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avete perfettamente ragione ;-)
infatti il progetto è solo in fase preparatoria: individuazione della specie per valutarne la fattibilità. nel pratico poi si procederebbe alla raccolta di un paio di coppie per ottenere degli F1 per poi cominciare con questi con le scuole. per quel che riguarda i titoli, io sono laureato in agraria, con esperienze nell'agroambientale, el mysa se vuole ve lo dice lui ;-), comunque ci appoggeremo ai biologi della provincia e all'università. |
Ben vengano le osservazioni!
Per tranquillizzare un pò Neopterigio, posso dire che sono Naturalista, attualmente in corso in facoltà a Padova, e che non è la prima volta che mi occupo di didattica nelle scuole in vari ambiti, compreso anche l'educazione ambientale. Per quanto riguarda il progetto nello specifico voglio mettere in chiaro che al momento siamo in una fase puramente di progettazione. Se le cose vanno in porto, sarà sicuramente non prima dell'anno prossimo. Anche perchè comunque il progetto verrà sottoposto a controlli da parte di esperti del settore e autorità competenti. Per quanto riguarda l'aspetto didattico sono in contatto con una docente della mia facoltà che valuterà questo aspetto. Per tutti i quesiti tecnici "secondari" (dimensioni delle vasche, pompe, refrigeratori, cibo etc etc) sarà da parlarne dopo aver valutato attentamente altri aspetti principali appunto: fattibilità, tipo di specie, riproducibilità dell'esperimento (il che significa testare la cosa prima di portarla nelle scuole).... Quello che mi manca sapere per poter progettare bene il tutto è appunto che specie. Gli aspetti tecnici vengono di conseguenza (anche perchè molte cose cambiano anche in funzione della specie considerata, se non mi sbaglio). Appena ho un attimo di più calma provo a mettere giù due righe qui o sul blog spiegando un pò meglio tutto il progetto, che a dir la verità e un bel pò vasto!! |
Ciao elMysa ed Ale87tv,
perfetto. ;-) Da naturalista posso dire che questo corso di studi sia forse il migliore per preparare le persone a progetti di questo genere. Sono felice del fatto che vi appoggiate ad esperti del settore che, oltre ad aiutarvi nell'atto pratico dello svolgimento, vi forniranno una formazione che in nessuna corso di laurea potrete avere. Seguiro con piacere lo svolgersi della discussione. Ciao, Luca |
Per la scelta della specie, posso solo dirvi che, volendo prendere specie autoctone del nord est italiano, non potrete astenervi dal dover refrigerare le vasche...
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Quote:
L'unica cosa che si può cercare di fare è trovare una specie che si adatti a temperature un pò più alte in modo da non spingere troppo sui refrigeratori. Però così su due piedi mi vien da dire anche che più una specie è adattabile e meno delicata, meno è "a rischio" anche in natura, cosa che non ci sta troppo bene con le finalità del progetto. Tra le tante idee emerse, si era anche pensato di fare un tentativo per riadattare Aphanius fasciatus d'acqua salmastra a concentrazioni saline d'acqua dolce e tentare così il ripristino nei luoghi dov'era presente, ma per quanto affascinante possa essere la teoria, penso proprio sia un'impresa assai lunga (e non certo priva di ostacoli, tecnici, burocratici e professionali) e difficilmente realizzabile assieme ai ragazzi... |
Oggi pomeriggio sono stato via e non sono potuto intervenire ulteriormente. Neopterigio ha espresso in maniera più circostanziata i miei timori nel confronto del progetto. Prima di iniziare un progetto di ripopolamento occorre avere acquisito una certa tecnica nell'allevamento; andare incontro ad un insuccesso in una classe non guadagna proseliti alla causa. Inoltre, una volta che tu hai le larve, ipotizziamo che tutto vada bene, dove le immetti? Nei fontanili dove è già presente la specie? Allora crei una pressione sulla popolazione dato che probabilmente i territori saranno tutti già occupati. Li immetti dove non sono presenti? Perché allora non il panzarolo non c'è? Motivi ecologici? Inquinamento? Immetti degli esemplari che andranno incontro a morte certa probabilmente. Contribuire al ripopolamento con 10 vasche, mettiamo, non ho idea di quanti acquari vogliate installare, di un territorio anche limitato come quello di una provincia penso che alla fine non porti nessun reale vantaggio alle popolazioni locali, anzi che si arrivi a un depauperamento. Ribadisco che i ripopolamenti non possono essere fatti a casaccio come spesso è avvenuto in passato portando a traslocare fauna in luoghi poco adatti
Non voglio frenare il progetto dato che da vent'anni giro per fontanili e quindi sarebbe egoistico da parte mia dire che non è permesso produrre qualcosa del genere e non far godere altre persone di quanto godo io (la visione magnifica dei fontanili) ma penso che un progetto di sensibilizzazione vada affrontato sia dal punto di vista burocratico che tecnico a priori, magari partendo da specie che possono sembrare meno nobili, ma che sono sempre endemiche. Facci sapere di più quindi, magari possiamo suggerire qualcosa. ------------------------------------------------------------------------ Scusatemi, vedo solo ora che la discussione è andata avanti e quindi il mio pensiero precedente è già sorpassato. Personalmente farei prima un po' di esperienza con il ghiozzo padano, specie che può sopportare temperature anche più elevate. Nell'acquario del museo di Bergamo vi è un esemplare che è finito chissà come e fino a quando non avevamo il refrigeratore ha sopportato temperature di 27°C. ------------------------------------------------------------------------ Tanto per ingolosire vi posto un'immagine ripresa in fontanile di covata di ghiozzo padano che ho ripreso in un monitoraggio in fontanile. http://s2.postimage.org/2fl5vnhgk/DSC_1500legg.jpg |
ma che bella foto livleo!! Potrebbe essere un'idea giusto per iniziare!
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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