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aquilax 15-10-2010 16:15

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli (Messaggio 3219729)
a chi mette il "nemo" in 30 litri non gliene fregherà comunque nulla. :-(

ho anche io questo dubbio però piuttosto che ripetersi di continuo nei topic e dire non si dovrebbe, non va proprio bene ecc. penso che sia meglio dirlo una volta per tutte in modo chiaro, coeso e conciso che NON SI DEVE FARE ... poi se anche solo uno su 10 che vuole una coppia di pagliacci fa un 100l invece che un 30l penso che sarebbe già un ottimo risultato!

per quello che riguarda invece i pesci riproducibili in cattività e la tecnica di taleazione penso che interessi a molti anche perchè spesso porta vantaggi economici oltre che alla coscienza.

Massimo-1972 15-10-2010 16:48

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli (Messaggio 3219729)
i... il mio dubbio (forte) è che alla fine, a chi mette il "nemo" in 30 litri non gliene fregherà comunque nulla. :-(

purtroppo è vero

molti che iniziano non gli frega un fico secco di questi argomenti ...

per qualcuno (e sono stato riduttivo) l'acquario è un semplice oggetto di arredamento ... e i suoi ospiti sono semplicemente accessori di questo oggetto

in anni di acquariologia marina ho acquistato due acanturidi (tutt'ora vivi)
un amico (con cui è difficile parlare di acquariologia in maniera seria, visto che è testone e considera i pesci semplicemente animali ... suoi ... perchè pagati!!!!!!) in meno di un anno ne ha acquistati 6!! prima di accorgersi che l'acquariologia non era la sua passione ...
il punto a cui voglio arrivare è che un codice etico interesserà solo una parte di persone e per giunta quelle persone che non saranno la parte corposa degli acquirenti ...

Diverso è il discorso di coralli, in particolar modo dei duri, cui il mercato è già abbastanza orientato verso esemplari riprodotti in cattività (nello specifico talee) ed inoltre ha una clientela più selezionata e interessata , sicuramente più interessata a discorsi di tipo etico sull'argomento

rip 15-10-2010 16:54

L'idea è sicuramente meritoria, ma non so chi abbia le carte in regola per dettare un codice etico. Chiunque di noi (mi metto io per primo) facciamo cose che non sono etiche nel nostro hobby. Si parla solo di Nemo in 30 litri, ma anche prendere un Chelmon, che è destinato a morte certa in un tempo piuttosto breve, per eliminare le aiptasie non è etico, però è necessario altrimenti ci invadono l'acquario. Per me rimane un discorso molto difficile.

Ciao

Paolo Piccinelli 15-10-2010 17:09

Quote:

prendere un Chelmon, che è destinato a morte certa in un tempo piuttosto breve, per eliminare le aiptasie non è etico, però è necessario
mica vero, prendi un pò di wurde... oppure il Chelmon lo passi a me che così gli allevo le aipstasie apposta in vasca ad hoc! :-))

aquilax 15-10-2010 18:23

mi fate venire la malinconia!!! anche se ovviamente concordo con voi...

però sono sempre dell'idea che ci sia della gente che fa certe cose convinto di fare bene anche se non è così e che viene convinto spesso da negozianti...

e certo neanch'io rispetto tutta l'etica, se così fosse non avrei acquari e io ho appunto detto che non voglio far scomparire l'acquariofilia ma:
1 evitare di parlare di questo in tanti topic
2 far capire che comunque tenendo animali nel modo sbagliato, muoiono prima e allora se ne comprano altri e in definitiva si favorisce l'estinzione (e ormai è un dato di fatto che l'acquariologia, causa anche lo sfruttamento non sostenibile delle risorse è una delle cause del rischio di estinzione dei pesci tropicali e della deturpazione delle barriere coralline)
3 spero di riuscire a sensibilizzare una parte di essi non di far loro rispettare tutta l'etica ma almeno un po' e come ho detto di evitare casi di un pesce napoleone in poche migliaia di litri
------------------------------------------------------------------------
e a favorire l'acquisto di pesci riprodotti in cattività e coralli provenienti da allevamenti controllati..

e comunque in italia la maggior parte dei coralli che si trovano nei negozi vengono da paesi in via di sviluppo!

Giordano Lucchetti 15-10-2010 20:20

Quote:

Originariamente inviata da aquilax (Messaggio 3220133)
mi fate venire la malinconia!!! anche se ovviamente concordo con voi...

però sono sempre dell'idea che ci sia della gente che fa certe cose convinto di fare bene anche se non è così e che viene convinto spesso da negozianti...

e certo neanch'io rispetto tutta l'etica, se così fosse non avrei acquari e io ho appunto detto che non voglio far scomparire l'acquariofilia ma:
1 evitare di parlare di questo in tanti topic
2 far capire che comunque tenendo animali nel modo sbagliato, muoiono prima e allora se ne comprano altri e in definitiva si favorisce l'estinzione (e ormai è un dato di fatto che l'acquariologia, causa anche lo sfruttamento non sostenibile delle risorse è una delle cause del rischio di estinzione dei pesci tropicali e della deturpazione delle barriere coralline)
3 spero di riuscire a sensibilizzare una parte di essi non di far loro rispettare tutta l'etica ma almeno un po' e come ho detto di evitare casi di un pesce napoleone in poche migliaia di litri
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e a favorire l'acquisto di pesci riprodotti in cattività e coralli provenienti da allevamenti controllati..

e comunque in italia la maggior parte dei coralli che si trovano nei negozi vengono da paesi in via di sviluppo!

L'acquariofilia e' il 5% dei danni causatiballa barriera ;-)
Piuttosto e' l'insieme dei fattori:
Inquinamento
Temperatura
Acidita' ph
Deposito di limo o fanghi
Pesca folle
Ed alla finissima acquariofilia

Paolo Piccinelli 15-10-2010 20:27

Quote:

L'acquariofilia e' il 5% dei danni causatiballa barriera
mi sembra un dato ENORMEMENTE gonfiato, oltre che difficilmente quantificabile... non spariamo cifre a caso. ;-)

Giordano Lucchetti 15-10-2010 20:35

Ho fanno un esempio, non voleva essere nessun dato, hai ragione non e' facilmente quantificabile

Stefano G. 15-10-2010 20:38

Quote:

Originariamente inviata da Paolo Piccinelli (Messaggio 3220405)
Quote:

L'acquariofilia e' il 5% dei danni causatiballa barriera
mi sembra un dato ENORMEMENTE gonfiato, oltre che difficilmente quantificabile... non spariamo cifre a caso. ;-)

quoto #36#
molti coralli sono coltivati nei paesi d'origine tramite talee in mare
molti pesci vengono riprodotti ma esiste il problema prezzi -28d#
quanti sono disposti a spendere il doppio per un pesce allevato

el barto 15-10-2010 20:40

Quote:

Originariamente inviata da aquilax (Messaggio 3220133)
mi fate venire la malinconia!!! anche se ovviamente concordo con voi...

però sono sempre dell'idea che ci sia della gente che fa certe cose convinto di fare bene anche se non è così e che viene convinto spesso da negozianti...

e certo neanch'io rispetto tutta l'etica, se così fosse non avrei acquari e io ho appunto detto che non voglio far scomparire l'acquariofilia ma:
1 evitare di parlare di questo in tanti topic
2 far capire che comunque tenendo animali nel modo sbagliato, muoiono prima e allora se ne comprano altri e in definitiva si favorisce l'estinzione (e ormai è un dato di fatto che l'acquariologia, causa anche lo sfruttamento non sostenibile delle risorse è una delle cause del rischio di estinzione dei pesci tropicali e della deturpazione delle barriere coralline)
3 spero di riuscire a sensibilizzare una parte di essi non di far loro rispettare tutta l'etica ma almeno un po' e come ho detto di evitare casi di un pesce napoleone in poche migliaia di litri
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e a favorire l'acquisto di pesci riprodotti in cattività e coralli provenienti da allevamenti controllati..

e comunque in italia la maggior parte dei coralli che si trovano nei negozi vengono da paesi in via di sviluppo!

io trovai tempo fa questo allevamento francese guardando video sulle riproduzioni di pesci marini su youtube http://lautanproduction.com/serre.htm

nel loro sito scrivono che riproducono 23 specie di pesci, principalmente amphiprion e pseudochromis, ma anche synchiropus splendidus, picturatus, gramma loreto, ecc ecc

purtroppo altri allevatori non ne conosco, questo lo trovai per caso:-)


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