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Marco AP 09-03-2012 17:01

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Originariamente inviata da Aland (Messaggio 1061521954)
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Originariamente inviata da Marco AP (Messaggio 1061521914)

Quindi, a mio avviso, ci sono ampi margini perchè si possa provare a richiedere una sanatoria, altrimenti si rischia di mettere in ginocchio un intero settore e non penso che la cosa convenga allo stato. Come già detto, per me, è l'unica soluzione plausibile e logica.

Secondo me svegliando il can che dorme si arriverà a questo, si metterà in crisi un intero settore.

Una persona che ha voglia di iniziare questo hobby, leggendo cites, forestale, controlli, gli passa la voglia e si dedicherà ad altro.
In crisi non andranno solo i commercianti di coralli, ma anche chi vende il materiale per allevarli.

Per contro aumenterà il commercio illegale sottobanco.

State alzando un polverone che poi sfuggirà di mano.

Aland, io ho capito quello che vuoi dire e come la pensi te la pensano moltissimi altri, probabilmente la stragrande maggioranza, ma... fino a quando potremo "scappare"? Io non credo ancora per molto. E secondo me è meglio prevenire che curare, perchè se siamo noi a farci promotori per regolarizzarci abbiamo qualche possibilità di scamparla, se invece facciamo finta di niente e iniziano i controlli... che gli racconti? Non lo sapevo? Nessuno mi ha detto niente? A loro non importerà nulla delle tue giustificazioni, mentre invece potrebbe avere un valore non da poco dimostrare la nostra volontà a regolarizzarci e a fare le cose per bene. Poi magari non basta nemmeno questo, ma non cambierebbe nulla.

Come ho scritto qualche post prima, chi aveva rettili e tartarughe negli anni 90 ragionava come te fino a che non sono iniziate a fioccare multe salatissime e fino a che non si è arrivati ad una sanatoria, perchè tutti erano fuorilegge.

Io non so se convenga fare finta di niente...

Sandro S. 09-03-2012 17:03

la domanda che mi son sempre posto è..... "E' possibile riutilizzare un CITES per un altro corallo ?"

nel senso, se attualmente non lo fornisco al cliente che compra un corallo, quel cites "volendo" lo posso usare per giustificare la presenza di un corallo che ho in un altra vasca della stessa famiglia o non è più utilizzabile ? diventa carta straccia al negoziante ? che se ne fa di quel cites?

Marco AP 09-03-2012 17:08

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Originariamente inviata da Aland (Messaggio 1061522056)
Sandro sai cosa penso io?

Primo, passerà la voglia a molti.
Secondo, dopo la smania iniziale tutto tornerà come prima.
Terzo, aumenteranno i prezzi, anche se il cites non costa nulla so già che diventerà motivo di rincari sui coralli. Ho già letto all'inizio della discussione che alcuni negozi che proponevano animali col cites i prezzi lievitavano.
Se è un discorso per tutelare gli animali penso che se un animale è in pericolo di estinzione un pezzo di carta non lo salverà. Per salvarlo lo si deve lasciare e proteggere nel suo ambiente.

Eh no... lo salva e come! Il pezzo di carta serve per sapere quanti animali ci sono di quella specie protetta... e se un domani risultassero 100.000 coralli in circolazione di un certo tipo, molto probabilmente non ci sarebbe più necessità di prelevarlo in natura perchè già ampiamente sul mercato e quindi una thailandia che decide di immettere sul mercato 10.000 pezzi di un corallo di cui ce ne son già 100.000 in giro, la convenzione gli dice "No cara thailandia... quel corallo lo puoi lasciare dove sta perchè in giro ce ne è tantissimo e non c'è necessità di prelevarlo in natura".
Mi rendo conto che il discorso è complicato, ma è così.

Marco AP 09-03-2012 17:11

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Originariamente inviata da S_COCIS (Messaggio 1061522064)
la domanda che mi son sempre posto è..... "E' possibile riutilizzare un CITES per un altro corallo ?"

nel senso, se attualmente non lo fornisco al cliente che compra un corallo, quel cites "volendo" lo posso usare per giustificare la presenza di un corallo che ho in un altra vasca della stessa famiglia o non è più utilizzabile ? diventa carta straccia al negoziante ? che se ne fa di quel cites?

Penso proprio che si possa riutilizzare tranquillamente. Io non so come vengono suddivisi per tipologie i cites, ma mi viene da pensare che vengano usati nomi generici e quindi poi capire se quel corallo è collegato a quel numero di cites o ad un altro è quasi impossibile. Anche per questo penso non ci siano controlli...

Aland 09-03-2012 17:13

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Originariamente inviata da Marco AP (Messaggio 1061522072)
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Originariamente inviata da Aland (Messaggio 1061522056)
Sandro sai cosa penso io?

Primo, passerà la voglia a molti.
Secondo, dopo la smania iniziale tutto tornerà come prima.
Terzo, aumenteranno i prezzi, anche se il cites non costa nulla so già che diventerà motivo di rincari sui coralli. Ho già letto all'inizio della discussione che alcuni negozi che proponevano animali col cites i prezzi lievitavano.
Se è un discorso per tutelare gli animali penso che se un animale è in pericolo di estinzione un pezzo di carta non lo salverà. Per salvarlo lo si deve lasciare e proteggere nel suo ambiente.

Eh no... lo salva e come! Il pezzo di carta serve per sapere quanti animali ci sono di quella specie protetta... e se un domani risultassero 100.000 coralli in circolazione di un certo tipo, molto probabilmente non ci sarebbe più necessità di prelevarlo in natura perchè già ampiamente sul mercato e quindi una thailandia che decide di immettere sul mercato 10.000 pezzi di un corallo di cui ce ne son già 100.000 in giro, la convenzione gli dice "No cara thailandia... quel corallo lo puoi lasciare dove sta perchè in giro ce ne è tantissimo e non c'è necessità di prelevarlo in natura".
Mi rendo conto che il discorso è complicato, ma è così.

Marco intendevo noi come primati, secondo me tutti gli animali in partenza hanno il cites, quindi il censimento è possibile farlo lo stesso.

giangi1970 09-03-2012 17:15

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Originariamente inviata da S_COCIS (Messaggio 1061522064)
la domanda che mi son sempre posto è..... "E' possibile riutilizzare un CITES per un altro corallo ?"

nel senso, se attualmente non lo fornisco al cliente che compra un corallo, quel cites "volendo" lo posso usare per giustificare la presenza di un corallo che ho in un altra vasca della stessa famiglia o non è più utilizzabile ? diventa carta straccia al negoziante ? che se ne fa di quel cites?

Sandro...ma secondo te perche' non lo danno???
E si che lo hai detto tu stesso che avresti potuto vendere i tuoi gattini fregadotene della burocrazia...e facendo cosi chi ti avrebbe scoperto se li vendevi??
Ti ricordo che lo scontrino non e' abbinato al Cites.
E se io non scarico il Cites posso anche far a meno di dire che ho venduto un corallo..o fatto talee di una colonia grande....;-)

Aland 09-03-2012 17:17

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Originariamente inviata da Marco AP (Messaggio 1061522080)
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Originariamente inviata da S_COCIS (Messaggio 1061522064)
la domanda che mi son sempre posto è..... "E' possibile riutilizzare un CITES per un altro corallo ?"

nel senso, se attualmente non lo fornisco al cliente che compra un corallo, quel cites "volendo" lo posso usare per giustificare la presenza di un corallo che ho in un altra vasca della stessa famiglia o non è più utilizzabile ? diventa carta straccia al negoziante ? che se ne fa di quel cites?

Penso proprio che si possa riutilizzare tranquillamente. Io non so come vengono suddivisi per tipologie i cites, ma mi viene da pensare che vengano usati nomi generici e quindi poi capire se quel corallo è collegato a quel numero di cites o ad un altro è quasi impossibile. Anche per questo penso non ci siano controlli...

Molti animali non riusciamo ad identificarli noi che li mastichiamo tutti i giorni immagina la forestale.
Con 50 o più cites che girano per ogni vasca diventerebbe lo scambio delle figurine tra appassionati.

A sto punto a più senso un cites unico che regolarizzi tutta la vasca e che sia da carta d'identità per la vita di tutta la vasca stessa.

Paolo Piccinelli 09-03-2012 17:40

Quote:

E se io non scarico il Cites posso anche far a meno di dire che ho venduto un corallo.
E con i dieci cites che hai in negozio vendi 100 coralli... 90 importati allegramente.

I cites al 90% sono "acropora sp."... voglio vedere quanti forestali distinguono una loripes da una granulosa.

La sanatoria sarebbe una mano santa, chi vuole si mette in regola e si parte da zero... chi invece scegliesse la clandestinità, se ne assumerebbe i rischi.
Ora rischiamo tutti, "buoni e cattivi", di questa situazione di incertezza e ignoranza e non è giusto.

PinkFloyd 09-03-2012 18:19

Dico la mia brevemente,
a livello teorico avete ragione,
ma il problema secondo me' sta' a monte,
Non hanno nella maniera piu' assoluta, l'esperienza-conoscenza ed il personale per svolgere
un lavoro gigantesco, che sarebbe regolamentare il "mondo aquariofilo".
Questo in sintesi e' l motivo secondo me' perchè ci troviamo in questa situazione.

SamuaL 09-03-2012 18:24

ma se il privato non è tenuto a tenerne il registro e il negoziante è il soggetto che non rilascia i certificati.. perchè dovrebbe essere l'acquariofilo a dover aver paura? i coralli mica li vendono gli spacciatori al parco o in spiaggia!


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