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vogliono acqua più dura e ph sopra il 7, verso il 7,5... poi se ti basta vederli girare tanto per, tutto si può fare... ma non mi pare il caso :-) |
Non per andare OT (dato che la specie in questione è stata scartata), ma il pH d'origine dei margaritatus è 7,3. Meglio essere e ridosso di 7 che non 7,5, perché in caso di oscillazione - cosa che in cattività si verifica - almeno non si sfora dai valori limite. E con un pH di 7 vivono benissimo anche Trichogaster lalius e Trigonostigma (e non lo sto dicendo perché credo che rispettare i valori delle varie specie sia sbagliato - anzi! - ma perché c'è esperienza di vari appassionati e allevatori che lo dimostrano).
Per le durezze idem con patate, l'acqua di origine dei margaritatus è dura ma non come si potrebbe pensare: vivono bene in un range che, se ben ricordo, va da 5 a 12... Stando attorno a 8-9 direi anche i T. lalius son più che felici! Questo ovviamente è il mio pensiero, ognuno è libero di dire ciò che pensa ma non mi pare di essere fuori dal buon senso... Proprio qui su AP c'è un bellissimo articolo di Sergio Ardis che racconta della riproduzione di T. lalius, avvenuta con successo ai valori da me riportati. |
piccolo particolare: passare da 6,9 a 7,1 non è uguale che passare da 7,1 a 7,3
in ambiente acido, le reazioni enzimatiche hanno esito e chimismo diverso :-) che poi i Trichogaster sul 7 non hanno problemi sono d'accordo, ma non dipende dagli allevatori, dipende dai valori che hanno in natura.... |
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L'unica significativa differenza ambientale fra i luoghi d'origine delle due specie è la quantità di tannini in acqua, dato che i Danio vengono da acque (sia ferme che mosse) in cui sono presenti in tracce trascurabili mentre i Trichogaster vivono in acque più ambrate. In acquario, dunque, si presterà attenzione ad avere una quantità non eccessiva di tannini e piuttosto a schermare la luce con piante galleggianti per i Trichogaster anziché rendere l'acqua pressché torbida #17 Quanto detto è ciò che comunque, più o meno consapevolmente, facciamo tutti nelle nostre vasche... Si cerca la giusta via per la convivenza fra pesci con esigenze simili ma mai perfettamente uguali. A meno che due specie non siano naturalmente simpatriche e si ricrei una vasca biotopo, ovviamente. |
non mi pare ;-)
ossia partiamo da presupposti simili, ma arriviamo a conclusioni diverse... i compromessi non devono farli i pesci, ma noi... quindi anche piccole variazioni non vanno ignorate.. comunque i margaritatus sono già stati scartati, fine OT.. |
Difatti, i compromessi siamo noi a farli. Se vorrai approfondire, proseguiremo in separata sede #70
Scusate tutti per l'OT! |
Ho capito poco della vostra discussione..però nessuno ha risposto alla mia domanda :(
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In pratica non puoi tenere insieme T. lalius e danio margaritus ma essendo che questi ultimi li hai scartati il problema non si pone ;-)
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si ma li avevo già scartati prima, non mi sembrava necessario discutere..vabè comunque qualcuno mi risponde gentilmente alla mia vecchia domanda:
"In conclusione quando tra una ventina di giorni sarà pronta l'acqua metterò: -1m e 2/3 f di Trichogaster -Danio Rerio -Trigonostigma espei -Pangio Kuhlii Mi potreste dire quanti me ne consigliate delle altre specie Poi sul fondo mi sarebbe piaciuto un ancistrus, può andare? E quali altri pesci da fondo belli mi consigliate? " Grazie |
Io terrei solo uno tra Danio Rerio e Trigonostigma espei ma in folto gruppo per il resto non ci sono problemi secondo me . Io farei cosi :
-1m e 2/3 f di Trichogaster -10 Trigonostigma espei -5/6 Pangio Kuhlii Sul fondo hai i pangio kuhli e al limite potresti inserire qualche caridina yaponica ;-) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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