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Bruschetti Fabrizio 05-09-2009 13:10

Modificato da algranati

daniele1982 05-09-2009 13:42

Sensibilizzare le nuove generazioni e' giustissimo e va incentivato non c'e dubbio, ma vivendo in una societa' come la nostra oramai votata al consumismo sara' difficile cambiare rotta velocemente.
E' un discorso globale, guido una macchina giapponese prodotta in giappone, mangio le fragole che arrivano dalla spagna, compro i coralli che arrivano dall'indonesia e cosi via.
Noi non ci rendiamo conto ma al giorno d'oggi siamo dei produttori assurdi di schifezze, anche solo gli spostamenti di merce da uno stato all'altro sono imbarazzanti. Questa estate sono andato in sicilia in aereo, avete presente quanto inquinate produce un aereo? Magari e' paragonabile a versare un litro di gasolio in mare a persona, messa cosi fa impressione -04

Massimo-1972 05-09-2009 13:45

Bruschetti Fabrizio,
non ho mica capito #24

Non ho letto nel dettagli, ma forse posso presumere che volevi dire che vende anche selvatico....
Può essere, ma oggi una buona parte del mercato gira intorno alle talee anche di privati, scambiati da privati o vendute dai negozi.

Però ripeto il turismo crea molti più problemi dell'acquariofilia.
Dove arriva il turismo di massa, tra souvenir riportati e inquinamento diretto o indiretto, i paradisi diventano ex-paradisi.

Bruschetti Fabrizio 05-09-2009 14:03

Massimo#1972, si, infatti mi riferivo alla vendita di vere e proprie colonie di acropore da cattura

zack78 05-09-2009 17:01

Quote:

ma oggi una buona parte del mercato gira intorno alle talee anche di privati, scambiati da privati o vendute dai negozi.
Massimo#1972, non è così...almeno che non si abita in qualche luogo un pò "sfigato" tipo il mio....io stesso e altri ci facciamo km e km per andare a cercare qualcosa di interessante e quando capiti per la prima volta in qualche serra ci si sente come dei bambini nel paese dei balocchi.. #19 ...
poi per conto mio fino a che non infrango qualche legge...quello che trovo nei negozi se mi piace compro...pure se è un'acropora selvatica non di allevamento..e non credo di essere l'unico a pensarla così..altrimenti non terrei nemmeno un'acquario :-))

cicala 05-09-2009 18:11

Quote:

i "danni" ftti dall'acquariofilia in alcuni casi sono molto maggiori di quanto si creda...se solosi fa una stima mlto aspanne losi capisce.
es.in un negozio sono in vendita 20anthias,causa trasporto in origine erano 30,ora si moltiplichi questa cifra per tutti i negozi italiani,facciamo mille(compresi i garden?)e già arriviamo a 30000,media di 1000negozi per paese europeo,facciamo 20 paesi europei e siamo a 600000 contiamo la stessa cifra per almeno america del nord ,asia,e oceania e siamo a 2400000,e gli anthias non si allevano.....molto a spanne ma il ragionamento mi pare fili,tanto più che "ogni tanto" si pesca con il cianuro
pensate a specie che di volta in volta sono di moda e magari hanno un ciclo riproduttivo molto lento
se ho detto una cavolata correggetemi pure
Premetto che sono di genova ....e non ho mai visto un Anthias in un negozio della mia città #24 #24 #24
Scusami ma secondo me non hai idea dei danno catartrofici che può fare una macchia di greggio.....

cicala 05-09-2009 18:19

Quote:

cicala, sono solo in parte daccordo, neache io ancora ho dati in merito, ma mi chiedevo: " vista l' ampia disponibilità di specie allevate, quanto è giustificata la cattura
Purtroppo siamo tutti esseri umani e e qualche volta a tutti piace il pezz particolare , anche se per ora ho sempre cercato di prendere animali allvati o catturati in maniera corretta...

I nostri acquari non sono ecocompatibili lo sappiamo tutti come la maggior parte delle cose che ci circondano......purtroppo la nostra società da quasto punto di vista e molto autolesionista e o torniamo a vivere nelle caverne o cerchiamo di porre rimedio ai danni fatti finora ,ma ripeto non credo che i danno all'ambiente siano dovuti all'acquariofilia .......

PS io faccio la differenziata solo da 4 anni e me ne vergogno perchè è prorpio semplice dividere la spazzatura e non farlo crea molti più danni all'ambiente che le nostre vasche....

fabri83 05-09-2009 21:33

Modificato da algranati

alessandro_db 05-09-2009 22:00

il problema non sono le persone con l'hobby ma le multinazionali che scaricano di tutto in mare, le centreali elettriche qua a la spezia gettano in mare acqua BOLLENTE distruggendo ogni forma di vita, nelle zone della barriera o limitrofe le grando ditte o le reti fognare hanno scarichi da banditi, le navi al largo delle coste che lavano le cisterne e di questo lo so' per esperienza direttissima e poi perchè i la maggior parte delle navi sequestrate dai pirati somali erano ferme a pulire le stive e le cisterne in alto mare...è qua che bisogna meditare...

franklin 05-09-2009 22:24

ricordatevi comunque che i prelievi sono controllati,da un organo internazionale, la CITES...che classifica gli animali a rischio sotto vari allegati e appendici(a seconda del tipo di rischio che corre la specie in esame)e stila annualmente delle quote di prelievo per ogni paese,a seconda delle condizioni del reef dell'area(o di altri ambineti se si tratta di animali e piante).Di conseguenza i "danni" arrecati dall'acuqariofilia sono limitati e controllati,a differenza di quelli causati da altri agenti,come l'inquinamento,il turismo,la pesca.


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