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però ho fatto parecchi bagnetti in passato :-) e tutte le cose che ho visto, dalle biocroste sulla Formazione di Bonifacio alle concrezioni di Capo Testa valgono un cinquantesimo, rispetto ai parametri leggerezza, porosità, dominanza di carbonati e spessore della roccia biocostruita, rispetto a quello che trovi in Toscana meridionale o sulla costa sicula orientale. Nel cagliaritano sudoccidentale è diverso, ma lì a nord sono poche le cose che si prestano. E' un problema di impatto del moto ondoso, struttura del fondale, temperatura media annua dell'acqua. Dove si trovano rocce vive buone, qualunque sia il substrato, hai fasce che includono 2-3 metri di batimeriche e basta. Non è un problema banale: qui tra l'altro sono una risosrsa limitata, non è che si riformano in modo relativamente rapido come nei mari tropicali. In mediterraneo quella che per me acquariofilo è una roccia viva buona per me geologo è un vero e proprio record geologico che include un arco di tempo di SVARIATE migliaia di anni. ciao Stefano |
salve a tutti,
io sto facendo girare la vasca senza filtro biologico da ormai due mesi abbondanti. ho montato un skimmer adeguato ai 180#190 litri netti della mia vasca + refugium ( deltec mce600) e ho anche alzato il fondo del refugium a 12 cm. ho in vasca rocce di ottima qualità ,in parte colonie morte di cladocora cespitosa ed in parte rocce di origine calcarea. riguardo alla luce credo che vada bene una intensità luminosa scarsa per gli organismi che ospito. non ho avuto assolutamente problemi di ammonio o nitriti, però nonostante abbia rocce molto porose effettivamente ho difficoltà a far chiudere il ciclo dell'azoto. credo che ciò sia imputabile a quello che hanno già scritto sia Stefano che Antonello, cioè temperature basse , e rocce con evidentemente porosità troppo grosse per un buon insediamento di batteri anaerobi. ora pensavo di immettere in vasca fonti di carbonio attraverso acido acetico glaciale, può essere una buona soluzione? |
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Quindi OKKIO alle dosi , purtroppo se ti tieni basso non hai nessun effetto, se alzi anche solo di pochissimo non lo controlli più. |
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ciao Stefano |
Quoto tutto !!!! #25
Quello che hai realizzato , mi dai conferma, deve funzionare #24 , l'ho sempre pensato senza però realizzarlo completamente. Ho spinto anche io il processo nella vasca da 90 l per invertebrati, inserendo con una cannula quantitativi mirati di zucchero in una camera del biologico utilizata per l'occorrenza, purtroppo non avendo il tempo di realizzare un'altra dosometrica non sono costante, ma sembra funzionare o quantomeno non dare problema alcuno. I tuoi 40 mg sono un dato ottimo. Il tutto cmq conferma (e mi sgolo sempre nel ripeterlo) che è necessario utilizzare un filtro apposta per chiudere il ciclo dell'azoto, ne si può sperare di ottenere successo immettendo direttamente soluzioni in vasca, ci sono troppi problemi da risolvere e non credo sia la strada giusta. La vasca da 300 si, skimmer e denitratore. a presto Antonello |
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ciao Stefano |
Scusate l'ennesima l'intromissione, ma sta volta faccio il serio.... #22
Di che tipo di zucchero si parla? In che misura avete provato ad usarlo? Ed in ultimo ditemi se ho capito bene, in pratica, se ci si accorge dai valori di no2 che le pietre od il filtro biologico non riescono a compiere appieno il loro dovere, vuoi per un sovrappopolamento, vuoi per una somministrazione di cibo eccessiva, si può provare con questo metodo ad "incentivare" la crescita dei batteri anaerobi? -11 Grazie di sopportarmi #23 |
no, prima di tutto deve funzonare il ciclo nistrificante. se hai troppi NO2 è proprio l'acquario in sè che non funziona nel filtraggio di base: pompa troppo veloce nel biologico, oppure poche rocce, oppure (soprattutto) vasca troppo giovane popolata male, esempio con rocce vive sottoposte a sbalzo termico.
ciao Stefano |
Già, in effetti non sei il primo che mi dice il fatto della velocità della pompa.
Ridurrò la pompa da 400l/h con l'apposita levetta... Allora ho dei problemi con i batteri aerobi!?!? In quanto tempo dovrei vederne gli effetti? Ma forse stiamo andando fuori tema... Grazie Roberto |
Da geologo non posso non sottoscrivere le considerazioni fatte da stefao a riguardo delle rocce vive mediterranee. Da quel che ho visto io da noi le rocce vive sono per lo più rocce carbonatiche di vario tipo colonizzate più o meno profondamente. Le migliori sono quelle come calcareniti bioclastiche o simili, che di per sé presentano una porosità elevata, e che quindi si prestano ad una colonizzazione più profonda. Niente a che vedere però con una roccia integralmente biocostruita come le rocce vive tropicali.
Questa é sicuramente una differenza sostanziale. Direi che nella "tendenza" all'uso del bioogico (per il quale sono stato deriso nel forum sulla tecnica del reef -04 ) deriva da varie cose. Per prima il fatto che il MED é visto come un sistema economico, in cui di tanti fronzoli si può fare a meno. Tra questi fronzoli rientra anche lo skimmer (io personalmente mi sto accingendo ad installarlo dopo quasi un anno). Questo anche perché in enerale gli organismi MED tollerano un magior inquinamento da nitrati. Tuttavia, rispetto al reef le nostre belle vasche vantano migliaia di vantaggi (che i tapini del reef ignorano del tutto :-D ). Innanzitutto una disponibilità di organismi infinita, che arrivano col fondo, le rocce vive, i cambi parziali, le alghe ecc. Un patrimonio che nessuna vasca reef potrà mai vantare. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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