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Asterix985 25-02-2018 12:07

Se la prima preoccupazione di chi ha un acquario è come evitare di pulirlo e mantenerlo .. al punto di scegliere un pond per non pulire i vetri o di non fare i cambi d'acqua , e non fa niente se l'acquario è evidentemente trascurato .. , bhe questo non vuol dire tenere ai propri animali .
Ogni uno fa come crede e questa è la mia opinione comunque quell'acquario non lo terrei mai in casa , pieno di alghe da non vedere più nemmeno gli arredi .. allestito senza un minimo di cura ( ma tanto poi sarebbe stato tutto lasciato a se stesso ) .
Oltre alla cura dell'estetica , che spesso và a braccetto con quella degli animali .. bisogna pensare al benessere degli animali stessi , mi può anche andar bene il discorso di Malu perché ha specificato che l'acquario deve essere pieno di piante , pochi pesci e comunque una cosa ragionata ( i cambi , anche se distanziati , ci vogliono per me ) .
In questo caso è fatto proprio solo per evitare il fastidio di cambiare l'acqua e pulire l'acquario , e ci può stare per carità .. ma no con gli animali dentro .

MaxBon 25-02-2018 12:39

Quote:

Originariamente inviata da Asterix985 (Messaggio 1062897188)
Se la prima preoccupazione di chi ha un acquario è come evitare di pulirlo e mantenerlo .. al punto di scegliere un pond per non pulire i vetri o di non fare i cambi d'acqua , e non fa niente se l'acquario è evidentemente trascurato .. , bhe questo non vuol dire tenere ai propri animali .
Ogni uno fa come crede e questa è la mia opinione comunque quell'acquario non lo terrei mai in casa , pieno di alghe da non vedere più nemmeno gli arredi .. allestito senza un minimo di cura ( ma tanto poi sarebbe stato tutto lasciato a se stesso ) .
Oltre alla cura dell'estetica , che spesso và a braccetto con quella degli animali .. bisogna pensare al benessere degli animali stessi , mi può anche andar bene il discorso di Malu perché ha specificato che l'acquario deve essere pieno di piante , pochi pesci e comunque una cosa ragionata ( i cambi , anche se distanziati , ci vogliono per me ) .
In questo caso è fatto proprio solo per evitare il fastidio di cambiare l'acqua e pulire l'acquario , e ci può stare per carità .. ma no con gli animali dentro .

Ho aperto la discussione proprio per stimolare un po' il confronto tra filosofie diverse di gestione dell'acquario. Io seguo un po' quella di Lorenz, e considero la mia una vasca di transizione in attesa di una più grande. L'obiettivo è quello di creare un ambiente confortevole per gli animali, anche sacrificando un po' l'estetica.
So che alla fine il risultato è quello di avere un pond dentro casa, ma vi assicuro che osservare il comportamento dei pesci in un ambiente più simile a quello naturale è abbastanza gratificante.
Se osservate un laghetto in montagna, le pietre sono ricoperte di alghe e il fondo è limaccioso. Riflettiamo anche sul fatto che stiamo tenendo tutti degli animali in cattività, e nessun acquario, neanche uno da 1000 litri, potrà mai essere paragonabile ad un lago o un fiume in termini di benessere degli animali.
Tuttavia, confrontando il comportamento dei grossi Carassi di alcuni anni di età ospitati presso tre negozi di acquari che frequento a Palermo, all'interno di acquari molto ampi allestiti e gestiti in modo "standard", i miei sembrano più vivaci e "naturali".

veleno983 25-02-2018 12:45

Quote:

Originariamente inviata da Asterix985 (Messaggio 1062897188)
Se la prima preoccupazione di chi ha un acquario è come evitare di pulirlo e mantenerlo .. al punto di scegliere un pond per non pulire i vetri o di non fare i cambi d'acqua , e non fa niente se l'acquario è evidentemente trascurato .. , bhe questo non vuol dire tenere ai propri animali .
Ogni uno fa come crede e questa è la mia opinione comunque quell'acquario non lo terrei mai in casa , pieno di alghe da non vedere più nemmeno gli arredi .. allestito senza un minimo di cura ( ma tanto poi sarebbe stato tutto lasciato a se stesso ) .
Oltre alla cura dell'estetica , che spesso và a braccetto con quella degli animali .. bisogna pensare al benessere degli animali stessi , mi può anche andar bene il discorso di Malu perché ha specificato che l'acquario deve essere pieno di piante , pochi pesci e comunque una cosa ragionata ( i cambi , anche se distanziati , ci vogliono per me ) .
In questo caso è fatto proprio solo per evitare il fastidio di cambiare l'acqua e pulire l'acquario , e ci può stare per carità .. ma no con gli animali dentro .

Io nel mio pond faccio la manutenzione necessaria, ricambio d acqua e pulizia del fondo.
È pieno di piante vere, quindi di che parli?
Non è che uno ama gli animali solo se si compra i test del ph e dei nitriti.


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Asterix985 25-02-2018 14:02

Nel tuo caso Veleno il problema non è che non fai i cambi ma che hai scritto tu che : " per non pulire i vetri mi sono fatto un pond " , di questo parlo .


Se a Lorenz gli davano un pratiko 400 probabilmente avrebbe ragionato diversamente MaxBon , a quei tempi i cambi dacqua dovevano essere più frequenti a meno di ragionare su come far sì che il sistema si mantenesse da solo quindi come dicevo con piante e gestione attenta .
Però appunto , a quei tempi era più impegnativo gestire un acquario , nel 2018 con la tecnologia che abbiamo e' tutt'altra storia .
Se l'obbiettivo è quello di offrire un ambiente confortevole per i tuoi pesci secondo me non l'hai ottenuto .
Confortevole non vuol dire solo ambiente palustre e melmoso simile a quello naturale ma anche e soprattutto la qualità di vita , 60 litri in 4 e senza cambi d'acqua .
1000 litri non sono la libertà ma sono molto diversi da 60 .

Non ce l'ho con te MaxBon , secondo me dire riduco al massimo la manutenzione così senza un ragionamento ma semplicemente lasciando a loro stessi acquario e pesci .. è proprio sbagliato e soprattutto è di cattivo esempio per chi non ha mai avuto un acquario e legge questo post .
Avere un acquario è l'opposto di come lo intendi tu secondo me e attenzione non dico che non possano esserci le "autovasche" , che mi appassionano anche come progetto .. ma bensì che bisogna averne cura e non deve pesare fare i test dell'acqua , la manutenzione e la cura in generale .

malù 25-02-2018 14:47

In parole povere l'acquario di Lorenz è quello che adesso si definisce "autovasca '.
Sia questi che quelli a bassa/nulla manutenzione hanno uno scopo ben preciso, l'obiettivo primario è quello di stabilire un equilibrio chimico/biologico (cosa ben differente dalla trascuratezza), negli anni ho constato che anche i cambi concorrono a stravolgere questo equilibrio, da qui la scelta di piante semplici (in gran numero), che possano vivere bene anche con i soli rabbocchi.
Visto che si cerca di approfondire.... spesso non si tiene conto che anche la flora batterica (parlo di tutti i batteri presenti in vasca), alla fine raggiunge un equilibrio (anche qui ci sono prede e predatori) però occorre lasciare quella "melma" di cui parlava Lorenz.
Se non si guarda all'estetica, Lorenz avrebbe senza dubbio preferito un filtro di Amburgo piuttosto che il Pratiko 400.
Io vi ho mostrato una delle mie vasche, andate a vedere quelle dell'utente @T_M e leggete bene come le gestisce.
Ultima cosa, le vasche "autonome" (intendo senza co2, fertilizzazione e altri ammennicoli), diventano così stabili che per controllarne l'andamento, non servono più neanche i test.

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malù 25-02-2018 21:46

Un assaggio:
http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=492959

malù 25-02-2018 21:50

Rimarco le frasi finali dell'articolo linkato:
"Qualche dato tecnico mai come in questo caso poco interessante.
Vasca 80x40x40 circa, filtro interno amburgo lento ricircolo, lampada led 6 w.
Fondo sabbia sugar size misto ghiaino mescolato a foglie di quercia e catappa.
Numerosi legni in vasca, vegetazione affidata a semplici microsorum, demersum e galleggianti varie.
STOP.
Cambi d'acqua? ancora da fare....."

Il buon Massimo li definisce dati poco interessanti ma, in sintesi, descrivono i pricipi di una vasca autosufficiente.

MaxBon 26-02-2018 12:19

Premesso che do ragione ad Asterix sulla necessità di aver cura dell'acquario e non abbandonarlo a se stesso insieme ai pesci, e che condivido buona parte degli spunti offerti da Malù, lancio un'ulteriore provocazione:

"Far crescere volutamente le alghe in acquario potrebbe apportare notevoli vantaggi al benessere dei pesci."

Naturalmente questa strategia contrasta con tutti i criteri estetici tradizionali e farà inorridire gli appassionati di Acquascaping. Però io mi vorrei mettere nei panni dei pesci, in particolare dei Carassi, e valutare se per loro sia più confortevole un ambiente con una presenza importante di alghe (insieme a piante) e con una manutenzione ridotta al minimo che tenda a far stabilizzare le condizioni della vasca e ad incrementare la presenza di microorganismi, oppure un ambiente quasi asettico, senza piante e con notevoli interventi esterni (misura dei vari parametri dell'acqua e correzione con cambio frequente dell'acqua, uso di biocondizionatori, sifonamento del fondo, lotta continua alle alghe, raschiamento dei vetri, pulizia degli arredi, termostatazione, azionamento dell'aeratore, aggiunta di prodotti chimici e medicinali ai primi sintomi di malattie, ecc.).
A parte i costi ed il tempo da dedicare per la seconda strategia, a me sembra che il risultato finale sia un inutile stress per i pesci, che alla fine moriranno lo stesso e avranno vissuto un periodo triste in un acquario povero e sempre rimaneggiato.
Lasciare invece sviluppare le alghe nei luoghi voluti (per esempio i legni, le pietre, le parti inferiori delle piante, le pareti del filtro e su qualche pianta finta, che ne incrementa la superficie utile) può portare ad una notevole stabilità chimica e biologica della vasca, che a quel punto può necessitare di cure minime (rabbocco acqua evaporata, somministrazione mangime e pulizia dei vetri anteriori).
Non vuole essere trascuratezza, ma una gestione un po' diversa e minimale dell'acquario, finalizzata a privilegiare il benessere dei pesci rispetto all'estetica (naturalmente l'acquario deve rimanere quantomeno presentabile, magari non da salotto, ma "guardabile").
Il mio, per esempio, lo tengo nello studio ed è molto apprezzato dai bambini, soprattutto per l'interattività dei pesci. Inoltre il Black Moor gradisce molto le alghe, e mi sembra che contribuiscano a fargli mantenere un bel colore nero vellutato.

Non ho mai analizzato l'acqua, ma sto valutando di acquistare il kit per verificare se la mia teoria è corretta, ossia che i valori dell'acqua si mantengono stabili ed entro valori accettabili.

tommaso83 26-02-2018 13:05

Quote:

Originariamente inviata da MaxBon (Messaggio 1062897328)
Premesso che do ragione ad Asterix sulla necessità di aver cura dell'acquario e non abbandonarlo a se stesso insieme ai pesci, e che condivido buona parte degli spunti offerti da Malù, lancio un'ulteriore provocazione:

"Far crescere volutamente le alghe in acquario potrebbe apportare notevoli vantaggi al benessere dei pesci."

Naturalmente questa strategia contrasta con tutti i criteri estetici tradizionali e farà inorridire gli appassionati di Acquascaping. Però io mi vorrei mettere nei panni dei pesci, in particolare dei Carassi, e valutare se per loro sia più confortevole un ambiente con una presenza importante di alghe (insieme a piante) e con una manutenzione ridotta al minimo che tenda a far stabilizzare le condizioni della vasca e ad incrementare la presenza di microorganismi, oppure un ambiente quasi asettico, senza piante e con notevoli interventi esterni (misura dei vari parametri dell'acqua e correzione con cambio frequente dell'acqua, uso di biocondizionatori, sifonamento del fondo, lotta continua alle alghe, raschiamento dei vetri, pulizia degli arredi, termostatazione, azionamento dell'aeratore, aggiunta di prodotti chimici e medicinali ai primi sintomi di malattie, ecc.).
A parte i costi ed il tempo da dedicare per la seconda strategia, a me sembra che il risultato finale sia un inutile stress per i pesci, che alla fine moriranno lo stesso e avranno vissuto un periodo triste in un acquario povero e sempre rimaneggiato.
Lasciare invece sviluppare le alghe nei luoghi voluti (per esempio i legni, le pietre, le parti inferiori delle piante, le pareti del filtro e su qualche pianta finta, che ne incrementa la superficie utile) può portare ad una notevole stabilità chimica e biologica della vasca, che a quel punto può necessitare di cure minime (rabbocco acqua evaporata, somministrazione mangime e pulizia dei vetri anteriori).
Non vuole essere trascuratezza, ma una gestione un po' diversa e minimale dell'acquario, finalizzata a privilegiare il benessere dei pesci rispetto all'estetica (naturalmente l'acquario deve rimanere quantomeno presentabile, magari non da salotto, ma "guardabile").
Il mio, per esempio, lo tengo nello studio ed è molto apprezzato dai bambini, soprattutto per l'interattività dei pesci. Inoltre il Black Moor gradisce molto le alghe, e mi sembra che contribuiscano a fargli mantenere un bel colore nero vellutato.

Non ho mai analizzato l'acqua, ma sto valutando di acquistare il kit per verificare se la mia teoria è corretta, ossia che i valori dell'acqua si mantengono stabili ed entro valori accettabili.

Per quanto apprezzi l'idea che sta alla base della discussione e il concetto di autovasca, mi dispiace dovertelo dire ma secondo me tu sei molto lontano...

Sentir parlare di equilibrio chimico e biologico da chi non misura i valori dell'acqua e rabbocca acqua evaporata con acqua di rubinetto mi sembra un'eresia.

L'equilibrio si crea in vasca, essendo SICURI di cosa si sta facendo e di farlo a beneficio dei pesci e non sulle loro squame. Mi spiace, ma senza piante a crescita rapida e con solo un pò di pothos pucciato in vasca avrai i valori di nitrati sopra 100, e i valori di GH e KH alle stelle. I pesci reggono, anche i cinesi che respirano l'aria di Pechino reggono, ma non per questo sono contenti...

Ci vuole ben più di qualche alga lasciata crescere per pensare di star fornendo un ambiente naturale e dignitoso ai nostri amici pinnuti

DUDA 26-02-2018 13:26

Esatto, non confondiamo vasche "non seguite per comodità" con "autovasche"...il fatto che gli inquilini non schiattino non la definisce "autonoma"...sappiamo bene che i rossi vivono anche nelle bocce senza movimento dell'acqua.


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