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Per gli esemplari di cattura più rari e protetti per acquari marini esistono già delle liste ed infatti ogni animale deve essere accompagnato da un'opportuna scheda di riconoscimento.
Sono le cosiddette norme CITES sul mercato di specie protette. |
Si le liste CITES eccome che le conosco, ma non avendo un acquario marino non so come si regolino poi i commercianti, ovviamente ci saranno gli impicci e imbrogli sulle specie più rare come succede sempre. Il problema (per alcuni) poi sorge per le specie che non sono listate per vari motivi ma che cmq vengono prese lo stesso a mare (penso l'ocellaris è uno di queste se nn mi sbaglio)! Ma qui entriamo in opinioni diverse e contrastanti soprattutto tra acquariofili marini
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anche perchè è cosi bello avere riproduzioni in vasca.... |
Ti metto il link di un sito specializzato in pesci di cattura http://www.congofish.com/Imports_AEI.html
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Uhm molto interessante...chissà quante ce ne sono di queste compagnie di import. Questo sito è già un buon punto di partenza, anche se un po' forviante in quanto credo che molte di queste specie riescano anche a riprodursi in cattività. Per fare una lista beh ci vogliono un po' di ricerche sul web, così come è stato suggerito questo sito, e anche un po' di persone che ne sappiano qcsa di più...chi vuole si faccia avanti!!!
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Invece è di utile consultazione la RED LIST redatta dalla IUCN, che si può trovare su www.iucnredlist.org, dove vengono classificati tutti gli esseri viventi in base ad una critero di catalogazione basato sul rischio di estinzione (spiegando brevemente il tutto). |
Si certo le IUCN sono importanti ma per il nostro interesse dal punto di vista pratico, sono di maggior riferimento le norme CITES perchè disciplinano il commercio delle specie più a rischio. Putroppo poi per la loro completezza sia le liste IUCN e CITES hanno molti limiti e sono molto raggirabili o poco considerate.
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Allo stato attuale delle cose non esiste una lista di pesci catturati in natura e una di pesci riprodotti e commercializzati, in generale sarebbe importante avere un negoziante che sappia da dove provengono i pesci. Tempo fa in un topic si era proposto un metodo di classificazione analogo a quello usato per i killifish, con riferimenti al luogo, al giorno e al metodo di cattura, ma a mio avviso è poco pratico e altamente utopistico di attuazione nel mercato (parlo almeno di quello italiano). Su questo tema sarebbe interessante sentire l'opinione di Patrick (mi sono sempre dimenticato di chiederglielo, eheheh). Infine vorrei segnalare un articolo di Bacarospo sul suo blog, il quale spiega la situazione di un pesce ben specifico, Puntius denisonii, facendo però un'analisi interessante sul mercato hobbistico. http://percomorfo.blogspot.com/2008/...col-fuoco.html Un saluto a tutti:-) |
Infatti non ho detto che la IUCN è stata fatta per gestire il commercio delle specie, mi riferivo alla CITES nel mio msg!!! La so bene la differenza tra IUCN e CITES! In quanto hai loro limiti, per la CITES appunto intendevo il fatto che non disciplina il commercio di molte specie come appunto hai detto quelle di pesci per l'acquariofilia, e poi per il fatto che vengono molto raggirate ad es. c'è una norma che permette di esportare animali allevati in cattività, ma come ben capisci e, come avviene anche per le quote del tonno qui in italia, li fanno passare per allevati mentre li prendono in natura; pensa a tutti i commercianti di specie rare che ci sono al mondo (un nome solo Anson Wong!). Sto parlando di grandi importazioni non del piccolo commerciante sfigato nel negozio. Invece per i limiti della IUCN, intendevo che molte volte l'inserimento di una specie in una determinata categoria non è fatto nel modo corretto: spesso le caratteristiche quantitative e qualitative di una specie vengono definite su scala provinciale o regionale non considerando tutto l'areale della specie in questione che potrebbe estendersi fuori da tali zone. Da questo si capisce che se la specie risulta minacciata in una provincia potrebbe non esserlo se si va a vedere l'intero areale.
Questo non vuol dire che sono uno schifo, anzi sono molto utili soprattutto se poi verranno migliorate e implementate. Cmq non usciamo fuori dal tema per cui ho iniziato questo topic Grazie per le info e per il link, ma magari unendo molte info si riesce a fare delle liste magari non complete ma diano un aiuto. chi è Patrick!? |
Patrick Egger è il mod di sezione e ha risposto anche su questo topic.
Ho risposto prima perchè da come era posta la discussione si intuiva che CITES e Red List erano state create per il mercato, infatti ho specificato all'inizio della mia risposta. Non era una risposta a te, ma era una precisazione in quanto AP è un forum pubblico e leggibile da tutti e quindi gli argomenti devono essere chiari e approfonditi (nei limiti del possibile). A presto, :) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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