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Wingei purtroppo c'erano anche al negozio, non li ho potuti fotografare...
...perchè troppo in alto... Chi mi ha visto dal vivo sa che non spicco in altezza diciamo! XD |
Scusate.. ma scrivere a qualche associazione attiva a Roma?
Non so se da voi ci sia l'Oipa o l'AAE - associazioni animali esotici, che si occupa un pò di tutto, o a 100% animalisti? Loro sanno come muoversi o quantomeno chiedere se si riesce ad organizzare una petizione (in questo caso mi riferirei all'Oipa). 100% sono un pò più radicali ma riescono comunque. L'avevo già scritto in un altro post, qui a Padova sono intervenuti per un pesce rosso tenuto in un locale in una vasca troppo piccola e non potendosi appoggiare alle "condizioni adeguate" previste dal regolamento comunale in quanto dicitura troppo generica, hanno fatto da esca e lo hanno fatto multare per mancata scontrinatura delle bevande che gli erano state servite. Non ricordo bene tutti i passaggi ma a grandi linee era andata così. Una pratica del genere credo che comunque rientri nel maltrattamento - a livello legale, intendo, perchè come livello morale è logico che ci rienti - o che dovrebbe rientrarci.. Jessika, io gli manderei una mail con le foto e il nome del negozio e senti cosa ti dicono. |
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secondo me far intervenire estremisti poco informati è più un male che è un bene...
l'unica è l'informazione, informazione, informazione... niente acquisti niente soldi, niente soldi niente pesci colorati... il resto di iniziative per quanto di bella facciata lasciano il tempo che trovano... non c'è una legge che definisca una cosa del genere... |
link editato da daniele68 per collegamento a altro forum
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Sarebbe un bel tema da affrontare in effetti, sicuramente molto dispersivo a meno che non ci si focalizza su un unico argomento!
Riguardo alla definizione dell'Enpa...hanno sicuramente ragione, tranne rarissimi casi (in cui detenere un pesce in cattività significa non farlo estinguere oppure se ci sono scopi di studio) non si può certo dire che il nostro hobby sia etico ed eco-compatibile. L'acquariofilia secondo me comporta tante spese in termini di energia e risorse naturali, per uno scopo che, in fin dei conti, è solo dilettevole nella stragrande maggioranza dei casi. Si può fare molto per ridurre questi consumi, ma non si azzerano e non ci si può nascondere dietro ad un dito... Riguardo alle selezioni, ci sono semplificazioni troppo riduttive, che inevitabilmente complicano il discorso...In linea generale, ogni selezione forzata/pilotata in un ambiente chiuso comporta dei cambiamenti e delle perdite, di qualunque grado essa sia. Ma per fare un discorso di questo genere non si può partire dai pesci che si comprano in negozio, perchè già si parte male in tal senso... Limitando le osservazioni alle iper-selezioni, si possono analizzare gli effetti fisici e psichici per vedere e capire cosa realmente è stato fatto e perchè. Sul perchè, nel 99% dei casi la risposta è facile: perchè è la novità che si vende sul mercato e piace. Sul cosa è stato fatto, è un po' più complesso il discorso... - Colorazione esagerata (anche se naturale, vedi double/triple/megasuper- color, ecc) - Pinne a velo - Deformazioni del corpo - Albinismo forzato Sono tutte iperselezioni che, di fatto, per il pubblico pagante sono qualità che ne aumentano il prezzo; per il senso etico e naturalista sono mutazioni e/o handicap forzati che molto spesso ridicolizzano la vita stessa del pesce, le sue abitudini e tutta l'evoluzione che naturalmente c'è stata negli anni. In acquario non sempre si riesce a cogliere questa triste verità, anche perchè spesso non si va oltre la scheda del pesce ospitato; in realtà le loro abitudini e comportamenti tipici quasi mai vengono approfonditi...altrimenti si vedrebbero acquari diversi in giro. Un ciclide pompato di colori non riesce a comunicare bene; un ancistrus albino non riesce a mimetizzarsi; un pinne a velo non riesce/non potrebbe nuotare secondo le sue esigenze specifiche, eccetera, eccetera, eccetera... Però attenzione, da questa considerazione a quella che i pesci allora devono essere solo selvatici ci passa (neanche a dirlo) il mare!! |
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Scusate, ma un colpo di telefono alla forestale?
Si chiede se esistono norme che vietano la commercializzazione di quegli esemplari e se esistono saranno loro a chiedere dove sono stati visti! Secondo me non serve nemmeno una denuncia, basta una segnalazione! |
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Noi abbiamo due armi, la prima è l'informazione e purtroppo raggiunge solo una piccola fetta del panorama acquariofilo.
La seconda, più ad ampio spettro, è LO SPUTTANAMENTO. Quei pesci sono destinati a morte precoce, infatti nelle foto ne vedete parecchi stesi sul fondo in agonia. Al coatto di turno che vuole mettere in vasca "i pesci evidenziatori" non vale la pena fare al pappardella etica, ditegli solo che butta i suoi soldi e che i pesci creperanno entro dieci giorni. In merito al negozio... ostracismo. Niente nomi sul forum, ma quando ne parlate con i vostri amici e conoscenti sparate a zero. PS uscendo dal negozio io mi sarei rivolto al proprietario dicendogli, a voce alta per farmi sentire bene dai presenti, IO QUI NON CI METTO PIU' PIEDE E FARO' IN MODO CHE NESSUNO DEI MIEI AMICI FACCIA QUESTO ERRORE, GRAZIE A QUEI POVERI PESCI MARTORIATI A QUEL MODO, indicando le vasche. e tanti saluti. |
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è quello che ho fatto io , senza urlare ma con voce molto chiara . NON POTETE VENDERE DEI PESCI IN QUELLE CONDIZIONI , QUA NON VENGO PIU' ! entro in un negozio di Genova , giro per le vasche e vedo in una di esse un gruppo di discus tutti a lama di coltello , di provenienza ignota ( ho provato a chiedere l'allevatore , ma non me lo hanno voluto o saputo dire ) , impestati di chissà che cosa , epperò regolarmente in vendita . pesci che dopo una settimana chi li ha comprati si affanna a scrivere nella sezione malattie di qualche forum "I miei discus stanno male!! " oppure " ho comprato i discus nuovi e mi si sono ammalati tutti gli altri pesci che già avevo !!" e non è che li regalavano , eh ? >:-( poi magari ci tocca pure sentire che i discus sono pesci difficili , che sono delicati ," a me sono morti subito" , eccetera ...#28b |
Mha, io non sono per fare casino, alla fine rischi di passare per l'invasato di turno, perché tanto chi vuole i pesci evidenziatore non capirebbe e quindi la cosa va stroncata alla fonte!
Ripeto, io mi informerei dalla forestale e farei la segnalazione, se dopo una settimana é ancora uguale li chiamerei ancora. |
Di gente che ragiona, come i soggetti che comprano quei pesci colorati, ne ho vista e dirgli nella maggior parte delle volte tanto ti muore dopo 10 giorni glene importa poco, perchè dicono tanto son pesci se muoiono li ricompro.......
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Il problema dello sputtanamento, cosa che farei volentieri, è che il negozio in questione è una catena...
Chi sputtano? I commessi? Gente che ti vende i pesci pinne a velo e dice che se le pinne diventano troppo lunghe gliele puoi tagliare? Sto pensando seriamente di fare uno squillo alla Forestale, se qualcuno di voi è di Roma può controllare se questi pesci ci sono ancora? Le foto purtroppo potrebbero essere di qualsiasi negozio e oggi stando a casa con la febbra non posso controllare se i pesci risultano ancora in vasca. |
Se alla forestale trovi gente seria, come credo che sia, non gli servono le foto per andare a dare un occhiata!
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Ragazzi, sono d'accorso sul predicare contro queste attività ma non sono d'accordo sul fare cattiva pubblicità ai negozi. La cattiva pubblicità potrebbe essere intesa come diffamazione.
Quindi.. predicate ( ed anche io l faccio) ma i nomi teneteli per voi. Non ve la prendete coi negozianti, prendetevela con lo stato che non vieta l'entrata di questi animali nel territorio italiano. Petizioni, firme, denunce, informazione, socialnetwork, associazioni animali ( WWF- vegetariani- e altre, basta divulgare anche a loro la conoscenza dell'uso di questa pratica per coinvolgerli). Insomma, i metodi ci sono, senza rischiare una denuncia per diffamazione. |
Mha, se io apro un post dicendo che nel tal negozio ci sono determinati pesci non c'è diffamazione, se dico che sono degli assassini e che vanno boicottati allora è diverso!
Comunque qui nomi non ne sono stati fatti, quindi problemi non ce ne sono. Se ve la menate a chiamare la forestale, mi dite in PM dove sono state fatte le foto e domani chiamo io, ma parlarne qui e fare caciara (visto che stanno a Roma :-) ) non si risolve niente! I vari gruppi e socialnetwork sono solo chiacchere, servono i distintivi! Adesso la gente crede che le rivoluzioni si fanno a colpi di post su FB, ma sono ca..ate! |
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e meno male non hanno parlato di gonopodi #18 comunque uno squillo alla forestale non sarebbe una cattiva idea, anzi..... Quote:
ma su internet non si fanno rivoluzioni, però si può informare più gente possibile :-) è capitato di gente sul forum che si è ritrovata i colored fish in vasca senza saperlo al momento dell'acquisto... magari mettere in evidenza un 3d dove viene spiegato tutto può essere d'aiuto.... anche perché mi è capitato di sentire gente dire che i betta sono colorati artificialmente e anche le code dei guppy #17 nella massa c'è molta confusione su questo argomento.... IMHO ovviamente :-) |
Davide, nel mio discorso intendevo che dopo 7 pagine ancora nessuno ha alzato il telefono!
Stare qui a dire quanto cattivi sono negozianti e importatori e prendersela perchè c'è chi li compra e se ne frega non serve nulla! Qui penso che più o meno tutti la pensiamo alla stessa maniera su quei pesci, quindi parlarne tra noi è solo consumare i tasti della tastiera. Parlare con chi li vende non serve a nulla e con chi li compra serve a poco, quindi..... |
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ma ci sono anche neofiti e gente che non sa di questa cosa....quindi informare è altrettanto importante |
Secondo me la soluzione migliore sarebbe la forestale , credo che un'associazione per la difesa degli animali tipo enpa o simili risponderebbe che se non ci fosse chi alimenta quel mercato ( l'acquariofilia in genere ) certe cose non accadrebbero .
Non ne ho la certezza ma non credo vedano di buon occhio l'acquariofilia .. |
però dicendoci la verità un neofita (o un tizio che non ha mai avuto un acquario) entra in un negozio e vede questi "evidenziatori della natura" è ovvio che ci si interessa e li compra è per questo che dico a chiunque vuole avvicinarsi di informarsi bene e magari di venire in un forum come questo
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è importante anche l'informazione :-) anche solo poche cose ma chiare - no al colore artificiale - no ai pesci rossi nelle bocce o in acquari adatti solo a caridine - no ai betta nei bicchieri o nei vasi sono le cose più eclatanti....poi c'è il discorso dei pinne a velo, i red parrot, i ballon, i celestial... |
Sì, ma date per scontato che le persone leggano queste cose... Vedendo la clientela tipo dei negozi, soprattutto di questo di cui si parla...Non è proprio fattibile questa cosa...ahimè...
Su 100 persone che ci entrano solo 5 o 6 si possono chiamare acquariofili, gli altri sono turisti o presunti amatori che non si informeranno mai riguardo a quello che comprano. E mettere locandine nel negozio sarebbe inutile, dureranno il tempo di voltarsi... O si blocca con una legge a monte (e solo in questo caso si riesce poi ad intervenire per una infrazione), oppure questi pesci, così come tanti altri che passano inosservati, saranno venduti... #07 |
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Mio fratello studia biotecnologie e mi ha spiegato che il genoma dei Danio rerio è conosciuto integralmente e quindi sono usati per esperimenti sulla trasmissione dei geni di malattie e simili. Probabilmente il fatto che si sappia come sono fatti ha portato qualche GENIO a pensare di modificarli rendendoli colorati o luminescenti. Comunque puoi avvisare la forestale se li detiene e li vende. |
in realtà sono colorati proprio per la ricerca, legano il gene da studiare al gene del colore, vengono chiamati "marcatori"
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E ciò è molto male, anche perché si rischia di fare la fine degli Endler: Oramai puri nei negozi non ce ne sono più #07 |
si si era per far capire che nessuna ditta ha i mezzi per modificarli geneticamente per il mercato ornamentale... provengono dal circuito della produzione per la ricerca
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Quelli della foto non mi sembrano i danio glow, per fortuna. Questi ultimi sono stati creati facendo esprimere proteine fluorescenti colorate nelle stesse cellule che esprimono la cheratina, cioe' nelle scaglie/pelle dei pesci perche' il colore sia visibile dall'esterno. Normalmente i pesci che facciamo per scopi scientifici non sono colorati esternalmente.
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http://www.aquaticcommunity.com/fish/leoparddanio.php
Fino ad ora ne ho visti solamente due esemplari assieme a decine di danio "normali".. cosa dite, sono frutto di una selezione o una varietà nata in natura? Secondo seriouslyfish (http://www.seriouslyfish.com/species/danio-rerio/) sono una selezione dell'est Europa. |
anche a me risultava che i frankey fossero una selezione umana del danio zebra
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pure i molly e i ternetzi oltre ai chanda.....#07
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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