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Il problema non è tento chi vende e chi compra che non sa un piffero di acquariofilia, per fare quello che vuoi fare non occorre una legge, il negoziante ha già tutte le informazioni, ma questo non risolve il problema, il problema e la mentalità della gente.
Queste sono alcune idee da cancellare, ma sono troppo radicate #07 |
Ci vorrebbe un vero e proprio " bollino blu" da apporre nei negozi che per competenza, rispetto verso gli animali e salvaguardia delle specie, si distinguono.
Il problema è che la competenza dovrebbe essere documentabile, il rispetto e la salvaguardia delle specie richiederebbero negozi con vasche enormi e tanto personale....cose molto difficili in questo momento storico. Eppure, questo marchio, competenza e qualità, potrebbe essere un punto di forza rispetto agli altri. |
I negozianti fanno il loro ma la gente ne fa di più. Oggi con tutta l'informazione possibile grazie ad internet che offre biblioteche virtuali enormi e forum, le persone, non sono capaci di documentarsi per bene e accettare i consigli del primo che passa o meglio del primo che vende. La sensibilizzazione è importante ma sempre e spesso inefficente, oggi giorno le persone amano dimenticare le cose, fregandosene. Tutti sono dottori, biologi, scenziati, ingegneri, chimici e pensano SOLO con le proprie idee. Se 1000 persone ti consigliano di tenere 6 oranda in 300 litri dandoti motivazioni valide e incontrastabili perchè fidarti di uno che ti consiglia un 60 litri perchè vale la regola del cm di pesce per litro? Perchè ti conviene e a quel punto si scordano i 1000 che consigliavano il 300. Le case produttrici (sera,tetra ecc) scrivono e diffondono gratuitamente degli opuscoli contenenti consigli su come allestire una vasca su come popolarla e prendersene cura che contengono ******* COLOSSALI. La mia ragazza che si avvicina a questo mondo ne ha preso uno e l'ho obbligata a leggerlo insieme a me così da poter correggere eventuali "errori di battitura", se la gente si dotasse di volontà di andare oltre 4 semplici parole capirebbe che non si può inserire un tonno di 2 metri in una vasca di 200 centimetri solo perchè c'è LA REGOLA 1cm/l.
Invece di convincere i negozianti o far chiudere i negozi di acquari cominciatevi a difendere voi, poi vedrete come cominceranno a regolarsi. E' facile scrivere su google "acquario", no? |
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Tempo fa mi è stato detto da un capoccia del forum che l'introduzione di un CITES per pesci d'acqua dolce farebbe solo peggiorare le cose come ha fatto in altre situazioni per anfibi e animali esotici in generale.
Io resto dell'idea che la tracciabilità di una partita di esemplari potrebbe aiutare sia la diffusione sia la consapevolezza, sia la sicurezza di ciò che un cliente acquista. Inoltre sarebbe un toccasana per la diffusissima cattiva abitudine di non stabulare i pesci wild provenienti da paesi oltre oceano. Però.... Già e difficile riuscire a tracciare la polpa di pomodoro che arriva in autocisterne per il trasporto di materiali infiammabili dalla Cina, figuriamoci come sarebbe possibile tracciare un Betta proveniente da una risaia... |
La trovo un'ottima idea!! Sarà molto difficile diffonderla tra i negozianti!
Perchè non iniziamo noi a farlo? Magari a Cesena ? Potremmo mettere su ogni vasca il nome della specie venduta le caratteristiche il luogo di origine ecc... Il venditore eviterebbe anche di dire sempre le stesse cose ;-) In Germania ho visto che lo fanno! |
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una proposta del genere sarebbe quasi la panacea, poi giustamente anche il clente si deve informare prima per filtrare nel modo giusto le info del negoziante! ma non credo verrebbe presa di buon gusto da molti(non tutti) i negozianti che penso proprio preferiscano di gran lunga raccontare 10 storie differenti sui pesci per vendere il più possibile! <<il betta col guppy?? certamente signora! se vuole c'è anche un bel gatto, ora li fanno a tenuta stagna!!!>> |
in genere i negozi in cui vado io mettono già nome scientifico, valori dell'acqua dimensioni massime etc.
cmq vedetela anche dal loro punto di vista: se ci fossimo solo noi acquariofili, che teniamo conto di tutto, loro cosa ci guadagnano? sinceramente io vado spesso nei negozi di acquariofilia, ma compro davvero poco: Cibo: 3 euro ogni 4 mesi..., ma facciamo anche 6 perchè mi piace far variare la dieta Fertilizzanti: 7 euro ogni 3 mesi, e tra poco passerò al pmdd quindi neppure il negoziante guadagnerà quel poco Piante, perchè io sono un "collezionista di piante" beh, ogni tanto pesci, mai perchè non muoiono in una vasca ben gestita, e se muoiono lo fanno di vecchiaia o di qualche rara malattia Test io compro quelli a strisciette per ora, e sono 16 euro ogni mai io vado dal grossista e i prezzi sono questi Malattie, arrivano con i pesci nuovi, oppure sono curabili con roba comprata in FARMACIA e non in negozi di acquariofilia insomma, se fossimo tutti bravi loro chiuderebbero uno ad uno! :) P.s. sono comunque d'accordo >:-( i pesci vanno trattati bene, se nelle nostre mani |
Faccio come Kuromatsu, e condivido quanto appena scritto.
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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