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ciao MarcoAIK, colpa mia che ho aperto un OT e chiedo scusa ad Isla e davide che mi sn venuti dietro :) isla non ha ben chiare ancora le idee su quale e quante vasche metter in cantina...adesso inizia cn un 100lt netti che prende da rowswell.
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Per ora, riferendomi al 100 litri di roswell che mi sta per arrivare, mi ero focalizzato su: una t minima invernale dell'acqua sui 10 gradi(mantenuta con riscaldatore nei periodi più gelidi) degli apistogramma borelli, da accompagnare con??? gymocorymbus ternetzi? qualche piccolo loricaride? Il fatto che nel 60 litri posso allevare gli austrolebias (anche se pensavo di tenerlo su in casa a t maggiori) mi fa comunque pensare che, dopo la prima riproduzione nel 60 litri, potrei tenerne qualcuno anche nel 100 litri coi borelli Comunque sempre utili le tue panoramiche visto che probabilmente in cantina ci andranno a finire più vasche, di varie dimensioni. |
L'acquisto dell'acquario da 100 litri(che poi erano 130) all'ultimo è saltato, ma ho trovato (un pò più lontano ma a buon prezzo) un 250 litri lordi (100x50x50).
Il litraggio è molto più alto ma la lunghezza cambia di solo 15 cm. rimanendo in sudamerica temperato, devo rimanere su apistogramma borelli (che comunque non mi dispiace, però non ha bisogno di 250 litri) o ci starebbero ciclidi più grandicelli tipo degli australo o dei gimnogeofagus (ce ne sono di taglia non esagerata?)? Oppure sempre in uruguay e argentina ci sarebbero alcune crenicle fra cui crenichla gaucha (13cm).. Sennò rilancio i channa bleheri o similari ma probabilmente è ancora piccolo.. |
se dovessi scegliere io??? gymnogeophagus tutta la vita (i borelli li ho avuti...)
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Ci stanno?
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Islasoilime... una piccola precisazione........ te la dico perchè li ho avuti e li ho tuttora (dei parachanna obscura) i dwarf channa non sono "plug and play".... nel senso che li compri e vai tranquillo, ma sono problematici... non nel senso che siano difficili, ma comportano delle difficoltà....
la prima, molto importante è il sessaggio... sono impossibili da distinguere e gli appassionati ne acquistano un gruppetto di sei/otto/dieci giovanili per essere sicuri di avere una coppia ( e se è una coppia è per la vita) Quindi, trovata la coppia devi accasare gli altri esemplari, oppure dividerli in altre vasche se vuoi tenerli ed è un problema.... Anche perchè chi ha una coppia riproduttrice non la cede...:-) l'altro problema è l'accasamento degli eventuali piccoli e la loro gestione (leggi tante vasche da tirar fuori al momento necessario;-) eppoi non è vero che i dwarf channa siano tutti d'acqua fredda.. esistono delle specie d'acqua fredda come sp.Assam per esempio... ma bisogna sapere anche la località di provenienza... le mie channa gachua della Tailandia volevano caldo... probabilmente channa gachua provenienti da un altopiano dell'India del Nord molto meno.... e poi il cibo........ con i miei gachua ho fatto, purtroppo, molti errori, ad esempio nutrendoli con pesce... sbagliatissimo! i channa asiatici "piccoli" sono principalmente predatori di insetti.. andrebbero alimentati a grilli vivi, tarme della farina, qualche pesciolino surgelato, lombrichi con moderazione... tendono a ingrassare, con conseguenze devastanti per la riproduzione... ....scusa.. ti volevo dare solo qualche info in più.... ...per i ciclidi non me ne intendo, ma se chiedi agli amici della giusta sezione, troverai persone preparate che ti sapranno rispondere ad hoc... ciao! Marco |
direi di si alla fine le dimensioni sono "abbastanza" contenute nei rhabdotus, siamo intorno i 12cm. però sei sicuro che ti regge la temperatura che vorresti tenere? secondo me già 18-20° sono al limite.
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Grazie Marco!
Infatti sui channa sono ancora piuttosto scettico. Ho letto un'articolo approfondito sui channa bleheri, provenienti da una locazione fredda. si parlava di allevamento e riproduzione.. http://www.snakeheads.org/db/GetArticle?articleID=765 Si parlava di una vasca di 250 litri ma per una coppia già formata. Ero ancora scettico proprio per il fatto di dover partire da un gruppo però non è un problema da poco, bisognerebbe prendere accordi preventivi o con il venditore o con altri appassionati ed avere comunque qualche grossa vasca d'appoggio. |
Davide ho visto solo ora il tuo ultimo intervento.
Siccome sono un topo di biblioteca (elettronica ovviamente), mi sto documentando bene bene. Ho trovato in vari siti proprio la raccomandazione di dargli un periodo invernale di circa 3 mesi a basse temperature, durante il quale rallentano le loro funzioni vitali: - Per il rhabdotus si consigliano temperature intorno ai 12°C (54°F) http://www.cichlid-forum.com/profile...ies.php?id=483 http://www.gymnogeophagus.com/rhabdotus.php - Per l'australis si consigliano temperature invernali ancora più basse, anche sotto i 10 gradi http://www.cichlid-forum.com/profile...ies.php?id=476 ce ne sono anche di più un pò più piccolini ma bisogna vedere se si trovano e anche che t regge la singola specie, anche se in generale mi pare di capire che un inverno a t circa 15 sia gradito a tutti. Interessante anche questo articolo che, più generale, parla delle zone di ritrovamento dell'ex meridionalis ed altri gymno e cita temperature invernali tipiche di 10° Comunque quando mi arrivano le vasche si inizia a ragionare con delle misure precise (#19#19#19), postando anche nelle sezioni specifiche!! |
Arrivate 2 vasche una 240 e una da 180 litri (lordi)
Misure che mi piacciono alquato, sono sviluppate piuttosto nella base e non tanto alte: 120x45x45 e 90x45x45. Per quella da 120 mi sa che apro un topic in grandi ciclidi americani, l'altra da 90 invece è da dedicare a un'altra delle possibilità viste su questo post.. ma quale ?? boh, tanto ho tempo di scegliere, per ora ho solo le vasche, devo fare gli appoggi per le vasche e le strutture che sorreggono coperchio, isolati e luci.-28d# Per il filtraggio poi ho un progettino molto molto low cost che vi proporro più avanti!#17 |
bella isla! sn curioso di veder il tuo sistema di filtri...immagino centralizzato...ihihih
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le vasche sono quelle di rimini??? vista la dimensione direi di si.
per il filtraggio se posso darti un suggertimento c'è quello esterno low tech/low cost con un bidone+pompa per la risalita da mettere esterna tubi a sgancio rapido da giardinaggio e vai con un filo di gas (con pochi euro di spesa ti fai un filtro da 30-50lt) ;-). se ti può interessare ti mando il file del progetto. |
eheh, centralizzato no, anche per evitare mescolamenti di acqua fra diversi acquari.
volevo evitare sicuramente costosi filtri commerciali (non posso spendere 80 euro a vasca). Quindi sicuramente mi affiderò al fai da te, con unica cosa commerciale, la pompa. altre cose che voglio dal filtraggio che sto progettando sono: - deve essere interno o comunque all'interno della scatola di coibentazione dell'acquario per non disperdere troppo calore. - allo stesso tempo però deve avere un facile accesso per la manutenzione e comunque estraibile dalla vasca - no rischi di perdite che svuotano l'acquario - molto economico Con queste specifiche, sono giunto ad alcune conclusioni, ma il progetto è ancora aperto e anche i vostri consigli saranno utili (ma in questa direzione, perchè un filtro esterno non lo compro, e non mi andrebbe nemmeno di mettermi a tagliare vetro e siliconare) -il filtraggio meccanico è la parte di cui sono già sicuro al 100% ed è semplicissimo. Si tratta di una semplice bottiglia da circa 2 litri (o vaso di plastica non forato alto per aumentare le dimensioni) alla quale viene tagliato il collo. sul fondo viene appoggiata una pompa con portata e prevalenza adeguate. sotto la pompa nulla, sopra una spugnona ben incastrata nella bottiglia che arrivi fino a due dita dal margine superiore della bottiglia tagliata. Quindi in definitiva, l'acqua entra dalla parte alta della bottiglia, attraversa la spugna, che essendo incastrata nella bottiglia trattiene quasi tutte le impurità, viene aspirata dalla pompa e rimandata in alto dal tubo di uscita della pompa che passa in un foro ben stretto fatto nella spugna. I detriti rimangono nelle due dita di bottiglia sopra la spugna e sono facilmente asportabili ad ogni cambio con il tubo/sifone. la bottiglia si posiziona in un angolo posteriore, nascosta da lastrine di pietra (nel caso di allestimento a durezze basse di ardesia) -Il filtraggio biologico è alimentato dal tubo in uscita del meccanico, e qui ancora sono indeciso. -una delle soluzioni più semplici è lasciare interno anche questo, tanto il rischio intasamento è davvero basso perchè le impurità sono tutte trattenute dalla spugna e poi asportate manualmente. In questo caso, le possibilità sono tante. La più semplice è una spray bar appoggiata orizzontalmente sul fondo, presso la parete di dietro che spara in alto. sopra di essa vari sacchetti di rete da pesca pieni di cannolicchi e/o altro materiale filtrante biologico. il tutto nascosto da lastrine di pietra messe quasi in verticale, oppure legni circa piatti. fra le maglie delle retine dei cannolicchi, per nascondere ancora di più il tutto, si possono legare dei ciuffi di ceratophillum, che tanto poi crescono verso l'alto con un ottimo effetto, facendo sembrare piantumata la zona posteriore. ci sono anche varianti sul tema, tipo fare una spray bar che spara un pò in tutte le direzioni e infilzarla tipo spiedino nei sacchetti di cannolicchi, ma non so se il gioco vale la candela. il problema di questa soluzione sarebbe lo scarso movimento superficiale. Non tutti i pesci ne hanno bisogno, in più la temperatura a parte qualche mese di fine estate, sarà perlopiù fresca e fredda, e a t basse l'ossigeno disciolto e maggiore. Anche il ceratophillum è un ottimo ossigenante, ed è sempre presente nei miei allestimenti. nonostante tutto questo, se si rischiedesse una corrente maggiore, da una parte posso permettermi di prendere la pompa a immersione sovradimensionata, tanto è praticamente l'unica spesa insieme al materiale filtrante. Oppure al massimo ci sono sempre le pompe di movimento. -un'altra soluzione per il filtraggio biologico è di farlo esterno, ma per evitare dispersioni di calore e raccordi che perdono, metterlo nello spazio tra superficie dell'acqua e coperchio. Il coperchio e la coibentazione li faccio io con una struttura in legno rivestita internamente di pannelli coibentanti. La struttura ha dei piedi che poggiano sul piano dove poggia l'acquario e lascerà un bel pò di spazio fra superficie e luci (almeno 30 cm ma anche di più) anche per tenere piante emerse. Quindi c'è un bel pò di spazio che può essere impiegato sopra l'acqua dalla parte dei lati corti (dove mettere qualcosa sopra l'acqua non crea troppa ombra. L'idea era un filtraggio biologico più performante, quasi a percolazione, costituito da 2 o 3 contenitori alimentari di plastica, a forma di parallelepipedo allungato, posizionati uno sopra l'altro e riempiti a cannolicchi o altro. L'acqua portata in alto dalla pompa sommersa(con adeguata prevalenza) della parte meccanica, ricade nel contenitore più alto che semplicemnte è aperto. lo percorre in lunghezza (attraversando i cannolicchi bassi e lambendo quelli alti che sono semiemersi) fino ricadere nel contenitore inferiore da fori praticati in basso dalla parte opposta al tubo da cui cade l'acqua. cosi anche per gli altri contenitori finchè l'acqua non ricade in vasca, magari questa volta con tubino che la direziona. In questo modo non c'è nulla di stagno che possa perdere. se l'acqua esce dalla parte superiore dei contenitori dopo cola in vasca. comunque si può prevedere anche un grosso foro di troppo pieno per ogni contenitore, in modo che se esce esce tutta da una parte; magari sfalsando un poco i contenitori si può fare in modo che il getto del troppo pieno ricada comunque nel contenitore di sotto. Certo è più complicato, ma comunque economico, qui l'ossigenazione è fin troppo alta, ma penso che se ben dimensionato potrebbe avere un grande potere filtrante. disegni ancora non ne ho fatti, non so se si capisce cosi.. Cosa ne pensate?? lo so, sono un pazzo logorroico#19 |
Ma se invece semplicemente utilizzi l'idea della bottiglia, magari collegandone 2 con una T, e invece di mettere tutta spugna ne metti solo 5 cm e sotto tutto lapillo? #24
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il progetto è buono ma secondo me il gioco non vale la candela, separare il biologico dal meccanico mi pare scomodo specie mettendoli uno esterno e uno interno, tendenzialmente io non sono amante dei filtri interni (antiestetici, scomodi e perdi un sacco di litri). piuttosto farei un filtro esterno con entrambi i filtraggi, magari separati sul modello dei nuovi filtri wave (prefiltro meccanico) questo è un filtro esterno a botticella che per il tuo scopo potrebbe andare più che bene.
http://www.acquariforum.com/cgi-bin/...AdlwiIhu&tmpl= |
Davide, lo so, il filtro esterno autocostruito è una soluzione sicuramente valida e pratica, però l'avevo scartata un pò per il discorso della dispersione del calore, ma soprattutto perchè ho il terrore di perdite che mi svuotano la vasca. Insomma i filtri esterni commerciali sono certificati, quelli fai da te (e soprattutto da me) li vedo piuttosto a rischio..
e poi se non mi complico la vita non mi piace :-D :-D :-D :-D Effettivamente il filtraggio biologico esterno come l'avevo concepito è un pò macchinoso, anche se si basa su un principio alla fine molto semplice. la soluzione tutta interna invece è proprio semplice, e fatta cosi non ha i problemi dei normali filtri interni, cioè ingombranti e poco estetici, perchè la parte meccanica non si vede, in angolo dietro una lastra che la copre in toto, quella biologica, è quasi un sotto sabbia, perchè sta sul fondo contro la parete posteriore ed è coperta da sassi davanti e ceratophillum sopra. inoltre al contrario di altri filtri interni la manutenzione di base si fa con un tubino sul meccanico, quindi facilissima, ma comunque si può tirare fuori tutto dall'acqua volendo. Che controindicazioni può avere dividere il filtraggio biologico da quello meccanico? il fatto di tenere separato il meccanico( come prefiltro ) mi permette di non toccare praticamente mai il biologico. e il fatto di distribuire il biologico dietro mi permette di non perdere troppo spazio, occupando parte dello spazio che spesso occupa un fondo alto dietro. L'unica cosa che mi lascia scettico della soluzione interna è che di solito i cannolicchi sono in un contenitore chiuso, mentre qui sarebbero in sacchetti di rete in ammollo in vasca e attraversati da un flusso della spray bar, però un flusso non obbligato. Per venus, avevo pensato anche alla soluzione che dicevi tu che è molto semplice e pratica, il fatto che 2 bottiglie sono circa 4 litri di volume di filtro, che per 180 o 240 litri forse sono pochini. per una vasca un pò più piccola è ottimale! Il lapillo effettivamente potrei usarlo al posto dei cannolicchi, per una questione di costi. Nel garden più vicino, qui vendono dei sacchi giganti a poco, però è marrone, va bene lostesso o è diverso da quello grigio? Per |
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Il lapillo lo sto usando da poco, e sono molto soddisfatto, infatti è estremamente economico (quello che ho io 3€ per 16kg), e molto efficace, secondo me più dei normali cannolicchi...l'unico problema è che va lavato molto bene, in quanto è sporchissimo. Anche il mio è rossiccio/marroncino, credo che quella grigia sia la pietra pomice (anche quella va benissimo mi pare). |
emilio...nn hai parlato dell'illuminazione delle vasche...ma immagino minimalista visto il low cost di tutta l'operazione. il filtro effettivamente ti tocca interno per dispersione ed eventuali perdite del fai da te...potresti a questo punto adattare l'idea ai bottiglioni di plastica da 5lt che vendon con l'acqua deminiralizzata di solito....fai li il meccanico...e il biologico nella bottiglia da due litri...interamente attraversata dal flusso d'acqua...nn so se capisce cm la immagino...naturalmente ad opera finita la cantina diventerà tappa obbligatorie dopo le sette chiese e la torre degli asinelli per gli acquariofili in gita a bologna :D
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Scusate l'intromissione, ma a questo punto non si potrebbe mettere la solita scatola nera interna con 3 vani?
Se la vuoi comprare costa una 20ina di euri, ma chiaramente se prendi un pezzo di plexiglas o anche meglio di pvc, lo fai taglare e lo incolli con del silicone....il costo si aggira più o meno sui 7 euro.....e in più te lo dimensioni come vuoi....tanto se ho ben capito l'estetica in cantina non la fa da padrone.... ------------------------------------------------------------------------ oh poi per carità...posso anche aver detto una boiata...tutto questo IMHO, è ovvio :-) |
esatto c'è anche la soluzione di marzissimo (l'ho sperimentata con il policarbonato da 2,5mm) ogni foglio ti viene a costare nei brico ecc... intorno i 4-10 euriz a seconda le dimensioni e lo spessore, poi basta un pò di pazienza il phon a caldo e del tangit un trapano e delle frese a tazza. io l'ho fatto in 3 pezzi, bastano poi fare i fori per l'uscita del getto della pompa sul davanti e per le ventose nella parte dietro e un paio di fori laterali per le griglie (se vuoi lo riesumo e ti mando le foto).
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Per le luci il discorso è così semplice che forse mi sono scordato di dirlo: lampade neon compatte della osram 6500°K e qualche 3800°K per l'effetto alba tramonto. il tutto supportato da classici portalampadina ad avvitamento da pochi centesimi, fissati al coperchio fai da te e collegati con filo elettrico a timer ikea. W/L il minimo indispensabile. Le compatte le uso già e sono soddisfatto, in più sono facilissime da montare. Per gli altri discorsi sul filtro: per intenderci su quanto è low cost ciò che sto realizzando dico che non ho mai speso più di 40 euro per una vasca che ho. quindi 20 euro di scatolone filtro interno no. potrei farmelo da solo è vero, ma dopo il filtrone interno, anche se nero, diventa un oggetto grande in vasca,ingombrante, e anche più scomodo da fargli la manutenzione. e poi è difficile da nascondere, il cassone nero immerso proprio non mi piace, l'estetica è spartana ma ha un suo peso, tenete conto che la bottiglia per il meccanico, ma anche le retine biologico, sarebbero completamente occultati da lastre di ardesia che già ho in cantina, lasciando la parte sommersa del tutto naturale. Ma la soluzione della parte biologica(aggiudicato lapillo) nelle retine con spray bar sotto(come un sottosabbia ma rimuovibile), a parte i discorsi estetici e pratici soggettivi, nessuno me l'ha commentata sul piano tecnico: funziona? quanto è efficace? e l'altra soluzione biologica, a parte la complessa (neanche tanto) realizzazzione, ha un potere aumentato dal fatto che è un mezzo percolatore? A breve faccio anche dei disegni, per farvi vedere la semplicità di funzionamento e di esecuzione della cosa. |
che sia semplice il funzionamento ci credo...che sia semplice da realizzare...un pò meno...:) attendiamo i disegni picasso!:-)
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Ecco uno schizzo a matita della soluzione interna sia per il meccanico che per il biologico.
Ditemi che non è semplice #18 !! http://s3.postimage.org/ShI2i.jpg |
la spray bar sotto il lapillo? per me si intasa tutta, io la dovevo pulire periodicamente ed era a pelo d'acqua...
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se si forma sporcizia al di sotto della spugna effettivamente può venire aspirata dalla pompa e finire nello spraybar (che altro non è che tubo forato), però difficilmente sarà roba grossa che si incastra. dal lapillo invece difficilmente potrà entrare qualcosa nella spray bar visto che c'è una corrente d'acqua in costante uscita. Luce non ne prende e quindi non ci si formano alghe. quindi funziona tipo sottosabbia, ma con il vantaggio che in caso di intasamento si può fare manutenzione: si alzano le retine di lapillo (4-5 non di più), si estrae la spray bar e si pulisce. ovviamente si tratta di un operazione straordinaria, ma comunque fattibile(non cè nulla di piantumato) |
quello che non mi convince è appunto l'unica spray bar, infatti il filtro sottosabbia ha una struttura molto più complessa, reticolare e riccamente sbucherellata proprio per evitare certi problemi così che possa funzionare anche se alcuni fori sono ostruiti.
il problema sarà che a lungo andare, anche se i detriti saranno piccoli, si intaserà comunque, stessa problema potresti averlo dalle mucillaggini che si formeranno sulle pareti e via dicendo. |
anche io prevedo intasamenti..ma complimenti per lo schizzo...e cmq aspirando periodicamente il "grosso" dal meccanico dovresti rimandare di molto la pulizia straordinaria della spraybar...good good...ora però su le maniche e inizia a lavorare:)
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ihihi attendo curioso
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we bolognese...devo venire a prendermi i gusci di lumaca:D
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Ormai scrivo più per riordinare le idee che per altro visto che il progetto è slittato causa prolungamento dei lavori in casa.
Ad ogni modo, per ora ho due acquari uno da 120 cm e uno da 90cm da allestire in cantina più avanti. Il più grosso ho deciso di dedicarlo al sudamerica, argentina e uruguay, vediamo se riesco a mettere qualche ciclide medio, sennò ripiego sui borelli.. Il discorso continua in grndi ciclidi: http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=241446 Per il secondo, di 90x45x45 (180 litri lordi) avrei deciso di ripiegare su un asiatico di acqua fredda. Dopo che marco mi illustrato milioni di nordamericani, ho chiesto un pò in giro e a parte jordanella si trova poco. Quindi ho deciso che se rimango su specie più diffuse ho meno problemi, non devo fare ordini, posso scegliere i pesci in negozio e prenderne il numero che voglio, spendo meno, ecc Quindi pensavo a: -macropodus opercularis: banalissimi ma sempre belli, range di temperature fra 10 e 28 gradi, direi che siamo a posto, coppia o trio. -tanyctis albonubes: anche questi di facile reperibilità, mi piacciono, sono veloci e schivano bene i macropodus, ne metterei un bel gruppo 10 - 15. range di temperatura trovato fra 15 - 24 ( http://www.aquabase.org/fish/view.php3?id=229 ) anche se confidavo in qualcosa meno per non riscaldare proprio. che dite reggono fino a 10 - 12 gradi?? -Cobitis Taenia: diffusi dal portogallo alla siberia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Cobitis_taenia ), quindi no problem per qualsiasi temperatura, stanno sul fondo, hanno i baffi :-D e stanno sui 10 cm o più (comunque sono sottili), ne potrei mettere un gruppetto di 6-7. ------------------------------------------------------------------------ In realtà, come pesce principale per un asiatico fresco mi ispirava anche (e molto) il badis badis, che in questo sito dice vivere in un range fra 15 e 25 gradi. ( http://www.seriouslyfish.com/profile...es=badis&id=39 ) Però non sono molto convinto, in primo luogo perchè ci sono un sacco di specie di badis che vengono importate come badis badis ma in realtà potrebbero essere badis siamensis o altre che vengono da località più calde. In secondo luogo non sono convinto perchè è un pesce un pò particolare e difficile per il cibo, coi tanictys mangerebbe poco, il macropodus ovviamente dovrei cassarlo, e anche i cobitidi potrebbero disturbare e competere per il cibo vivendo sul fondo come lui. Insomma, starebbe meglio in un monospecifico o quasi e non sono molto sicuro delle temperature. Se appuro che regge i 15 gradi magari gli faccio un acquarietto per loro a parte#36##13#06 |
emilio i badis li ho io...e due maschi devo darli via....se vuoi far un salto a vederli...in vasca come si comportano ti invito volentieri per un caffè. mi spiace per lo slittamento...
io sto ponderando la folle idea di abbandonare l'amazzonico e usare il rio 125 per far un altro tanganichino...ma a chi potrei vendere tutto il vivo e le piante?? secondo te?:P |
i badis se gli fai trovare physe puoi quasi non dargli da mangiare che si autoalimentano!!!
OT urca ale che robaccia hai nell'amazzonico che potrei essere interessato... |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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