1
con le dovute premesse di aver vasca adeguata, avviata e improntata con criterio, aver scelto specie semplici ed aver trovato pesci sani.. si creano da subito le condizioni idonee a nn toccar mai la vasca.
Se un neofita con le sue debolezze ed incertezze inizia a metter naso nei valori.. 99% per ovviare a qualche punto di durezza o mezzo di PH inizia a far cambi su cambi, introdurre inutili prodotti acquariominchiofili, giocar al piccolo chimico..
Ed il castello crolla in un nulla...
Se si scelgono specie robuste, e si trovano pesci sani, nulla accade nel aver valori non perfettamente centrati.. ed i pesci stan comunque bene.
Molto..molto...molto..molto peggio mutare il neoequilibrio in vasca a causa delle incertezze neofite.
STEP 2.
il neofita cresce, e prova a giocar con specie più cazzute.
anche qui poco cambia per il loro mantenimento con vasche mature, ma se si vuol raggiungere le ripro, con molte specie per salvar le larve devi aver precisi valori. e a quel punto, con la consapevolezza dell'esperienza entre in gioco capir quei valori e provare con "testa" a correggerli.. nessun kit piccolo chimico necessario. PHmetro e conduttivimetro bastano e avanzano.
STEP 3.
"guardo in faccia i pesci"
... arrivi ad un punto in cui già a naso sai il corretto mix tra acqua RO e rete, torba&catappa&pignette and so on ..
ritorni a non usar più nulla e ti godi semplicemente il benessere dei pesci.


sicuramente anche le vasche "banalmente estetiche" possono rispettar esigenze dei pesci.
ma solitamente tra rispettar esigenze e "farli star tranquilli nel loro benessere" ci passa qualche Kw di luce e ritocchini vari.
si tratta di metter paletti sei compromessi.
io li metto tutti verso i pesci, e facendo cosi per decenni alla fine ho anche imparato a dar il loro necessario senza nemmeno far vasche orrende ;)
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Quote:

Originariamente inviata da malù (Messaggio 1062831443)
Vero.......tutto è piu naturale :-)
Senza una adeguata microfauna i piccoli andrebbero per forza trasferiti, non si può pensare di alimentarli correttamente senza inquinare tutto. D'altro canto il trasferimento sarebbe comunque uno "stavolgimento" e non ci sarebbe selezione.

Anche qui tutto sempre semplice.
Se si voglion avere nuovi riproduttori che mantengono un comportamento simile ai loro genitori.. vanno lasciati in vasca con loro e lasciati liberi di sopravvivere con cio che trovano in vasca (aiutini con BBS scarsi).Pochi sopravvisuti... ma non dobbiamo ne vendere ne contribuire agli album altrui.
Se li separi e li fai banchettare..
tempo qualche generazione e sanno programmar da soli la mangiatoia automatica..

;)

Johnny Brillo 03-03-2017 10:00

D'accordo in tutto tranne che in un punto:
Quote:

STEP 1
con le dovute premesse di aver vasca adeguata, avviata e improntata con criterio, aver scelto specie semplici ed aver trovato pesci sani
Quanti neofiti hanno una vasca della giusta grandezza, studiata come si deve e popolata nel giusto modo?
Negli anni passati qui su AP, ne ho visti pochi. Parlo anche per esperienza personale. Se avessi gestito la mia prima vasca in quel modo, sarebbe andato tutto in malora nel giro di poco.

Quote:

sicuramente anche le vasche "banalmente estetiche" possono rispettar esigenze dei pesci.
ma solitamente tra rispettar esigenze e "farli star tranquilli nel loro benessere" ci passa qualche Kw di luce e ritocchini vari.
si tratta di metter paletti sei compromessi.
Spesso è così, ma non sempre. Ora, non per essere presuntuoso, ma credo che la vasca di questo topic sia sia "banalmente estetica" che dalla parte dei pesci.

Poca luce, galleggianti che ricoprono 3/4 della superficie, fertilizzazione al minimo quel tanto che basta per tenere le piante in salute, piccoli cambi per mantenere i valori stabili, ecc ecc.

Ripeto, non è presunzione, voglio solo capire fino a che punto si spinge questo punto di vista ed eventualmente cosa cambiereste nella gestione.

malù 03-03-2017 14:26

Innanzitutto la tua vasca è di tutto rispetto, se tutti allestissero come hai fatto tu saremmo a posto!!!!
Se dovessi gestirla io (lasciando perdere per il momento il discorso riproduzione), sospenderei la fertilizzazione lasciando che prendano il sopravvento le piante più robuste.
Visto il range di valori abbastanza ampio dei pesci, inserirei qualcosa di calcareo per stabilizzare le durezze.
Toglierei il perlon per avere particelle in sospensione.
Ridurrei la pulizia al solo vetro anteriore.
A questo punto, fatte le opportune verifiche sui valori, procederei con i soli rabbocchi con acqua di rubinetto per reintrodurre i micro nutrienti.

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dave81 03-03-2017 15:01

Quote:

Originariamente inviata da malù (Messaggio 1062831666)
procederei con i soli rabbocchi con acqua di rubinetto

è questo punto che io faccio fatica a capire#24 voi considerate i rabbocchi come se fossero veri cambi? #24

più che altro non mi piace l'idea di lasciare un pesce sempre nella stessa acqua per anni, senza mai fare un cambio#24

sto solo cercando di capire eh:-)

malù 03-03-2017 15:23

Ma figurati, ogni perplessità è lecita...... si, in pratica i rabbocchi con acqua di rubinetto vanno ad integrare le sostanze consumate dalla vasca.
Considerando una vasca correttamente gestita e popolata, il cambio settimanale/quindicinale del 10/15/20% non serve di sicuro a "ripulire" l'acqua, è solo per il reintegro.
Per tenere i pesci in acqua non inquinata dovresti avere vasche nude e cambi molto corposi e frequenti , come fanno in certi allevamenti intensivi di discus.
Nelle nostre vasche la condizione deve essere più vivibile, l'acqua non "invecchia", deve solo essere mantenuta "sana", il tutto si ottiene mantenendola in equilibrio biologicamente non facendo interventi dall'esterno e reintegrando con i rabbocchi.

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