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Effettivamente la stagionalità in acquario non si avverte.
Il termostato tiene la temperatura stabile tranne d'estate dove sale anche troppo. L'illuminazione si accende sempre si colpo alla stessa ora. L' acquariofilo attento prepara l'acqua del cambio per mantenere stabili i valori. In effetti stride con il cercare di ricreare l'habitat naturale. Sono curioso di vedere che esce da questa discussione. |
Mi dispiace molto che un topic così bello e importante sia caduto nel dimenticatoio, visto che i temi trattati potrebbero avere, anzi hanno un certo valore. Valore che però è tenuto spesso in poca considerazione dai più.
A proposito di questa discussione mi viene in mente un topic di qualche tempo fa riguardante i loricaridi, in cui membri del forum come Patrick Egger, che di esperienza ne ha da vendere, spiegava come l'idea di tenere perennemente gli L(e i loricaridi in generale) perennemente a pH acido fosse errata, sopratutto in ottica riproduttiva. Anzi, ammetteva di tenere (e come lui altri) i suoi ospiti a pH decisamente alcalini, per poi abbassarli per favorire e/o stimolare la riproduzione. Mi piacerebbe sentire molte più opinioni e che questo discorso sia più sviluppato, ne potrebbe uscire qualcosa di veramente interessante e utile... Aspettiamo... #e39 |
Oltre alla conducibilità ed al ph, per molte specie è opportuno modificare stagionalmente anche la temperatura.
Cito due o tre nomi, tanto per fornire qualche coordinata: - Ancystrus dolichopterus deponevano regolarmente dopo un cospicuo cambio con acqua più tenera e fresca - Corydoras duplicareus deponeveno regolarmente abbassando la conducibilità, meglio ancora se in corrispondenza di un abbassamento della pressione atmosferica - Pterophyllum scalare selvatici deponevano dopo un cambio ed un innalzamento della temperatura da 26 a 28 gradi Vanno in "stasi" riproduttiva a 25°C (utile per non esaurire la femmina riproduttrice) - Ivanacara adoketa deponevano dopo un cambio con acqua tenera (osmotica) e somministrazione di abbondante cibo congelato. - Australoheros red ceibal d'inverno vano in stasi riproduttiva se tenuti a temperatura fra i 22 e i 23 gradi, riprendono a deporre sopra i 24. Io concordo sul fatto di variare i parametri in modo ragionato, tipo abbassare la temperatura di uno o due gradi d'inverno aumentando contemporaneamente il ph e la conducibilità (sempre all'interno di intervalli ben definiti). Ciò va fatto tenendo presente l'ambiente d'origine del pesce e la sua biologia. |
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l' argomento è stato approfondito anche qua... http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=320286
OT. paolo ma hai avuto anche gli australoheros? |
Corydoras, per i pulcher ti basta formare una coppia affiatata, nutrirli bene, non avere compagni troppo irruenti e aspetta paziente....non è un pesce che non si fa grossi problemi
l'abbasamento di temperatura è molto utile anche con i ciclidi del malawi: portare in inverno le temperature intorno a 20 - 22°C, non solo riduce gli accoppiamenti (facendo riposare di più le femmine), ma col successivo innalzamento delle temperature le riproduzioni sono pure stimolate. le maggiori riproduzioni le ho avute tutte in primavera fino a giugno e nell'autunno post calura estiva...poi qualche eccezzione c'è sempre, se hai un maschio particolarmente prestante ci da indistintamente anche in inverno (come il mio di labeotropheus trewavasae) |
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Paolo, ragazzi, quindi che non è possibile generalizzare, perlomeno un minimo eh(è ovvio che la precisione assoluta è una chimera), riguardo queste caratteristiche? Del tipo: i loricaridi tendono a deporre se alzo x e abbasso y, i grossi ciclidi se abbasso x e faccio z, i ciclidi nani se faccio z e alzo y, i callictidi se cambio x, ecc. ecc. Secondo me è qui che sta il "trucco" di riproduzioni apparantemente complesse(e che risultano attualmente quantomeno fortunose) come ad esempio quelle degli otocinclus, che ad oggi sembrano ancora casuali, probabilmente perchè ci sfugge una di queste cose che fanno la differenza, e non solo perchè spesso le condizioni fisiche degli oto sono precarie... P.s. Corydoras 98, prova pure col surgelato(artemia, chiro), o ancora meglio col vivo... |
Non devi andare a famiglie...devi andare a biotopi d'origine...il ciclide (ce n'è solo uno) asiatico sicuramente non avrà la stessa stagionalità di un amazzonico, e neanche di un africano!
Già solo pensare di portare un A. trifasciata a 20° in inverno, qualche anno fa sarebbe stata pura pazzia...oppure i Betta simplex a 17°...è un tipo di allevamento più difficile, ma molto più "naturale", che allunga di sicuro la vita media in vasca dell'animale ospitato....ma che per essere fatto correttamente ha bisogno di notizie CERTE provenienti dai biotopi d'origine, nel corso delle stagioni. Federchicco aveva scritto che suo padre aveva trovato i suoi Australoheros red ceibal a 20°....notizia che non trovi da nessun'altra parte! Oppure che alcuni heros li trovi praticamente in acqua di rubinetto...queste informazioni qua vanno a comporre il quadro di gestione ANNUALE della vasca, che chiaramente varierà da specie a specie. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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