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appunto, però non tutti vogliono fare l'acquario "secondo Mel", stai facendo lo stesso discorso che si è fatto con l'uso o meno della co2 in questa tua guida esiste solo il fondo in terra allofana e non è così.
ci sono altri metodi di allevamento con altri substrati che sono altrettanto (e forse ancor più) adatti. |
Stay tuned for more features in next episode! :-))
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bhe se non altro mettendo insieme le vostre opinioni si ha una guida abbastanza completa..
io sono quasi pronto per allestire per cui capita a fagiuolo... l'unica cosa che mi preoccupa è che i negozianti mi romperanno le scatole se dico di volere 4/ ram e poi gli porto indietro quelli che non fanno la coppia... |
diciamo che succede con tutti, anche con gli scalari è lo stesso ;-)
con i ramirezi ci marciano, i furboni, perchè rispetto agli scalari dove il dimorfismo è praticamente assente, nei ramirezi è molto evidente. |
staremo a vedere...ho almeno 3 negozianti con cui contrattare...
intanto preparo bene il layout per ora ho solo la vasca tra l'altro #06 |
Aggiornato il primo post! :)
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un appunto :-)
- gli otocinculus affinis non li troverai mai in commercio, sono al 90% macrospillus o vittatus :-) da inserire a vasca ben matura e alimentati a dovere con alimenti specifici :-) |
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correggo alcuni punti:
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IL SUBSTRATO PER UNA VASCA DI RAMIREZI: substrati non adatti: devono essere scartati tutti quei substrati particolarmente spigolosi o taglienti che possano rovinare l'apparato boccale, non sono adatti quindi molte forme di flourite (red, dark, classica). è da scartare anche l'onyx sand essendo un substrato ricco di carbonati e studiato per l'acquario di piante provoca un innalzamento dei valori di ph kh e gh. sabbie edili in cui sono presenti molti carbonati, vale il discorso fatto per l'onyx sand. substrati che si possono usare: piccola premessa, i fondi che andrò ora a descrivere possono essere usati, ma il fatto che possano essere usati non fà di tutti loro i substrati ideali di allevamento. qual'è il substrato ideale? i mikrogeophagus come dice appunto il nome sono dei piccoli geophagus, sono dei ciclidi "filtratori" ingeriscono boccate di substrato lo ruminano in cerca di piccoli invertebrati, larve, piccoli crostacei, vermi o quant'altro sia commestibile. una volta trovati vengono ingeriti e lo scarto viene sputato oppure passa attraverso le branchie. vista questa loro caratteristica il fondo da preferire è che sia con la minore granulometria possibile per non danneggiare bocca e lamelle branchiali. -sabbia sugar size: PRO è sicuramente il fondo ideale per le loro caratteristiche di filtratori e scavatori (si scavano), le piante riescono facilmente a radicare e se usata in modo adeguato NON produce anossia se usato nella giusta maniera, lo strato ideale è sui 3/4/5cm oltre i quali è meglio non andare. CONTRO: come detto sopra, uno strato di 5cm non produce sacche anossiche, oltre tale spessore si incorre in tale rischio. le melanoides tubercolata possono essere un utile supporto a tenere la sabbia smossa, rispetto agli organismi bentonici marini che riescono ad occupare anche strati più profondi di fondo le melanoides oltre una certa profondità non riescono a "lavorare". -ghiaino: PRO buon substrato, è inerte e smussato è preferibile usare quello a granulometria più sottile, ottimo quello da 1 o 2 mm permette un buon radicamento delle radici. CONTRO permette ai ramirezi di scavare abbastanza agevolmente risulta più difficoltoso far passare i grani attraverso le branchie. -Flourite Black Sand: PRO buon substrato, mantiene il ph inalterato ha una granulometria sottile, permette una buona crescita delle piante. CONTRO dato l'alto tasso di elementi nutritivi presenti, che lo rende molto adatto agli acquari di piante può portare ad un innalzamento della conducibilità. -Terre allofane: fanno parte di questa categoria fondi come Akadama, Wave master soil, nature soil, aquasoil ecc.... PRO si caratterizzano in genere per un ph neutro (6,5/6,9) e da un elevata capacità di scambio cationico (Ca++, K+, Mg++, NH4+, Fe+++ ecc...), ovvero quella capacità che un substrato ha di scambiare gli elementi nutritivi tra le particelle del terreno e le radici delle piante. le terre allofane tendono quindi in un primo periodo a incamerare tali sostanze fino a saturazione, una volta raggiunta la saturazione queste iniziano ad essere rilasciate alle radici. in questa prima fase si vede quindi un abbassamento dei valori di kh e gh non sempre costanti e per un periodo che può essere più o meno lungo. sono ottimi substrati per la crescita delle piante ed essendo microporosi anche per i batteri. CONTRO: granulometria, anche il substrato più fine può risultare grosso per i ramirezi, più sono grossi i grani più risulta difficile da scavare, i comportamenti tipici della specie vengono in qualche modo edulcorati. il fondo come detto deve essere fatto maturare e in questa sua fase assorbe la durezza non in modo costante e sopratutto creando differenze anche notevoli tra Kh e Gh che deve essere monitorato costantemente, più viene saturato in fretta e più si rischia che il granulo tenderà a sfaldarsi velocemente. ancora più importante è come questi fondi vengono usati, con un pH dell’acqua ben al di sotto la neutralità (in particolare sotto ph 6) la CSC (capacità di scambio cationico) diminuisce drasticamente la conseguenza è che quello che era legato torna in soluzione, mentre ciò che è in soluzione non viene più legato. avere cambiamenti repentini del pH in una vasca con akadama o altre terre allofane possono comportare pericolosi squilibri in vasca. sono ottimi fondi per le piante e i plantacquari in genere, non si devono usare con faciloneria ma è meglio informarsi bene prima di usarli. altra nota, ho letto a proposito dell'akadama di non lavarla perchè la polvere è simile al limo organico, è una balla pazzesca. non si può comparare la melma data dalla polvere di akadama (è melma) dovuta alla disgregazioni di granuli o all'effetto dello sfregamento dato dagli stessi all'interno della busta, con i fanghi che si sviluppano in vasche mature e che sono principalmente prodotti dell’azione depurativa dell’acqua da parte dei batteri. i batteri nella loro attività producono questi conglomerati o flocculi, che sono a tutti gli effetti una biomassa attiva (batteri saprofiti, protozoi, amebe, rotiferi e altri microrganismi) costituita da materia organica. la polvere intoppa i pori, allora a che serve avere un fondo microporoso se gli lasciamo la polvere? senza contare che questa melma se presente in grosse quantità è essa stessa a rendere il fondo anossico, anche se fatto di akadama e altri substrati come gravelit e lapillo. cavetto riscaldante, con dei pesci che tendono a scavare non è consigliabile, senza contare che non tutti i cavetti sono uguali, alcuni sono più potenti di altri, domandiamoci poi se i costi del cavetto valgono i reali benefici (pochi). se troppo poco potente tiene solo tiepidi i batteri e ne aumenta il metabolismo (se la vasca viene isolata con un polistirolo sotto ho già il fondo tiepido= spendo 3/4€ per un pannello di polistirolo o polistirene e ho lo stesso effetto), se è più potente, quindi si cerca l'effetto falda freatica (mi serve veramente rimandare in vasca i nutrienti che ho nel fondo? se seguo un protocollo di fertilizzazione rischio solo un surplus di fertilizante e sostanze disciolte). elimino il rischio anossia, ne dubito, con il cavetto riscaldante si incorre comunque nel rischio di impaccare il fondo se questo è fatto in gran parte di silicati (sabbia) oppure è presente della melma (es. akadama non lavata). senza contare che la filosofia del fondo riscaldato segue anche un protocollo di fertilizzazione e di "costruzione" del fondo, per cui non tutti i fondi sono adatti al cavetto riscaldante. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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