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rox, LarianoDoc, islasoilime, Grazie :-)
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Per una foto più nitida è utile aumentare gli ISO (io arrivo anche fino a 1600) e magari sottoesporre anche di uno STOP (così si riduce il tempo di scatto ed il rischio di mosso). Poi , eventualmente,in "post-produzione" aumenti la luminosità e riduci l'eventuale rumore di fondo. |
Non voglio andare troppo ot quindi cercherò di essere breve.
grazie dei preziosi consigli sulle impostazioni. proverò con questa configurazione, il cavalletto ce l'ho, però ho una "compattona" non una reflex e la qualità ovviamente è bassina. in più in condizioni di scarsa luminosità mi parte sempre un piccolo led (non il flash) che mi spaventa i pesci proprio nel momento topico. vabbè ritenterò! che programma usi per la "postproduzione"? ciao! |
Entropy, andrea ci regali ogni volta delle vere e proprie perle di fotografia e di acquariofilia. #25
Sono un vero spettacolo! Speriamo tu riesca a portare all'età adulta qualche covata...tienici aggiornati, mi raccomando! ;-) |
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Victor Von DOOM, Grazie ;-) Spero anch'io di riuscire a crescere i piccoli......... #36# |
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Ciao giuseppe_roma,
per il negozio a Roma, ti mando un MP #36# |
Complimenti davvero Entropy!!! Sono davvero dei bei pesciozzi!! Sarei interessato anche io a sapere dove potrei trovarli a roma! #22 #22 #22
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Ma ne valgono veramente la pena........ #36# |
Si dice che le cose più belle ed emozionanti siano quelle che accadono all’improvviso, quelle che ti prendono alla sprovvista e ti fanno sobbalzare interiormente, magari esteriorizzandosi in un “oooohhhh!!!”.
Bene, è esattamente quello che mi è capitato qualche settimana fa. Quest’estate, dopo aver spostato una coppia di Paro nella piccola e più “gestibile” vasca da 20 litri, rimase nel 126 litri una seconda coppia. Con l’arrivo, a fine gennaio, dei Carinotetraodon travancoricus, spostai anche la seconda coppia nell’altro 20 litri. E fine della storia. Così almeno credevo….. Successe invece che, una decina di giorni dopo, mentre osservavo la vasca ed i suoi abitanti, notai una virgola muoversi tra la parte bassa del filtro interno e gli steli del Ceratophyllum. Non capivo. Forse una piccola Red Cherry. Presi la torcia ufficiale da “ispezione” e la puntai dritta sul punto dell’avvistamento. La virgola fece uno scatto e si posizionò perfettamente aderente lungo il silicone nero che fissava il vetro posteriore e quello di destra, sotto al filtro e vicino al fondo. Continuavo a non capire cosa fosse. Mi rimaneva solo un’alternativa. Dovevo togliere tra me e quella virgola i 126 litri (lordi) che ci separavano. Afferrai allora il secchio ed il tubo dei cambi, presi “la mira” e…… aspirai velocemente quell’esserino, mettendolo poi in un bicchiere di vetro per osservarlo meglio. Era decisamente un avannotto. Ma di cosa?!? In vasca c’erano solo i Carinotetraodon e le Boraras. I primi erano da troppo poco tempo in vasca e a meno che non fossero stati poecilidi o altri ovovivipari, non era possibile. Le Boraras nemmeno, visto che conoscevo i loro piccoli. Feci allora mente locale. E mi ricordai di aver spostato la coppia di Paro intorno a metà Gennaio. Possibile?!? Possibile che quel pesciolino minuscolo era di Parosphromenus bintan cf. “Setang”? Ed era sopravvissuto fino ad ora senza alcun supporto alimentare da parte mia? C’erano così tanti infusori nella mia vasca? E da quanto tempo era lì a scorazzare per la vasca? Facendo velocemente dei calcoli, come minimo 3 o 4 settimane. Ma, a tutt’ora, era lungo poco più di 3 mm! Cercai conferma sul web, ma non trovai una sola immagine di un avannotto di Parosphromenus. Eppure, più lo osservavo più assomigliava sempre più ad un Parosphromenus. La silhouette, la pinna dorsale, le pinne ventrali e quel profilo inconfondibile della bocca. Incredibile. Io mi stavo facendo in quattro per riuscire a far schiudere le uova e accrescere i piccoli nelle 2 vasche da 20 litri e loro, nel 126 litri, fanno tutto da soli e sopravvivono con quel che trovano nell’acquario. Per di più con dei valori dell’acqua tutt’altro che “ottimali” per la riproduzione dei Paro, visto che il pH (all’epoca della deposizione) si attestava intorno a 6.5, con una conducibilità di circa 150 µs. Mentre nel 20 litri mi deponevano (pure ad intermittenza) con un pH di 5.7 ed una conducibilità di 60#70 µs. Questo però mi confermò anche le mie perplessità iniziali, ossia di non poter seguire adeguatamente la riproduzione di un pesciolino di 3 cm in 126 litri di vasca densamente piantumata. Cosa che infatti mi spinse a spostarli nelle vasche più piccole. Ma le sorprese non erano ancora finite. Perché poco dopo, quando il mio sguardo si posò di nuovo negli anfratti più nascosti della vasca, cos’è che vidi? Altri due avannotti che cercavano riparo tra il muschio! Prontamente (e molto delicatamente) riuscii ad aspirare anche loro e sistemai tutti e tre i fratellini nell’acquario stesso (troppo rischioso fargli ormai cambiare le condizioni ambientali) ma all’interno di una nursery in rete e con un bel cespuglio di muschio per farli sentire più al sicuro. Ovviamente passai i successivi due giorni a scrutare continuamente l’acquario, alla ricerca di altri “sopravvissuti”. Ma niente. Mi potevo comunque ritenere soddisfatto per essere stato testimone di un evento così raro e straordinario, come la nascita e la crescita (indipendente) anche solo di 3 piccoli di Paroshromenus bintan. E tutto questo, ovviamente, mi ha dato nuovi stimoli per cercare di allevare e, soprattutto, di riprodurre al meglio questi splendidi pesci. http://www.acquariofilia.biz/picture...pictureid=1230 http://www.acquariofilia.biz/picture...pictureid=1229 http://www.acquariofilia.biz/picture...pictureid=5746 P.S.: Attualmente gli avannotti non arrivano ancora al cm di lunghezza (le foto si riferiscono a qualche giorno fa), ma fortunatamente mangiano naupli di artemia a volontà (nelle foto, la pancia color arancio è dovuta proprio alla scorpacciata di naupli….). |
...un'ottima notizia! Entropy..... naturalmente raccontata nel tuo modo molto bello di scrivere, come ci hai ormai abituati! complimenti! e anche le foto sono davvero super... :-))
Con i labirintidi è possibile avere queste soprese!... In diverse fishroom straniere ho visto, però le vasche dei parosphronemus e di betta (come albimarginata e channoides) quasi completamente prive del materiale di fondo, oppure con il fondo esclusivamente composto da fogliame o di un leggero strato di torba o fibra di cocco, proprio per la facilità di reperire gli avannotti in giro.. che naturalmente, quando si disperdono dal rifugio, data la loro taglia davvero piccola.. tendono a scomparire nell'ambiente... Una vasca di riproduzione, piantumata sì, ma "meno lay-out" ha svantaggi e svantaggi.... uno svantaggio è che esteticamente può essere bruttina, il vantaggio è che ti permette di tenere sottocontrollo gli eventuali nati.. ergo avere una prole molto più numerosa in caso di riproduzione della specie... Inoltre è sempre consigliato allestire vasche monospecifiche (senza danio, microrasbora o simili) anche se è possibile, proprio per evitare la predazione di eventuali nati... inoltre molti appassionati di labirintidi, una volta vista la deposizione, forniscono in ogni caso microvermi e naupli d'artemia (distribuendoli liberamente in vasca) proprio per dare nutrimento ai possibili avannotti nascosti.. in quel caso spesso ne ritrovano magari una ventina, perchè trovarne tre o quattro, vuole spesso dire che quelli sono i fratelli maggiori che si sono pappati tanti altri più piccoli in vasca (per carenza di cibo.. i soli infusori presenti in vasca non sono sufficienti) Questo non vuole essere una critica, naturalmente Entropy (ormai mi conosci.. :-))) ma solo qualche suggerimento per ottenere una prole più numerosa... nel caso di specie comuni, vabbè.. ma quando si ha a che fare con specie davvero introvabili, ci si auspica sempre di avere un'abbondante nuova generazione..... in ogni caso... SUPER COMPLIMENTI per questa nascita!!.. gli avannotti saranno sicuramente un trio!!! ;-) ciao e buona domenica! Marco |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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