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-   -   SILICATI e SILICE...le differenze (http://www.acquariofilia.biz/showthread.php?t=504795)

JeFFo 21-02-2016 11:02

allora faccio un po' di confusione (chiarezza no :-D :-D :-D :-D :-D )

La maggior diffusa forma di silicio in mare e in acqua dolce è l'acido silicico (Si(OH)4) che rappresenta la forma primaria di silicio per le diatomee.
Ovviamente non soltanto le diatomee utilizzano siliceo: anche radiolari, alcuni tipi di spugne e altri organismi marini lo utilizzano per formare spicole, esoscheletri ecc.
La concentrazione di silicio in mare è altamente variabile, visto che è biologicamente attivo, e dipende dalle dinamiche ecologiche, dalle correnti, dai bloom, dal termoclino ecc. ecc.
Quel che le diatomee fanno è far precipitare il silicio, tramite una complessa (e ancora poco capita) dinamica che dipende da alcune molecole biologiche tipiche delle diatomee (le principali molecole sono le silaffine, le poliammine ecc.). Il complesso cosi creato viene chiamato silicio biogenico. La biogenesi del silicio avviene in alcune vescicole intracelluari (un complesso chiamato SDV cioè silica deposition vesicle).
il biossido di silicio SiO2 (che è anche il principale componente del quarzo) è quindi parte della struttura delle diatomee e ne compone circa il 90 % della struttura (tenete conto che esistono migliaia di specie di diatomee anche poco imparentate tra loro e questo può far variare molto la loro fisiologia).
Il biossido di silicio è quindi il precipitato biologico dell'acido silicico (non solo biologico in realtà ma restiamo nel campo diatomee) e, quando una diatomea muore, va a fondo, ove si accumula in sabbie tipiche. Da qui può essere risolubilizzato e tornare nella forma di nutriente. questo avviene normalmente nei fondali e non in superficie e, poichè in molti mari si formano termolini che bloccano lo scambio tra gli strati superficiali e quelli profondi, spesso questo nutriente è presente in profondità, dove però non c'è luce e non è utile se non per alcuni tipi di spugne, ma assente o poco presente in superficie, dove i bloom di diatomee ne captano ogni traccia.

http://s22.postimg.cc/cxynjaj65/6568_004_D17_E7_FAC.jpg

Giuseppe C. 21-02-2016 11:17

Quote:

Originariamente inviata da JeFFo (Messaggio 1062730257)
allora faccio un po' di confusione (chiarezza no :-D :-D :-D :-D :-D )

La maggior diffusa forma di silicio in mare e in acqua dolce è l'acido silicico (Si(OH)4) che rappresenta la forma primaria di silicio per le diatomee.
Ovviamente non soltanto le diatomee utilizzano siliceo: anche radiolari, alcuni tipi di spugne e altri organismi marini lo utilizzano per formare spicole, esoscheletri ecc.
La concentrazione di silicio in mare è altamente variabile, visto che è biologicamente attivo, e dipende dalle dinamiche ecologiche, dalle correnti, dai bloom, dal termoclino ecc. ecc.
Quel che le diatomee fanno è far precipitare il silicio, tramite una complessa (e ancora poco capita) dinamica che dipende da alcune molecole biologiche tipiche delle diatomee (le principali molecole sono le silaffine, le poliammine ecc.). Il complesso cosi creato viene chiamato silicio biogenico. La biogenesi del silicio avviene in alcune vescicole intracelluari (un complesso chiamato SDV cioè silica deposition vesicle).
il biossido di silicio SiO2 (che è anche il principale componente del quarzo) è quindi parte della struttura delle diatomee e ne compone circa il 90 % della struttura (tenete conto che esistono migliaia di specie di diatomee anche poco imparentate tra loro e questo può far variare molto la loro fisiologia).
Il biossido di silicio è quindi il precipitato biologico dell'acido silicico (non solo biologico in realtà ma restiamo nel campo diatomee) e, quando una diatomea muore, va a fondo, ove si accumula in sabbie tipiche. Da qui può essere risolubilizzato e tornare nella forma di nutriente. questo avviene normalmente nei fondali e non in superficie e, poichè in molti mari si formano termolini che bloccano lo scambio tra gli strati superficiali e quelli profondi, spesso questo nutriente è presente in profondità, dove però non c'è luce e non è utile se non per alcuni tipi di spugne, ma assente o poco presente in superficie, dove i bloom di diatomee ne captano ogni traccia.

http://s22.postimg.cc/cxynjaj65/6568_004_D17_E7_FAC.jpg

Ok, Jeffo, tutto molto interessante ma in definitiva e in modo molto più pratico, uno strumento che misura la silice (SiO2) è possibile equipararlo ad uno che misura Silicati (SiO4) o sono due cosa totalmente diverse?

JeFFo 21-02-2016 11:21

aspetta, i silicati sono di vario tipo, tu hai messo un sale di ortosilicato, cioè SiO4 4− che è quel che si deve misurare in acquario. Il SO2 ha una importanza inferiore. per il test, dipende da come è fatto il test, se utilizza metodi per portare tutto a ortosilicato (se esistono). non posso generalizzare anche perchè sono un biologo e non un chimico. ti posso parlare della chimica in mare, ma non di come è fatto chimicamente un test, dei quali ho studiato una parte delle reazioni possibili.
------------------------------------------------------------------------
in ogni caso da quel che vedo nei test per fotometri mi sembrano due test separati

Giuseppe C. 21-02-2016 14:33

Quote:

Originariamente inviata da JeFFo (Messaggio 1062730268)
aspetta, i silicati sono di vario tipo, tu hai messo un sale di ortosilicato, cioè SiO4 4− che è quel che si deve misurare in acquario. Il SO2 ha una importanza inferiore. per il test, dipende da come è fatto il test, se utilizza metodi per portare tutto a ortosilicato (se esistono). non posso generalizzare anche perchè sono un biologo e non un chimico. ti posso parlare della chimica in mare, ma non di come è fatto chimicamente un test, dei quali ho studiato una parte delle reazioni possibili.
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in ogni caso da quel che vedo nei test per fotometri mi sembrano due test separati

porcaccia miseria.....

Grazie

clownfish92 21-02-2016 15:36

ciao io non conosco bene come Jeffo la chimica in mare, pero ti posso dire che il silicio ha numero di ossidazione 2,4,6, tralasciando 2 e 6 che non rientrano nel caso, il silicio ha quindi valenza +4, l'ossigeno -2. Quindi la silice che è SiO2 è perfettamente bilanciata (4+2*(-2)=0), ma in realta il silicio è legato a 4 atomi di ossigeno come nell'immagine, per questi 4 atomi pero usa solo un atomo di valenza ognuna, arrivando cosi a valenza 4 come è giusto che sia, questo accade perche ogni atomo di ossigeno è legato anche a un secondo atomo di silicio con cui satura i suoi legami.


http://s11.postimg.cc/4azie694v/Si_O...ystal_stru.jpg

La molecola di silicato SiO4 è identica a quella di silice, solamente che è "da sola" e gli atomi di ossigeno rimangono con un atomo di valenza libero ognuno, infatti come diceva Jeffo se vuoi essere preciso la molecola si scrive come SiO4----. Quindi l'unica differenza è che la silice è un insieme di molte molecole SiO4 che formano la sabbia silicea e il cui rapporto silicio/ossigeno è 1:2 e da qui il nome SiO2 (ma guardando dentro è un insieme di molecole SiO4 4-). La silice è un solido e non puoi misurarne la quantita nell'acqua, ma essa è solubile nell'acqua legandosi con altri atomi come diceva Jeffo, e forse anche in forma di SiO4---- del quale tu puoi misurare la quantita con i test.

è un po come quando il sale si scioglie in acqua, tu hai NaCl ma solo per dire che la proporzione è 1:1, ma nel sale ogni atomo di cloro è legato a 6 atomi di sodio e viceversa, e nell'acqua avrai dispersi atomi singoli di Na+ e Cl-. Nella realta non esiste mai una molecola da sola di un atomo di sodio e uno di cloro, come non esiste una molecola di un atomo di silicio e due di ossigeno.

Spero di essermi spiegato bene...:-)

Giuseppe C. 21-02-2016 21:06

Grazie per le spiegazioni sempre interessanti.

Dato che sono un testone, ho provato a fare la ricerca al contrario, ovvero cercando le concentrazioni presenti in mare sia per silice che per Silicati.......ebbene, sono le stesse! quindi misurare Silicati o Silice, per noi è la stessa cosa.
In mare aperto, i valori che si possono riscontrare arrivano fino a 4mg/lt mentre lungo le barriere coralline, si scende sotto 0,5mg/lt.
Con questo valore esiste il rischio di formazioni di alghe brune o diatomee solo in presenza di altre sostanze nutritive (ad es., fosfato e azoto), altrimenti è bene che il valore non sia molto più basso dato che sono utilizzati da moltissimi organismi presenti nelle nostre vasche ad iniziare dalle spugne, per le quali è essenziale per non vederle deperire.

JeFFo 21-02-2016 22:44

io usavo questo test https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...,d.ZWU&cad=rja

Giuseppe C. 23-02-2016 01:05

Quote:

Originariamente inviata da JeFFo (Messaggio 1062730670)

Grazie Jeffo


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