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Benny, di impianti AquaMedic ne trovi diversi in giro usati, a mio avviso valgono molto poco, il costa poco e' relativo, si tratta di due tubi con quattro coni ed un supporto a parete....
Ciao |
dici.....???
beh....forse hai ragione...è da decidere anocra se il fyto serva oppure no... |
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Oppure mi sbaglio? |
Il phitoplancton è il primo anello della catena alimentare nelle barriere.
Direi che solo questa affermazione spiega molte cose sulla sua utilità. |
Quindi e' il cibo del placton con il quale ciberemmo gli invertebrati, giusto?
Oppure dopo dovremmo ancora dare cibo e amminioacidi agli invertebrati? Per i pesci non serve? Grazie |
Ecco uno strumento molto utile per realizzare correttamente un fertilizzante bilanciato per le nostre esigenze... ;-)
http://www.csd.net/~cgadd/aqua/art_p...osage_calc.htm |
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Per provare quello che ho scritto sopra.....avete problemi con i filtratori? Avete mancanza di spugne nelle zone d'ombra? ;-)
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Tuesen, ho detto un paio di vole che invece del solo phyto bisogna pensare semmai ad un sistema completo, quindi con coltura di zooplacton... ;-)
Mi spieghi anche questa tua avversità sul refugium? :-)) Perchè pallosissimo? #24 |
Perchè avrai un'altra vasca da seguire, oltre naturalmente ad avere un oggetto in più. Ogni cosa aggiunta aumenta il rischio di crash....più semplice è il sistema e minori rischi si hanno........IMHO.
Per me una vasca tipo deve essere classico berlinese ben illuminato e con reattore di calcio, no KW, refrigeratore e gruppo antiblackout.......la vasca gira benissimo anche così e le cose da tener sotto controllo sono minime. |
Concordo molto sulla vasca tipo... infatti mi voglio dotare da subito di ciò che hai scritto... Sul refugium non c'è da stargli molto dietro, anzi... anche perchè non è a parte ma integrato con la vasca, niente caulerpe, e qui mi viene spontanea la domanda...
Quali rischi crash? #24 |
Scusate, tornando alla questione della "procreazione" di placton in casa cosa ne dite di questo reattore Grotech PhytoBreeder 200 (o 250)?
Qualcuno sa dettagliatamente come funziona per poterlo imitare? Grazie |
Vorrei aggiungere alcune precisazioni :visto che ho una coppia di pagliacci che si è messa a fare le uova ho deciso di intraprendere l'allevamento dei rotiferi: questo mi ha portato a conoscere Stefano Cesati il quale mi ha spiegato come era possibile realizzare un allevamento.
Per nutrire i rotiferi si necessita di phitoplancton e la cosa piu economica per averlo è farselo da se anche se the reefer lo vende vivo! Tramite Stefano ho scoperto l'esistenza di un sito specifico in acqua cultura https://3kserver7.com/~frank/secure/agora.cgi americano che pero ha anche una piccola sede in svizzera. In svizzera ho parlato direttamente con il titolare il quale è un grande esperto nell'allevamento di artemia phito e rotiferi, lui la fa molto facile dice che per farsi in casa il phito è una vera banalità basta comprare il dischetto che contiene un inoculo di micro alghe preaparare dell'acqua d'osmosi sterilizzata con il microonde un areatore e un liquido mangime che vendono sempre loro che si chiama micro algae grow(che è una sorta di mangime specifico per phito)e il gioco e fatto! ma non ho mai sentito di allevarlo con acqua salata! quello che si trova in commercio vivo è sempre in osmosi! |
Mi correggo probabilmente ho detto una fesseria il phito si fa in acqua salata
solo che nella spiegazione il titolare dell'azienda ha omesso di dirmi del sale? mah? |
Nel Phito della Gortech c'è scritto esplicitamente Nannochloropsis salina... ;-)
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Penso che a breve invierò a Marco un articoletto su come realizzare un reattore di phytoplancton e zooplancton veramente incredibile nella sua semplicità... :-))
Devo solo trovare una cosetta, ed in 5 minuti è pronto... ;-) |
ciao potete mettere uno schemino qui sopra dell'allevamento più semplice che includa sia fito che zoo?grazie
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bene rama aspettiamo!
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Comunque il mio progetto viene una cosina dall'aspetto molto più ordinato e professionale... e per realizzarlo basta poco più di fare un buco in un tubo di plexiglass... ;-) |
allora non tenerci sulle spine!
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edddddai :-))
ci fai la suspence??? :-D :-D ciao Rob. |
Si, non anticipo nulla... :-)) :-)) :-)) :-)) :-))
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allora ci odi :-D :-D :-D
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Dai, con 2/3 foto e quattro righe faccio l'articolo, a scrivere tutto mi ci vuole 3 volte di più... ;-)
E poi ammetto che mi dà un certo gusto tenervi sulle spine.... :-D |
-04 -04 -04 mi ricorderò di te quando avrò raggiunto il cinquantesimo livello di Supersayan :-D :-D :-D
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Beh, quello di Fra2 è un progetto che forse supera pure il reattore Grotech... #36#
tanto di cappello per la realizzazione, ma qui siamo veramente in campo professionale... Il costo stesso di un reattore come questo e di tutti i componenti lo rendono di certo "esclusivo"... Il reattore che stò preparando io come manualità richiede poco o nulla, e con 30€ di spesa... Certo, a questo gli lustra le scarpe... ma bisogna anche considerare che non tutti hanno esigenze di allevamenti iper-professionali... c'è un sacco di gente che con le bottiglie di plastica e qualche areatore fà più litri di quel magnifico reattore... Il mio è un progetto intermedio, meno incasinato delle bottiglie ma non certo regolato con phmetri e altre finezze... |
Fhytoplancton
Riassumendo, per l'idea che mi sono fatto, il problema non è tanto creare il reattore per il phyto (bottiglia/tubo plexiglass+areatore+luce+inoculo), ma il fertilizzante.
Questo nel caso decidessimo di dosare il phyto direttamente in vasca, con ovvii problemi di fosfati etc. (ma siamo poi sicuri che sul mercato non esista un fertilizzante con pochi fosfati in traccia? sul sito della Marine-Life c'è ne è uno, bisognerebbe capire se ne vale la pena o si riesce a trovare qualcosa di analogo senza andare a spendere un botto). Se poi decidessimo di usarlo per una coltura di zooplancton il problema di inserire nutrienti indesiderati in vasca non si porrebbe neanche, basterebbe stare attenti a dare le giuste quantità di fito necessarie a sfamare lo zoo senza lasciarne in eccesso. In realtà quello che pensavo è che, dato che non ho nessuna voglia di imbastire un refugium, ora che la vasca mi sembra sufficientemente stabile (e quante ne ho penate.. -28d# ), una possibile soluzione sarebbe imbastire un semplice reattore di fito con un buon fertilizzante e dei buoni inoculi e dosarlo a poco a poco in vasca. Il tutto stando attenti a dosare le giuste quantità di fertilizzante, in modo da non ingrassare troppo l'acqua. Questo gioverebbe senz'altro ai filtratori, ma anche (e soprattutto) al cibo vivo che abbiamo già in vasca, e di conseguenza ai duri... Quindi non la vedrei come coltura "intensiva", ma "continuativa", provando a monitorare il crescere e il decrescere delle popolazioni di zooplancton (e sempre e comunque i fosfati..) al variare delle quantità di fito immesso in vasca. Sicuramente il refugium sarebbe più professionale per creare grandi quantità di zooplancton, ma perchè non provare direttamente in vasca? Cosa ne pensate? Avete avuto altre idee nel frattempo? Ciao, Ste |
Stezzo, l'importante è dare il tempo al phito di consumare tutti i nutrienti che gli dai con il fertilizzante.
altrimenti immetti 1 botto di Po4 in vasca. Basta fare 3-4 colture ed usarle a rotazione facendo maturare 10-15 gg ;-) |
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Per quanto riguarda le colture coltivate in parallelo... Scusa la domanda da token, ma poniamo che sia partito con 3 e ne siano arrivate a "destinazione" belle verdi 2. A questo punto è inutile continuare a somministrare fertilizzante, le immetto in vasca poco alla volta, giusto? Quanto possono durare prima di mantenerne solo una parte per ricominciare una nuova coltura? In che condizioni si mantengono meglio (temp ambiente, frigor...) Grazie, ciao |
Stezzo, i fosfati nelle colture non riesci a misurarli.....troppo opachi.
quindi devi fidarti dell'intuito....quando non scuriscono piu x diversi gg vuol dire che hanno finito i nutrienti. 1 volta messo il fertilizzante la prima volta..non lo metterai piu fino a completa maturazione della coltura. io farei partire 1 coltura a settimana x arrivare dopo 3 settimane con la primabella maturala seconda quasi matura ela terza appena partita ;-) |
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castronerie....dopo 1 po che la coltura non ha nutrimento.....crascia
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Il crash avviene, ma non di colpo. Durante la fase di deterioramento della coltura molto probabilmente le alghe morte "rilasciano" i nutrienti che avevano assorbito. Percui è meglio non aspettare troppo, una volta raggiunta la maturazione, a somministrare il fito agli animali.
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vabbe' ma il progettino di RAMA... io lo aspetto dal 2005 :-D
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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