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descrizione chiarissima che mi ha davvero "illuminato" sulla funzione del ballast. grazie. kuindi diciamo ke un ballast da 20W quando pilota un neon da 20W è ok, perchè limita la corrente in seguito alla accensione in maniera ottimale. invece per lo stesso neon da 20W un ballast da 40 la limita troppo poco e un ballast da 10 la limita troppo con conseguente usura precoce in entrambi i casi del neon? ciao |
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a Mauri, sta discussione con Ale.com, mi sta sembrando kuella ke ho avuto con te kualke tempo fa... :-D :-D :-D |
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io credevo che in questo caso il neon durasse di più perchè veniva meno ''sfruttato'' invece mi confermate che non è cosi'? :-( |
Riprovo a fare la domanda citando me stesso:
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meglio???? ;-) ;-) ;-) ;-) |
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un ballast da 20 su un tubo da 40 anche se riesce ad accenderlo limita troppo la corrente si surriscalda e, oltre a non far funzionare il fluorescente in modo adeguato, inevitabilmente porterà alla distruzione del circuito elettronico in quanto l'impedenza anche se può sopportare 100° saturando il traferro manderà in effetto valanga i transitor del ballast con fumata generale del circuito. Quote:
Riguardo alla ns discussione ti chiedo ancora scusa perchè non volermene ma mi stavo divertendo un pò a tue spese e me ne dolgo ancora e spero che tu sappia perdonarmi ;-) |
figurati con te problemi non ce n'è, tutto risolto.
in base alle tue conoscenze allora, un t5 con il suo ballast PRO, che vita media avrebbe? |
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PS il file allegato e lo schema elettrico con le note costruttive x le impedenze e la lista dei materiali per realizzare un ballast elettronico x t5 da 39 watt |
secondo me il decadimento spettrale* (che e' quello che piu' interessa, in vasche di piante) e' pero' slegato da questo.
tu che dici? hai qualche dato anche a questo proposito? *variazione dello spettro che rende la lampada inadatta ai nostri scopi, anche se per assurdo potrebbe persino aumentare la quantita' di lumen emessi. |
ciao allora se io prendo un ballast ricavatp da una lampada da 15 w e lo applico a un neon da 15 w
avrò problemi/benefici o no? perchè leggendo e rileggendo sono poiù confuso di prima #13 |
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facciamo così, non ti rispondo + perkè così stai rovinando un 3d sull'argomento dove finalmente c'è una persona competente. si sta facendo un sacco di spam inutilmente. mauri, questo calo di cui parli è solo un calo di potenza luminosa emessa o anche un calo qualitativo? |
#25 #25 #25
non hai anche il layout della basetta vero? -11 -11 -11 |
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se utilizzi un ballast non idoneo alla lampada che hai i vantaggi diventano solo svantaggi e cioè diminuzione delle ore di vita della lampada e maggior consumo con possibilità di fumata del circuito elettronico. Quote:
convertirlo in gif comunque ti consigli di scaricarti il prog. eagle versione demo ma perfettamente funzionante per stamparti il circuito stampato PS lo schema postato è solo per le t5 da 39 watt se hai necessità di altri wattaggi o altre lampada chiedimeli non sono segreti industriali ciao a tutti maurizio |
va benissimo t5 39W, ti ringrazio.
io credo ke i ballast delle risparmio En. vadano bene per le PL a 4 pin. la lampadina sembra essere la stessa, ma magari mi sbaglio... |
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comunque, visto che non ci arrivi da solo, ti spiego cosa volevo dire. Negli anni ho (io e un buon numero di appassionati) notato che le piante apprezzano una sostituzione delle lampade effettuata dopo 12-14 mesi di funzionamento (alimentazione elettronica) e che proprio attorno a quel periodo cominciano a risentire dell'usura delle lampade se non si procede ad una sostituzione. (ovviamente sto parlando di tubi di qualita', non di CH lighting) cambiarle cosi' tanto tempo prima di questo termine mi sembra quindi decisamente assurdo, soprattutto se non hai una vaschetta con 2 T8 da 18W. nota: una volta mi e' capitato anche di dover sostituire neon Osram con 6 mesi di vita, ma e' quella l'eccezione. Quote:
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no io intendo il ballast ricavato da una lampada da 15 w voglio applicarlo a un neon lineare in questo caso avrò vantaggi o svantaggi da te prima elencati? |
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Un conto è utilizzare le lampade cinesi in casa dove le ore di funzionamento sono limitate, 2,3 forse 4 ore con accendi e spegni ed un conto in un acquario dove le ore sono tra le 8 e le 10 ininterrotte, il sovradimensionamento o il sottodimensionamento con queste tempistiche può risultare dannoso x le lampade certo se uno usa le lampade commerciali da 2 o 3 € il danno e limitato poi avevo un amico che utilizzava come marca la carta igenica vetrex grana 80 :-D :-D :-D de gustibus |
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precisazione: io non mi riferisco mai a lampade cinesi, ne sconsiglio sempre l'utilizzo per il recupero degli alimentatori e personalmente non le compro nemmeno per illuminare casa. Quote:
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per la mia esperienza con l'accensione tradizionale sei piu' "fuori giri" che con un elettronico imperfetto (per tecnologia diversa e wattaggi leggermente differenti). ..nel senso che i miei T8 da 38W sono alimentati con dei relco elettronici da 36 (per T8) e la differenza nell'usura e' sensibile in confronto all'impianto di serie.. altra curiosita'.. l'"onda luminosa" che si vede talvolta con alimentazione elettronica e' sempre dovuta a sovralimentazione o, ad esempio, anche ad inversioni di fase dovute a distanze troppo elevate tra ali e tubo? ps: grazie per lo schema |
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...vabè, che ci vogliamo fare... è nato così! tra le varie inutilità avevi anche sollevato un punto interessante, ma mi scoccia parlare con chi parla con i tuoi toni di superiorità, per cui lascio perdere. ci tengo a precisare che da questo momento in poi non risponderò + a nessuna delle tue provocazioni, per cui puoi fare benissimo a meno di considerarmi. mauri57, mi potresti spiegare le differenze di pilotaggio tra PL, T8, T5???. -abbiamo oramai capito che serve una limitazione di corrente diversa in base alla lampada. la sparo lì, in ordine decrescente di corrente di lavoro: PL>t5>t8? -hanno anche picchi di accensione differenti? -hanno frequenze di lavoro diverse? se si, quali? |
Ok ormai questo sembra più un forum di elettronica -11
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piano piano stanno cercando di eliminare del tutto il mercurio. Quote:
per quando riguarda l'onda luminosa ne esistono 2 (o + #13 ) se si forma una spirale leggermente + luminosa che cammina lungo il tubo questa è dovuta al formarsi del gas, per intenderci probabilmente è la prima volta che viene alimentato quel tubo ed è normale, i tubi di marca normalmente vengono sottoposti ad un bombardamento di radiofrequenza per far formare (è il termine tecnico usato) il gas. se invece è tipo un lampo allora al 99% è dovuta ad una sovralimentazione, è comunque buona norma rispettare le lunghezze massime fornite dal costruttore del ballast, normalmente non superiore ad 1 mt. per evitare sia l'irradiazione di frequenze spurie e sia l'inversione di fase, se proprio hai necessità di usare una lunghezza maggiore ti consiglio di usare la piattina schermata audio e di collegare a terra la calza dal lato ballast e di accoppiarla dal lato portalampada, a proposito se volete realizzare dei portalampade stagni per t8 prendete 2 portalampade x lampade ad incandescenza e27 utilizzate solo i gusci con carta vetrata ritoccate un pò la filettatura di plastica, utilizzate poi gli attacci tondi per fluorescentie siliconateli, bagnate, si ho detto bene, il fluorescente, inseritelo e siliconate il portalampade con il fluorescente, il tubo bagnato una volta che il silicone si è solidificato non rimarrà attaccato ed il silicone farà da guarnizione stagna. purtroppo devo andare continuerò se volete, questasera. ciao a tutti maurizio |
se non sbaglio sulle confezioni di diversi T8 per acquari (tra i quali le philips aquarelle/aquasky/aquastar) si legge "senza mercurio". potrei ricordar male.. ma forse avevo esteso il concetto partendo da quelle.
comunque non hai frainteso.. la domanda che avevano fatto prima riguardava pl->t8 sono io ad aver dato conto della mia esperienza con t8 36->38W. il discorso comunque mi interessa.. di che ordine di grandezza potrebbe essere il decremento prestazionale di un T5 da 54W alimentato con un elettronico da 54W per T8 (avendo sia tubo che ali in casa questo era un lavoretto che mi ero proposto di fare questa estate), rispetto all'alimentazione con ali specifico per T5? ..e alimentando T8 senza mercurio con ali elettronici "standard" (che quindi saranno progettati per lampade con mercurio)? e un t5 da 39W con un ali per T8 da 36? ottimo il suggerimento per il portalampada.. io facevo una cosa vagamente simile ma "usa e getta" (senza acqua, saldando direttamente il filo ai connettori, e con mezzo guscio di ovetto kinder al posto del portalampada E27) |
Meno male che il titolo era "ballast ....... domandine" bene forse è meglio che faccio un passo indietro e provo a spiegare come funziona un tubo fluorescente, ovviamente non è tutta farina del mio sacco, non me ne vogliano i vari autori se non li cito ma sarebbero tanti e, basta pensare che il fenomeno del neon si cominciò a studiare già nel 1600 ma solo nel 1912 fu costruita la prima lampada fluorescente.
vedi fig. tubo una lampada fluorescente è una sorgente luminosa “ a scarica in gas “. La luce viene prodotta dallo scoccare di un arco tra elettrodi di tungsteno collocati all’interno di un tubo contenente mercurio e gas nobili a bassa pressione (facilitano la produzione dell’arco essendo tra i gas quelli che conducono per più basse tensioni e riducono l’evaporazione dei filamenti di tungsteno). La scarica può essere innescata o da un elevata tensione ai capi del tubo, nel qual caso si parla di lampade a catodo freddo, o da una tensione più bassa agevolata però da un pre-riscaldamento degli elettrodi, nel qual caso si parla di lampade a catodo caldo. La tensione ai capi del tubo prima della scarica ionizza il gas (elettroni liberi e ioni), aumentando le sue capacità conduttive. Una volta che si è innescato l’arco, che col suo calore fa anche evaporare la piccola quantità di mercurio presente nel tubo, il catodo comincia ad emettere elettroni che vengono attirati dall’anodo. Nell’attraversare il tubo gli elettroni collidono con gli atomi di mercurio e, se l’energia trasportata è sufficiente, li ionizzano. Quando gli atomi ionizzati perdono la loro energia tornando allo stato fondamentale lo fanno attraverso una transizione radiativa (emissione di fotoni), durante la quale gli elettroni passano ad un livello orbitale meno energetico. Attraverso la relazione di Plank E = hv è possibile stabilire la frequenza, e quindi la lunghezza d’onda, dell’onda elettromagnetica prodotta nel passaggio degli elettroni dallo loro stato energetico eccitato a quello stabile (con E differenza di energia tra orbitale dell’elettrone eccitato e quello dopo la transizione). Tipicamente gli atomi di mercurio emettono a 253.7 nm, cioè nell’ultravioletto: questi fotoni a loro volta colpiscono il fosforo del rivestimento interno del tubo dando luogo all’emissione di fotoni nel "range" del visibile; il fosforo in pratica funge da convertitore di luce ultravioletta in luce visibile. Dal punto di vista elettrico il tubo fluorescente è certamente un dispositivo molto più complesso delle lampade a incandescenza. Innanzitutto per funzionare richiedono un circuito ausiliario che svolga le seguenti funzioni: fornisca fra gli elettrodi una tensione sufficiente a provocare l’arco e mantenga costante la corrente che scorre all’interno della lampada. vedi fig. circuito La prima funzione è svolta di solito dallo starter, montato in parallelo al tubo; la seconda funzione, invece, è realizzata da un’induttanza connessa in serie al tubo. Lo starter è composto da un contatto bi-metallico, racchiuso in un involucro di vetro, riempito con una mistura di gas il cui principale componente è il neon. Lo stato in cui si trova normalmente lo starter è di interruttore aperto. Quando viene applicata la tensione di linea al circuito questa cade interamente sul parallelo del tubo (impedenza molto alta) e del trigger bi-metallico. La tensione ai capi del trigger è quindi sufficientemente alta da ionizzare il gas neon all’interno dello starter, i contatti bi-metallici si scaldano nella dilatazione che ne deriva si toccano chiudendo il circuito; la corrente comincia così a fluire, de-ionizzando il gas dello starter ma riscaldando anche i filamenti del tubo. Funzionamento dello Starter vedi fig. starter Questo riscaldamento dei filamenti è uno dei punti essenziali dell’efficienza di questa tipologia di lampade a scarica: i filamenti della lampada durante il pre-riscaldamento aumentano la loro temperatura e per effetto termoionico aumentano la loro emissione di elettroni liberi all’interno del gas. Gli elettroni liberi insieme alle particelle che avranno ionizzato rappresentano una miscela ideale (plasma) per far avvenire un arco più efficiente e con più basse tensioni ai capi del tubo. Una volta de-ionizzato il gas dello starter, i contatti si raffreddano, si restringono e il circuito torna ad aprirsi; tutto ciò provoca una variazione di corrente molto brusca nell’induttanza che per la legge di Lenz risponde con un picco di tensione che va ad innescare l’arco nel nostro tubo fluorescente. Una delle particolare caratteristica dei tubi è la resistenza dinamica negativa, ovvero all’aumentare della corrente che attraversa il tubo la tensione ai capi diminuisce (più passa corrente e più il gas si ionizza e più diventa conduttore). Per questo motivo è necessario un dispositivo in serie alla lampada ne limiti la corrente. L’induttanza (chiamata anche reattore o ballast) assolve questa funzione, facendo in modo che la tensione applicata ai capi del tubo a circuito aperto sia in grado di innescare l’arco, cosicché la corrente possa fluire fra gli elettrodi ed innescare il fenomeno della fluorescenza. Ciò può avvenire o con un alta tensione applicata agli elettrodi, oppure con una tensione minore se l’emissione degli elettroni viene facilitata da un pre-riscaldamento dei filamenti. Una volta accesa la lampada l’induttanza provvede a limitare la corrente nel tubo (grazie alla sua azione inerziale rispetto alla corrente). In termini di qualità di luce le lampade fluorescenti offrono più opzioni di qualunque altro tipo di sorgente luminosa. Recentemente è diventato possibile aggiungere rivestimenti in tecnologia trifosforo che consentono di controllare in modo preciso la generazione dei colori primari della luce. Grazie a questa tecnologia sono state sviluppate lampade ad alta efficienza in una vasta gamma di TdC, caratterizzate da un ottimo IRC. Infatti, una delle caratteristiche peggiori di questo tipo di lampada, soprattutto nelle versioni più economiche, dove il rivestimento del vetro è fatto con un solo alofosforo, è un basso IRC intorno ai 65-85; ciò è dovuto soprattutto alle caratteristiche spettrali poco omogenee della luce emessa da tutti i tipi di lampade ad arco. Il singolo rivestimento alofosforico già migliora nettamente la distribuzione spettrale, consentendo anche una certa flessibilità nella scelta di sorgenti bianchissime (Daylight) tipiche dei tubi (con TdC prossima a quelle del sole, 5500 K) o sorgenti più calde (Warm White) ottenute con particolari alofosfori che riescono a dare una risposta spettrale più simile a quella della lampada ad incandescenza. Risultati ottimi si raggiungono però solo combinando la tecnologia degli alofosfori con quella dei trifosfori. In questo caso l’output spettrale può essere regolato in modo da produrre TdC calde, medie, fredde. Il rivestimento di trifosforo crea potenti bande d’energia spettrale nei colori primari in modo da assicurare un elevato IRC unito alla capacità di rendere i colori in modo eccellente. Queste lampade si presentano con gli enormi vantaggi di avere un’efficienza tra 60 e 110 lm/W ed un tempo di vita medio che va oltre le 10000 ore. Da un punto di vista energetico rappresentano un’ottima soluzione. e se non vi ho annoiato vi dò appuntamento alla prossima puntata ciao a tutti maurizio http://www.acquariofilia.biz/allegati/starter_833.jpg http://www.acquariofilia.biz/allegati/circuito_162.jpg http://www.acquariofilia.biz/allegati/tubo_201.jpg |
Caro Maurizio dire che ci hai illuminati sulla teoria è decisamente riduttivo.
Attendo ansiosamente la prossima puntata. Ma nel frattempo ho una domanda banale: Ora è chiaro che il dimensionamento dell'induttanza di un reattore es. da 22W per PL non è adatto per un tubo fluo T8 da 18W e quindi non dà una buona resa ma se viene rispettata la potenza (reattore PL 18W per tubo T8 18W) "l'usura" del tubo e la minore resa dello stesso è tale da giustificare la maggiore spesa per l'acquisto di un reattore elettronico per T8 da 18W (ammesso che si riesca a trovare) o può comunque risultare accettabile la prima soluzione anche se non si sfrutta il tubo al 100%? Devo dire che sebbene molti concetti rimangano per me astratti leggere queste spiegazioni esposte così chiaramente fa sempre molto piacere e per quanto poco aiutano ad avere qualche nozione in più sull'argomento (e rileggendo i post di ieri pomeriggio sono riuscito a comprendere meglio i discorsi fatti). Complimenti per la tua competenza in materia. #70 A presto Ciao Nyk |
personalmente diciamo che qualche nozioncina sull'argomento ce l'ho, mi mancano alcune cose specifiche legate appunto alle differenze tecnologiche tra una lampada e l'altra..
se non c'e' mercurio si eccitera' qualche altro atomo,con relativa emissione a lunghezza d'onda diversa, ma non sono in grado di valutare quanto questo influisca sulla corrente di lampada, ne quale sia la differenza da questo punto di vista tra T5, PL e T8, ne che tipo di influenza abbia un'alimentazione per un tipo di lampada applicato ad un'altra.. dati sperimentali, piu' che teorici, diciamo.. non voglio comunque farti saltare passaggi.. e se tu hai voglia di continuare a scrivere, io ho voglia di continuare a leggere, che comunque un ripasso e un approfondimento certo non mi fa male. :-) |
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Adesso la parte noiosa in quanto comincerò ad elencare i dati di funzionamento dei fluorescenti + comuni preparatevi a subire questa sfilza di dati che comunque servono per capire perchè un ballast progettato per un tipo di lampada non va bene per un altro tipo. Lapada Funzionamento Preriscaldamento scarica PL 18 W 88 Vpk 260 Vpk 500 Vpk PL 24 W 106 Vpk 280 Vpk 600 Vpk PL 36 W 160 Vpk 300 Vpk 700 Vpk PL 40 W 240 Vpk 300 Vpk 800 Vpk PL 55 W 190 Vpk 320 Vpk 900 Vpk T5 14 W 138 Vpk 250 Vpk 500 Vpk T5 21 W 200 Vpk 280 Vpk 600 Vpk T5 24 W 125 Vpk 300 Vpk 600 Vpk T5 28 W 270 Vpk 340 Vpk 750 Vpk T5 35 W 310 Vpk 390 Vpk 900 Vpk T5 39 W 190 Vpk 400 Vpk 900 Vpk T5 54 W 215 Vpk 400 Vpk 1000 Vpk T8 18 W 98 Vpk 250 Vpk 500 Vpk T8 32 W 200 Vpk 300 Vpk 500 Vpk T8 36 W 144 Vpk 300 Vpk 800 Vpk T8 40 W 141 Vpk 300 Vpk 800 Vpk T8 58 W 160 Vpk 350 Vpk 900 Vpk Questi sono i valori dichiarati dai costruttori di tubi fluorescenti ed adesso allcune spiegazioni, la tensione di preriscaldamento non deve superare il 1 secondo, la tensione di scarica non deve assolutamente essere superiore a quella indicata, rispettando questi valori la vita media e quindi anche i tempi di usura delle lampade è minimo quella riportata dai costruttori. Con questo per il momento vi saluto cercate di digerire bene questi dati e, la prossima puntata .................. avrete una sorpresa sulla qualità dei fluorescenti in commercio per uso in acquario. Ps purtroppo il mercurio viene ancora utilizzato quindi occhio a non far rompere un fluorescente in acquario, i pesci lo assorbono immediatamente. Ciao maurizio |
prima domanda: qusti dati sono "standard" per tutti i costruttori o variano in qualche modo da uno all'altro? perche' a naso il tipo di gas contenuto nei tubi dovrebbe influire /per lo meno/ sulla tensione di preriscaldamento
questi dati di chi sono? (chiedo perche' produttori come osram e philips non hanno tubi da 40W ma da 38, eventualmente, come per i 36, di due lunghezze diverse, e non ho mai notato nemmeno i 32W, per questi produttori). a una prima occhiata direi che un alimentatore per PL da 18W va bene anche su T8 da 18.. preriscaldamento e scarica sono pressoche' identici, mentre la tensione di funzionamento della PL e' inferiore a quella dei T8 di un 10%.. immagino che non sia un grosso problema, e che comunque la resa/durata sia superiore a quella di un T8 con ali+starter. per quello che volevo fare io invece (T5 54W con ali T8 58W) la differenza in termini di tensione di funzionamento e' notevole.. un 30% mi sembra veramente troppo, anche se bisognerebbe sapere su che tolleranze e' prodotto l'alimentatore, e che capacita' di adattarsi possiede.. dubbio: se lo facessi ugualmente eventualmente sarebbe l'alimentatore a risentirne maggiormente, vero? |
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mi ero scordato i saluti comunque rimedio subito Ciao a tutti maurizio |
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ad ogni modo dato che questi sono standard.. sapere che casa li fornisce e' inutile. .-) Quote:
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ultima domanda: dove posso trovare gli stessi dati che hai riportato anche per altri wattaggi delle lampade? prima domanda: qusti dati sono "standard" per tutti i costruttori o variano in qualche modo da uno all'altro? a una prima occhiata direi che un alimentatore per PL da 18W va bene anche su T8 da 18.. preriscaldamento e scarica sono pressoche' identici, mentre la tensione di funzionamento della PL e' inferiore a quella dei T8 di un 10%.. immagino che non sia un grosso problema, e che comunque la resa sia superiore a quella di un T8 con ali+starter. grazie |
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#13 |
Adesso vado un po OT, oltre 900 visite pensavo che potessero coinvolgere un po più di persone a partecipare #24
Ciao a tutti maurizio |
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Nota: io ho fatto quel lavoro con un ballast di recupero (da lampada osram) da 21W e un T8 da 18.. e' in funzione da un paio di mesi quindi non sono in grado di verificare il livello di usura, ma la luminosita' /sembra/ incrementata rispetto all'alimentazione tradizionale (come accade usando ballast elettronici correttamente dimensionati). Quote:
ragazzi: forza e coraggio! :-) |
Scusate ma io mi sto perdendo un po per strada.
Da quel che ho in testa (gran casin) so che per far andare dei tubi fluo posso usare: A) alimentatore + starter tradizionali (dà sfarfallio e fa durare meno i tubi) B) reattore elettronico su misura per il tubo in questione (non sfarfalla dura di più ma costa almeno 60€ per una singola lampada) C) recuperare un reattore elettronico da una lampada PL dello stesso Wattaggio (costo ridotto ma prestazioni non ottimali a quanto pare). Alla fine quello che penso possa risultare più interessante per tutti è cercare di capire non tanto qual'è la soluzione perfetta (dato che in questo sono certo che il reattore elettronico appropriato sia la soluzione dalle migliori prestazioni) ma quale economicamente e praticamente risulta più accettabile perchè se usare un reattore elettronico da PL mi fa durare il tubo l'80% di quanto farebbe il reattore appropriato posso pensare che il vantaggio del reattore approrpiato lo vedrei solo dopo un tot di cambi tubi e quindi dopo un tot di tempo (e nel frattempo potrei aver cambiato pacco luci se non addirittura acquario) ma se invece dura il 40% e magari non da alle piante una qualità di luce decente ecco che posso continuare ancora a pensare di risparmiare ma sapendo di non mettere una luce utile all'atto pratico ma solo da quello economico (che poi a ben vedere in tal caso sarebbero solo soldi buttati e quindi perderei anche il vantaggio economico). So che non è possibile esprimere delle opinioni su cosa sia meglio in assoluto dato che ognuono può avere le proprie priorità diverse da quelle di altri ma una cosa che credo accomuni parecchi acquariofili è l'interesse si di riprodurre condizioni ottimali a livello tecnico ma tenendo anche conto delle proprie tasche ...... in fin dei conti se avessimo i soldoni che escono dalle orecchie non staremmo quì a questionare sulle lampade PL. Perciò Maurizio non riesco a capire se le tue considerazioni in merito ai reattori elettronici delle PL tengono anche conto della questione economica o solamente di quella tecnica; in tal caso se fosse possibile ritengo sarebbe utile dare una specie di indicazione del tipo: fin che le varie tensioni (Funzionamento - preriscaldamento - scarica) restano entro il tot % la maggior usura dei tubi non giustifica la spesa per l'acquisto di un reattore appropriato fermo restando che questo rimane un dato assolutamente soggettivo e certamente spannometrico. Dico questo perchè come notava giustamente ale, guardado la tabella postata poco sopra i dati fra la PL 18W e la T8 18W sembrano davvero molto simili e quindi verrebbe da pensare che non ci sia una così gran differenza. Ma forse sto solo correndo troppo perchè magari dopo l'esposizione tecnica avevi già in mente di fare delle considerazioni pratiche ;-) Se mai dovesse essere così mi scuso già in partenza #12 Ciao Nicola |
bah.. io i miei reattori elettronici relco li ho pagati meno di 20 euro a lampada..
per il resto.. condivido. |
Ciao a tutti, scusatemi ma forse sono stato poco chiaro, allora spiego subito che i ballast recuperati dalle famose lampade energetiche, per intenderci quelle che montano solo 2 transistor, non utilizzano il sistema di preriscadamento, scarica e mantenimento, ecco perchè dopo circa 8 mesi siete costretti alla sostituzione dei fluorescenti.
Passo subito alla questione economica con i conticini della serva. Faccio l'esempio di 1 illuminazione composta da 4 tubi da 18 Watt Ballast di recupero da lampade energetiche N° 4 = 12 € lampade da 18 Watt 2 da 6500 e 2 da 10000 = 40 € in media Totale costo di gestione in 2 anni 92 € prevedendo 1 sola sostituzione Ballast Prof. ( quelli detti da ale.com) 2x18 Pz 2 = 40,80 lampade da 18 Watt 2 da 6500 e 2 da 10000 = 40 € in media totale costo di gestione in 2 anni 80,80 € non sono previste sostituzioni in quanto i fluorescenti vengono sfruttati al meglio facendogli superare la vita minima garantita dai costruttori. Tralasciando ovviamente tutte le implicazioni di sicurezza che le modifiche comportano. Come potete vedere anche dal lato economico c'è convenienza, certo che se poi uno dopo 5 o 6 mesi decide di disfarsi dell'acquario non credo neanche che pensi a sostituire la dotazione di serie del suo acquario. buona domenica a tutti maurizio |
anche questi sembrano paragonabili,
ma forse la limitazione di corrente richiesta dai due sistemi è diversa... T5 39 W 190 Vpk 400 Vpk 900 Vpk T8 58 W 160 Vpk 350 Vpk 900 Vpk |
Mi AUTOquoto:
-abbiamo oramai capito che serve una limitazione di corrente diversa in base alla lampada. La sparo lì, in ordine decrescente di corrente di lavoro: PL>t5>t8? -Abbiamo anke capito che hanno picchi di accensione differenti -L'ultima domanda ke avevo fatto era: hanno frequenze di lavoro diverse? se si, quali? |
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Ciao Maurizio |
58W sono il 150% di 39.
..non mi sembrano proprio paragonabili. mauri: 4 lampade da 18w costano la meta' (le 8xx sui 4 euro, le aquarelle poco di piu').. e io a 20euro (scarsi) ho trovato gli 1x. i 2x costano quasi il doppio. ..e anche con i ballast professionali su una vasca con 4 tubi (e quindi abb. spinta).. i tubi non ce li tieni 2 anni. PS: tanto per fare il pignolone.. AmperE. :-)) |
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Ciao maurizio |
allora devo aggiornarmi un pochetto sui prezzi.. perche' le mie fonti sono piu' o meno le stesse.. :-/
..in effetti pero' il grossista di materiale elettrico presso il quale si riescono a trovare i relco ho l'impressione che faccia prezzi piu' elevati del listino (e non solo per l'IVA). verifichero'. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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