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Paolo Piccinelli, mi intrometto nella questione foglie e aggiungerei anche quelle di faggio...
inoltre linko un articolo di Bacarospo (di cui il blog ormai stampo costantemente e racchiudo in fascicoli che spulcio di continuo, non me ne voglia) in cui parla dell'uso delle foglie: http://percomorfo.blogspot.com/2006/...le-foglie.html |
ottimo link MonstruM,
in realta' ho ancora un dubbio ma il castagno;enorme dispensa di acidi umici e fulvici, e di tannini in genere le cui foglie, possono essere usate in acquariofilia? il castagno di norma(il legno) rilascia notevolmente piu (tannini etc) rispetto a qualsivoglia quercia o ontano puo essere usato? ci sono controindicazioni? tra l altro le grosse foglòie siarrotolano su se stassecreando tane naturali per i pèiccoli ciclidi in genere , ma anche per molti altri pesci la decomposizione non è trooppo lenta,e in generale potrebbero essere ottime tane per la ripro #24 |
Quote:
Per il legno, il problema è la marcescenza in acqua per lunghi periodi, in quanto così non rilascia solo tannini, ma anche altre sostanze potenzialmente destabilizzanti il sistema. Ma la questione potrebbe risultare più teorica che pratica......... Se vogliamo poi addentrarci nelle specie che meglio rilasciano tannini, la questione potrebbe divenire complessa........ Perchè innanzitutto dovremmo far distinzione sulle parti che si intendono utilizzare in vasca. Se parliamo di legno (più propriamente la parte centrale, detta duramen) la % maggiore di tannini spetta al castagno, con 13-14% di tannini contro il 10#12% della quercia (Quercus robur e Q.cerris, per la precisione). Se parliamo di corteccia, la quercia ne contiene una quantità maggiore (circa 15-20%) rispetto al castagno. Se invece parliamo di foglie (ma in generale anche di legno), il vincitore è sicuramente il Sommaco (Rhus typhina) con un contenuto in tannini del 25 ed il 30%, contro ad esempio l'8-9% delle foglie di castagno. Se, infine, vogliamo cercare l'elemento vegetale con il più alto contenuto in tannini, allora questo sarà sicuramente la galla delle querce (una sfera legnosa prodotta dalla pianta come reazione alla puntura di insetti): contiene dal 50 all'80% di tannini. Sui fanghi concordo sul non toccarli (o toccarli meno possibile), perchè fonte di carbonio e azoto per microorganismi e batteri (nitrificanti se c'è ossigeno, denitrificanti se manca). Sulla granulometria migliore non credo ci sia una ricetta magica: ghiaia di 1-3mm ed akadama vanno bene entrambi e presentano vantaggi e difetti. La prima (con alti spessori) favorisce i processi di denitrificazione, la seconda è migliore per gli apparati radicali delle piante e l'instaurarsi di microfauna. |
a prescindere scarterei la corteccia e le galle di quercia..
pero' le foglie di castagno potrebbero essere alternative, in quanto piu grandi occorrerebbe testare #24 |
Vorrei sparare una cavolata ma vorrei capire fino a che punto.
Si potrebbe prendere in considerazione il fatto di fare un tappetto di foglie ricoperto dalla terra allofana e un ulteriore tappeto sopra il substrato (questo utile per creare tutto ciò di cui state parlando). Insomma un doppio tappeto di cui uno come parte del substrato e uno sopra il substrato. Questo ovviamente in assenza di filtro sottosabbia. |
Lo strato inferiore marcendo potrebbe causare la formazione di fenomeni anossici... meglio che le schifezze penetrino piano piano con il tempo... ;-)
miccoli, da quando ho scoperto che si può usare la magnolia, mi si è aperto un orizzonte... praticamente ogni albero di magnolia è utilizzabile, poichè è estremamente raro che le loro foglie vengano trattate con insetticidi o altro. Per la marcescenza poi, credo possano durare molto più a lungo della catappa (te lo saprò dire presto... #18 ) :-) |
Entro anch'io nella discussione, visto che stavo per adottare alcune "metodologie-ORTAC" sulla mia vasca, inconsapevole del thread per problemini di connessione.
Faccio il punto "a modo mio": - tipologia e allestimento ottimale filtro interno, con solo lapillo vulcanico grossolano e uno straterello di perlon immediatamente prima dell'aspirazione della pompa. In questo modo anche i frammenti di vegetali riescono a decomporsi senza causare intasamenti. Imprescindibile un fondo molto alto (nel mio caso, circa 20cm posteriormente), possibilmente a granulometria differenziata per i motivi già esposti - microfauna del fondo (batteri, piccoli crostacei, larve et similia) e sua evoluzione qui siamo sul difficile: siamo in ambiente discretamente acido, molti batteri utili non riescono a sopravvivere. Un impiego "in grande stile" di lumache del genere melanoides aiuta sicuramente, mentre sull'inoculo di larve sarei cauto ;-) - essenze vegetali che si trovano a loro agio nelle condizioni OTRAC su questo punto non mi pronuncio in quanto le mie conoscenze di botanica sono inferiori alla media #12 - livello di popolazione e specie ospitabili a seconda del litraggio sicuramente una siffatta vasca non è in grado di sopportare grandi carichi organici, quindi pochi, pochissimi pesci e di taglia ridotta - EVOLUZIONE mi piacerebbe esplorare la via del reintegro dell'evaporato con acqua prelevata direttamente da una bomba alla torba (letto fluido riscaldato: sui dettagli mi trattengo per non inquinare il thread ;-) ); resta un'incognita l'andamento di NO2 ed NO3 (semplificando) con una simile metodologia di affido del fondo ad una percentuale significativa del filtraggio complessivo |
Quote:
Nei corsi d'acqua con caratteristiche OTRAC i gasteropodi con guscio sono quasi inesistenti ( http://win.vergari.com/acquariofilia...ari_Butler.asp ) credo per l'impossibilità di accrescere un guscio decente. #24 |
Chiacchierando in giro, mi hanno messo una enorme pulce nell'orecchio... ora ve ne rendo partecipi.
Cito testualmente: ...io penso che si debba prendere in considerazione il fatto che i pochi pesci che vivono in acqua nera, non lo facciano in modo soddisfacente, cioè non siano ancora riusciti a trovare un metodo evolutivo per questo ambiente; difatti studi effettuati da tale Hetz, hanno dimostrato come la vita in questi ambienti sia una perenne lotta alla ricerca di bilanciare la pressione osmotica tra i propri tessuti e l'ambiente povero di minerali. A parte il fatto che ho aggiunto anche Hetz alla mia sconfinata ignoranza (...mi documenterò...), non concordo con questa affermazione per diversi motivi. Il più importante è che molti pesci che in natura nuotano a quei valori non si riproducono in nessun'altra condizione... secondariamente l'acidità funge da antibatterico naturale e penso che le minori energie spese per l'apparato immunitario compensino di gran lunga la maggiore energia spesa per gli scambi osmotici. ...voi che dite? #24 |
io invece volevo tornare sul discorso del movimento dell acqua
cito da gafonline Filtraggio : Il filtro biologico deve essere ridotto al minimo per evitare inquinamento batterico. L'acquario va tenuto sottopopolato. Possibilmente mettere una o piu' pompe con l'uscita a pelo d'acqua, in modo tale che sia massima la concentrazione di O2 in acquario. Consigliabile l'uso del filtro a letto fluido per la bassa inerzia che possiede in caso di riproduzione . con delle pompe di movimento , ovviamente si riduce notevolmente la quantita' di co2 disciolta in acqua.. non si hanno problemi di ph...perche? #24 è la conferma che l ambratura dell acqua sostituisce in maniera totale l effetto tampone del kh ?? ps Paolo quando ripulirai il topic cancella pure il messaggio :-)) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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