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scriptors 15-03-2009 22:20

Federico, nella mia 'convinzione' attuale, fortunatamente sono sempre pronto a cambiare idea, l'Ammonio/Ammoniaca viene utilizzato dalle piante ad una concentrazione relativamente alta, per quello che 'credo', superiore alla concentrazione con cui viene utilizzata dalle alghe ... da questa considerazione nasce la necessità di eliminarlo il prima possibile per eliminare i problemi algali.

Magari in una vasca di sole piante si potrebbe anche pensare di lasciare alle piante (numerose) il compito di nutrirsi dell'Ammonio/Ammoniaca ma, credo (presumo), si dovrebbe portarlo ad una certa concentrazione. Se rileggo quello che dice la Walstad (meglio ... le sue fonti) posso aggiungere un qualche numero a riguardo.

Ho avuto per un lungo periodo la mia vasca a PH prossimo al 6, diciamo che di batteri Nitrificanti il filtro era quasi assente (secondo me), rincorrevo le alghe giocando con gli altri elementi limitanti ... certo il volume complessivo (filtro caricato quasi esclusivamente a canolicchi a parte) di supporto biologico è enorme considerando, come supporto biologico, le piante e le foglie delle stesse (in alcuni momenti un buon 50% della vasca).

Le condizioni migliori le ottenevo quando la potatura si rendeva necessaria per non incorrere nel collasso (mancanza di luce nella parte bassa). Nella fase post potatura si riaffacciavano le classiche verdi a puntino, uniche alghe che mi 'infastidiscono' attualmente ... ma solo sui vetri e su qualche anubias troppo esposta (ma sempre per le solite carenze di NO3 e PO4 in cui mi ritrovo).

Da considerare, inoltre, che la mia vasca attuale ha praticamente un fondo vergine (e resterà tale per parecchio ancora) dato che ha appena 5 mesi, i canolicchi invece sono stati svecchiati in fase di riallestimento.

luca2772 16-03-2009 09:28

Avete provato a misurare il potenziale redox (o il pH) dell'acqua in uscita dal filtro e a confrontarla a quella della vasca?

Può essere usato come indicatore dell'efficienza del filtro ;-)

scriptors 16-03-2009 09:37

Fare una prova costerebbe veramente poco se non in termine di tempo e piccola modifica sull'uscita del tubo (cercando di evitare cascatelle varie).

Dubito che la cosa abbia un qualche significato ... ma una prova a costo zero (quasi) non si nega a nessuno :-D ;-)

#24 magari mettere nel becker tre strumentini (PH,uS e mV) ...

Paolo Piccinelli 16-03-2009 09:50

Quote:

Paolo, velocità e tempo di transito sono indissociabili
...a parità di sezione... ;-)

Più è grande la sezione più sarà lento il flusso al suo interno (supponendo un flusso laminare e tralasciando ristagni e compagnia bella), questa a mio avviso è la chiave ;-)

Quote:

ci sarebbe da discutere sulla reale miglioria apportata dai canolicchi microporosi piuttosto che altri tipi di superfici ... probabilmente la miglioria è solo in fase di start-up della vasca
Io avevo realizzato una colonna denitrificante con il siporax... il potere denitrificante cala inesorabilmente con andamento iperbolico e si annulla entro 6 mesi... poi ho smantellato tutto, ma probabilmente a quel punto era il fondo che aveva iniziato a denitrificare...

Quote:

Se il pH è basso le colonie di batteri nella sezione biologica del filtro non saranno così sviluppate ed è probabile che parte del lavoro che farebbero in condizioni a loro più favorevoli venga delegato alle piante
Concordo pienamente... poi si può aggiungere che alcune piante lo fanno meglio di altre.
Le galleggianti come lemna, pistia e salvinia sono melgio dei batteri del filtro nel rimuovere l'ammonio/ammoniaca, anche grazie al vantaggio di poter attingere alla co2 atmosferica (la Walstad lo chiama "aerial advantage") ;-)

scriptors 16-03-2009 10:40

Per indissociabili intendo che sono uno in funzione dell'altro, ovviamente conta anche la sezione del filtro. Diciamo che io intendo il tutto guardando il singolo canolicchio e il suo strato di flocculi batterici, altrimenti non ne usciamo più ;-)

Sul discorso Lemma ecc. non sono proprio d'accordo, ma magari contano anche gli altri parametri come PH e temperatura. Poi, per quanto mi riguarda, troverei molto controproducente (per la maggior parte dei comuni acquariofili) l'utilizzo delle galleggianti per ovvi motivi relativi l'illuminazione delle piante sottostanti.

ps. per chi avesse necessità di approfondire con i processi chimici che avvengono durante le fasi di cui stiamo discutendo posto un link di 'terze parti':

http://venus.unive.it/miche/cicli_ecosis/0056.htm

scriptors 16-03-2009 11:30

Paolo, a pagina 108 del libro della Walstad c'è qualcosa di interessante (non proprio approfondito).

Come dicevo anche io ovviamente le piante (ed anche le alghe) preferirebbero l'Ammonio piuttosto che il Nitrato.

La Walstad però non specifica bene il livello 'minimo utile' riguardante le piante e le alghe, dice, come purtroppo fa spesso, alcune sue considerazioni:

- con concentrazione di 0.4 ppm di Ammonio ... la Pistia consuma l'Ammonio in 4 ore piuttosto che il Nitrato in 20 ore

- dice che le alghe non consumano il Nitrato se trovano Ammonio superiore a 0,018 mg/l (non so fino a che punto si possa trasformare gli 0,018 mg/l in 0,018 ppm #24)

direi comunque che come ordine di grandezza, al suo solito, paragona cose ben distanti tra di loro ... o sbaglio ?

ora se le alghe, ma anche le piante, necessitano di energia per ritrasformare il Nitrato in Ammonio utilizzabile (84 Kcal/mol - pag.111 del libro) mi sembra ovvio che, considerando l'energia disponibile dalle piante rispetto a quella disponibile dalle alghe, sia meglio far 'faticare' le piante eliminando totalmente l'Ammonio disponibile in vasca.

Nel dispendio di energia (competizione per l'Azoto sotto forma di Nitrato) sono vincenti le piante e le alghe ... deperiscono

Che ne dici ?

ps. potrei anche aver fatto qualche errore di traduzione, ma ho il libro in versione inglese #12

scriptors 16-03-2009 11:41

Traducendo, perchè potrei anche essermi 'incartato' io ...

a concentrazioni oltre 0,4 ppm di Ammonio le piante consumano anche l'Ammonio
a concentrazioni sino a 0.018 ppm di Ammonio questo viene consumato dalle alghe e non dale piante

#24

in pratica le piante non consumano l'ammonio libero in vasca se NON a concentrazioni superiori ai 0.4 ppm

??? #24 #24 #24

ps. diamo per scontato che, valori limite per l'Ammonio/Ammoniaca (da non superare durante l'avvio della vasca, leggi picco dell'Ammonio ... primi miei post) sarebbe 0,25 mg/l di NH3/4+ (mediamente primo valore misurabile dai comuni test dei NH3/4+)

che ovviamente sarebbe un mio semplice consiglio, nulla vieta che, in fase di post allestimento, il picco dei NH3/4+ possa essere ben più alto e preceda, di conseguenza, un picco dei Nitriti (NO2) altrettanto elevato.

Ecco anche perchè suggerirei sempre l'importanza di misurare anche l'Ammonio/Ammoniaca piuttosto che i soli Nitriti e Nitrati ;-)

... e del perchè è un classico avere una mini/maxi esplosione algale in vasca durante l'avvio della stessa

Paolo Piccinelli 16-03-2009 14:12

Le piante consumano sempre prima l'ammonio, perchè richiede meno energia per essere assimilato (i nitrati devono pra essere ridotti con dispendio di energia)... se in una soluzione sono presenti ammonio e nitrati, le piante non toccano i nitrati finchè l'ammonio è presente in quantità apprezzabile... questo qualitativamente, in quanto quantitativamente non ho numeri su cui basarmi.

L'esplosione algale dipende da molti altri fattori, quindi tenderei a lasciare fuori l'intero problema alghe, pena OT clamorosi (in cui fra l'altro sto incappando giusto ora) #13

scriptors 16-03-2009 15:03

NB. per chi ha qualche dubbio cerco di riassumere, in due parole, la 'disputa' attuale ... che purtroppo ha poca bibliografia utile a cui accedere per chiarire la cosa in maniera certa.

Assodato che le piante e le alghe preferiscono l'Azoto sotto forma di Ammonio (NH4), la forma NH3 è Ammoniaca ed è tossica sia per le piante che per i pesci, il dilemma è:

io dico che le piante hanno bisogno di una minima concentrazione di Ammonio presente in acqua per poterlo utilizzare (superiore a quella minima necessaria per le alghe) mentre Paolo dice che piante ed alghe preferiscono l'Ammonio a prescindere dalle concentrazioni presenti.

Spero di essere stato chiaro ed essere riuscito a spiegare meglio su cosa stiamo discutendo.

Se non c'è bisogno della spiegazione ulteriore si può cancellare il singolo post ;-)

Federico Sibona 16-03-2009 15:20

Ho in vasca pH 5/5,5, le alghe (principalmente BBA) sono scomparse e l'ammonio è bassissimo. Allora i casi possono essere questi:
- Le alghe non sopportano pH così bassi.
- Le piante (molte, ma tutte classificate come a lenta crescita) si mangiano l'ammonio (ma sinceramente non so in che quantità potrebbe essere senza piante).
Poi, con pH di quel tipo di ammoniaca non dovrebbe praticamente essercene se non in tracce trascurabili.

scriptors 16-03-2009 16:00

A quel PH è praticamente tutto Ammonio e niente Ammoniaca, a quel PH le piante crescono lentissime, idem le alghe che non hanno neanche possibilità di crescere venendo 'ciucciate' dagli OTO ecc. (Possiamo anche scomodare la Walstad che ha sperimentato che tra PH4 e PH8 le piante crescono meglio a PH8)

Con (accontento gli amanti dei W/l) 0,22W/l ci crescono solo le piante che hai, mi espongo a critiche e dico che, forse, farebbe più danni una eventuale illuminazione diurna della vasca.

Quanto sono quelli che hanno vasca simile alla tua ?

Quanti sono quelli che hanno una vasca da 100 litri, PH7.5, 50 pesci e una pompa da 1.500 l/h ed aprono topic intitolati: Aiuto !!

Paolo Piccinelli 16-03-2009 16:10

Quote:

Le alghe non sopportano pH così bassi.
E' una osservazione che ho fatto anche io, come miccoli e tanti altri con vasche a ph inferiore a 6... credo che il fenomeno sia più legato alla scarsa disponibilità di ferro in soluzione che ai composti dell'azoto.

Quote:

la Walstad che ha sperimentato che tra PH4 e PH8 le piante crescono meglio a PH8)
La curva che lega crescita (in ordinata) e ph (in ascissa) è simile ad una gaussiana aperta, con massimo intorno alla neutralità, inoltre bisogna considerare anche la durezza carbonatica che suddivide le piante in due grandi famiglie: quelle di acqua tenera (in grado di assorbire il carbonio dalla co2) e quelle di acqua dura (che invece necessitano dei carbonati disciolti).


...ma stiamo continuando a non parlare di filtro... #13

Federico Sibona 16-03-2009 16:38

Scriptors, non è questione di quanti hanno una vasca come la mia, ma di estremizzare, portare le condizioni al limite per cercare di comprendere meglio le situazioni intermedie, ovviamente sempre con i dovuti distinguo ;-)

Paolo, penso sia difficile scindere il funzionamento/composizione/struttura del filtro dalla chimica in vasca ;-)

Paolo Piccinelli 16-03-2009 16:54

Quote:

Paolo, penso sia difficile scindere il funzionamento del filtro dalla chimica in vasca
Si, è vero... io affronterei il discorso più come un bilancio energetico, cioè a prescindere dalla forma in cui il carbonio esce dal circolo, altrimenti divaghiamo troppo...

...work schedule...

1- Cosa succede nel filtro meccanico, cosa nel biologico...
1bis- I batteri...
2- Interazioni vasca-filtro: il sistema vasca e il "bilancio energetico"... cioè cosa introduciamo (cibo, fertilizzanti, luce, co2) e cosa togliamo (potature, avannotti, residuo organico) dall'acquario.

2bis - Progettare l'equilibrio della vasca: piante+pesci+fattori abiotici (luce, calore, aggiunte esterne)

3- Il ciclo del carbonio e del fosforo in acquario

4- casi speciali: dal plantacquario (filtraggio virtuale) alla vasca di soli pesci (necessità di filtraggio pesante e interventi esterni di pulizia

scriptors 16-03-2009 17:44

Federico, ovvio che la 'mia' era da intendersi un tentativo di restare coerenti con la sezione, anche se poi arrivati a questo punto già si può distinguere tra chi ha lasciato perdere (tanto basta aprire un topic, fare la domanda ed attendere la risposta ... e nel caso un follow-up) e chi è incuriosito e vuole 'apprendere' (quindi non chiede di meglio che approfondire) ;-)

Comunque ho chiesto un 'lumino' a quello che ritengo un 'luminare' (utente anche di questo forum) dato che vorrei, nei limiti del possibile, definire una volta per tutte la questione dell'Ammonio e del suo 'consumo' da parte delle piante ... ammesso che sia possibile definire con certezza la cosa. Stò continuando a setacciare la 'rete' per avere una conferma incontrovertibile ma trovo solo chi dice che:

- se si mette Ammonio in vasca le alghe sono assicurate
- se si mette Nitrato in vasca le alghe NON sono assicurate

(meglio di niente :-D)

Paolo, da parte mia, motivo di tutti i miei post, c'era la necessità (secondo me) di evidenziare un qualcosa che raramente leggevo in questo (ma anche in altri) forum, cioè la buona norma di misurare l'Ammonio/Ammoniaca in vasca che, se quello che penso viene confermato, vale a quantificare/esplicitare buona parte dei problemi algali in vasca, ponendo il tutto nel suo contesto naturale che è la Filtrazione Biologica in vasca e come e perchè vada ottimizzata il più possibile (penso di essere stato fin troppo prolisso a riguardo).

Non per tornare OT ma, come sappiamo, la 'vasca' è un ammasso di fattori di cui difficilmente si può estrapolarne uno senza finire con il parlare anche degli altri (e poi si rende il discorso più interessante).

Per il resto, rifare una 'brutta' o 'buona' copia di uno dei tanti testi semi-generalisti, come dicevo qualche post fa, sarebbe un po fare un copia/incolla che poco senso avrebbe, se non ci fosse anche un aggiornamento al 2009 ... a che punto siamo arrivati ;-)

per il momento mi prendo una pausa di riflessione in attesa di 'illuminazione' sia essa positiva o negativa

... a parte che poi mi sembra, non so se per eccesso di modestia oltre che reale 'ignoranza' della materia, di essere uno dei tanti che disquisiscono di cose di cui non capiscono nulla #24 #23

fortunatamente ho a mio favore il fatto di essere, visto la vastità della materia e delle scienze in gioco, in buona compagnia :-D

#24 ... vabbè ... prendete le ultime frasi come il voler rendere il topic un po più leggero :-))

ps. ok che è più semplice cliccare sul nick prima di scrivere ma potete anche chiamarmi Luigi ;-)

flashg 16-03-2009 18:16

io leggo tutto e imparo :-))
stasera misurero' i valori all'uscita dei due filtri dell'amazzonico e poi vi dico.
Una domanda mi sorge spontanea, Perche voler contrastare una formazione algale ,quando in natura ,in tutti gli specchi d'acqua essa e' presente?
certo ,un acquario di alghe non e' bello ma un'acquario con un equilibrio tra alghe e piante secondo me e' piu naturale.
Le alghe sono solo dannose o servono a qualcosa anche a livello di filtrazione?
p.s. se e' ot cancellate o editate

scriptors 16-03-2009 18:21

servono servono, servono di sicuro per nutrire i pesci che se ne nutrono ;-)

Paolo Piccinelli 16-03-2009 18:21

Luigi, per me il problema di fondo è che l'azoto non è un fattore limitante per le alghe nell'acquario medio... le alghe crescono benone anche in pieno oceano con valori infinitesimali di azoto disponibili... per me il fattore limitante delle alghe nei nostri acquari è il ferro (per la precisione Fe2+ e Fe 3+) disponibile in soluzione o in aggregato al COD (carbonio organico disiolto) ;-)

A me sembrava di prenderla un pò troppo larga, ma il topic è tuo, quindi se tu decidi di approfondire questo aspetto io ti seguo volentieri (anche perchè mi interessa) ;-)

Che strumenti possiamo adottare per capiren di più?!?
Ci compriamo i test, proviamo a testare il redox come proposto da Luca, oppure cerchiamo fonti illuminanti? #24


...se sei su google, prova anche a cercare il termine anammox... Andrea (Entropy) mi mandò tempo fa del materiale interessante a riguardo :-))

Paolo Piccinelli 16-03-2009 18:23

oops... saltato... servono eccom le alghe... nel malawi le nere a pennello mi fanno il pearling!!! :-D :-D :-D

scriptors 16-03-2009 22:43

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli
Luigi, per me il problema di fondo è che l'azoto non è un fattore limitante per le alghe nell'acquario medio... le alghe crescono benone anche in pieno oceano con valori infinitesimali di azoto disponibili... per me il fattore limitante delle alghe nei nostri acquari è il ferro (per la precisione Fe2+ e Fe 3+) disponibile in soluzione o in aggregato al COD (carbonio organico disiolto) ;-)

de gustibus ... evidentemente abbiamo due gestioni diverse, io il ferro lo doso settimanalmente in maniera abbondante insieme ai micro ... tutta roba chelata e sono tranquillo (a seconda delle 'rosse' faccio anche il secondo dosaggio infrasettimanale) ... c'è da dire che nei fiumi (o ti sei fatto un reef ?) è tutto in valori infinitesimali


Quote:

A me sembrava di prenderla un pò troppo larga, ma il topic è tuo, quindi se tu decidi di approfondire questo aspetto io ti seguo volentieri (anche perchè mi interessa) ;-)
OK, ma non barare, mi sembra che abbiamo deciso di aprirlo insieme ;-)

Quote:

Che strumenti possiamo adottare per capiren di più?!?
Ci compriamo i test, proviamo a testare il redox come proposto da Luca, oppure cerchiamo fonti illuminanti? #24
Io aspetto una mail e/o un post su questo topic ... sperando che sia illuminante.

Comunque, in ogni caso, la parte in oggetto del topic direi che è stata abbondantemente discussa, quindi in attesa di aggiornamenti si potrebbe lasciare in pausa ...

Per il discorso ferro si entra nel campo del 'fattore limitante' ... come fertilizzazione ... e riguarda prettamente l'aspetto: 'problema alghe' ... si potrebbe fare un escursus in questa sezione #24 con un topic a parte


Quote:

]...se sei su google, prova anche a cercare il termine anammox... Andrea (Entropy) mi mandò tempo fa del materiale interessante a riguardo :-))
agli ordini !!! ... ;-) [/quote]

flashg 17-03-2009 01:41

due domandine fresche fresche:
Il filtro amburgo (ho letto molto al rigurado) per quale motivo e' stato abbandonato rispetto a quelli moderni? quali contro aveva?

La lampada u-v ,dopo aver letto anche i link che ha postato scriptors ,a questo punto dovrebbe fare piu danni che altro giusto?

Paolo Piccinelli 17-03-2009 08:57

Quote:

evidentemente abbiamo due gestioni diverse, io il ferro lo doso settimanalmente in maniera abbondante
Io 3 volte alla settimana (elos fase1 ed extra1) sotto due forme diverse... ma visto che ho l'acqua ambrata (e quindi carica di colloidi umici e fulvici) devo dosarne quantità minime, oppure mi esplode la vasca ;-)

Quote:

la parte in oggetto del topic direi che è stata abbondantemente discussa, quindi in attesa di aggiornamenti si potrebbe lasciare in pausa ...
Ok, passiamo ad altro (per ora #18 )

Quote:

La lampada u-v ,dopo aver letto anche i link che ha postato scriptors ,a questo punto dovrebbe fare piu danni che altro giusto?
La lampada UV, a mio avviso è come i farmaci... va usata solo quando è necessaria e per il tempo strettamente necessario ;-)

scriptors 17-03-2009 09:53

flashg, credo di averlo scritto, principalmente l'estetica (poi aggiungerei il tipo di gestione più 'conservativa' e ... politiche commerciali, si guadagna di più proponendo sempre cose nuove :-D )

Quoto Paolo sulla lampada UV, certo in caso di sovrapopolazione si potrebbe temporizzare per abbattere un po di carico organico (inteso come batteri del Ciclo del Carbonio) che consuma ossigeno in teoria inutilmente. La chiusura del Ciclo del Carbonio porta via molto tempo e, per sfruttarla, serve un tipo di gestione abbastanza particolare.

Paolo, ovviamente, come dici, 'passiamo' ... per ora ;-)

luca2772 17-03-2009 09:54

Quote:

Il filtro amburgo (ho letto molto al rigurado) per quale motivo e' stato abbandonato rispetto a quelli moderni? quali contro aveva?
Non è mai stato abbandonato (è in Italia che è poco conosciuto): è attualmente molto usato in Francia, Germania e paesi del nord.
L'aspetto estetico (una parete di melma marrone potrebbe non fare impazzire molti) ne ha forse frenato la diffusione (anche se per occultarlo basta un legno e qualche pianta fitta: se correttamente dimensionato non è particolarmente invadente).
A mio modo di vedere è IL filtro. Dopo un corretto avvio (9#12 mesi) è ossido-riducente. Non elimina i fosfati, ma nemmeno le altre tipologie di filtro adottate nel 99.7% dei casi non lo fa.

Se volete possiamo parlare di come legare il fosforo #18 #18 #18 ...

scriptors 17-03-2009 22:26

non sarebbe male dato che 'si dice' che il fosforo sia assimilato dalle radici ... si dice #13

il problema e che i danni peggiori si hanno facendo precipitare a fondo le sostanze, non dentro il bidone del cambio, ma nel fondo della vasca #23

c'è di buono che una buona percentuale degli acquariofili (me incluso) tra il primo ed il secondo anno ... riallestiscono la vasca e quindi si azzerano i danni ;-)

sperando di non fare gli stessi errori di prima :-D

luca2772 18-03-2009 10:20

Ci provo (visto che siamo sempre in "primo acquario" starò leggero) ;-)

Sul ciclo dell'azoto oramai siamo tutti ferrati, quindi sappiamo che la parte di materia organica in disfacimento che contiene l'atomo di azoto passa attraverso vari stadi da ammonio fino a nitrati che in certi casi viene ridotto ad azoto gassoso N2).

Per il fosforo (che immettiamo attraverso il cibo per pesci) invece, non esiste un vero e proprio "ciclo".

Il fosforo è un elemento fondamentale per la produzione di energia a livello cellulare, quindi dobbiamo fornirlo al nostro sistema (chiuso, non mi stancherò mai di ripeterlo). Questo porta ad un accumulo di fosfato, che è il residuo "ciclato" dai pesci.

Una parte viene assorbito dai vegetali (quindi lo possiamo rimuovere con le potature: al pari del carbonio viene usato per la crescita dei tessuti vegetali); una parte resta in vasca ed ha la fastidiosa capacità di entrare in equilibrio col fondo, specialemente in vasche mature.

Cosa significa?
Mettiamo di avere una vasca sovrappopolata, con nitrati a 25 ppm e fosfati a 2 ppm o anche maggiori.
Effettuiamo un cambio parziale del 10% con acqua priva di NO3 e PO4.
Se ripetiamo i test scopriremo che i nitrati sono scesi del 10% e i fosfati sono rimasti costanti. Iniziamo a schiavizzarci con resine antifosfati e ad eccedere coi cambi parziali, sballando l'equilibrio della vasca e spianando la strada alle alghe.


Dopo questa lunga premessa, provo ad illustrare un metodo per rendere innocuo l'atomo di fosforo. E' un sistema usato nei depuratori industriali e in un particolare tipo di filtro derivato dall'amburgo: il PMT (Poldo11 Medium Technology filter, dal nick del suo creatore).

Se facciamo passare l'acqua da trattare in uno stadio anaerobo (povero di ossigeno) seguito da uno di aerazione e sedimentazione, otteniamo quello che viene definito "reattore ANANOX".
I fanghi di sedimentazione contengono il famoso flocculato batterico.
Se confiniamo in un ambiente (camera anossica, per il PMT) questi fanghi evitiamo il formarsi di una biomassa filamentosa nello stadio ossidativo e nel contempo vengono ossidati i solfuri prodotti dal precedente stadio anaerobo.
E il fosforo?
Bene, determinati ceppi batterici, in particolari condizioni, sono in grado di utilizzare le forme ossidate dell'azoto come accettori di elettroni al posto dell'ossigeno molecolare ("ingrassano" col fosforo).
Se riusciamo a fornire l'adatto ambiente prendiamo due piccioni con una fava: la riduzione del nitrato ad azoto gassoso e l'incapsulamento del fosforo nel citoplasma del batterio.
Questo a condizione che le colonie dei fosforo-accumulanti siano sottoposte a stress in condizioni anossiche.
I fanghi di sedimentazione a questo punto conterranno fosforo mineralizzato, non più solubile ed infine una diminuzione della concentrazione di PO4.
La massa di fanghi varierà in funzione della popolazione dei fosforo-accumulanti, ovvero si regolerà in funzione del carico organico da smaltire.

Ricapitolando: stadio anaerobico - sedimentazione dei fanghi primari nella camera anossica - stadio di aerazione (strippaggio) con sedimentazione dei fanghi secondari che vengono ricircolati nella camera anossica - uscita di acqua limpida e cristallina.

Ora buon mal di testa a tutti... :-D :-D :-D

Paolo Piccinelli 18-03-2009 10:37

Quote:

Se ripetiamo i test scopriremo che i nitrati sono scesi del 10% e i fosfati sono rimasti costanti.
Il fenomeno che citi è molto evidente per quanto riguarda i fosfati, ma è presente anche per i nitrati... (questa precisazione solo per rompere i cog***ni :-D )


Esiste la remota possibilità di vedere uno schema del PMT? #24

scriptors 18-03-2009 10:38

#e52

considerando anche i costi ... diciamo che la cosa può essere utile a chi ha 10 discus in una vasca da 100 litri #24

luca2772 18-03-2009 10:46

Il fosforo entra prevalentemente nel sistema come fosforo organico particolato, viene idrolizzato in fosforo organico solubile, mineralizzato in ortofosfato (PO4---), assimilato dalle alghe con accumulo interno, successivamente rilasciato come fosforo organico particolato e depositato nel sedimento dove i decompositori lo riciclano come fosforo inorganico o organico solubile (ecco spiegato l'equilibrio fondo-fosfati).

I fosforo accumulanti in condizioni di aerobiosi/anaerobiosi possono rispettivamente rilasciare/accumulare fosforo inorganico. POichè lo usano per crescere, la quantità assorbita è maggiore di quella rilasciata.
Smaltendo la biomassa si rimuove il fosforo (deve essere periodicamente sifonata parzialmente la camera anossica).

I fosforo-accumulanti accumulano fosforo in forma di polifosfati e nello stesso tempo denitrificano (utilizzando i nitrati come accettori di elettroni).
Fondamentale, è la presenza di carbonio organico, in assenza del quale il sitema va in crash (da qui la difficoltà di gestire un filtro PMT-derivato).

Aggiungo, come nota a margine, che se la fase redox del sedimento passa da ossidata a ridotta (ad esempio per anossia da eutrofizzazione, come il triste caso del lago di Varese), si ha rilascio di fosforo secondo la reazione

FePO4 + HS- + e -> FeS + HPO4--

con nuova crescita algale (una sorta di "effetto valanga").

Ultimissima noticina (poi chiudo): un metodo chimico per toglierci di torno i fosfati consiste nell'impiego di cloruro ferrico, il quale reagisce coi PO4 e precipita sotto forma di fosfato ferrico (la polverina che generano i sacchettini di resine antifosfati a caro prezzo vendute ;-) ).

A ragion veduta, il miglior metodo di contenimento dei fosfati resta la corretta gestione dell'acquario, con un oculato bilanciamento fra vegetali e animali (la solita ricetta "tante piante e pochi pesci").

luca2772 18-03-2009 10:50

Per lo schema del PMT, devo cercarlo nei meandri del removibile casalingo :-)

Come "primizia", lo descrivo a parole:

Primo stadio: spugna grossa (tipo amburgo), seguita da una camera col fondo forato dove - grazie alla lenta corrente - precipita il particolato nella sottostante camera anossica.
Stadio di strippaggio riempito di un mix di bioballs e cannolicchi (mi pare in rapporto 2:1) con aeratore a porosa sul fondo.
Altra camera con fondo forato per far precipitare nella sottostante camera anossica i fanghi secondari, seguita (finalmente!) dal vano pompa
Nella camera anossica è montata una piccola pompa che mantiene costantemente in lento movimento i fanghi.

Ricordi lo schema del mio primo "filtro eterno"? Era sostanzialmente il PMT salvo che al posto della pompa di movimentazione dei fanghi c'era un agitatore a palette ;-)

Paolo Piccinelli 18-03-2009 10:56

Ora mi è tutto chiaro... lasciami il tempo di mettere in moto il 650 litri che mi arriverà entro il mese prossimo e poi ti stupirò.

...grosso modo lo schema sarà: pozzetto di tracimazione che scola su un percolatore a bioballs con fondo forato seguito da spugnone, il tutto posto su graticola di raccolta fanghi; stadio finale di acidificazione mediante torba scura :-))

flashg 18-03-2009 12:46

http://www.discuspassion.net/forum/i...pic,863.0.html

godete :-))
lo avevo gia' visto , ma credo che sia solo "per utenti esperti" io rischio di ammazzare tutti i pesci ;-)

ma sto signor Poldo 11 e' un guru dell'acquariofilia ho letto miliardi di pagine scritte da lui in altrettanti forum ,ma che fine ha fatto?

luca2772 18-03-2009 12:54

Allestimento...? Ricorda che il tasso di crescita dei fosforo-accumulanti è vincolato al pH, al tempo di stazionamento dei nutrienti ed alla saturazione dell'ossigeno nei vari stadi.

Niente percolatore, se fai come immagino una sump, prevedi una prima camera di decantazione, seguiti da una camera di lapillo, con fondo forato (e sottostante camera anossica), altra trappola fanghi e camera di strippaggio (io userei solo bioballs grosse, con porosa ed aeratore potenti) con grata comunicante col "doppio fondo"; ulteriore trappola e vano pompa di risaltita.
Per il ricircolo dei fanghi ricorda che è indispensabile un movimento molto lento e costante. Ah, prevedi un sistema per scaricare una parte dei fanghi (ed uno per il carbonio organico.
...Fruttosio?)

Paolo, ricordi che io stesso abbandonai la tipologia di reattore proprio per il rischio di crash?


Mi sa che stiamo facendo scappare tutti i neofiti che provano a leggere e poi ululano via :-D :-D :-D

flashg 18-03-2009 13:01

Quote:

Mi sa che stiamo facendo scappare tutti i neofiti che provano a leggere e poi ululano via
inatti io lo sposterei sto topic poiche'va subito in basso e resta difficile seguirlo ...poi e' uno step avanzato dell'acquariofilia.

luca2772 18-03-2009 13:02

Quote:

Originariamente inviata da flashg
http://www.discuspassion.net/forum/index.php/topic,863.0.html

godete :-))
lo avevo gia' visto , ma credo che sia solo "per utenti esperti" io rischio di ammazzare tutti i pesci ;-)

ma sto signor Poldo 11 e' un guru dell'acquariofilia ho letto miliardi di pagine scritte da lui in altrettanti forum ,ma che fine ha fatto?

E' sparito dalla rete...
Credo che i suoi metodi di filtraggio "alternativi" (per non dire esoterici) unitamente alla franchezza e schiettezza del suo modo di porsi abbia urtato qualcuno e fra banning e flames si sia ritirato "in convento" coi suoi discus e i suoi filtri...
A mio modo di vedere un vero peccato... Non ho mai avuto modo di scambiare con lui due battute...

Metalstorm 18-03-2009 13:05

Quote:

pozzetto di tracimazione che scola su un percolatore a bioballs con fondo forato seguito da spugnone, il tutto posto su graticola di raccolta fanghi;
più o meno il sistema che avevo pensato per il malawi di cui discutevamo poco tempo fa

luca2772 18-03-2009 13:11

Il titolo del thread è Il filtro, a cosa serve e come sceglierlo.

Dopo le doverose indicaziosi su "a cosa serve", credo sia il momento di passare a "come sceglierlo" (anche perchè stiamo andando troppo in profondità...)

Essendo nella sezione primo acquario, proporrei di fornire le indicazioni che un neofita si aspetta :-)

flashg 18-03-2009 13:13

Quote:

Credo che i suoi metodi di filtraggio "alternativi" (per non dire esoterici) unitamente alla franchezza e schiettezza del suo modo di porsi abbia urtato qualcuno e fra banning e flames si sia ritirato "in convento" coi suoi discus e i suoi filtri...
A mio modo di vedere un vero peccato... Non ho mai avuto modo di scambiare con lui due battute...
so' che si chiama Massimo Andreazzoli ,ma su facebook non e' iscritto chissa magari prima o poi riusciamo a scovarlo ,credo che sia andato avanti perche questi progetti sono abbastanza vecchi.

scriptors 18-03-2009 14:23

ok, se ho tempo in serata butto giù due righe 'sintetiche' sul 'Come Sceglierlo' anche se dovrebbe essere automatico in base a quanto esposto nei primi post (prima delle divagazioni)

Sulle ultime cose non vi seguo più neanche io, ma forse perchè i miei problemi derivano dalla perenne carenza di fosfati e nitrati, quindi figuriamoci se dovessi impelagarmi in certe cose (e poi andare dal farmacista a chiedere una decina di Clismalax :-D :-D :-D )

Riguardo l'Ammonio e le sue concentrazioni 'minime necessarie' stò avendo delle conferme verbali (ma io voglio le prove tecniche insindacabili :-D ) e Tom Barr mi ha inviato delle dispense che devo tradurre e studiare sperando che siano utili a chiarire la cosa ... girovagando ho trovato un forum inglese e subito ho postato la 'pulce' -11

Paolo Piccinelli 18-03-2009 14:32

Io per ora lo lascio ancora qui... quando arriviamo a 9 pagine lo chiudo, me lo stampo o lo trasformo in pdf e ve lo giro via mail... poi estrapoliamo le cose più "succose" e le andiamo ad approfondire in chimica... che dite?!? #24


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