Alex_Milano80 |
07-07-2011 12:06 |
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Originariamente inviata da eyeinthesky
(Messaggio 1061000214)
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Originariamente inviata da Buran_
(Messaggio 1061000195)
ma secondo me non si è neanche avvicinato a scendere a 6 .... quindi supponi che ci sia stata una notevole penetrazione di O2?
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non presentando zone anossiche...probabilmente si... e nessun accenno di anidride solforosa....smuovendo il fondo in profondità...
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In vasca hai (avevi?) della Posidonia oceanica, le piante superiori a differenza delle alghe ossigenano "volutamente" il fondo traendone dei vantaggi: questo potrebbe spiegare perchè nel tuo DSB non c'è traccia di acido solfidrico a nessuna profondità.
L’ossigeno emesso nella zona delle radici (rizosfera) protegge la pianta dall’acido solfidrico (H2S) che è una delle peggiori tossine che possono formarsi in un substrato anaerobico. Alcuni batteri specifici utilizzano l’ossigeno per ossidare l’H2S in solfati non tossici. Questa ossidazione è un processo batterico comune e fornisce una notevole protezione alle piante acquatiche nei confronti dell’H2S.
Inoltre il ferro solubile in eccesso risulta potenzialmente tossico per le radici delle piante. Il rilascio di ossigeno da parte delle radici fa precipitare il ferro come ossido sulla parte esterna delle radici e, in tal modo, impedisce al ferro in eccesso di entrare nelle radici [8]. La precipitazione del ferro è visibile sotto forma di macchie marroncine o precipitati sulle radici. Questo è un fattore alleato nella lotta contro le alghe proprio perché la limitata disponibilità di ferro in acque ossigenate relega il ferro in una posizione diversa da tutti gli altri nutrienti delle piante. Questo perché il ferro libero (Fe2+ e Fe3+), che è l’unica forma che le alghe possono utilizzare [9] non si accumula comunemente in acqua ma si lega al carbonio organico disciolto oppure forma vari precipitati. La pianta prende il ferro che le serve e il resto lo neutralizza, inibendo per carenza di ferro Caulerpa e cianobatteri... i coralli con la loro attività filtrante possono invece utilizzare il ferro legato alla sostanza organica disciolta. Considerate anche che gli UVA emessi dalle lampade attiniche riducono il ferro facendolo tornare disponibile
La presenza di piante superiori (come la posidonia e altre) influenza anche il bilanciamento dei batteri nel substrato, ecco perchè:
Le piante superiori sono avide di ammoniaca, terminata questa iniziano a consumare i nitrati, all’appello restano i nitriti. Il fatto che l’N venga eliminato al primo passaggio del suo ciclo già dovrebbe determinate una bassa concentrazione di nitriti in vasca perché i batteri Nitrosomonas (che ossidano l’ammoniaca) sono in diretta competizione con le piante e hanno sicuramente la peggio visto la quantità di NH4+ che una pianta può immagazzinare e usare in seguito. In compenso i batteri del tipo Nitrospira marina che ossidano i nitriti in nitrati sono avvantaggiati dall’ossigeno immesso nel sistema dalle radici [...]
Questo merita una considerazione: in una situazione come quella sopra avrete pochi batteri che producono nitriti e tanti che producono nitrati, in questo equilibrio la mangrovia (o la Posidonia) non è un’optional a piacimento: è il motore del sistema, se muore o si ammala avrete squilibri in vasca esattamente come quando vi si rompe lo schiumatoio. Fa una bella differenza se le sue radici ossigenano la sump, oppure se sono nel vostro DSB, pensatele col metodo Jaubert... questi sono metodi che si basano sul fondo come filtro, immaginate che enormi variazioni avrebbero sotto l’influenza di una pianta superiore.
Ho fatto un copia e incolla dall'articolo sull'ultilizzo di piante alofite in acquario, che comparava la capacità filtrante delle alghe come Caulerpa con piante superiori a partire dalla Posidonia. Zostera marina fino alle mangrovie. l'articolo è su acquaportal.
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