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Infatti negli attivatori di qualità esistono tutti e tre i ceppi che contribuiscono alla nitrificazione.
Nitrosomonas, Nitrobacter e Nitrospira. L'attivatore non è un toccasana o la soluzione di tutti i problemi, è semplicemente un modo per far maturare il filtro più rapidamente. E' chiaro che i sistemi "naturali" vanno benissimo e che il metodo di innescare il ciclo dell'azoto con del mangime lasciato in putrefazione funziona perfettamente... è solo più lento. In entrambi i casi, una volta innescato il processo questo va anche mantenuto, in caso contrario la colonia batterica si esaurisce e muore per mancanza di "cibo". Questo per dirti che, se hai messo l'attivatore 20gg fa, adesso non hai più niente e devi ripetere il ciclo. Qualsiasi sia il metodo che scegli, devi fare delle misurazioni continue dell'acqua. Devi monitorare l'Ammonio e i Nitriti, aspettare fino a che i Nitriti aumentano sensibilmente con relativa diminuzione di Ammonio (il famoso picco dei Nitriti), e monitorare la loro lenta discesa fino a zero e contemporaneamente misurare i Nitrati che te li troverai a valori molto bassi in quanto il carico organico è minimo. Quando ottieni questo risultato il filtro è maturo e puoi iniziare a inserire i pesci. Ovviamente non tutti insieme, se no, tra mangime e deiezioni dei pesci, il carico organico è talmente alto che il filtro (appena maturo) non ce la fa a sostenerlo, con relativo aumento dei Nitriti e relative conseguenze. Una volta a regime non avrai più problemi. |
Quote:
Puoi benissimo tagliare l'acqua di osmosi con quella di rubinetto ma, quest'ultima, devi prima biocondizionarla per eliminare Cloro e metalli pesanti. |
Si certo ad esempio il tetra safestart contiene i nitrospira, la domanda è vale la pena spendere 10 o più euro per anticipare la maturazione di qualche giorno o settimana?
Senza contare che altri ad esempio contengono Nitrosomonas europea e Nitrobacter winogradskyi, quindi i batteri «sbagliati» per la maturazione della vasca. Davvero uno deve andare in negozio ed essere laureato ad Oxford per non sbagliare e spendere soldi inutilmente? Altra leggenda metropolitana è l'utilizzo del biocondizionatore, questo è talmente inutile e potenzialmente pericoloso per la fauna che i soldi spesi si potrebbero dare in beneficenza e sarebbero più utili. Il cloro per prima cosa lasciando decantare l'acqua per uno o 2 giorni evapora da solo e i metalli pesanti, diciamo che per legge l'acqua del rubinetto è potabile e anche se alcuni elementi sono meglio tollerati dall'uomo che dai pesci raramente si arriva a tali concentrazioni nelle nostre acque salvo casi particolari, oltre al fatto che anche ci fosse un eccesso di qualcosa abbiamo le nostre belle piante che ci aiutano a smaltirli e il carbonio organico disciolto che li lega come un chelante. Anche lì c'è da avere una laurea in astrofisica nucleare per districarsi tra le miriadi di prodotti venduti, tra cui quelli che legano l ammonio come il sera toxivec, ma così facendo elimina anche i batteri nitrificanti e questo poi porta a una nuova maturazione del filtro ma questa volta con i pesci in vasca. Lascio intendere come finisce la storia. |
Sì, hai ragione... in molti casi serve una laurea in chimica e biologia per uscirne fuori.
Come giustamente hai detto alcuni attivatori vanno bene e altri no, bisogna saper scegliere e comunque è sempre valido il metodo "naturale", questione di scelte, purché siano oculate. Il biocondizionatore non serve per eliminare il Cloro, che è volatile è dopo un paio di giorni di decantazione non c'è più... ma serve per eliminare la Cloramina, questa no, non va via decantando l'acqua. Se poi il biocondizionatore oltre alla Cloramina mi abbatte Rame, Zinco, Alluminio, Bario etc. non fa un soldo di danno... è vero ci sono le piante che li adsorbono in parte ma, se hai degli invertebrati in vasca, qualche problema potresti averlo. E' evidente che molto dipende anche dal grado di preparazione dell'acquariofilo e da quanto si sappia districare nel mondo della chimica. Cose semplici per alcuni, possono essere insormontabili per altri, bisogna trovare sempre la proverbiale via di centro :-)) Chiaro che se abbatte anche l'ammonio non va bene per i motivi che dicevi |
La cloramina è una combinazione di cloro è ammoniaca per questo basterebbe un test per nh3 nh4 per rilevarne la presenza nell'acqua del rubinetto, oltre al fatto che basterebbe chiamare il gestore della rete idrica per sapere se trattano l'acqua con cloro o cloramina.
Comunque ciò che toglie la cloramina altro non è che un prodotto come quello detto prima ovvero il sera toxivec ( tra i tanti) che poi alla fine o lo usi sempre o se decidi di non usarlo più riparti con la maturazione del filtro perché ti ha distrutto anche i batteri nitrificanti e nel migliore dei casi ricomincia un invasione di filamentose che magari si era riusciti ad eliminare proprio grazie a questo prodotto pensando che sia miracoloso. I famigerati metalli pesanti del resto sono microelementi per le piante che io addirittura introduco periodicamente nel mio acquario che ne ha una grande richiesta, figurarsi se addirittura li voglio togliere. La Elodea nuttallii per esempio è capace di accumulare nelle proprie radici 1 g di zinco per kg in sole due ore, e la Hydrilla verticillata può assorbire 21 g di ferro per kg. Capisci che abbiamo madre natura che fa il lavoro sporco e noi altro non facciamo che mettergli i bastoni tra le ruote con tutti i prodotti che il mercato ci vuole proporre? Ne ho condotti di acquari con l'utilizzo di tutte queste trovate chimiche di ogni sorta e marca e ti dirò che da quando ho cominciato a vedere le cose da una prospettiva diversa non mi è mai sembrato tanto semplice gestire un'acquario senza avere più pesci morti per chissà quale motivo. |
Certo, sono pienamente d'accordo con te, del resto, se un acquario è condotto in un certo modo e con i dovuti equilibri non servono neanche i cambi d'acqua (nei miei acquari è quasi un anno che non cambio l'acqua, ma questa è un'altra storia) che invece, nell'immaginario collettivo, vanno fatti ogni settimana max 15gg: perché? La risposta è semplice, la maggior parte degli acquari non è in equilibrio (per i più svariati motivi) e necessitano di azioni "artificiali", del resto anche noi, quando andiamo dal medico, ci riempie di medicine per cercare di riottenere un equilibrio perso... a volte non si fa nulla e si guarisce lo stesso, a volte è necessario intervenire... tutto quello che dici è sacrosanto, pienamente condivisibile, ma non sempre di facile attuazione laddove mancano delle culture specifiche.
Anche quello che offre il mercato e straordinariamente variegato e non tutto è giusto ne corretto, anzi, molte volte si fanno danni che poi si cerca di rimediare con altri danni... ma esistono anche prodotti di ottima qualità che ci aiutano e che, però, bisogna saper scegliere e soprattutto usare... :-)) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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