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Beh, diciamo che vedo quando i coralli "vanno o non vanno" senza grosse difficoltà!! Ma non credo che una dose di O3 cosi bassa possa andare a modificare il comportamento degli invertebrati.. Intanto la schifezza tirata su dal Prizm sta diventando trasparente..
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ma in quanti lo abbiamo avuto :-D :-D
pero era cosi mitico che mi ha allagato casa 2 volte,poi gli ho modificato la base x farcelo stare nella sump che avevo,(doveva essere un biologico da 100x40x50h x i miei pesci poiche era destinata a quello,poi il cambiamento) ciao da blureff |
a proposito di ozono:
http://www.reefcentral.com/forums/sh...ighlight=ozone |
A me spaventa un po' il fatto chel'ozono diventi (di nuovo) di moda per qualche mese per poi scomparire. Soprattutto mi preoccupa chi legge e non partecipa al thread (chi partecipa sono i soliti "malati" come me :-)) ) e pensa che sia un modo per trasformare l'acuq di mare in acqua santa.
L'ozono spacca le molecole di particolato organico e di sostanza organica disciolta consentendo un più facile utilizzo da parte dei batteri, una più facile rimozione, un maggiore passaggio di luce nell'acqua. Questo mi sembra utilissimo per vasche molto ricche di POC e DOC (vedi Dona), ma mi sembra distruttivo per tutti quelli (me compreso) che cercando di AUMENTARE e non DIMINUIRE i livelli di POC e DOC. Insomma, semplificando al massimo, chi ha un casino di pesci e molta sostanza organica troverà il massimo giovamento, chi ha l'acqua pulita va incontro a un impoverimento ulteriore. Quanto a ozono e zeovit siamo proprio agli antipodi come filosofia, l'ozono rimuove DOC e POC, mentre le colture batterice su zeolite cercano di IMMETTERE POC (i fanghi) e con le boccettine (AAHC, PCV, zeofood7) immettiamo DOC. Usare ozono e zeovit contemporaneamente è come avere un piede sul freno e uno sull'acceleratore, mi sembra poco sensato, come se chi sta alla guida non sapesse se andare avanti o stare fermo :-)) |
tutto giusto....lo dice anche Thomas nella guida..... :-))
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a parte tutto una raccomandazione NON SCHERZATE CON L'OZONO |
Condivido, è ovvio che se uno ha pochi nutrienti e cerca di aumentarli non deve usare ozono, altrimenti li abbassa ancora, ma chi ha nitrati fosfati alti o proliferazione di alghe che non sia ovviamente imputabile a luce e movimento dovrebbe trovar utile l O3, giusto??
Tra i "matti" che partecipano al forum mi aggiungo anche io, da poco ma ci sono e con tanta vlglia di capire le cose e non prenderle per buone o perchè va di moda...... Mi chiedevo per cominciare cosa fossero esattamente DOC e POC. E in caso di somministrazione di batteri tipo Bio Digest, non è in contrasto con l O3, no? Sia il gas che i batteri dovrebbero abbattere il carico organico in vasca visto che non lo fanno lo schiumatoio ed il filtro.. -28d# Ciao!! ;-) |
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POC=Particulate Organic Compounds, composti organici legati al particolato Quote:
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ciao Stefano |
Stefano Rossi, infatti... lo ho anche scritto qualche post addietro... ;-)
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http://www.drhuldaclark.it/info/ozone.htm
qui parla un po cose l'ozono e cosa fa in un ambiente ciao da blureff |
GRANDE DONATELLO !!!
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ciao |
Vabbè, ma non è che ci si può documentare senza chiedere niente...
Metterò a cuccia l ozonizzatore ma non certo la curiosità di capire bene che effetti ha......mi limiterò alla teoria.. E comunque ho capito che se ho gli no3 e i po4 non è una vasca fatta bene (che poi in realtà i Salifert mi danno 1mg x i nitrati e 0 i fosf, sarà che se li ciucciano i ciano..), ma in fondo non c è il metodo assoluto, no? E poi ogni vasca è un caso a se, non è proprio semplice leggere quintali di roba senza avere un consiglio diretto per la propria situazione.. Vedrò di mettercela tutta.. :-)) Ciao.. |
L’ozono come già detto è una molecola a tre atomi di ossigeno O3 come tale è molto instabile ossia tende facilmente a scindersi liberando un atomo di ossigeno O- in forma ionica negativa che al contrario tende a legarsi pressoché a tutto, da cui la sua alta capacità ossidante.
Negli acquari era usato per ossidare velocemente ogni sostanza organica, dai rifiuti ai batteri alle alghe a tutto compresi alcuni oligoelementi, in maniera chimica agevolando il lavoro del filtro biologico, fino ad arrivare ai nitrati che si accumulavano inesorabilmente nella vasca e venivano tenuti alla meglio sotto controllo con i cambi d’acqua. Oggi mi pare in antitesi al berlinese. |
Lo uso da molti anni anche se durante quet'ultimo anno che ho usato il sistema zeovit, avevo sospeso il suo utilizzo: Adesso ho abbandonato il sistema zeovit perchè personalmente non sono riuscito ad avere buoni risultati e quindi sto riutilizzando l'ozono.
Credo che come tutte le cose bisogna saperle usare, mi spiego. L'auto in autostrada per portarla ad una certa velocità bisogna prima accellerare molto, una volta raggiunta la velocità di crociera sarà sufficiente una punta di accelleratore per mantenerla a quella velocità. Lo stesso principio vale per l'ozono, i primi giorni a tavoletta dopo dosi bassissime ma contunue 24 ore su 24, mediamente 10mg ogni 100L di acqua. In questo modo non causerà nessun problema negativo ne sugli animali ne sulle persone, mentre come pro si avrà un'acqua cristallina con bassi contenuti di agenti patogeni |
nessun dubbio sulle caratteristiche sterilizzanti dell'ozono ed una giusta metodica d'uso è sottintesa ma un'acquario ben avviato non dovrebbe avere problemi di "patogeni" e resta comunque un produttore chimico di nitrati
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io si, ho un'apparecchio regolabile che ho usato per un periodo.. circa un mese con discreti risultati generali, solo che per andare a controllare periodicamente il tutto ogni sera un mal di testa che non vi dico... ho smesso.
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ma di cosa e' fatto questo "ozono"!!!??
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O3
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se puo' interessare su internet ho trovato questo:
"Ozono: realtà e prospettive Le prospettive dell’impiego dell’ozono sono legate principalmente al suo utilizzo nei processi di ossidazione avanzata (AOP) e come inibitore della crescita dei fanghi biologici negli impianti di trattamento dei reflui con sistema a fanghi attivati. Realtà: le applicazioni consolidate Oggi l’ozono trova principalmente impiego nella preozonazione di acque a uso potabile, nella rimozione del colore, dei tensioattivi e del COD residuo di reflui industriale, nella disinfezione di acque per uso farmaceutico, elettronico e alimentare e nel riutilizzo industriale o agricolo delle acque depurate. I principali vantaggi che derivano dall’uso di questo gas sono dovute al suo forte potere ossidante; alla mancata produzione di fanghi o concentrati; alla capacità di degradare inquinanti; all’assenza di inquinamenti secondari; alla capacità di migliorare le caratteristiche generali delle acque, aumentandone la biodegradabilità; all’annullamento della salinità dell’acqua trattata; alla possibilità di ottenere anche un refluo disinfettato (nei trattamenti che hanno come obiettivo l’ossidazione di sostanze organiche); alla capacità di evitare fenomeni corrosivi e fermentativi grazie alla forte azione disinfettante e ossigenante; alla flessibilità di dosaggio e alla semplicità impiantistica, che minimizzano i costi di gestione e il controllo operativo. Le prospettive future dell’impiego dell’ozono sono legate principalmente al suo utilizzo nei processi di ossidazione avanzata ( AOP) e come inibitore della crescita dei fanghi biologici negli impianti di trattamento dei reflui con sistema a fanghi attivati. AOP, sistemi di ossidazione avanzata Come processi di ossidazione avanzata si intendono quei processi che, per combinazione della luce ultravioletta con particolari ossidanti quali l’O3 e l’H2O2 in presenza o meno di catalizzatori, danno luogo alla generazione di radicali idrossilici. Il potenziale di ossidazione del radicale idrossilico, che è 2,8 V, è più elevato dei singoli potenziali dei diversi ossidanti che hanno partecipato alla sua formazione. Questo composto ossidante ha una vita estremamente breve ed è in grado di ossidare composti organici per estrazione idrogenionica. HO. + RH >>> R. + H2O dando così luogo a radicali organici che per reazione con l’ossigeno molecolare presente portano alla formazione di radicali perossidici. R. + O2 >>> RO.2 Questi intermedi di reazione iniziano una propagazione radicalica ossidativa organica che ha come prodotti di reazione finali anidride carbonica e sali inorganici. HO. + RX >>> RX.+ OH- Gli AOP che utilizzano l’accoppiamento O3/UV e O3/H2O2 sono processi di ossidazione avanzata più frequentemente utilizzati per l’effettiva distruzione di sostanze tossiche e refrattarie, batteri e virus nell’acqua, la sbianca e la decolorazione nell’industria cartaria che ottengono. La loro efficienza di reazione è superiore a quella dei singoli processi costituenti, purché nella progettazione dei reattori si tenga conto del fatto che l’ozono è un gas scarsamente solubile e che è quindi estremamente importante il suo contatto con gli altri ossidanti. Questi processi si applicano alla rimozione di: fenoli, clorofenoli, acidi umici e fulvici, alogenocomposti, aldeidi e ossiacidi, composti aromatici ed eterociclici complessi, BTX, VOC, ecc. Questi ultimi mediante sistemi di ossidazione in fase catalitica a secco. Distruzione dei fanghi biologici Negli ultimi 20 anni, sono stati fatti numerosi progressi nell’ambito della depurazione delle acque reflue e, in particolare, nella gestione dei fanghi biologici. Tuttavia, attualmente i costi per il trattamento dei fanghi rappresentano ancora una voce economica particolarmente rilevante nell’ambito della gestione delle acque reflue, raggiungendo in taluni casi il 50%, e talvolta anche il 60%, dei costi totali di trattamento delle acque. Relativamente allo smaltimento finale dei fanghi, le soluzioni attualmente praticate (principalmente il confinamento in discarica controllata, ma anche incenerimento in impianti di termodistruzione per rifiuti o cementifici o ancora l’impiego in agricoltura) devono rispettare limiti restrittivi imposti dalla normativa vigente in materia, richiedendo costi elevati. Pertanto, la gestione dei fanghi di depurazione può essere considerata a ragione un problema tutt’altro che risolto. Un utile contributo alla risoluzione di tale problema è dato sicuramente dallo studio di tecnologie di trattamento alternative che risultino più efficienti e meno costose, ma al contempo anche dall’applicazione di quelle strategie che consentano la riduzione della produzione di fango e in particolare di quello biologico, alcune delle quali già utilizzate con successo in applicazioni impiantistiche reali. Tali strategie possono essere raggruppate in due classi principali: quelle che operano per disintegrazione e quelle finalizzate alla diminuzione del rendimento di crescita batterico. Nell’ambito della prima classe, diverse esperienze sono state effettuate, principalmente in scala pilota o di laboratorio, sull’impiego dell’ozono per la parziale ossidazione del fango biologico prelevato dalla corrente di ricircolo dal sedimentatore secondario o direttamente dalla vasca di ossidazione della linea acque o anche della linea fanghi. L’applicazione di tale tecnologia ha consentito di ridurre la produzione di fango biologico in percentuali significative (dal 30 al 70% in media), variabili in relazione alla condizioni operative dell’impianto ed al dosaggio di ozono. Al contempo, sono stati riscontrati apprezzabili miglioramenti nelle caratteristiche di sedimentabilità del fango, con particolare riferimento alla riduzione del problema del bulking filamentoso e delle schiume biologiche. L’effetto dell’ozono sulla biomassa è, in primo luogo, uno stress chimico a livello cellulare che porta alla lisi dei batteri più deboli o già parzialmente danneggiati a formare substrato organico per gli organismi più forti o di classe superiore. Inoltre, i batteri danneggiati hanno la necessità di rigenerare le proprie strutture cellulari funzionali (per esempio RNA e DNA); l’energia necessaria per tale ricostruzione è attinta dall'ossidazione delle materie organiche con conseguente diminuzione di quella disponibile per la duplicazione. Tale stress chimico si esplica più intensamente nei riguardi di alcune popolazioni batteriche a struttura maggiormente ramificata (filamentosi). Questo genera una conseguente riduzione dei fenomeni di bulking e un miglioramento della qualità dei fanghi residui. La selezione di colonie batteriche a struttura più compatta (fiocco), migliora lo SVI (Sludge Volume Index), quindi la sedimentabilità, e la disidratabilità dei fanghi residui prodotti. Una parte dei fanghi di supero o di ricircolo viene sottoposta ad un breve ma intenso trattamento ad ozono. L’alto potenziale ossidativo dell’ozono porta alla rottura del materiale cellulare, che viene quindi metabolizzato dalla biomassa più forte. L’attività depurativa biologica non viene intaccata nel suo complesso, da questo processo, poiché esso ha il preciso scopo di rimuovere la frazione più debole dei fanghi biologici e rendere quindi più efficiente la frazione realmente attiva nella rimozione degli inquinanti. Dato che il materiale cellulare proveniente dalla lisi dei batteri ossidati viene reso disponibile come substrato organico, bisogna comunque tenere in conto un leggero aumento del carico organico in ingresso alla fase biologica, normalmente compensato dalle migliori performance dell’impianto. L’uso dell’ozono permette quindi di: danneggiare le strutture cellulari degli organismi più forti in modo che l’energia derivata dal consumo dei nutrienti venga utilizzata per il ripristino della cellula e non per la riproduzione; provocare una lisi negli organismi più deboli; favorire la sopravvivenza dei “predatori” (protozoi - metazoi) che metabolizzino le cellule lise o danneggiate. Pertanto, l’uso mirato della tecnologia a Ozono per la degradazione chimico-biologica del fango secondario comporta i seguenti benefici: riduzione delle quantità di fango da smaltire; migliore caratteristiche drenanti; riduzione dei costi dei chemicals; eliminazione dei batteri filamentosi; migliore sedimentabilità. " ;-) |
ozono
spero di non essere arrivato tardi sulla discussione ma ci provo
se partiamo dal presupposto che l'acq.di barriera con metodo berlinese non dovrebbe avere nessun bisogno di ozono poichè le roccio vive fungono da denitratore ma in alcuni casi può essere che per qualsiasi colpa ce ne fosse bisogno allora è meglio sapere alcuni passi importanti: innanzi tutto è un quasi obbligo avere uno o due regolatori di potenziale redox non è vero che hanno costi altissimi o improponibili(lamilwake li vende a 140/160 euro)tutto ciò per regolare in maniera automatica senza quasi nessun rischio,si parla di un buon 90%di successo ,evitando sovradosaggi molto dannosi e letali perchè vi ho parlato di uno o due perchè con uno fate funzionare l'ozonozatore,con l'altro il denitrificatore,anche esso automatizzato tramite sonda redox l'ambiente dannoso all'uomo ,solo due piccoli accorgimenti:nell'esterno del bicchiere di raccolta è bene apportare un piccolo foro collegandoci un tubicino lo potete far terminare o in un vano preparato appositamente con dentro carbone attivo o farlo ritornare indietro all'essicatoredi cui parlerò dopo altro accorgimento quì si che è giusto il carbone all'uscita dello schiumatoio ma serve solo perchè quell'ozono che scappa dalla colonna di contatto non venga introdotto in vasca causando seri problemi l'essicatore, una semplicissima c....ta da fare tubo stagno, o anche un vaso di plastica per sottovuoto abbastanza grande,più alto che grosso,un cavetto riscaldante per rettili va benissimo e un pò di argilla espansa i danno dell'ozono sui materiali plastici o guarnizioni, queste si degradano nel tempo come l'acqua salata fa con tutte le materie,l'ozono influisce ad un livello molecolare pari al 15% sulle strutture quindi non desta preoccupazioni sempre se non viene usato in quantità industriali ricordatevi che per l'utilizzo medio per una vasca fino a 2000lt ovviamente con acqua non marcia bastano 30mg di ozono perchè il processo deve essere lento e non fulmineo, dosaggi elevati rischiano di compromettere tutto ciao |
#25
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IO uso l'ozono ormai da piu' di sei mesi senza particolari controindicazioni.
Spara direttamente dentro lo skimmer berlin turbo (certificato come resistente all'ozono) lo uso ad intervalli regolari di 45 minuti per una erogazione di 15 minuti circa 5 volte al giorno. I pesci e coralli stanno benissimo |
jmasterj2, quale ozonizzatore usi?
e quanto ozono dosi in 15 minuti? E' lo skimmer che aspira l'aria dall'ozonizzatore , oppure usi un areatore che spinge? Grazie |
anche io uso l'ozono da diverso tempo, non ho riscontrato nessun trauma ai coralli, anzi sono più belli, acqua limpida, redox alto 450- di notte 480, tanto ossigeno. rimane acceso tutto il giorno, poi alla sera a luci spente, si spegne,doso 100 mgl.
E tu Aster? hai smesso? |
CIAO A TUTTI
IO OGIA PROVATO L'USO DELL'OZONO E NON O MAI AVUTO PROBLEMI,ADESSO STO INIZIANDO L'ALLESTIMENTO DI UNA NUOVA VASCA E INTENDO USARLO DI NUOVO. IL PROBLEMA DELL'OZONO E IL TENER CONTROLLATO I MV PERCHE SE NO PUO MORIRE TUTTO,MEGLIO USARE UN CONTROLLO. IO LO INIETTO DIRETTAMENTE NEL VENTURI DELLO SCHIUMATOIO,FACENDO COSI ,OLTRE AD AVERE I VANTAGGI CHE A RIPORTATO PRIMA NIKO, VI ACCORGERETE CHE IL VOSTRO SCHIUMATOIO LAVORERA IL DOPPIO. QUESTO PERCHE L'OZONO AIUTA UNA MIGLIORE DECOMPOSIZIONE DELLE MATERIE INQUINANTI DALL'ACQUA. COME O DETTO ,BISOGNA MONITORARLO AL MASSIMO!!!!!!!!! |
Nessuna news, tutto fermo o ci sono stati sviluppi?
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noooooooooo
ma proprio adesso che cominciava ad attrarmi di brutto questa discussione tutto si è fermato quì nel nulla #13 |
A parte Nazza, tutti gli altri ozonizzatori adesso sono spenti?
Se si, perchè? Problemi con la gestione dell'ozono? Del redox? Altro? Troppo impoverimento anche con bassi dosaggi? Altro? Dateci qualche vostra constatazione sull'utilizzo pratico di questo ozono... |
visto che il post è stato ritirato su ne approfitto per fare una domanda...
Come diceva, giustamente, Alessandro Rovero l'utilizzo dell'ozono è in contrapposizione a tutti quei metodi che cercano di aumentare la quantità di DOC e POC disponibile in acqua per il nutrimento dei coralli; allora, a questo punto, sarei curioso di sapere che tipo di cibo per i coralli somministrano (o somministravano) i vari possessori di vasche ozonizzate... Non notavate, a seguito della diminuzione dei nutrienti sempre disponibili in sospensione, un "dimagrimento" del tessuto dei coralli o, quantomeno, una maggiore estroflessione dei polipi? |
Ciao,
io tengo monitorizzato il redox con il controller dell'acquamedic e utilizzo anche l'ozono della stessa marca,il tutto funziona inniettato nell'aspirazione di una delle due pompe dello schiumatoio. anche io come Nazza o il redox di giorno a 430 e di notte senza luci 450. Essendo non acceso tutto il giorno ma una o due volte(di preciso non ho costatato) il problema dei nutrienti non persiste,ovvio bisogna tenerlo monitorizzarlo,e soprattutto non esagerare con il dosaggio io lo tengo tarato sui 50mg benefici: acqua piu limpida maggior ossigenazione piu depurazione nello schiumatoio valori del redox ottimali non riscontrato nessun trauma hai coralli metodo utilizzato berlinese. Mi piacerebbe avere informazioni di chi a smesso di usarlo,come lo usava,lo somministrava? |
quindi dici che se le somministrazioni sono distanziate e non esagerate i coralli trovano comunque di che cibarsi?
Tu da quanto lo usi? Hai notato miglioramenti sulla salute degli ospiti? |
ciao io ho iniziato a usarlo sul lavoro 2 anni fa'
poi ho provato nella vasca di coralli molli (prima esperienza senza controllo,morto tutto)poi con il controllo di redox non ho piu avuto problemi e o visto che si accendeva poche bolte al giorno,in questo modo i coralli trovano di cui cibarsi. allo stesso tempo penso che una somministrazione continua non faccia bene ,perche avremmo l'acqua troppo pulita e i coralli non ne giovano. la prossima settimana sto avviando un acquario da 130 litri tutto autocostruito dalla A alla Z e ci allevero i duri,anche qua utilizzero' l'ozono sempre controllato. appena partira inseriro' delle foto #36# #36# #36# #36# #36# #36# |
.....
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ciao sono stato via per lavoro.
OZONIZZATORE L'ozono si puo utilizzare poiche',dopo il fluoro(inutilizzabileper il suo potere tossico)e il cloro(sconsigliabile per non alterare il gusto e la stabilita biologicadel sistema),e' il piu potente ossidante,con un azione particolarmente efficace nei confronti dei microrganismi patogeni. L'ozono e im grado di dissociare molecole organiche senza che si formino sottoprodotti nocivi,come invece avviene con la decomposizione batterica. l'ozzonizzatore con sufficente ossigeno e scariche elettriche produce una molecola che aggiunto all'aria ed immessa nello schiumatoio,( soprattutto non deve essere inettata direttamente nell'acqua), viene ossidato tutto dallo stesso,ed eventualmente eliminato in circolo nella sump o dal flusso veloce dell'acqua prima dell'ingresso in vasca. spero di aver spiegato facilmente il funzionamento dell'ozono ciao a tutti lorenzo |
io ho provato tempo fa utilizzandone uno autocostruito a basso rendimento con intervalli di 6 ore (on/off) e immissione nello skimmer senza controllo redox ma non ho avuto una buona risposta dei coralli anzi mi e' sembrato che alcuni abbiano iniziato a tirare un po' alla base
ovviamente sono mie semplici impressioni non suffragate da nessun dato e sicuramente non molto attendibili proprio perche' non ben controllate e monitorate.... per il momento comunque ho sospeso e preferisco non rischiare ulteriormente la vasca #07 mi interessa comunque molto questa discussione e sopratutto mi interessano le impressioni e le esperienze di chi lo usa spero che non si fermi qua'... |
Novita' -11 ?
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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